Di: Campania E20
Tempo di lettura stimato: 12 minuti
Evento:
Vesole Live
Luogo:
Monte Vesole
Trentinara (SA)
Orario:
21:00
Info:
349.1253370 e 349.6145362 oppure scrivere a vesole@live.it
Sito:
http://www.myspace.com/vesolelivemusicfestival
Note sull’evento:
Spettacoli, Natura, Cultura e tanto relax per la 2′ edizione del Vesole Live programmato per i giorni 25/26/27 Luglio nell’incantevole scenario del bosco ai piedi del Monte Vesole a Trentinara (SA) a circa 1000 m slm. Queste le Parole chiave di una Manifestazione che già dalla sua prima edizione ha confermato di essere un Evento destinato a crescere e affermarsi nel panorama degli eventi musicali del territorio Cilentano. Evento atteso dai numerosi amanti della buona musica e della natura incontaminata, il Vesole Live quest’anno propone un cartellone di appuntamenti mai proposto prima. Autofinanziata dall’Associazione ProLoco di Trentinara con la collaborazione del Comune di Trentinara, il Vesole Live rappresenta un significativo momento di festa ma anche di scambio multiculturale, di dialogo e di confronto continuo verso una società sempre più in crisi a causa delle continue e crescenti incertezze legate al precariato dei giovani a al loro futuro nel mondo del lavoro, ma sempre più attenta alle problematiche sociali e ambientali che oggi divengono la chiave di lettura del futuro del nostro paese. Il vesole Live vuole essere un momento di aggregazione e di sensibilizzazione verso questi problemi. E lo fa attraverso un programma ricco di attività differenti tutte nel segno dell’intreccio tra Musica, Cultura e Natura. Si apre con un Convegno dal titolo “Montagna, Opportunità di Sviluppo” organizzato dal Comune di Trentinara che aprirà il primo Cittadino, Il Sindaco Lorenzo Fraiese per poi lasciare spazio agli interventi di illustri personaggi della Politica Locale e elle riflessioni finali del Presidente della Pro Loco di Trentinara Alfonso Marino, autore di questa seconda edizione del Vesole Live, fortemente voluto dallo Stesso e dallo Staff che lo accompagna in questa avventura, composto dal Vice Presidente Francesco Cavallo e dagli altri membri del Direttivo Alfonso Guazzo (instancabile lavoratore e promotore della Buona musica qualunque fosse il genere), Maria Di Sessa (silenziosa ma Grande Lavoratrice) e Pasquale Di Canto (Professionista nella vita, della foto e dell’intrattenimento). E poi, spazio alla Musica e alle attività ludico-sportive nella meravigliosa cornice del bosco del Monte Vesole e tra i sentieri che si aprono su terrazze naturali che si affacciano sulla Pianura del Sele dalle quali si possono scorgere meravigliosi e affascinanti tramonti, attimi di godimento e contemplazione indimenticabili. Tre concerti con tre importanti artisti e band del panorama musicale locale e nazionale animeranno le caldi notti del 25/26/27 luglio a partire dalla Cover Band dei Pink Floyd “One Of These Days Project” (25 Luglio), già ospite durante la Festa del 1° Maggio, avutasi nello stesso Comune di Trentinara, artefice della creazione di una stupenda atmosfera, che ha coinvolto un pubblico eterogeneo, di diverse generazioni ma unite da un solo fattore comune: la passione per una band che ha fatto la storia della Musica. Segue il 26 luglio direttamente dall’importante piazza del 1° maggio di ROMA lo strepitoso concerto di Enrico Capuano con i Tammuriata Rock a riscaldare gli animi e i cuori degli amanti delle sonorità del Sud, per concludere il 27 Luglio con Stefano Bellotti in arte Cisco, ex leader dei Modena City Ramblers che dopo una lunga pausa di riflessione si presenta al Pubblico e al pubblico del Vesole Live con una raccolta di brani dal titolo “La Lunga Notte”. Alla musica, come accennato, si aggiungono molteplici iniziative che vanno dalle escursioni di Trekking guidato, al Free Camping all’enogastronomia. Non c’è che dire! Evento da Non perdere!
