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Al Teatro Mercadante di Napoli è stata presentata la Stagione Teatrale 2024/2025 del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale presieduto da Luciano Cannito e diretto da Roberto Andò.

Con il titolo evocativo di “CAMBIARE SGUARDO”, i cartelloni distribuiti nelle tre storiche sale gestite dal Nazionale – il Mercadante, il San Ferdinando e il Ridotto – offrono un programma ricco e diversificato che abbraccia grandi classici, opere contemporanee, allestimenti innovative e danza.

Un totale di ben 41 spettacoli in Stagione, 22 produzioni e coproduzioni, 2 progetti internazionali, 3 produzioni “under 35” legate al Premio Leo de Berardinis, 4 serate evento a tema, 1 spettacolo di danza contemporanea, 7 progetti speciali realizzati in collaborazione con il territorio, per un totale di 17 debutti “in prima nazionale”.

Il presidente del Teatro di Napoli Luciano Cannito dichiara: «La stagione 2024/2025 del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale si preannuncia come un’esperienza straordinaria che consolida ulteriormente la sua posizione di eccellenza sia per il pubblico che per la critica. Il teatro ha raggiunto risultati eccezionali, dimostrando un costante aumento delle presenze e ricevendo ampi consensi da parte degli esperti del settore. La riconferma alla Direzione Artistica di Roberto Andò è appunto in linea con il principio meritocratico della valorizzazione delle risorse culturali che producono crescita e sviluppo. Il ricco cartellone di quest’anno è un vero e proprio caleidoscopio della memoria del futuro di Napoli».

Il direttore Roberto Andò in merito a questa nuova Stagione scrive: «In un contesto di crescente disordine e preoccupazione, il teatro resta una bussola essenziale per affrontare il nostro viaggio nel caos della contemporaneità. Lo testimoniano le cifre in costante aumento delle nostre stagioni. L’ultima ha registrato al Teatro San Ferdinando un incremento del 125% (più del doppio dell’anno precedente) e al Mercadante del 26%. Una percentuale di riempimento totale delle tre sale pari all’80% e un incremento di presenze complessive del 15%. Pur avendo le nostre due sale principali una capienza di 500 posti, il totale delle presenze è stato di 92.000 spettatori per 332 recite complessive. Insomma il teatro continua a essere uno straordinario strumento di orientamento. Un modo di avvicinarsi alle cose per guardarle meglio, o per cambiare sguardo. Correggere lo sguardo e cogliere cosa c’è intorno a noi oggi, intuire che cosa ci aspetta domani, è questa la promessa del grande teatro».

La programmazione 2024/2025 alTeatro Mercadante

Il sipario del Mercadante si alzerà il 15 ottobre 2024 con Don Giovanni, un adattamento originale che intreccia le opere di Molière, Da Ponte e Mozart. La regia di Arturo Cirillo, che dello spettacolo sarà anche interprete, promette una rivisitazione dell’opera attraverso l’utilizzo di forme e codici espressivi differenti, conservando di Molière la sua capacità di lavorare su una comicità paradossale e ossessiva che sfiora il teatro dell’assurdo. Ad affiancare Cirillo, un cast di talento composto da Irene Ciani, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini. La produzione è una collaborazione tra il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Marche Teatro, Teatro Nazionale di Genova e Emilia Romagna Teatro / ERT Teatro Nazionale.

Il 3 novembre sarà la volta di La Notte di Vitaliano Trevisan, una serata speciale che ha l’obiettivo di tracciare un ritratto della scrittura, del pensiero e del contributo che Vitaliano Trevisan ha dato alla scena delle arti dal vivo, alla quale seguirà il 9 novembre una Medea interpretata da Laura Morante, che veste i panni della tragica eroina di Euripide diretta da Daniele Costantini.

Dal 12 al 17 novembre, una straordinaria Sonia Bergamasco darà voce e corpo a una Mirandolina differente da quella che la tradizione ha spesso proposto, sottolineando la profondità dell’approccio goldoniano, ne La Locandiera diretta da Antonio Latella.

Dal 4 al 15 dicembre il debutto nazionale di Macbeth di William Shakespeare, con la regia di Jacopo Gassmann. con protagonisti Roberto Latini nel ruolo di Macbeth e Lucrezia Guidone in quello di Lady Macbeth. La produzione è del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale.

