
Di: Maresa Galli
Tempo di lettura stimato: 2 minutiSabato 29 marzo, alle ore 21, al Teatro Madrearte di Villaricca, Napoli, grande attesa per “Amleto o il Gioco del suo Teatro”, progetto, adattamento e regia di Giovanni Meola. Primo progetto shakespeariano di Virus Teatrali, si avvale di una drammaturgia collettiva scenica. Tre soli gli attori per interpretare tutti i personaggi nati dalla penna del Grande Bardo. Incarnano tutti e nessuno, contemporaneamente personaggi e attori, maschere che recitano e si fanno vere. “La loro performance – nuda, essenziale – rende tangibile l’inespresso, l’impossibile, l’indicibile, che in questo scambio continuo di voci e mimiche rendono reale la finzione, portando negli occhi degli spettatori la follia di Amleto e di Ofelia”, afferma Meola.Dopo il grande successo di “Tre. Le Sorelle Prozorov”, libero adattamento da “Tre Sorelle” di Cechov, la compagnia prosegue il suo impegno nei classici con una scrittura scenica a forte impatto fisico ed emotivo, con elementi di ironia e di grottesco. Virus Teatrali propone una compagnia prevalentemente femminile, “per ribaltare e shakerare il gioco scenico plurisecolare che questo testo rappresenta per tutti i teatranti da più di quattro secoli a questa parte”. Ruoli ribaltati, come accadde con un famosissimo Amleto del 1899 con la divina Sarah Bernhardt nei panni del principe danese. “Amleto o il Gioco del suo Teatro”
“prova a percorrere il sentiero di un Amleto del cui suo dramma sarà lui stesso drammaturgo, regista e interprete: non è Amleto che scrive e indica cosa (e come) rappresentare ai Comici che arrivano a corte nel momento giusto in cui lui ha bisogno di una prova inconfutabile ed inoppugnabile di tradimento e colpevolezza dello zio-re Claudio? Ed ecco che, magicamente, il teatro arriva in soccorso. Come spesso accade, il teatro arriva in soccorso anche se costantemente sminuito, svilito, impoverito”, spiega il regista. “Anche qui – rivela ancora Meola – come nel precedente ‘Tre Sorelle’ cechoviano, io e i miei attori ci siamo tuffati in una riscrittura scenica collettiva, tratto distintivo di alcuni progetti della mia compagnia. Tra dramma e commedia, momenti molto fisici e altri carichi di tensione emotiva, con personaggi che emigrano da un attore all’altro. Amleto è qui interpretato da una magnetica Sara Missaglia, ormai avvezza a ruoli fuori dai canoni e di forte impatto”. L’opera è stata definita “un’autentica menzogna che racconta la verità”, capace di parlare ai nostri cuori e al nostro tempo, con sapienza di scrittura drammaturgica, registica e attoriale. Da non perdere.
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