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MAGGIO DELLA MUSICA AL VIA

CON PAOLO FRESU E URI CAINE

Programma con 22 concerti: apertura al Teatro Acacia e poi Villa Pignatelli e Galoppatoio di Portici

Pronta la stagione 2023 del Maggio della Musica, associazione presieduta da Luigia Baratti che dal 1997 opera sul territorio napoletano, in collaborazione anche quest’anno con la Sovrintendenza Speciale e con Diana Or.i.s. storica realtà teatrale cittadina titolare del Teatro Diana e del Teatro Acacia. Il programma, firmato per il secondo anno da Stefano Valanzuolo, si compone di 22 appuntamenti: un prologo previsto al Teatro Acacia, 16 concerti nell’abituale sede di Villa Pignatelli e 5 nel Galoppatoio della Reggia di Portici.

Come da tradizione del “Maggio”, che quest’anno registra un trend di crescita sia quantitativa che qualitativa, riconosciuto anche nelle valutazioni ministeriali, il pianoforte sarà lo strumento di riferimento all’interno di una programmazione che, tuttavia, si concede molte digressioni tra repertorio e stili diversi.

In Villa Pignatelli si sviluppa la fase più ampia della stagione sotto il titolo evocativo di “Piani inclinati”, come a ribadire l’idea di un messaggio musicale non ovvio né assodato, ma felicemente in bilico tra suggestioni cangianti. E infatti si comincia nel segno del jazz, con due mostri sacri come Paolo Fresu e Uri Caine, impegnati in un concerto al Teatro Acacia che ha il sapore di ouverture.

Spazio poi alla letteratura cameristica più amata, ma anche alla trasgressione della “Variazioni” di Rzewski con Andrea Rebaudengo, al debutto dell’astro nascente del violoncello Ettore Pagano, al piano solo di un grande del jazz come Fred Hersch, al ritorno di Anna Tifu, Giuseppe Andaloro, Francesco Libetta, Leslie Howard; allo spettacolo tra musica e parole con Francesco Nicolosi, alla prima volta di Charlie Siem con Marco Scolastra, al viaggio romantico di Mattia Zappa e Orazio Maione, fino al Gershwin dei Songs, riletto dal duo Emilia Zamuner e Fabrizio Soprano.

Sempre nel salotto neoclassico di Chiaia prenderà corpo il “Maggio del Pianoforte”, contest dedicato ai pianisti emergenti con giudizio finale affidato al pubblico: sono cinque, quest’anno, i solisti invitati a contendersi la vittoria, sulle orme di Matteo Giuliani, Primo premio 2022, presente quest’anno nella sezione primaverile.

Il terzo segmento della stagione, Galop 23, sarà ospitato, come un anno fa, dallo storico Galoppatoio Borbonico della Reggia di Portici. Cinque serate in autunno, tutte senza pianoforte, in questo caso, e con programmi trasversali, cioè in bilico tra tinte e suoni di origine diversa realizzati grazie anche alla disponibilità del Comune di Portici e alla collaborazione del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II. Dall’omaggio alla canzone d’autore reso da Edoardo De Angelis e Michele Ascolese, al tuffo nell’etnico proposto da Marzouk Mejri con Salvatore Morra; dal ricordo di Pau Casals affidato alla talentuosa violoncellista Erica Piccotti, alle incursioni jazz di Marco Sannini, Giulio Martino, Gigi De Rienzo, Ernesto Vitolo, Claudio Romano, con un ricordo di Pino Daniele.

“Il Maggio della Musica anche quest’anno si apre a nuove sonorità e continua ad esplorare luoghi poco conosciuti del nostro territorio – dichiara Luigia Baratti Presidente dell’Associazione Maggio della Musica – nella convinzione che queste nostre scelte possano soltanto arricchire il pubblico più affezionato ed aprirci a un pubblico nuovo. E si intensificano anche le collaborazioni con le Università e le Scuole: tra gli altri il Dipartimento di Agraria della Federico II, l’Università Luigi Vanvitelli, l’Istituto Superiore Archimede”.

“La programmazione del Maggio – dichiara il direttore artistico Stefano Valanzuolo – si ripromette di assecondare i gusti di una fascia di pubblico per quanto possibile ampia e non etichettabile. Il tentativo è quello di integrare, attraverso la scelta di contenuti e di protagonisti stimolanti, l’offerta complessiva del territorio, a beneficio dei fruitori”.

“Siamo molto contenti di collaborare con il Maggio della Musica che è stato vicino al Diana durante il lockdown organizzando da noi dei concerti appena è stato possibile farlo – dice Guglielmo Mirra di Diana Or.i.s. – Quando abbiamo preso in gestione l’Acacia ci hanno portato sin da subito grandi artisti come Uto Ughi e Michele Campanella permettendoci di avviare con soddisfazione l’attività di un teatro che sembrava destinato alla chiusura. Quest’anno la partnership prosegue con un evento che vedrà protagonisti due giganti del jazz, Paolo Fresu e Uri Caine. Crediamo in questa sinergia e speriamo abbia lunga vita”.