Il nuovo anno al Mercadante inizia con il debutto assoluto, il 7 gennaio 2025, di Sarabanda con la regia del direttore Roberto Andò, ultima opera di Ingmar Bergman, che sebbene pensata per il cinema ha una struttura straordinariamente affine al linguaggio teatrale. In scena Renato Carpentieri, Alvia Reale, Elia Schilton, Caterina Tieghi. Una importante coproduzione che vede coinvolti il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, il Teatro Nazionale di Genova e il Teatro Biondo Palermo.

Tra i tanti, un appuntamento da non perdere è quello con Isabelle Huppert, la grande attrice francese che il 24, 25 e 26 gennaio sarà in scena protagonista di Bérénice, una creazione immaginata dal genio di Romeo Castellucci, liberamente ispirata alla tragedia di Jean Racine, in una coproduzione internazionale che coinvolge Il Teatro di Napoli e diversi partners europei.

A seguire, dal 28 gennaio al 2 febbraio, Il Fu Mattia Pascal di Pirandello con la regia di Marco Tullio Giordana, con Geppy Gleijeses che interpreterà uno dei personaggi più iconici della letteratura pirandelliana.

Tra febbraio e marzo, il pubblico potrà assistere, dal 5 al 16 febbraio, all’acclamato Edipo Redi Sofocle adattato e diretto da Andrea De Rosa, con Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée, Fabio Pasquini.

Dal 19 febbraio e fino al 23 andrà in scena Il Viaggio di Victor di Nicolas Bedos con la regia di Davide Livermore, con Linda Gennari e Antonio Zavatteri; unacoproduzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e Teatro Nazionale di Genova.

A seguire, ed esattamente dal 25 febbraio al 2 marzo, l’atteso ritorno di Pippo Delbono con lo spettacolo Amore,un nuovo, emozionante tassello della poetica teatrale del regista, autore e attore ligure, di esplorazione delle emozioni umane affidato a una nutrita compagnia di interpreti.

Il mese di marzo preseguirà con altri tre importanti spettacoli, a partire da Casanova dell’Infinita Fuga, in scenadal 12 al 23 marzo, scritto e diretto da Ruggero Cappuccio con Claudio Di Palma, su produzione del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale;

la data unica del 24 marzo di Gli Occhiali di Šostakovič, testo e regia di Valerio Cappelli interpretato da Sergio Rubini; infine dal 26 al 30 marzo lo spettacolo Boston Marriage di Davide Mamet con la regia di Giorgio Sangati, interpretato da Maria Paiato, Mariangela Granelli, Ludovica D’auria.

Il mese di aprile si aprirà con l’Anna Kareninadi Lev Tolstoj, in scena dall’1 al 6 di aprile, nell’adattamento di Gianni Garrera e Luca De Fusco che firma anche la regia dello spettacolo che vede in scena Galatea Ranzi, Stefano Santospago, Debora Bernardi, Francesco Biscione, Giacinto Palmarini, Paolo Serra, Mersila Sokoli, Irene Tetto.

L’11 e il 12 aprile ritorna, dopo il successo di critica e di pubblico registrato dai due lavori presentati nella Stagione appena conclusa, il regista svizzero Milo Rau, con il progetto internazionale Antigone in amazon, del quale firma ideazione, testo e regia.

Il cartellone del Teatro Mercadante si concluderà a maggio con gli spettacoli:

Serotonina, in scenadal 30 aprile all’11 maggio, scritto da Michel Houellebecq e diretto da Patrick Guinand, interpretato da Andrea Renzi, su produzione del Teatro di Napoli;

La Gatta sul Tetto che Scotta di Tennessee Williams, in scena dal 13 al 18 maggio, diretto da Leonardo Lidi, su produzione del Teatro Stabile di Torino.

Infine dal 21 al 25 maggio Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini saranno protagonisti dello spettacolo Ezra in gabbia o il caso di Ezra Pound, scritto e diretto da Leonardo Petrillo, liberamente tratto dagli scritti e dalle dichiarazioni del poeta americano Ezra Pound.

La programmazione 2024/2025 alTeatro San Ferdinando

Il Teatro San Ferdinando di Piazza Eduardo De Filippo inaugurerà la sua Stagione il 29 ottobre 2024, con repliche fino al 10 novembre, con lo spettacolo Re Chicchinella, scritto e diretto da Emma Dante, una libera, nuova incursione dell’artista palermitana nell’universo de Lo cunto de li cuntidi Giambattista Basile. Un lavoro che promette di incantare il pubblico con la sua magia e il suo linguaggio visivo unico. Lo spettacolo è una coproduzione del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale.

