Di: Sergio Palumbo
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Un orologio finemente cesellato da un orologiaio fiorentino passa di mano in mano, da una generazione all’altra. L’orologiaio è un uomo segnato da una tragedia familiare: la moglie, malata terminale, ha chiesto il suo aiuto per non soffrire più. E’ il momento di una decisione estrema: quanti momenti come questo segnerà quell’orologio per ciascuno dei suoi occasionali proprietari? Quante volte arriva per ciascuno di noi l’attimo estremo in cui occorre fare una scelta da cui tutta la vita può essere cambiata o stravolta, imboccare strade da cui non si può tornare indietro? Donando l’orologio al figlio, l’abile artigiano spiegherà al ragazzo quanto sia difficile ogni decisione, quando mille diversi stimoli ci tirano in opposte direzioni, offuscando il giudizio e minando la volontà. Allora l’unico criterio che può orientarci è ascoltare la voce che sale dal più profondo del nostro essere, la voce del cuore, lasciare che ci guidi al di là di ogni ragionamento utilitaristico o morale e di ogni istintiva emozionalità. Solo in questo modo, quali che siano le conseguenze, potremo essere certi di non avere sbagliato e accetteremo serenamente il nostro destino.
Così quel quadrante elegantemente fregiato segnerà le ore fatidiche di tanti personaggi, le cui vicende si dipanano nel tempo: quelle drammatiche di due commilitoni durante l’ultimo conflitto mondiale, quelle contemporanee di un impiegato dalla grigia esistenza, le vicissitudini di un campione di nuoto in conflitto con le meschine beghe della politica e le traversie sentimentali di una donna in carriera. Ciascuno ha vissuto la sua ora decisiva, quella che scocca una volta sola e può significare vita o morte, dolore o gioia, rimorso o rimpianto, serenità o disperazione. Personaggi immaginari e reali (tali il campione di nuoto Marcello Guarducci o i militari Bisatti e Morelli) intrecciano nel romanzo le rispettive vicende, coinvolgento profondamente il lettore.
Link: il sito di Edizioni I Fiori di Campo – www.edizionifioridicampo.it
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