Di: Redazione

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I primi capitoli disturbano nel profondo. Poi si capisce il perché: non disturba forse nel profondo, ciò che in effetti è accaduto? Superato il primo impatto, si diventa testimoni di un miracolo: il romanzo prende il volo, dispiega una poesia sobria e pacata. E se mai ci si dimenticherà di coloro che si sono arricchiti vendendo denti d’oro, non si potrà mai scordare Itzig Finkelstein che passeggia in terra d’Israele, nel "bosco dei sei milioni". (HEINRICH BÖLL)
Edgar Hilsenrath è ebreo, tedesco.
Nel 1938 aveva dodici anni.
Si sente in colpa per essere sopravvissuto.
Se solo potesse, non scriverebbe così…
per ricordare la Shoah
e tutte le vittime e gli sterminatori
ovunque noi siamo
il romanzo più dirompente sull’Olocausto
l’impubblicabile, spinosissimo, politicamente scorrettissimo
EDGAR HILSENRATH
IL NAZISTA & IL BARBIERE
416 pagine, 16,00 euro
DAL 19 GENNAIO IN LIBRERIA
Ecco a voi Max Schulz: poveraccio ariano, occhi sporgenti e naso a becco, figlio di padre ignoto.
Il suo migliore amico: Itzig Finkelstein, biondo, occhi azzurri, ebreo, figlio di un ricco barbiere.
Nel terzo Reich, Max Schulz fa carriera: SS, brigate nere, specialista in stermini in Polonia.
In Polonia, nel terzo Reich, Itzig Finkelstein e famiglia vengono sterminati.
A guerra finita, Max Schulz dribbla russi e partigiani e torna a Berlino.
Ricercato dal nuovo governo, decide di cambiare identità. Si fa tatuare un numero di Auschwitz sul polso, si fa circoncidere.
D’ora in avanti, sarà Itzig Finkelstein, barbiere.
Riceverà gli aiuti destinati alle vittime dell’olocausto, entrerà nel movimento sionista, si imbarcherà sull’Exitus tra i padri fondatori di Israele…