Info biglietti

TEATRO ACACIA Concerto Paolo Fresu-Uri Caine

Platea € 25,00 – Galleria 20,00

VILLA PIGNATELLI

Concerti serali

Intero € 20,00 – ridotto over 65, under 28 e insegnanti* € 15,00

studenti accompagnati da insegnanti € 5,00

Concerti matinée domenicali

intero € 15,00 – ridotto over 65, under 28 e insegnanti* € 10,00

studenti accompagnati da insegnanti € 5,00

GALOP 23

Intero € 12,00 – ridotto over 65, under 28 e insegnanti* € 10,00

studenti accompagnati da insegnanti € 5,00

Biglietto insegnanti € 5,00 in veste di accompagnatori scolastici, biglietto intero in occasione del concerto inaugurale.

ABBONAMENTO ALLA STAGIONE € 180,00 acquistabile come i biglietti con 18 app e carta del docente

www.maggiodellamusica.it

MAGGIO DELLA MUSICA 2023

PIANI INCLINATI

18 aprile – 29 ottobre

Martedì 18 aprile, Teatro Acacia, ore 20.45

Think again

Paolo Fresu, tromba

Uri Caine, pianoforte

Dopo il successo di alcuni dischi registrati insieme, Paolo Fresu incontra ancora il grande pianista americano, per un nuovo progetto live, presentato a Napoli in anteprima. L’incontro tra questi due musicisti è una delle cose più interessanti avvenute nel mondo del jazz degli ultimi anni; la tromba lirica e sognante di Fresu, col suo timbro malinconico e unico, si sposa eccellentemente al pianismo di Uri Caine, fatto di mille citazioni, dalla canzone americana, al blues, dal jazz più mainstream all’avanguardia fino alla musica classica, genere che Caine ha riveduto e corretto secondo i propri parametri. Non è affatto semplice scegliere di suonare ad arte brani che sono il magma e il segno della storia jazzistica, ma il duo affronta il gioco con sorprendente semplicità, riuscendo a trasmettere il sentimento che sorregge questo straordinario repertorio. Il duo Fresu – Caine torna a Napoli dopo sei anni di assenza.

Mercoledì 26 aprile, Villa Pignatelli, ore 20.15

Francesco Nicolosi, pianoforte

Stefano Valanzuolo, testo e voce narrante

Dei quattrocentocinquantamila ebrei rinchiusi nel ghetto di Varsavia dai tedeschi, dopo l’invasione del 1939, ne rimasero in vita soltanto ventimila. Tra i sopravvissuti, anche un pianista compositore: si chiamava Wladyslaw Szpilman, detto Wladek e a lui, qualche anno fa, Roman Polanski ha dedicato un magnifico film. Lo spettacolo “La musica miracolosa”, nato nel 2022, racconta la storia possibile di un uomo sopravvissuto all’orrore grazie al suo amore grande per la musica, per il pianoforte, per Chopin. In una parola: per la vita. Debutto in Campania.

Le musiche dello spettacolo:

Claude Debussy: Clair de lune

Wladyslaw Szpilman: Mazurka

Liszt-Wagner: Isoldes Liebestod

Fryderyk Chopin: Notturno in Do diesis minore

Sergeij Rachmaninov: Preludio op. 32 n. 10

Fryderyk Chopin: Variazioni su “Là ci darem la mano” dal Don Giovanni di Mozart, op. 2;

Preludio op. 28 n. 4 in Mi minore

Giovedì 4 maggio, Villa Pignatelli, ore 20.15

Between the clouds/Tra le nuvole

Charlie Siem, violino

Marco Scolastra, pianoforte

Una serata all’insegna del virtuosismo più seducente per salutare il debutto a Napoli di Charlie Siem, classe 1986, già solista al fianco di Camerata Salzburg, Israel Philharmonic, London Symphony oltre che testimonial di grandi case di moda. Accanto a lui, Marco Scolastra mette a frutto una consolidata esperienza internazionale acquisita come solista e camerista.

Programma

Edvard Grieg (1843 – 1907)

Sonata n. 2 in Sol Maggiore op. 13

Niccolò Paganini (1782 – 1840)

Capriccio in Mi bemolle Maggiore op. 1 n. 14; Capriccio in Re Maggiore op. 1 n. 20; Capriccio in La minore op. 1 n. 24

armonizzazione e accompagnamento di pianoforte di Mario Pilati (1935)

Fritz Kreisler (1875 – 1962)

Alt-Wiener Tanzweisen: Liebesfreud (Gioia di Amore); Liebesleid (Pena di Amore); Schön Rosmarin (Rosmarino delizioso)

Tambourin Chinois op. 3

Henrik Wieniawski (1835 – 1880)

Polonaise brillante op. 21

Pablo de Sarasate (1844 – 1908)

Introduction et tarantelle op. 43

Venerdì 12 maggio, Villa Pignatelli, ore 20.15

Leslie Howard – Ludovico Troncanetti, pianoforte a quattro mani

Il duo Howard-Troncanetti è nato nel 2016. Leslie Howard è pianista, compositore e musicologo di fama internazionale, assai noto per aver registrato l’integrale pianistica di Liszt in cento dischi. Grazie a lui, Ludovico Troncanetti, giovane talento pianistico italiano, ha scoperto – e fatto scoprire al pubblico – la musica raffinata di Anton Rubinstein.