Per il pubblico interessato che vorrà fermarsi 3 giorni e godere delle meraviglie che offre la Montagna e degli eventi in programma può contattare i seguenti numeri 349.1253370; 349.6145362; 339.7433059 oppure scrivere a vesole@live.it
PROGRAMMA Vesole Live
venerdi 25 luglio 2008
One Of These Days Project (Trib. Pink Floyd)
sabato 26 luglio 2008
Enrico Capuano con i Tammurriata Rock
domenica 27 luglio 2008
Cisco
Note sugli artisti:
One Of These Days Project è una cover band dedicata allo storico gruppo britannico dei Pink Floyd. Realizzata dalla forte passione di alcuni ragazzi della provincia di Salerno per la musica psichedelica, si propone l’obiettivo di rievocare, nel miglior modo possibile, le emozioni suscitate dai Pink Floyd in circa 40 anni di carriera. Grazie ad un repertorio vasto e curato nei minimi dettagli, che include i maggiori successi del gruppo inglese, ..la One Of.. These Days Project offre la possibilità di riviverne i momenti più entusiasmanti degli ultimi live (Delicate sound of tunder, 1989; Pulse, 1995). Tra i componenti della One Of These Days Project compaiono numerosi professionisti della musica, già impegnati in altre produzioni artistiche di rilevanza nazionale ed internazionale. L’ausilio di tecnici specializzati nella gestione di apparati audio e luci, garantisce la realizzazione di uno spettacolo completo e notevolmente somigliante all’originale. La nostra storia è a suo modo affascinante poiché in essa si incrociano le strade di musicisti dell’Agro Nocerino Sarnese di diverse generazioni messi insieme dalle contingenze; così si è creato un mix di esperienza e creatività condite da un entusiasmo che ad ogni contatto col pubblico si rafforza. È proprio ascoltando i più grandi successi negli anni d’oro della band che alcuni artisti del “One of these days project” hanno maturato la propria sensibilità musicale, rimanendo persuasi dal modo davvero unico di comporre brani che resistono in classifica da più di 25 anni e che sono punto di riferimento per tutte le forme d’arte musicale successive, dall’energia e la spettacolarità che hanno sempre caratterizzato le uscite dal vivo della band britannica, veri e propri show di luci e colori, ma, soprattutto, persuasi dalle argomentazioni sempre attuali sviluppate in modo esauriente in brani di pochi minuti… Per i componenti più giovani di questo progetto, invece, il gruppo inglese è stata una scoperta che, giorno dopo giorno, amplifica e rinforza la voglia di fare e comunicare. Siamo ovviamente influenzati dal genere psichedelico dei Pink Floyd di tutte le loro epoche, anche se preferiamo la musica di alcuni loro album in particolare, come: “The dark side of the moon“, “The Wall“, “A momentary lapse of reason” e “The division bell“. Non manca l’influenza di Roger Waters come solista, infatti, il suo “In the flesh – live” è un importante punto di riferimento per la rivalutazione di alcuni brani che i Pink Floyd non suonano da diversi anni nei loro concerti. Oltre alla difficoltà oggettiva di eseguire in maniera fedele i brani dal vivo, è stata proprio l’immediatezza con cui i Pink Floyd e Roger Waters, attraverso questi lavori, sono arrivati e arrivano ancora oggi alla gente e la chiara volontà di “denunciare” a gran voce i “mali” della società che hanno spinto questo gruppo eterogeneo di artisti salernitani all’ardua sfida.
Enrico Capuano con i Tammurriata Rock
La passione di Enrico Capuano per la musica nasce sin da bambino: a casa ci sono i 33 giri di Rolling Stones, Beatles, Led Zeppelin, Black Sabbath…, tutta la musica rock degli anni Sessanta e Settanta, accanto ad un’altra serie di dischi particolari, quelli legati alla casa discografica ‘Dischi del sole’- edizioni ‘Bella ciao’ con Ivan Della Mea , Giovanna Marini, E’Zezi, che negli anni Settanta imperversano la scena musicale militante. “Diciamo che da bambino ho acquisito tutta questa musicalità e l’ho talmente assorbita che all’età di dodici anni, già facevo una trasmissione a Radio Onda Rossa che si chiamava ‘Folk in lotta’, dove mandavo in onda la musica popolare presentando i gruppi di musica popolare e facendo i dibattiti in diretta sul significato di musica popolare. La gente pensava che fossi una donna, ‘la compagna che sta alla radio’; non si rendevano conto che era la