Dal 13 al 17 novembre, L’Origine del Mondo, Ritratto di un Interno di Lucia Calamaro, con Concita De Gregorio, Lucia Mascino, Alice Redini, una produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale.

A seguire, dal 26 novembre al 1dicembre, un grande classico della drammaturgia di fine ‘800, ovvero Woyzeck di Georg Büchner, scritto tra il 1836 ed il 1837 e rimasto incompiuto a causa della morte dell’autore. Con la regia di Tommaso Tuzzoli, la tragica storia del soldato Woyzeck vedrà protagonista l’attore Tony Laudadio, accompagnato da una numerosa compagnia di interpreti.

Il mese di dicembre al San Ferdinando vivrà nel segno di Eduardo, a partire dalla singolare versione “per attore cum figuris” di Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo – in scena dal 6 all’8 dicembre – con protagonista Luca Saccoia che recita interagendo con sette pupazzi-personaggi creati dallo scenografo Tiziano Fario, autore dell’intero impianto scenografico dello spettacolo, la cui regia è firmata da Lello Serao.

Il cartellone al San Ferdinando proseguirà con il debutto in prima nazionale, il 20 dicembre, dello spettacolo Gennareniello di Eduardo De Filippo, interpretato da Tonino Taiuti e Lino Musella con la regia dello stesso Lino Musella, attore e regista di riferimento del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale che ne cura la produzione, in scena fino al 5 gennaio 2025.

Dal 16 al 26 gennaio la programmazione prosegue con Prigioni,un testo scritto e interpretato da Vincenzo Pirrotta, uno spettacolo che parla dei tormenti dell’oggi uniti a una reclusione immaginaria; la produzione è del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale.

Il 29 gennaio il San Ferdinando ospiterà la serata unica dello spettacolo Il Romanzo della Bibbia, con Aldo Cazzullo e Moni Ovadia. Una storia narrata a due voci, con Cazzullo che racconta e Ovadia che lo accompagna con letture, interventi e canti, su musiche – che spazieranno dal sacro al contemporaneo – di Giovanna Famulari.

Sabato 1 febbraio andrà in scena la danza contemporanea con la creazione firmata dalla coreografa Roberta Ferrara de La sagra della primavera, una scrittura corale ridisegnata sui corpi dei 10 danzatori Giuditta Alfarano, Alice Vittoria Bandino, Cecilia Alice Napoli, Gaia Triacca, Jennifer Mauri, Francesca Raballo, Enrico Benedet, Leonardo Urgese, Francesco Polese, Marco Prete,con musica di John Adams. Dramaturg e assistente alla coreografia Pompea Santoro.

Ancora a febbraio, dal 13 al 23, il debutto de L’Incarico, dello scrittore Raymond Carver, adattato e diretto da Luca Bargagna e interpretato da Silvia Ajelli e Arturo Muselli. La produzione è del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale.

Dal 6 al 16 marzo, dopo il debutto in prima nazionale alla rassegna Pompeii Theatrum Mundi 2024, va in scena il De Rerum Natura [There is no planet B] di Fabio Pisano, liberamente ispirato al De Rerum Natura di Tito Lucrezio Caro, con la regia di Davide Iodice.

Dal 18 al 23 marzo sul palcoscenico del San Ferdinando Ambra Angiolini sarà la protagonista di Oliva Denaro, il denso monologo tratto dal romanzo di Viola Ardone, su drammaturgia di Giorgio Gallione in collaborazione con Ambra Angiolini e la regia dello stesso Gallione, dove l’attrice veste i panni di Franca Viola, la ragazza siciliana che a metà degli anni ‘60 del secolo scorso fu la prima, dopo aver subito violenza, a rifiutare il cosiddetto “matrimonio riparatore”.

Dal 3 al 13 di aprile lo spettacolo Le Anime morte, ovvero Le (dis)avventure di un onesto truffatore, di Peppino Mazzotta e Igor Esposito, un libero adattamento da Anime morte di Nikolaj Vasil’evič Gogol’ con la regia di Peppino Mazzotta. Una produzioneTeatro di Napoli – Teatro Nazionale e Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.

A seguire le tre rappresentazioni del 25, 26 e 27 aprile dello spettacolo Il Caso Kaufmanndi Giovanni Grasso, diretto da Piero Maccarinelli, interpretato da Franco Branciaroli, Graziano Piazza, Viola Graziosi, Franca Penone, Piergiorgio Fasolo, Alessandro Albertin, Andrea Bonella, seguite

La programmazione della sala di Piazza Eduardo De Filippo si concluderà con lo spettacolo L’Uomo dal Fiore in Bocca di Luigi Pirandello, Fiori di palco (Viviani-Totò- Moscato), con la regia di Pierpaolo Sepe,interpretato da Benedetto Casillo.