Programma

Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847)

Andante e Variazioni op. 83a

Anton Rubinstein (1829-1894)

Sonata in Re Maggiore op.89

Franz Liszt (1811-1886)

Due pezzi dall’oratorio “Christus” , S. 579 : Il canto dei pastori alla culla; I tre Re Santi/Marcia

Fantaisie sur des motifs favoris de l’opéra “La Sonnambula”, S. 627

Mercoledì 17 maggio, Villa Pignatelli, ore 20.15

Ettore Pagano, violoncello

Ettore Pagano a diciannove anni, ha vinto il prestigioso Concorso “Khachaturian” di Yerevan, arricchendo un palmares che raccoglie già più di quaranta premi ottenuti in Italia e all’estero. Un talento strepitoso per padronanza tecnica dello strumento e doti interpretative, già proiettato in una luminosa luce internazionale. Questo è il suo debutto a Napoli.

Programma

Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)
Suite in Do minore n. 5 per violoncello solo BWV 1011

Zoltan Kodaly (1882 – 1967)
Sonata per violoncello solo in Si minore op. 8 (1915)

György Ligeti (1923 – 2006)
Sonata per violoncello solo (1948 – 53)

Giovedì 25 maggio, Villa Pignatelli, ore 20.15

Fred Hersch, piano solo

Definito «una leggenda vivente» dal New Yorker e il «pianista più innovativo nel jazz dell’ultimo decennio» da Vanity Fair, Hersch occupa un posto fra i grandi nomi del jazz mondiale contemporaneo. Ha all’attivo quindici nomination ai Grammy, la rivista francese Jazz Magazine lo ha nominato “Artista dell’anno” ‘21, il suo cd in duo con Rava è stato eletto miglior disco jazz dell’anno ‘22. Debutta a Napoli in piano solo.

Giovedì 1 giugno, Villa Pignatelli, ore 20.15

Francesco Libetta, pianoforte

Per il New York Times è “…aristocratico poeta della tastiera con il portamento di un principe”; per Le Monde de la Musique “…l’erede di Moritz Rosenthal, di Busoni e di Godowsky». Per La Tribune de Genève è “…figure-culte”; per El nuevo País “un caso histórico de habilidad”. Ciccolini ha scritto di Libetta: «…è il più dotato strumentista della propria generazione». Torna in recital a Napoli dopo sette anni di assenza.

Programma

Felix Mendelssohn Bartholdy (1809 – 1847)

Lieder ohne Worte op 38 n. 6 (Duetto); op. 53 n. 2; op. 67 n. 4; op. 62 n. 6

Fryderyk Chopin (1810 – 1849)

Ballade op. 23; Studi Op. 25 n. 1, 2; Scherzo op. 39

Sergeij Prokof’ev (1891 – 1953)

Sonata n. 7 in Si bemolle Maggiore, op. 83

Ludwig Van Beethoven (1770 – 1827)

Sonata n. 30 in Mi Maggiore, op. 109

Mercoledì 7 giugno, Villa Pignatelli, ore 20.15

Andrea Rebaudengo, pianoforte

Il ciclo di variazioni sul tema della canzone popolare cilena “El pueblo unido jamàs serà vencido!” rappresenta un capolavoro di romanticismo moderno. Scritte nel 1975, le trentasei Variazioni di Rzewski non sono mai state eseguite, fino ad oggi, a Napoli. Rebaudengo, solista di rango e componente dell’ensemble Sentieri Selvaggi, è tra i non molti solisti in grado di affrontare questo cimento.

Programma

Frederic Rzewski (1938 – 2021)

The People United Will Never Be Defeated! (1975)

Trentasei variazioni sulla canzone cilena “¡El pueblo unido jamás será vencido!”

Giovedì 15 giugno, Villa Pignatelli, ore 20.15

Matteo Giuliani, pianoforte

Sospeso tra suggestioni romantiche e sprazzi di eleganza francese, il recital riporta a Napoli Matteo Giuliani, giovane e talentuoso vincitore del contest “Maggio del Pianoforte” 2022, oggi felicemente in carriera.

Programma

Domenico Scarlatti (1685 – 1757)

Sonata in Re minore K. 32

Franz Schubert (1797 – 1828)

Sonata n. 13 in La Maggiore, D. 664

Franz Liszt (1811- 1886)

Sonata in Si minore

Claude Debussy (1862 – 1918)

La Cathédrale Engloutie

Maurice Ravel (1875 – 1937)

La Valse, poema coreografico (versione per pianoforte)

Giovedì 22 giugno, Villa Pignatelli, ore 20.15

Anna Tifu, violino

Giuseppe Andaloro, pianoforte

Solisti famosi e amatissimi dal grande pubblico, Tifu e Andaloro si propongono per la prima volta insieme sul palcoscenico napoletano, scegliendo un programma dallo charme squisitamente francese in grado di esaltarne l’intesa cameristica. Proiettati l’una e l’altro alla ribalta internazionale dalla vittoria in concorsi prestigiosi, i due musicisti hanno mantenuto ogni premessa e sono assiduamente presenti in stagioni musicali di chiara rilevanza.