voce di un bambino”. L’atmosfera della contestazione è quindi acquisita da subito, anche grazie alla passione per la musica dei fratelli più grandi, dei quali uno suona nelle band rock dell’epoca ed un altro nella musica popolare. Gli anni settanta, accanto all’esplosione dell’hard rock di matrice anglo-americana, vedono una forte presenza della musica popolare: ci sono gruppi come i Tarantolari di Tricarico con Antonio Infantino, che molti anni più tardi avrà un suo ruolo importante nell’immaginario di Enrico Capuano. “Antonio Infantino è quello che poi ha cantato come ospite nel mio ultimo disco, quindi certi corsi e ricorsi storici ritornano, e probabilmente quel sogno che da bambino mi ha impegnato la mente musicalmente poi è diventato una realtà. Come con gli E’Zezi, un gruppo che poi ho prodotto, o Giovanna Marini: sono stato nel suo laboratorio a testaccio per molto tempo, e tutta una serie di cose e personaggi che più o meno erano dei miti per me”. L’accostamento proprio alla musica popolare tradizionale nasce più tardi, dall’amore per il progress italiano della Pfm, del Banco, paralleli a Ivan della mea con il quale Capuano fonderà la Sacs, una società di artisti militanti, e Alfredo Bandelli poeta operaio rappresentante più autentico di quella cultura che dal mondo contadino diventava operaia con l’estetica del canto contadino, ma dentro temi ormai sociali, e dentro i ritmi non più tradizionali contadini, ma della fabbrica. “In questo senso anche Antonio Infantino è interessante o gli stessi E’Zezi, e questo è un aspetto che mi è sempre piaciuto e interessato: loro partivano dal mondo contadino con la tammurriata, o la taranta, che poi si mescolavano con il ritmo della fabbrica, della catena di montaggio di cui si riproducevano i ritmi e addirittura si cantavano delle frasi sui quei ritmi senza però perdere l’estetica del mondo contadino che ha tante caratteristiche, la musica è più modale con un modo di cantare spezzettato, con il fiato preso in mezzo alla parola, in un modo diametralmente opposto a quello dell’impostazione classica. Penso al modo di cantare delle donne, delle mondine ad esempio, o delle persone che lavoravano la terra che non potevano impostare la voce, cantando quindi con la tipica ‘impostazione’ nasale, un timbro proprio che ha una sua estetica e un suo temperamento”. Dopo varie esperienze musicali in cui la musica è vissuta soprattutto a livello non tanto ‘professionale’quanto militante, dagli anni Novanta Enrico Capuano inizia ad affrontare la tematica del rock da accostare alla musica popolare italiana: “Quello che io chiamo e definisco rock italiano per me è folk-rock, non è quello cantato in italiano sui cliché anglo americani. Fare del rock italiano, secondo me, è mescolare i cliché anche anglo americani ma con la musicalità, le atmosfere, i ritmi anche della tradizione italiana popolare. Questo secondo me è il vero rock italiano”. Tammurriatarock , il terzo album dell’artista, dopo Fai la cosa giusta , e Onda d’urto , compie definitivamente la commistione di rock e musica popolare. E’ l’album della svolta espressiva e professionale: “Ad un certo punto ho deciso di fare il salto, e di prevedere che prima o poi nella vita, dovevo fare il musicista”. E’ Paolo Dossena della Compagnia Nuove Indie, ad accorgersi del ‘fenomeno capuano’, indipendente con all’attivo copie su copie vendute per un disco autoprodotto.“Io ho cominciato a lavorare sui pezzi ed a formare una top band, e penso oggi di esserci riuscito: penso di avere uno dei gruppi più forti presenti nella scena romana e nazionale.”. Con Tammurriatarock iniziano anche le importanti collaborazioni: da Lucio Violino Fabbri a Graziano Galatone, l’attrice Loredana Cannata, Piero Brega, E’Zezi, Marcello Colasondo, Eugenio Bennato con il quale Capuano divide il palco del Primo Maggio 2002. Siamo arrivati al Primo Maggio, forse perché c’è stato il riconoscimento di una storia. Tammurriatarock è stato un disco sofferto, un po’ troppo elettronico forse sugli arrangiamenti però, da lì, in particolare da due pezzi Tammurriatarock e Che giornata è stata data la luce a quello che oggi è Enrico Capuano e Tammurriatarock”. L’idea della contaminazione attuata in Tammurriatrock di poter legare il rock in quanto fatto di cultura popolare