Di: Sergio Palumbo
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Nelle teche del foyer del Teatro San Ferdinando c’è una sua foto risalente al 1988 quando si esibiva in “Mamma. Piccole tragedie minimali” di Annibale Ruccello: Marina Confalone, tra le attrici più apprezzate ed amate del panorama teatrale italiano, non poteva mancare in quel piccolo museo che ospita fotografie e cimeli dei più grandi interpreti del teatro napoletano. Nel teatro che fu di Eduardo, il cui camerino ha gentilmente rifiutato per rispetto al Maestro, Marina Confalone torna come protagonista della nuova produzione del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, con un testo scritto da Maurizio De Giovanni e con la regia di Andrea Renzi: “La scatola di biscotti”.
La storia si svolge attorno a una donna di successo che, tornando al suo piccolo paese natale dopo trent’anni nell’occasione del funerale della madre, si trova a fare i conti con un passato che credeva di aver superato. Il dialogo interiore si sviluppa attraverso le vecchie fotografie contenute in una scatola di biscotti, che prendono vita e portano alla luce i ricordi sepolti. La trama si snoda tra dialoghi serrati, talvolta incalzanti, esplorando il prezzo del successo, la complessità delle scelte di vita e il significato profondo dei legami affettivi, per arrivare alla consapevolezza finale della protagonista.
In un viaggio emotivo che invita gli spettatori a riflettere sulla propria vita, sulle scelte fatte e sui legami che definiscono chi siamo, il testo di Maurizio de Giovanni, una sorta di dickensiano Canto di Natale senza Natale ma con tanto di riscatto finale, conferma ancora una volta il potere del teatro nel toccare le corde più intime dell’animo umano, offrendo una testimonianza della bellezza e della complessità della vita, consegnata al pubblico con abilità e passione.
Nel ruolo di Nancy-Nunziatina spicca l’eccezionale interpretazione di Marina Confalone. La sua presenza scenica è potente, trasmettendo con maestria la complessità dei conflitti interiori del personaggio. Ogni sguardo, gesto e parola sono studiati con cura, ad ennesima riprova della sua eccezionale versatilità. La sua interpretazione offre una finestra sull’anima di una donna che affronta il proprio passato e le scelte che ha compiuto nella vita, riuscendone ad esplorare le caratteristiche emotive con profondità e donando al personaggio una ricchezza e un’autenticità straordinarie.
Non sono da meno gli altri interpreti. Chiara Baffi si distingue in modo toccante e tenero nel ruolo della giovane madre della piccola Nunziatina. La sua interpretazione trasmette con delicatezza le sfumature di una figura materna sempre e comunque dalla parte della figlia, aggiungendo un tocco di autenticità e vulnerabilità al personaggio attraverso espressioni facciali e gesti commoventi.
Pur forzando un po’ troppo l’accento dialettale, Andrea Cioffi è convincente nel ruolo di Riccardo, primo fidanzato di Nunziatina, rendendo abilmente la passione del primo amore giovanile mai dimenticato e l’amore per la musica e per la propria comunità. È avvincente la dinamica del dialogo con Nunziatina, che, nella sua schiettezza, si fa spesso incalzante per spingere la ex fidanzata a fare i conti con il proprio presente ed il proprio passato.
Silvia D’Anastasio conferisce avvenenza e la giusta vivacità al personaggio di Carmen, l’amica del cuore di Nunziatina prima di lasciare il piccolo paese natio. Con una capacità di comunicare attraverso espressioni facciali e movimenti corporei, Silvia D’Anastasio arricchisce la storia con un’interpretazione intensa ma anche candida, contribuendo a delineare i contrasti tra le vite di città e di paese.
La regia di Andrea Renzi emerge come un elemento chiave nello spettacolo, grazie alla sua abilità nel mescolare il reale e il fantastico in modo credibile e senza forzature, creando un’atmosfera intrigante e coinvolgente. Belle e curate nel dettaglio dei tanti soprammobili le scene di Lino Fiorito, che portano il pubblico nella casa della appena defunta madre di Nancy. Notevole l’accompagnamento musicale composto per lo spettacolo da Federico Odling, che va ben oltre il semplice sottofondo. Le sue composizioni, eseguite con maestria da Vito Palazzo alla chitarra e Vittorio Ricciardi al flauto e clarinetto, si integrano perfettamente con la trama, amplificando le emozioni e aggiungendo un ulteriore strato di profondità all’esperienza teatrale.
La scatola di biscotti sarà in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli fino al 7 gennaio 2024.
Link: il sito del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale – https://teatrodinapoli.it/
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