Programma

César Franck (1822 – 1890)

Sonata in La Maggiore

Maurice Ravel (1875 – 1937)

Sonata n. 2 in Sol Maggiore

Tzigane, rapsodia da concerto (versione per violino e pianoforte)

Domenica 8 ottobre, Villa Pignatelli, ore 11

Mattia Zappa, violoncello

Orazio Maione, pianoforte

Nel 1810, per una felice congiunzione astrale, nascono due geni del Romanticismo come Schumann e Chopin, qui posti a confronto in un percorso cameristico affettuoso e colto. Zappa da oltre vent’anni è membro dell’Orchestra della Tonhalle di Zurigo e collabora con i Berliner Philharmoniker. Maione, solista e camerista napoletano, ha avuto nella madre, Annamaria Pennella, in Aldo Ciccolini e Nikita Magaloff i propri illustri riferimenti formativi.

Programma

Robert Schumann (1810 – 1856)

Adagio e Allegro per violoncello e pianoforte, op. 70

Cinque pezzi per violoncello e pianoforte, op. 102

Fryderyk Chopin (1810 – 1849)

Sonata in Sol minore, op. 65

Domenica 29 ottobre, Villa Pignatelli, ore 11 – Maggio in Jazz

Emilia Zamuner, voce

Fabrizio Soprano, pianoforte

Nati per i contesti più disparati (teatrali,cinematografici, performativi e non), trascritti in molte forme, i Songs di Gershwin rappresentano, da sempre, un banco di prova affascinante per virtuosi della voce e del pianoforte. Un cimento gioioso al quale si accostano stavolta, con consapevolezza ed entusiasmo del pari indispensabili, Emilia Zamuner e Fabrizio Soprano, amici importanti e carissimi del “Maggio della Musica”.

Programma

George Gershwin (1898 – 1937)

Songs

MAGGIO DEL PIANOFORTE 2023

Domenica 17 settembre, ore 11, Villa Pignatelli

Dario Callà, pianoforte

Programma

Claude Debussy (1862 – 1918)

Images, seconda serie per pianoforte L. 120

Sergeij Prokof’ev (1891 – 1953)

Sonata n. 7 in Si bemolle Maggiore, op. 83

Modest Musorgskij (1839 – 1881)

Quadri di un’esposizione

Domenica 24 settembre, ore 11, Villa Pignatelli

Edoardo Riganti Fulginei, pianoforte

Programma

Fryderyk Chopin (1810 – 1849)

Sonata n.2 in Si bemolle minore, op. 35

Maurice Ravel (1875 – 1937)

Le tombeau de Couperin, suite per pianoforte

Igor Stravinsky (1882 – 1971)

Trois mouvements de “Petrouchka”

Domenica 1 ottobre, ore 11, Villa Pignatelli

Cecilia Badini, pianoforte

Programma

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Sonata in Re Maggiore KV. 576

Alban Berg (1885-1935)

Sonata in Si minore op. 1

Fryderyk Chopin (1810-1849)

Ventiquattro Preludi op. 28

Domenica 15 ottobre, ore 11, Villa Pignatelli

Maya Purdue, pianoforte

Programma

Ludwig Van Beethoven (1770 – 1827)

Sonata n. 3 in Do Maggiore, op. 2 n. 3

Johannes Brahms (1833 – 1897)

Intermezzo in La Maggiore op. 118 n. 2

Domenico Scarlatti (1685 – 1757)

Sonata in Do Maggiore K. 159 ; Sonata in Re minore K. 18; Sonata in La Maggiore K. 39

Henri Dutilleux (1916 – 2013)

Choral et variations (dalla Sonata per pianoforte)

Claude Debussy (1862 – 1918)

Préludes n. 7 e n. 8 (dal PrimoLibro)

L’isle joyeuse

Domenica 22 ottobre, ore 11, Villa Pignatelli

Sara Amoresano, pianoforte

Programma

Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)

Suite Francese n. 6 in Mi Maggiore, BWV 817

Ludwig Van Beethoven (1770 – 1827)

Sonata n. 28 in La Maggiore, op. 101

Fryderyk Chopin (1810 – 1849)

Mazurka in Do diesis minore op. 50 n. 3

Fantaisie in Fa minore, op. 49

Alberto Ginastera (1916 – 1983)

Danzas Argentinas, op. 2

GALOP ‘23

Venerdì 3 novembre, Galoppatoio borbonico della Reggia di Portici, ore 20.15

Il cantautore necessario

Edoardo De Angelis, voce e chitarra

Michele Ascolese, chitarre

Raul Cuervo Scebba, percussioni; Stefano Indino, fisarmonica

Direzione artistica del progetto: Francesco De Gregori

Musica e parole di Tenco, De Andrè, Gaber, Battiato, Testa, De Gregori…

“Il cantautore necessario” nasce dalla collaborazione tra due musicisti di grande esperienza quali De Angelis e Ascolese e sfocia nella pubblicazione di due dischi. È una dedica, un pensiero, un inchino, un abbraccio a gli artisti che hanno dato voce, parole, suono alla nostra straordinaria canzone d’autore, quella che ha accompagnato la vita di molte persone, lasciando una traccia importante nella storia del Paese.