Pirandello, Viviani, Totò, Moscato. Un premio Nobel e tre mostri sacri della scena teatrale, tutti e quattro figli dello stesso sud. Cesellatori ineguagliabili dei rispettivi dialetti, lingua per eccellenza dell’espressione dell’anima popolare. Una produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Arteteca, Tradizione e turismo – Centro di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro, in scena dall’8 al 18 maggio.

La programmazione 2024/2025 alRidotto

Il Ridotto – la sala al primo piano del Teatro Mercadante – offrirà una serie di produzioni innovative e sperimentali. La stagione 2024/2025 inizierà con Controimmagini, il 25 ottobre e fino al 3 novembre, un omaggio a Joseph Beuys, l’artista sciamano, su regia di Michelangelo Dalisi che condividerà la scena con Marco Cacciola, in una produzione del Teatro di Napoli-Teatro Nazionale.

Dal 28 novembre all’8 dicembre è la volta di Laguna Cafèdi Giuseppe Affinito con la regia di Benedetto Sicca.

Tra gennaio e febbraio in scena i due spettacoli dei progetti vincitori della terza edizione del Premio Leo de Berardinis 2024 per artisti e compagnie under 35 promosso dal Teatro di Napoli: ovvero Assetati, dal 14 al 19 gennaio, di Wajdi Mouawad e la regia di Davide Pascarella; e dal 4 al 9 febbraio Le Bakkanti di Euripide, diretto e adattato da Denise Diaz Montalvo, sulla forza e la follia delle donne bacchiche.

Dal 5 al 9 marzo Una verde vena di follia, tratto dal libro La vena verde (IQdB Edizioni) di Alessio Arena, liberamente ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portulano Pirandello, interpretato da Mascia Musy e Viviana Lombardo con la regia di Emanuela Giordano.

Dal 20 al 30 marzo andrà in scena Il Tempo delle stelledello scrittore e giornalista napoletano Massimiliano Virgilio, prodotto dal Teatro di Napoli, con la regia di Veronica Cruciani.

Il 4, 5 e 6 aprile sarà la volta de L’Eterno Marito di Fëdor Dostoevskij, adattato da Davide Carnevali e diretto da Claudio Autelli, con Ciro Masella e Francesco Villano.

La Stagione del Ridotto si concluderà con le rappresentazioni dal 6 all’11 maggio di C’era una Volta,spettacolo scritto e diretto da Noemi Francesca, un progetto nato dalla collaborazione tra i premi Leo de Berardinis e Nuove Sensibilità 2.0 promossi, rispettivamente, dal Teatro di Napoli-Teatro Nazionale e dal Teatro Pubblico Campano.

Inoltre Il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale da quest’anno avvia una collaborazione con Gallerie D’Italia, il polo museale allestito per rendere fruibile il proprio patrimonio artistico e architettonico. Hanno sede a Napoli, Milano, Torino e Vicenza.

E proprio nella sede di Napoli, a Palazzo Zevallos Stigliano, splendido contenitore di un nucleo di opere tra Seicento e Novecento dell’arte scultorea e pittorica del meridione d’Italia, si terrà dal 10 al 16 aprile lo spettacolo Lettere a Bernini con la regia di Marco Martinelli, interpretato da Marco Cacciola, scene Edoardo Sanchi, musiche originali e sound design Marco Olivieri, consulenza linguistica Valeria Pollice e Gianni Vastarella, ideazione Marco Martinelli e Ermanna Montanari, coproduzione Albe/Ravenna Teatro, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.

I tre cartelloni della Stagione saranno come sempre affiancati da molti progetti di formazione, promozione e di impegno sociale, di cui si allegano in cartella stampa le singole presentazioni e informazioni.

Al direttore Roberto Andò – al quale lo scorso 15 maggio il CdA del Teatro ha rinnovato all’unanimità la fiducia e dunque la direzione artistica del Teatro Nazionale per il prossimo quinquennio – piace sottolineare che: «Una stagione non è solo un elenco di titoli e di artisti, seppure importanti, è anche un’esperienza che si compie nel tempo intenso e distratto della vita, un modo per ritrovarsi seduti accanto a sconosciuti, ancora una volta emozionati e stupiti d’essere comunità, di poter frugare insieme nel buio per reperire fiammelle di luci”.

Roberto Andò