Di: Redazione
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Finale aperto
Vita scritta di se stesso
Ugo Gregoretti
L’autobiografia buffa di un grande regista
Autore: Ugo Gregoretti
Titolo: Finale aperto
Anno di edizione: Novembre 2005
Casa editrice: Aliberti editore
“Qualche avvertenza per i cortesi lettori.
Questo, più che un racconto dal quale si potrebbe ricavare un film, è già un film, scritto con la penna e «con gli occhi». […] Anomalia vistosa del film, tra le altre, è l’assenza fisica (visiva) del vero protagonista, che è una voce, un fluviale “Io narrante” che cuce insieme tanti piccoli episodi autobiografici raccontandoli in ordine cronologico. Quindi, oltre che con gli occhi, è un film che va “visto” con le orecchie.
[…] Perché un’autobiografia? Io sono malato di non protagonismo, eppure mi piace tanto parlare di me; in senso zavattiniano. Praticare la “scienza dell’Io”. Per far questo ho compiuto una full-immersion nella memoria, un viaggio labile e faticoso nei gironi del dimenticatoio alla ricerca di ricordi – o frammenti del ricordo – più remoti.
[…] Ora questo film lo stampo sulla carta, in attesa e nella speranza di ristamparlo sulla pellicola.”
Ugo Gregoretti
Ugo Gregoretti è senza dubbio uno dei protagonisti dello spettacolo italiano del secondo Novecento. Il suo spiccato e feroce senso dell’ironia lo ha reso importante testimone della cultura della società italiana dal dopoguerra a oggi.
In questo libro, per la prima volta Gregoretti parla di se stesso e della sua vita, offrendo al lettore una serie di aneddoti, personaggi, storie, fatti, tutti improntati sull’irresistibile comicità che lo contraddistingue.
Ugo Gregoretti è nato nel
La sua filmografia comprende: I nuovi angeli (1961), RO.GO.PA.G. (1963, con Roberto Rossellini, Jean-Luc Godard e Pier Paolo Pasolini), Omicron (1963), Le belle famiglie (1964), Vietnam, scene del dopoguerra (1975), Maggio musicale (1990).
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