Venerdì 10 novembre, Galoppatoio borbonico della Reggia di Portici, ore 20.15

Mālūf Movement: note mediterranee

Marzouk Mejri – ney, darbuka, voce
Salvatore Morra – oud, chitarra, mandolino

Charles Ferris – trombe

Musiche della tradizione arabo-andalusa e magrebina

Il concerto, affidato a un trio di specialisti riconosciuti del settore, esplora e trasforma il repertorio mālūf, musica urbana di origine arabo-andalusa, così come è stato codificato e trascritto durante il ventesimo secolo in Tunisia. Al centro di questo viaggio affascinante nella tradizione è il suono suadente dell’oud, nella sua versione nordafricana. Improvvisazioni strumentali e brani cantati svelano le connessioni musicali che uniscono, da sempre, civiltà diverse del Mediterraneo.

Venerdì 17 novembre, Galoppatoio borbonico della Reggia di Portici, ore 20.15 – Maggio in Jazz

Jazz Reunion: Chet & Gerry

Giulio Martino, sassofoni

Marco Sannini, tromba e flicorno

Marco De Tilla, contrabbasso; Giuseppe Donato, batteria

Musiche di Chet Baker, Gerry Mulligan e standard della tradizione jazz

Il progetto nasce nel 1992 dalla ricerca storico-stilistica sul repertorio del famoso “Pianoless Quartet” di Mulligan-Baker, attivo negli anni ’50. Jazz Reunion propone un repertorio in linea con i brani originali e gli standard arrangiati da Mulligan, seguendo una rivisitazione filologica di Sannini che pone attenzione speciale al dialogo contrappuntistico dei due solisti.

Venerdì 24 novembre, Galoppatoio borbonico della Reggia di Portici, ore 20.15

Pablo Casals: la musica di JFK

Erica Piccotti, violoncello

con un racconto di Stefano Valanzuolo

Musiche di J. S. Bach, Cassadò, Casals

Per i 50 anni dalla morte di Casals. Per i 60 anni dalla morte di John Fitzgerald Kennedy

Senza Casals, violoncellista leggendario, le Suites di Bach forse non sarebbero diventate una pietra miliare della musica occidentale. Ma Casals è stato pure un attivista per la pace, in grado con la sua musica e le sue idee di affascinare John e Jackie Kennedy. All’incontro di Casals con Kennedy sono dedicati il breve racconto di Valanzuolo e il recital di Erica Piccotti, ventitre anni e un curriculum già straordinario.

Programma

Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)

Suite n. 1 in Sol Maggiore, BWV 1007

Gaspar Cassadò (1897-1966)

Suite per violoncello solo

Johann Sebastian Bach

Suite n. 2 in Re minore BWV 1008

Pablo Casals (1876-1973)

Cant dels ocells (Canto degli Uccelli)

Venerdì 1 dicembre, Galoppatoio borbonico della Reggia di Portici, ore 20.15 – Maggio in Jazz

Friends for Pino

Michele Simonelli, voce

Gigi de Rienzo, basso; Claudio Romano, batteria; Ernesto Vitolo, tastiere

Musica e parole di Pino Daniele

Un progetto aperto, che vede in prima file alcuni musicisti e amici storici di Pino Daniele, come Gigi de Rienzo ed Ernesto Vitolo. Alla batteria c’è Claudio Romano, ad arricchire una band di artisti capaci di muoversi con disinvoltura tra generi musicali diversi, assecondando la varietà del messaggio di Pino Daniele.

MAGGIO DELLA MUSICA 2023: I PROTAGONISTI

Uri Caine

È uno degli “architetti” più intelligenti e sensibili della musica d’oggi, un geniale alchimista, che compone in modo originale ripartendo dal passato prossimo del grande jazz come da quello più remoto della musica classica, capace di rileggere i repertori di ogni epoca con intelligenza, cultura, humour. Il suo jazz è una miscela di musica classica,rock ed elettronica.

Cresciuto a Philadelphia, dai 12 ai 16 anni studia con il brillante e sottovalutato pianista francese Bernard Peiffer, che mentre gli insegna composizione lo spinge a rielaborare i pezzi con un approccio che si rivela basilare nello sviluppo non solo della tecnica del giovane allievo ma della teoria jazzistica. Quando si iscrive all’Università è già protagonista della scena jazzistica della sua città: suona nei jazz club, entrando in contatto con i grandi maestri che visitano Philadelphia e

continua a perfezionarsi fra corsi di musicologia e di letteratura. Trasferitosi a New York, inizia la sua carriera come solista. Nel 1992 incide il suo primo disco, Sphere Music.

Nel 2003 è direttore di una memorabile edizione della Biennale di Venezia dove debutta con The Othello Syndrome, un lavoro di variazioni liberamente tratte dalla partitura di Giuseppe Verdi che dà origine alla registrazione di Winter and Winter nominata ai Grammy Awards di Los Angeles come migliore album di musica classica/crossover del 2008 e premio Echo Klassik 2009.

Tra i suoi progetti degli ultimi anni, ricordiamo una composizione sugli orrori della guerra, commissionatagli dal Festival di Granada, un’opera musicale ispirata alle opere di Goya; un duo con John Zorn al Vicenza Jazz Festival, una tournée delle Variazioni Diabelli con l’Orchestra Regionale Toscana e l’Orchestra Toscanini, Berio Project, commissionato dal Ravenna Festival in collaborazione con Tempo Reale, la prima esecuzione del programma Wagner e Venezia (titolo dell’album di Winter & Winter, registrato dal vivo a Venezia nel 1997) presso il Festival tedesco di

Potsdam, una commissione per Suoni delle Dolomiti per orchestra d’archi e pianoforte, una nuova composizione con il Quartetto Arditti, dal titolo Twelve Caprices e Moonsongs, scritto per celebrare i 100 anni della prima esecuzione del Pierrot Lunaire di Schoenberg, eseguito al Konzerthaus di Vienna e al Teatro Comunale di Modena nel 2013, con la partecipazione della cantante Cristina Zavalloni. La sua collaborazione con Paolo Fresu è tra le più richieste e apprezzate del circuito jazzistico contemporaneo. La sua discografia, ampia e ricca di opere importanti, alcune riconosciute come pietre miliari, viene indicata come snodo fondamentale della storia musicale contemporanea.

