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Il 27, 28 e 29 settembre

al Teatro San Ferdinando in scena l’emozionante

PINOCCHIO. CHE COS’È UNA PERSONA?

su ideazione, drammaturgia e regia di Davide Iodice

con la Compagnia Scuola Elementare Del Teatro

Conservatorio Popolare Per Le Arti Della Scena

«Pinocchio è il diverso, è tutti i diversi,

con la loro carica anarchica e dirompente».

Il secondo appuntamento dello spazioAnteprima di Stagione al Teatro San Ferdinando – dedicato al tema della formazione attoriale e alla pedagogia teatrale – sarà lo spettacolo PINOCCHIO. CHE COS’È UNA PERSONA? suideazione, drammaturgia, regia, spazio scenico e luci di Davide Iodice,con la Compagnia

Scuola Elementare del Teatro-Conservatorio Popolare per le Arti della Scena, previsto venerdì 27 alle 21.00, sabato 28 alle 19.00 e domenica 29 settembre alle 18.00 al teatro di Piazza Eduardo De Filippo 20.

Davide Iodice nelle sue note spiega che «Pinocchio pone la questione del rapporto con la genitorialità; l’ispirazione è connessa al momento in cui Pinocchio ritrova suo padre nella pancia della balena. Geppetto gli dice che tra un po’ la candela si spegnerà e rimarranno al buio. Pinocchio risponde: “E dopo?” e Geppetto non riesce a trovare la risposta, la soluzione la troverà Pinocchio. Questo “dopo” è un po’ la domanda principale che si pone qualsiasi genitore di un ragazzo ‘straordinario’, come preferisco dire, nel senso di extra-ordinario, cioè fuori dall’ordinario». «La risposta – prosegue e sottolinea il regista – non spetta solo alla famiglia, ma anche alla società, alla comunità, a chi si occupa di assistenza. Geppetto è un genitore che ha un figlio generato da un pezzo di legno e vuole a tutti i costi renderlo “normale”. Noi che lavoriamo con la diversità e la fragilità, sappiamo come il concetto di normalità sia molto malinteso e pericoloso».

«Dopo tanti anni – continua Iodice – sento l’esigenza di fare un vero e proprio manifesto per e sulla disabilità. Ravviso spesso tanta retorica, tanta carità un po’ penosa su un mondo molto complesso e ricco, dove c’è una volontà di espressione da parte di questi ragazzi di essere visti per quello che sono. Ragazzi ai quali spiego che la “normalità” è il diritto ad avere momenti di felicità, di espressione, di condivisione».

Lo spettacolo giunge a Napoli al Teatro San Ferdinando dopo il felice debutto in prima nazionale dello scorso maggio al festival “Primavera dei teatri” di Castrovillari (Cosenza).

A proposito dell’impegno progettuale della Scuola che dirige, Davide Iodice scrive: «Il lavoro di ridefinizione delle identità attraverso lo strumento dell’Arte, la centralità della persona e delle sue fragilità, sono i principi alla base della pedagogia della Scuola Elementare del Teatro, conservatorio popolare per le arti della scena. Più volte in questi anni la figura del burattino Pinocchio ci è stata di ispirazione. Da sempre ci siamo rivolti a lui come a un fratello simbolico dei ragazzi con sindrome di Down o di autismo, o Williams, o Asperger che compongono l’articolato gruppo di lavoro. Pinocchio e l’intera compagine simbolica della favola sembrano incarnare tutte le caratteristiche di un’adolescenza incomprensibile e incompresa, nel cui tormento si specchia una società di adulti in rovina. Pinocchio è il diverso, è tutti i diversi, con la loro carica anarchica e dirompente».

PINOCCHIO

che cos’è una persona?
ideazione, drammaturgia, regia, spazio scenico e luci di Davide Iodice

con Giorgio Albero, Gaetano Balzano, Danilo Blaquier, Federico Caccese, Stefano Cocifoglia, Giuseppe De Cesare, Simona De Cesare, Patrizia De Rosa, Gianluca De Stefano, Paola Delli Paoli, Chiara Alina Di Sarno, Aliù Fofana, Cynthia Fiumanò, Vincenzo Iaquinangelo, Marino Mazzei, Serena Mazzei, Giuseppina Oliva, Ariele Pone, Tommaso Renzuto Iodice, Giovanna Silvestri, Jurij Tognaccini, Renato Tognaccini

compagnia Scuola elementare del teatro APS
partner Campania Teatro Festival, Teatro Trianon Viviani, Forgat ODV

training e studi sul movimento Chiara Alborino e Lia Gusein-Zadé
equipe pedagogica e collaborazione al processo creativo Monica Palomby, Eleonora Ricciardi
tutor Danilo Blaquier, Veronica D’Elia, Mara Merullo
cura del processo laboratoriale Scuola Elementare del Teatro Aps
versi Giovanna Silvestri
realizzazione scene Ivan Gordiano Borrelli
cura dei costumi Daniela Salernitano con Federica Ferreri
tecnico audio Luigi Di Martino

tecnico luci Mattia Santangelo
direttrice di produzione Hilenia De Falco
foto Renato Esposito
si ringraziano Gabriele D’Elia, Tonia Persico, Ilaria Scarano

produzione Interno 5, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

durata spettacolo 60 minuti

Info www. teatrodinapoli.it

Biglietterie tel 081.5513396 | 081.292030 / 081.291878 | biglietteria@ teatrodinapoli.it

La SCUOLA ELEMENTARE DEL TEATRO

Giunta al suo undicesimo anno di attività, la Scuola nasce negli spazi dell’Ex Asilo Filangieri dall’incontro tra il dott. Giuseppe Cafarella, presidente dell’associazione FORGAT ODV, e il regista Davide Iodice, che condividono il bisogno di realizzare un progetto di pedagogia sociale in grado di offrire opportunità di inclusione e di crescita personale a fasce svantaggiate.

La SCUOLA ELEMENTARE DEL TEATRO è un progetto di arte e inclusione sociale a partecipazione gratuita, un’opportunità di ricerca e formazione permanente, un laboratorio produttivo, una rete di cooperazione.

La platea privilegiata è quella con disagio economico e sociale e con disabilità fisica e intellettiva. È articolata in cicli laboratoriali interdipendenti nei quali ci si allena all’autonomia creativa e si viene progressivamente chiamate/i a partecipare al processo pedagogico.

Nel 2020 le allieve e gli allievi storici del progetto si sono costituite/i in Associazione di Promozione Sociale assumendosi la responsabilità diretta della cura e degli sviluppi dell’intero progetto e della titolarità della metodologia su cui si sono formate/i.

Dal 2013 la Scuola Elementare del Teatro è accolta nei luoghi dell”Ex Asilo Filangieri riabitati dalla comunità di lavoratori e lavoratrici dell’arte, della cultura e dello spettacolo, che da allora la sostiene insieme a Forgat.

Dal 2021 è accolta e sostenuta inoltre dal Teatro Trianon Viviani e dal Teatro di Napoli-Teatro Nazionale.