Di: Sergio Palumbo
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Al Teatro Cilea di Napoli, dal 30 gennaio al 2 febbraio 2025, è andata in scena la commedia-giallo “Colpo grosso a Villa Pignatiello”, scritta e diretta da Benedetto Casillo. L’opera, che celebra il ventennale dalla sua prima rappresentazione, è una rivisitazione in chiave partenopea del testo di Ermanno Carsana “Ma per fortuna è una notte di luna”. Casillo ha saputo adattare la trama originale, ambientandola a Napoli e caratterizzando i personaggi con tratti tipicamente partenopei, offrendo al pubblico una commedia degli equivoci ricca di situazioni comiche e colpi di scena.
La trama ruota attorno a un preziosissimo diadema di famiglia che attira le mire degli eredi di Casa Pignatiello. Il capofamiglia, Ernesto, esploratore per passione, è scomparso, presumibilmente divorato dai cannibali. La vedova Marchesa, sommersa dai debiti, organizza il finto furto del gioiello per intascare il risarcimento dell’assicurazione, assoldando uno scassinatore. Nel frattempo, la figlia della Marchesa, Melania, desiderosa di fuggire con il suo amante Fofò, mira anch’ella al diadema, mentre il fidanzato Oronzo si lamenta per un atroce mal di denti, non accorgendosi di nulla. A complicare ulteriormente la vicenda interviene l’agente assicurativo La Volpe, specialista in travestimenti, e due maldestri ladri, Gennarino e Stella Esposito, novelli Diabolik ed Eva Kant in salsa napoletana. La commedia si sviluppa attraverso una serie di esilaranti equivoci e situazioni comiche, culminando in un finale a sorpresa.
La regia di Casillo è attenta ai dettagli e riesce a mantenere un ritmo serrato, fondamentale per una commedia degli equivoci. Le scelte registiche enfatizzano la comicità delle situazioni senza mai scadere nella volgarità, offrendo uno spettacolo elegante e adatto a un pubblico eterogeneo. Le scene, curate da Massimo Malavolta, ricreano con efficacia l’atmosfera di una villa nobiliare napoletana, con arredi e dettagli che richiamano la tradizione partenopea ed elementi esotici per richiamare la passione del defunto capofamiglia. I costumi di Isa Di Lena sono ricchi e dettagliati, contribuendo a delineare i caratteri dei personaggi e a immergere lo spettatore nell’epoca rappresentata.
Benedetto Casillo, oltre a dirigere lo spettacolo, interpreta magistralmente il ruolo di Gennaro Esposito, dimostrando ancora una volta la sua maestria nel caratterizzare personaggi popolari con un’innata verve comica. La sua interpretazione è il cuore pulsante dello spettacolo: con tempi comici perfetti, espressioni esagerate ma mai sopra le righe e una gestualità precisa, riesce a rendere il suo personaggio irresistibilmente goffo e astuto al tempo stesso. Gennaro è un mariuolo di strada, ma nella versione di Casillo assume una dimensione quasi epica, un piccolo eroe della farsa napoletana che si destreggia tra equivoci e piani fallimentari con una disinvoltura che conquista il pubblico. Il suo affiatamento con Patrizia Capuano, che interpreta Stella Esposito e sua compagna, è evidente: i due formano una coppia esplosiva, con battute che si rincorrono in un continuo gioco di rimandi e di scambi comici che ricordano le grandi coppie della tradizione teatrale napoletana. La Capuano, nei panni di Stella, costruisce un personaggio forte e determinato, ma al tempo stesso capace di improvvisi momenti di dolcezza. La sua Stella non è solo la compagna di avventure di Gennaro, ma una figura centrale nell’ingranaggio della storia, un’anti-eroina moderna che regge il confronto con il protagonista grazie a una presenza scenica sicura e una recitazione mai forzata.
Orentia Marano, nel ruolo della Marchesa Pignatiello, offre un’ottima performance, costruendo un personaggio che è il perfetto emblema dell’aristocrazia decadente e bislacca. La sua Marchesa è capricciosa, sopraffatta dai debiti, vittima e carnefice al tempo stesso di un piano che le sfugge continuamente di mano. La Marano padroneggia il personaggio con grande abilità, riuscendo a passare da momenti di grottesca esaltazione a scene di profonda comicità con un’abilità che rivela una solida esperienza teatrale. Accanto a lei, Enza Barra nei panni di Melania, la giovane figlia della Marchesa, è una rivelazione: la sua interpretazione porta in scena un personaggio moderno, intraprendente e ribelle, che cerca in tutti i modi di perseguire il suo personale piano in modo ironico e brillante, scontrandosi con mille difficoltà e contrattempi. Barra costruisce una Melania credibile, che con il suo spirito vivace e le sue trovate imprevedibili dona ulteriore ritmo allo spettacolo.
Gennaro Morrone, nel ruolo del detective La Volpe, si distingue per la capacità di fondere ironia e maldestra astuzia nel suo personaggio. La Volpe è un investigatore dai mille travestimenti, sempre un passo avanti (o almeno così crede) rispetto ai ladri. Morrone gestisce il ruolo con un’energia dinamica ed un’irresistibile mimica corporea. La sua interazione con Casillo e Capuano è uno dei punti di forza dello spettacolo, dando vita a situazioni esilaranti in cui il detective cerca di smascherare i ladri con piani ingegnosi che si rivelano puntualmente fallimentari.
Il cast si completa con Luciano Piccolo, Salvatore Felaco e Salvatore Chiantone, che interpretano i restanti ruoli, tra cui il promesso sposo ricco e ingenuo, l’amante hippy e lo scassinatore. Ognuno di loro contribuisce con caratterizzazioni vivaci e sopra le righe, offrendo al pubblico una galleria di personaggi che amplificano il tono farsesco della commedia.
“Colpo grosso a Villa Pignatiello”, pur basandosi su un testo di vent’anni fa, si conferma una commedia brillante che riesce ancora a divertire e coinvolgere il pubblico contemporaneo, coniugando tradizione e modernità. Se da un lato la commedia mantiene i tratti classici della farsa napoletana, dall’altro riesce a dialogare con il pubblico di oggi, dimostrando che certi meccanismi comici sono senza tempo. Il risultato è una miscela esplosiva di comicità, giallo e situazioni esilaranti, che dimostra l’universalità della risata, il suo potere salvifico e la sua capacità di attraversare il tempo senza perdere smalto.
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