Paolo Fresu

Inizia lo studio dello strumento all’età di 11 anni nella Banda Musicale del proprio paese natale e dopo varie esperienze di musica leggera scopre il jazz nel 1980 ed inizia l’attività professionale nel 1982 registrando per la RAI sotto la guida di Bruno Tommaso e frequentando i Seminari di Siena jazz. Nel 1984 si diploma in Tromba presso il Conservatorio di Cagliari e nello stesso anno vince i premi “RadioUno jazz”, “Musica jazz” e “RadioCorriere TV” come miglior talento del jazz italiano. Nel 1990 vince il premio “Top jazz” indetto dalla rivista Musica jazz come miglior musicista italiano, miglior gruppo (Paolo Fresu Quintet) e miglior disco, nel 1996 il premio come miglior musicista europeo attraverso una sua opera della “Académie du jazz’” di Parigi ed il prestigioso “Django d’Or” come miglior musicista di jazz europeo. Solo i primi, in una lunga serie di riconoscimenti che proseguono nel presente musicale.

Docente e responsabile di diverse importanti realtà didattiche nazionali e internazionali, ha suonato in ogni continente e con i nomi più importanti della musica afroamericana degli ultimi trent’anni: D’Andrea, G. Tommaso, B.Tommaso, Ghiglioni, Rava, Salis, E. Pieranunzi, Gaslini, Trovesi, del Fra, Romano, Ferris, Taylor, Wheeler, Danielsson, Christensen, Mulligan, Brookmayer, Liebman, BergerHolland, Beirach, Zorn, Abercrombie, Merril, Towner, Galliano, Portal, Gurtu, McCandless, Gil Evans Orchestra, Thielemans e moltissimi altri ancora.

Ha registrato oltre trecento dischi di cui almeno cinquanta a proprio nome e altri con collaborazioni

Internazionali, lavorando spesso con progetti misti di jazz – a etnica, World Music, contemporanea, musica leggera, antica. Ha collaborato anche, tra gli altri, con Nyman, Ornella Vanoni, Alice,

Negramaro, Stadio… È stato più volte ospite di grandi organici, come la Grande Orchestra Italiana, la ONJ – Orchestra nazionale di jazz francese, la NDR – Orchestra della Radio tedesca di Amburgo e l’Instabile Orchestra. Coordina numerosi progetti multimediali, collaborando con attori, danzatori, pittori, scultori, poeti, e scrivendo musiche per film, documentari, video, per il balletto e il teatro.

Il presente di Paolo è – come al solito – turbinoso, degno dell’artista onnivoro e creativo che tutti riconoscono. Oggi (a parte un sorprendente lato letterario che è sfociato nella pubblicazioni di alcuni interessanti lavori editoriali e l’importante consegna della Laurea Honoris Causa dell’Università la Bicocca di Milano in Psicologia dei processi sociali,

decisionali e dei comportamenti economici) è fatto del suo storico quintetto che ha girato la boa dei tre decenni di piena collaborazione e stima reciproca, ma è anche quello del quartetto “Devil”.

E ancora, il duo con Uri Caine, la collaborazione con Carla Bley e Steve Swallow e il fortunato incontro con Ralph Towner che ha fatto da ponte all’ingresso del nome di Paolo nell’entourage della celebrata e nobile etichetta ECM.

.Tra i suoi partner anche Omar Sosa, Gianluca Petrella, Manu Katché. Interessanti anche i progetti con Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni, Milena Vukotic, oltre a una nuova serie di piccole ma importanti collaborazioni con la musica “intelligente” delle frange popolari italiane.

Francesco Nicolosi

Diplomatosi in Conservatorio giovanissimo con il massimo dei voti e la lode, Nicolosi parte all’età di diciassette anni dalla sua Catania alla volta di Napoli dove incontra Vincenzo Vitale, riconosciuto didatta tra i migliori della tradizione pianistica italiana. Ben presto ne diventa uno dei migliori allievi tanto da essere considerato a tutt’oggi uno dei massimi esponenti della scuola pianistica partenopea.

Il 1980 è un anno importante con due Premi che segneranno il suo destino artistico: quello al Concorso Pianistico Internazionale di Santander e – soprattutto – la vittoria al Concorso Internazionale d’Esecuzione Musicale di Ginevra che dà inizio a una carriera internazionale che lo consacra come uno dei pianisti più interessanti della sua generazione.

