Di: Sergio Palumbo
Tempo di lettura stimato: 3 minuti
Dopo “Anna Bolena”, andata in scena lo scorso anno, arriva sul palco del Teatro San Carlo il secondo capitolo della trilogia dei Tudor donizettiana, “Maria Stuarda”. Il terzo, “Roberto Devereux”, andrà in scena nel 2025. Le tre produzioni sono affidate alla regia di Jetske Mijnssen e vedono Riccardo Frizza sul podio dell’Orchestra del Massimo napoletano, nell’ambito di un progetto di ampio respiro che offre agli appassionati d’opera la possibilità di vedere in scena i tre capitoli della trilogia, sempre con cast di altissimo livello.
La regia di Jetske Mijnssen ha saputo cogliere le sfumature più intime e drammatiche della storia, offrendo una lettura moderna e allo stesso tempo rispettosa dell’opera originale. Mijnssen ha esplorato a fondo la psicologia delle due regine, scegliendo di mettere in risalto le tensioni emotive tra le due, creando un’atmosfera densa di pathos e conflitto, anche grazie alle scene opprimenti, quasi claustrofobiche, di Ben Baur, semplici ma ben valorizzate dalle luci di Cor van den Brink. Le coreografie di Lillian Stillwell sono state essenziali per mettere in risalto gli aspetti psicologici dei personaggi. Ben curati i costumi di Klaus Bruns, con abiti che riflettevano accuratamente il periodo storico e il carattere dei personaggi. I costumi di Elisabetta, in particolare, hanno evidenziato la sua regalità e la sua complessità, mentre quelli di Maria hanno esaltato la sua nobiltà e la sua tragedia personale. La direzione musicale di Riccardo Frizza dell’eccellente Orchestra del Teatro San Carlo ha accompagnato questa visione con una lettura orchestrale profonda e dettagliata, capace di esaltare ogni sfumatura della partitura donizettiana. Ottimo il lavoro del Coro e del Balletto del San Carlo, diretti rispettivamente da Fabrizio Cassi e da Clotilde Vayer.
Nei ruoli delle due regine, due regine del belcanto: Pretty Yende nel ruolo del titolo e Aigul Akhmetshina in quello di Elisabetta. Il tripudio per loro, alla fine della rappresentazione, è stato più che meritato: due interpretazioni straordinarie. Il debutto di Pretty Yende nel ruolo di Maria Stuarda è stato segnato da una voce cristallina e una vasta gamma dinamica, capace di esprimere l’intera galassia delle emozioni del personaggio, dalla nobiltà regale alla disperazione umana. Yende ha dimostrato una grande padronanza tecnica e una presenza scenica magnetica, rendendo ogni apparizione sul palco un momento di alta intensità drammatica. In “Oh nube che lieve per l’aria ti aggiri”, Yende ha mostrato la sua capacità di legare note alte con incredibile dolcezza, mentre in “Quando di luce rosea” ha trasmesso un’intensità emotiva palpabile. Nel duetto con Elisabetta il suo “Figlia impura di Bolena” è un vero e proprio pugno nello stomaco che lascia il pubblico senza fiato. Aigul Akhmetshina ha interpretato Elisabetta con una potenza vocale e una profondità emotiva impressionanti. La sua voce, ricca di sfumature e di grande estensione, ha saputo rendere giustizia alla complessità del personaggio, evidenziando il conflitto interiore tra il ruolo di sovrana e i sentimenti personali. Akhmetshina ha offerto una performance che ha equilibrato perfettamente autorità e vulnerabilità, creando un ritratto di Elisabetta autentico e toccante. La sua performance è stata eccezionale nell’aria “Ah! dal ciel discenda un raggio”, dove ha messo in evidenza una notevole potenza vocale e una padronanza tecnica superiore.
Francesco Demuro, nel ruolo di Leicester, ha dato vita a un personaggio appassionato e combattuto. La sua voce, calda e melodiosa, ha reso perfettamente la devozione e il tormento di Leicester, diviso tra l’amore per Maria e la lealtà verso Elisabetta. Demuro ha dimostrato una grande abilità nel fraseggio e una presenza scenica convincente. Con una voce incisiva e risonante, Carlo Lepore ha incarnato Talbot con autorità e sensibilità, particolarmente evidente nelle sue interazioni con Maria Stuarda. Sergio Vitale ha interpretato con pertinenza scenica e voce vigorosa il ruolo di Lord Cecil, rendendo il personaggio credibile e significativo. Chiara Polese ha offerto una performance toccante come Anna Kennedy, il fedele sostegno di Maria, con una voce calda ed espressiva.
“Maria Stuarda”, di Gaetano Donizetti, sarà in scena al Teatro San Carlo di Napoli fino al 29 giugno 2024.
Link: il sito del Teatro San Carlo di Napoli – www.teatrosancarlo.it
Al via la campagna abbonamenti della Stagione Teatrale 2024/2025 del Teatro Augusteo di Napoli
Con “Il canto del mare”, di e con Maurizio de Giovanni, prende il via la rassegna “Brividi d’Estate 2024”, al Real Orto Botanico di Napoli