Tempo di lettura stimato: 2 minuti
Liberaimago Produzioni Creative
presenta
Cyrano Station
dal Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand
Da giovedì 1 a domenica 4 marzo (giovedì,venerdì e sabato alle 21:00 e
domenica alle 18:00), presso il Nuovo Teatro Sancarluccio, si terrà lo
spettacolo Cyrano Station con Alessandro Balletta, Fortuna Liguori e Gaetano Migliaccio, per la regia di Roberto Ingenito
Sinossi breve
L’amore vive tra i versi dei poeti. Sui guanciali del loro risveglio.
Nei pensieri che accompagnano al crepuscolo.
E se l’amore fosse la mera invenzione di un dio beffardo, un bluff, un
modo per riempire pagine di libri, appesantire tavole di palcoscenico,
giustificare torbidi di stomaco. Se fosse solo “parola”, o molto più
semplicemente menzogna. Se fosse un ritornello scemo, tipo:“sole,
cuore e amore”.
Insomma, se l’amore esistesse solo nella voce di chi, capace di
raccontarcelo, ce lo facesse intendere vero e/o plausibile?
Allora immaginiamo dei poeti, indossare le vesti di un guascone, e
iniziare un viaggio, con tanto di fermate e capolinea. Virtuosi della
parola, dall’inchiostro sopraffino, duelleranno in singolar tenzone a
colpi di puntuta stilografica. Rilke e Rostand, o Rostand e Rilke, se
preferite. E poi il bardo, declamato per errore o forse per amore. E
ancora i turbamenti di Vitangelo Moscarda, di Kovalèv e Pinocchio. E
poi un naso, grosso, “maledetto”, testimone di un amore impossibile ma
terribilmente reale, emblema letterario della menzogna, ma anche
rivelatore di verità.
Dei poeti, dunque, e un naso. Un’ ispirata passeggiata tra le righe, i
racconti, i versi di poeti profondamente innamorati o tremendamente
bugiardi.
Note di Regia
Perchè Cyrano? Perchè ancora Cyrano? L’idea nasce da una precisa volontà: quella di “tradire”. Il tradimento come unica operazione possibile difronte ad un opera di questa bellezza. Un testo, di per se perfetto, può solo essere “contaminato” e così le parole di Rostand vengono “macchiate”, “strappate”, aggiunte e sottratte, capovolte e sostituite con i versi di poeti (e non solo), che hanno trattato con la stessa passione il tema dell’amore. Spogliato da tutti gli antagonisti proposti dall’autore, Cyrano diventa unico nemico di se stesso. Il naso, la sua arma e la sua scusa, il suo alter ego, limite e vanto, appendice da combattere e difendere. Sulla scena nuda, un letto e tre attori, tre Cyrano, tre nasi enormi, in quella atavica ricerca dell’uomo di trovare una falsa verità o una vera menzogna in cui perdersi.
“Passando per Pessoa”, di e con Eugenio Ravo, dal 1° al 4 marzo 2018 al Teatro Elicantropo di Napoli
Recensione della prova generale de “La traviata”, di Giuseppe Verdi, per la regia di Lorenzo Amato, al Teatro San Carlo di Napoli