Si è esibito nelle più importanti sale da concerto del mondo, dal Kennedy Center di Washington alla Queen Elizabeth Hall e Wigmore Hall di Londra, dalla Victoria Hall di Ginevra alla Radio Nacional di Madrid, e ancora la Salle Gaveau di Parigi, il Teatro alla Scala e la Sala Verdi di Milano, il Teatro dell’Opera e l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, il Teatro di San Carlo di Napoli, l’Herkulessaal di Monaco, la Brahmssaal di Vienna, il Megaron di Atene, etc.

Oltre che in tutta Europa ha effettuato tournée in Islanda, Russia, Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina, Singapore, Giappone e Cina ed è stato ospite dei più esclusivi festival quali: Festival dei Due Mondi di Spoleto, Rossini Opera Festival, Ravenna Festival, Festival di Ravello, Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, Estate Musicale Sorrentina, Taormina Teatro Musica, Settimane Musicali di Stresa, Settembre Musica di Torino, Mittelfest, Weimar Kunstfest, Budapest Liszt Festival, Emilia Romagna Festival, Festival Ljubjana, Vilnius Piano Festival e molti altri.

Dal 1990 incide per le etichette Nuova Era, Naxos e Marco Polo. I suoi dischi sono stati recensiti in maniera sempre entusiastica dalle più quotate riviste musicali europee, americane e asiatiche, e vengono regolarmente trasmessi dai canali classici delle radio di tutto il mondo. Sull’incisione per la Naxos di due rari concerti di Paisiello, l’autorevole critico e musicologo Paolo Isotta ha scritto di lui: (…) bisogna riconoscere che nessuno oggi gli può essere accostato per la luminosità del suono, la capacità di cantare e legare (…) egli va considerato uno dei migliori pianisti viventi (…) il sommo Arturo Benedetti Michelangeli eseguì musica del Settecento ispirandosi agli stessi criteri di massima adottati dal Nicolosi ma forse non con altrettanta lucidità e coerenza. Nicolosi porta a compimento ciò che Benedetti Michelangeli annuncia.

È stato insignito di prestigiosi premi nazionali ed internazionali: il Bellini d’oro nel 1994, il Japan Chubu University Award nel 1996 e nel 2001, il Premio Ara di Giove nel 2004, il Premio Aci Castello Riviera dei Ciclopi nel 2008, il Premio Note nell’Olimpo a Bari nel 2012, il Premio alla carriera Domenico Danzuso a Catania nel 2012, il Premio Cosimo Fanzago a Napoli nel 2013, il Premio Sergei Rachmaninov International Award a Mosca nel 2017 e nel Giugno del 2021 ancora a Napoli il Premio Pietro Golia.

Docente universitario, è stato titolare della cattedra di Prassi esecutiva e repertorio Pianoforte presso il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli. Tiene regolarmente in Italia e all’estero masterclass, conferenze, convegni oltre ad essere presidente e membro di giurie di concorsi nazionali e internazionali pianistici e di canto.

All’attività concertistica affianca da molti anni un’intensa attività di direzione artistica e organizzativa d’importanti istituzioni ed eventi musicali di livello nazionale ed internazionale.

Ricopre l’incarico di Presidente e direttore artistico del Centro Studi Internazionale Sigismund Thalberg con sede a Napoli, che svolge dal 1996 una riconosciuta attività di ricerca e di studio incentrata sulla rivalutazione della figura del grande pianista austriaco Sigismund Thalberg, fondatore della Scuola pianistica napoletana.

E’ inoltre: Direttore artistico del Premio Pianistico Internazionale Sigismund Thalberg, concorso che si svolge a Napoli dal 1998 e considerato a tutt’oggi uno dei premi pianistici internazionali più prestigiosi al mondo; Direttore artistico dei Salotti di Thalberg, rassegna concertistica che si svolge in alcuni dei Palazzi storici più prestigiosi di Napoli. Dal 2015 al 2019 ha ricoperto la carica di direttore artistico dell’E.A.R. Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania.

Attualmente, su nomina del Ministro della Cultura Dario Franceschini, è membro della Commissione Musica del Fondo Unico dello Spettacolo.

Stefano Valanzuolo

Dal 1989 è critico musicale del quotidiano Il Mattino. Dal 2010 collabora con Rai Radio3 come conduttore-inviato del programma Radio3 Suite e autore-conduttore del programma WikiMusic. Già presente sulla rivista “Amadeus”, collabora con il mensile “Sistema Musica” e con “Alias”. È direttore responsabile della rivista “Live. Performing and Arts” (ed. Livecode) e pubblica per “I quaderni dell’Associazione Scarlatti”, editi da LIM. Firma saggi e note di sala per le principali fondazioni liriche e istituzioni musicali italiane.

Dal 2022 ricopre il ruolo di Direttore artistico dell’Associazione “Maggio della Musica”.

È fondatore e Direttore del festival MozArt Box (Palazzo Reale di Portici). Nel 2018 ha ideato e diretto, per il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il festival “Elogio del Violoncello”. Nel 2016 ha ricoperto il ruolo di Direttore generale ed artistico dell’Arena Flegrea, a Napoli. Dal 2008 al 2015 ha ricoperto il ruolo di Direttore generale e artistico del Ravello Festival. Ha diretto le manifestazioni “Positano Myth Festival” (2009) e “Festival della Formazione” (Mirano – Venezia, 2010).

