Di: Sergio Palumbo

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Proprio mentre l’Assemblea Costituente dibatteva sull’equiparazione dei figli “illegittimi” e dei figli “naturali”, decidendo che nessuno dei due aggettivi dovesse seguire la parola “figli”, nel 1946 Eduardo De Filippo scriveva e portava in scena “Filumena Marturano”, una delle sue commedie più rappresentate. Quasi settant’anni dopo, nel teatro che fu del grande drammaturgo napoletano, Nello Mascia e Gloriana portano in scena la storia dell’ex prostituta e dei suoi tre figli, la cui attualità è sorprendente.

Nello Mascia, che da giovane ha lavorato nella compagnia del grande Eduardo De Filippo, firma la regia dello spettacolo ed interpreta il personaggio di Domenico Soriano, mentre il ruolo del titolo è affidato alla notissima cantante napoletana ed attrice Gloriana, che per la prima volta si misura con il teatro di Eduardo. Sarà un caso, ma i due protagonisti sono entrambi nati nel 1946.

Mascia decide di condensare il secondo ed il terzo atto, mantenendo comunque una buona fedeltà al testo di Eduardo e la sua regia è esemplare sia nell’esaltare i momenti di maggiore intimità del testo ed i monologhi (complice l’ottimo disegno luci di Lucio Sabatino) che nel calibrare egregiamente i ritmi dei dialoghi, nonché nel dosare saggiamente le pause, impreziosite dalla magia delle musiche di James Senese e del suo inconfondibile sax. Interessante anche l’idea di dare al personaggio di Alfredo un ruolo, seppur appena accennato, di narratore-demiurgo, facendolo peraltro uscire di scena prima del matrimonio (prendendo in prestito la scena dell’abbandono dalla celebre trasposizione cinematografica), mentre è meno convincente la scelta di estremizzare troppo la frivolezza di Diana, dipingendola come un’oca dalla fastidiosa risata. Anche nell’interpretazione di Domenico Soriano, Nello Mascia fa un ottimo lavoro, con una piena padronanza della parte che trasuda la sua vastissima esperienza teatrale e cinematografica.

La grande rivelazione di questo spettacolo è senz’altro Gloriana, la cui interpretazione è davvero magistrale, di straordinaria intensità ed incredibile empatia, che merita pienamente i tanti applausi del pubblico, sia alla fine dello spettacolo, ma anche durante la rappresentazione. Un particolare plauso al suo monologo della Madonna delle Rose, sentito e commovente, in cui l’interpretazione di Gloriana raggiunge il suo apice.

Ottime anche le interpretazioni di Cloris Brosca, nel ruolo di Rosalia Solimene e di Giancarlo Cosentino, nel ruolo di Alfredo Amoroso, mentre tra i tre figli di Filumena spicca Antonio D’Avino nel ruolo di Michele.

Curatissimi i costumi di Luca Sallustio, ben congegnata la scenografia di Raffaele Di Florio, piuttosto essenziale ma con buone trovate (come il tavolo e le sedie rotanti e i pannelli scorrevoli sullo sfondo) per spostare l’attenzione, quando necessario, sul personaggio giusto.

Lunghi, calorosi e soprattutto meritatissimi gli applausi del pubblico del Teatro San Ferdinando al termine dello spettacolo.

“Filumena Marturano” sarà in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli fino al 6 gennaio 2016.

Link: www.teatrostabilenapoli.it