alla musica popolare propriamente detta, e di farlo in maniera forte, non ovattata, non smussata ma spigolosa, provocatoria degli elementi di rock in quanto rock e di folk in quanto folk, passando da una chitarra distorta ad un momento di saltarello invece che miscelare i basilari giri di minori armonici oppure di echeggiare le sole scale arabe, qui si arricchisce di un ulteriore elemento conoscitivo: il cantautorato nel recupero del testo unendo insieme i due aspetti musicali di folk e rock. L’aspetto autoriale diventa ancora più presente ed incisivo in Lascia che sia , l’ultimo lavoro del folk singer , come il titolo del concert film sul tour del 2002. “Lascia che sia è il disco che secondo me visualizza meglio quello che ho inseguito per tanti anni. E’ un disco dove gli elementi folk-rock sono più nitidi, e non a caso c’è per la prima volta un omaggio ad un altro pezzo, a chi in fondo mi ha sempre ispirato. Si tratta di E’festa della Premiata Forneria Marconi, che ritengo uno dei massimi gruppi italiani di questo genere”. L’album, fortemente autobiografico e dedicato alla band Tammurriatarock a riconoscimento dei tanti anni e dei tanti sacrifici trascorsi insieme, mantiene sempre il concetto della filastrocca, nei testi un po’ scioglilingua un pò slogan, recuperando il concetto di rap popolare. Se in Tammurriatarock ci sono ancora passaggi di musicisti, alla batteria soprattutto, Lascia che sia presenta meno ospiti, proprio per l’omaggio alla band: Fabiano Lelli alla chitarra, Stefano Baldasseroni alla batteria, Claudio Clementi al basso, Stefano Ribeca ai fiati, Manola Colangeli ai cori e l’ ultimo arrivato Edo Nota al violino ;“è la band che è sempre con me, sul palco e in studio”. Le tre tracce suonate dal vivo, vogliono riportare sul disco il particolare suono live della band, così tanto fondante il sound dei concerti. “La differenza tra lo studio e l’esperienza live con Tammurriatarock era piuttosto forte, nel senso che a volte ho fatto fatica a riportare in live tanti brani del disco, infatti non a caso molti non li ho fatti, ma non tanto perché non era possibile riproporli quanto dal punto di vista di come concepisco io lo spettacolo: un grande circo in cui il concerto è un elemento del tutto, dove è possibile il coinvolgimento di altre arti, come la danza, la fotografia, la pittura”.
Cisco
Potrei incominciare da quando, in una fredda sera di febbraio del lontano ’92, ubriaco salii sul palco di un piccolo locale carpigiano,chiamato Kalinka,e cantai alcuni brani irlandesi insieme ad un gruppo che non avevo mai visto prima . Quel gruppo erano i Modena City Ramblers , che si erano formati da qualche mese. Quella sera entrai in un mondo a me sconosciuto,quello dei gruppi musicali, infatti prima d’allora non avevo mai avuto grosse esperienze in ambito musicale, a parte spendere tutti i soldi che guadagnavo nel mio negozio di dischi preferito! Fino al quel momento infatti la mia vita si svolgeva tra lavoro ,partite di pallone con gli amici , qualche viaggio e sopprattutto la famiglia in quel di Carpi ,citta’ dove sono nato nel ’68 e cresciuto forse un po’ troppo ! Ho incominciato a lavorare presto ,all’eta’ di 17 anni ,prima come ‘frap’ fabbro e poi nel campo tessile. La passione principale era il pallone e la squadra del cuore ,il Bologna ovviamente. Anche i viaggi sono stati una costante importante della mia vita. Viaggi fatti con l’ interail in giro per l’Europa, visitando paesi del nord come Norvegia Svezia Danimarca, poi in macchina sempre con gli amici , Inghilterra, Scozia ,Ungheria, Spagna, fino ad arrivare al fatidico viaggio in Irlanda. Viaggio che mi cambio’ profondamente ,culturalmente ,e musicalmente . Fino a quando incontrai i ramblers e decisi di dare una svolta alla mia vita buttandomi nella musica ,ma non come musicista, perlomeno all’inizio, bensi’ come commesso di dischi sempre nel mio negozio preferito. Coi Ramblers la storia si conosce .E’ una storia molto intensa ed importante, fatta non solo di dischi realizzati e venduti in oltre 600.000 copie ,ma anche piena di grandi incontri e grandi eventi. Come i tanti concerti fatti in giro davanti ad ogni sorta di pubblico, nei grandi festival insieme a : Van Morrison e i Cranberries in una serata tutta irlandese in quel di Modena,oppure con i Deep Purple e i Primus in un concerto molto rock tenutosi a Napoli ,e poi con Manu Chao e gli Ska-p a Bologna, fino ai quattro concerti in piazza San Giovanni a Roma , in occasione del primo maggio davanti a oltre mezzo milione di persone . O i concerti di spalla a grandi artisti come : i Pogues ,Shane McGowan ,Chieftains o Goran Bregovic. Fino ad arrivare alle innumerevoli tournee fatte dai ramblers nella penisola e in buona parte dell’Europa ; con tutta probabilita’ oltre le 1200 date in quasi 15 anni di storia. Per non parlare delle collaborazioni con amici-artisti di ogni genere come: Paolo Rossi,i fratelli Severini dei Gang,Francesco Guccini,Billy Bragg, Moni Ovadia,Bob Geldof,le mitiche Mondine di Novi,Max Casacci,Piero Pelu’,la Bandabardo’ solo per citarne alcuni. Penso infine agli incontri con scrittori del calibro di :Luis Sepulveda ,Daniel Chavarria, Paco Taibo II ,Pino Cacucci,Carlo Lucarelli,Stefano Benni. Per capire cosa sono stati questi anni bisognerebbe citare i fantastici viaggi fatti insieme, esperienze che hanno segnato profondamente ognuno di noi ; quelli avventurosi degli inizi in Irlanda,alla biennale del ’94 a Lisbona in Portogallo, il deserto del Sahara con il popolo Saharawi nel’96 e ’99 ,il viaggio a Cuba per suonare in piazza della rivoluzione dell’Havana nel 97 , e quello in Bolivia sempre nel ’97 per celebrare il trentennale della morte di Ernesto ‘CHE’ Guevara ,all’Albania nel ’99, i viaggi in Sudafica nel 2000 e 2002. Fino ad arrivare ai viaggi piu’ recenti come la spedizione in Guatemala e Chiapas per suonare nelle comunita’ zapatiste in rivolta ,e l’avventura in Palestina del 2005 a seguito dei progetti di ucoodep finanziati dalla campagna ‘Acqua per la pace’ di coop !!! Parallelamente in questi anni mi e’ capitato di collaborare anche con tanti altri gruppi come per esempio la Casa del vento con cui ho realizzato un cd intero ( novecento -2001- mescal)contenente brani inediti realizzati insieme ,e di conseguenza una serie di date in giro per l’Italia. Ed ancora le partecipazioni in dischi di amici come: ‘iniziali bb’ della Bandabardo’ o nel disco ‘circobiro’ dei Ratti della Sabina ,oppure nel disco della band sudafricana Landscape Prayers intitolato ‘Lontano’. Ed anche con i Gang con cui abbiamo creato una tournee-evento indimenticabile chiamata GANG CITY RAMBLERS nel 2000. E’ una storia intensa come dicevo prima ,che e’ durata 14 anni . E’ la storia di una Grande Famiglia, dove, come spesso accade nelle grandi famiglie,a un certo punto le persone decidono di prendere strade diverse per esigenze personali. E’ una storia che comunque ti porterai sempre dentro perche’ e’ quello che sei e sempre sarai. E’ una storia fatta soprattutto di persone, di tanti amici che vengono a trovarti ai concerti e di compagni di viaggio come Massimo Ghiacci ,Franco D’Aniello ,Roberto Zeno,Kaba Cavazzuti,Francesco Moneti ,Massimo Giuntini,Luciano Gaetani,Marco Michelini,Luca Gaby Giacometti ,Alberto Cottica,Giovanni Rubbiani e tutti gli altri , di tutte quelle persone con cui mi e’ capitato di condividere il viaggio di questi anni !! Di recente ho avuto la fortuna di partecipare al progetto musicale chiamato STAZIONI LUNARI creata dalla coppia Francesco Magnelli e Ginevra Di Marco ex C.S.I. Cosa che mi ha permesso di condividere il palco con artisti del calibro di : Max Gazze’, Morgan, Teresa De Sio ,Peppe Servillo,Piero Pelu’, Cristina Dona’,le Faraualla,Petra Magoni,Bugo,Francesco Di Bella (24 grana). Collaborazione che spero continuera’ in futuro,e magari in maniera sempre piu’ intensa. Visto che questa esperienza mi ha coinvolto profondamente, aiutandomi a riflettere su quello che potrebbe essere la mia musica nei prossimi anni. Comunque tante altre saranno le persone con cui collaborare e condividere il palco in futuro , ma questa e’ una storia ancora tutta da scrivere!!!
Siti degli artisti:
One Of These Days Project (Trib. Pink Floyd)
http://www.myspace.com/oneofthesedaysproject
Enrico Capuano con i Tammurriata Rock
http://www.myspace.com/enricocapuano
Cisco
http://www.ciscovox.it/page.php
Fonte: Campania E20 – La musica live in Campania – www.campaniae20.it
Sweet Leaf Music fest – venerdi 25 / sabato 26 luglio 2008
Orneta Bier Festival – venerdi 25 / sabato 26 / domenica 27 luglio 2008