Titolare dal 2015 del corso di II livello “Progettazione e Organizzazione dello Spettacolo Musicale” presso il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento. Svolge incarico di docenza, dal 2019, nell’ambito del Master di I livello “Management delle imprese culturali” promosso dal Conservatorio di San Pietro a Majella, Napoli. Docente coordinatore nell’ambito del master “Neapolitan Piano School” organizzato dalla Fondazione “Wilhelm Kempff” di Berlino (Positano, 2022). È stato docente per il master in Performing Arts Management promosso dall’Accademia Teatro alla Scala (2014 e 2015), e nell’ambito del corso per cantanti attori promosso dal Teatro Stabile di Torino (2008 – 2010).

È autore di soggetto e libretto dell’opera “Un bullo in maschera”, di Federico Gon (Teatro “Coccia” di Novara, 2022; Teatro “Verdi” di Trieste, 2023). È coautore dell’opera in un atto “Valigie d’occasione”, musica di Joe Schittino (Teatro “Coccia”, 2022). È autore di soggetto e libretto dell’opera “I corti del Coccia. Tutto in una notte”, (Teatro “Coccia”, 2021). Ha ideato e sceneggiato la fiction “3 voci di dentro”, prodotta dal Teatro Pergolesi – Jesi e disponibile su RaiPlay (2021). È autore di soggetto e drammaturgia di “Alienati” (2020),la prima opera smart working al mondo; del libretto dell’opera “Il labbro della lady” con musica di Carlo Galante e direzione di Carlo Boccadoro (Modena, 2015); del melologo “Il convitato delle ultime feste”, di Galante.

I suoi numerosi testi teatrali – interpretati, diretti e musicati da Claudia Gerini, Rocco Papaleo, Michele Riondino, Vincenzo Pirrotta, Davide Livermore, Alessandro Haber, Iaia Forte, Giovanni Esposito, Cristina Donadio, Paolo Cresta, Sarah Jane Morris, Roberto Molinelli, Orchestra Haydn, Solis String Quartet, Francesco Nicolosi, Ramin Bahrami – compaiono in contesti prestigiosi: Biennale Teatro di Venezia, Ravenna Festival, Campania Teatro Festival Italia, Festival Pergolesi Spontini, Teatro Coccia di Novara, Emilia Romagna Festival, Teatro Pavarotti di Modena, Amici della Musica di Palermo, Serate Musicali di Milano.

Charlie Siem

Nato nel 1986 a Londra da padre norvegese e madre britannica, Siem ha iniziato a suonare il violino all’eta di tre anni dopo aver ascoltato una trasmissione in cui Yehudi Menuhin suonava il Concerto di Beethoven. Ha ricevuto un’istruzione ampia e approfondita presso l’Eton College, per

poi completare il corso di laurea in musica presso l’Universita di Cambridge. Dal 1998 al 2004 ha

studiato violino con Itzhak Rashkovsky a Londra al Royal College of Music e dal 2004 e con il

celebre violinista Shlomo Mintz.

Si e esibito con alcune delle migliori orchestre e complessi da camera del mondo, tra cui: Bergen

Philharmonic, Camerata Salzburg, Czech National Symphony, Israel Philharmonic, London

Symphony, Moscow Philharmonic, Oslo Philharmonic, Rotterdam Philharmonic, Orchestra

Filarmonica Reale. Ha lavorato con i migliori direttori d’orchestra tra cui: Charles Dutoit, Edward

Gardner, Zubin Mehta, Yannick Nezet-Seguin, Sir Roger Norrington, Libor Pešek e Yuri Simonov.

Le apparizioni ai festival internazionali fino ad oggi includono: Spoleto, St. Moritz, Gstaad, Bergen,

Tine@Munch, Festival Internacional de Santa Lucia e il Festival di Windsor.

Ha inciso numerosi CD, tra cui quello con la London Symphony Orchestra (Warner Classics,

2011) e con Munchner Rundfunkorchester (Sony Classical, 2014). Piu recenti sono le registrazioni

Between the Clouds (Signum Records, 2020) – che include opere di Kreisler, Sarasate, Paganini,

Elgar e Wieniawski, mettendo in mostra la versatilità e il virtuosismo in un intimo programma “da

salon” in stile parigino – e il Concerto per violino di Beethoven pubblicato da Signum

Records nel 2022.

Grande sostenitore delle cause meritevoli, Siem e un ambasciatore di The Prince’s Trust. È anche

Visiting Professor presso Leeds College of Music nel Regno Unito e presso la Nanjing University

of the Arts in Cina. Tiene masterclass in tutto il mondo presso importanti istituzioni come il Royal

College of Music di Londra e l’Accademia di Musica di Firenze. Appassionato promotore di musica classica in tutto il mondo, oltre alla sua carriera come performer del repertorio classico, Siem ha ridato vita all’antica tradizione violinistica di comporre variazioni virtuosistiche su temi popolari con alcuni celebri artisti tra cui Bryan Adams, Jamie Cullum e The Who. Nel 2014 ha scritto la sua prima composizione – Canopy per violino solo e orchestra d’archi – commissionata dalla televisione americana “CBS Watch!” e registrata con la English Chamber Orchestra.

È testimonial dei marchi Armani, Chanel, Dior, Dunhill e Hugo Boss. Siem suona un preziosissimo strumento: il Guarneri del Gesu, noto come “D’Egville”

(1735), gia appartenuto a Yehudi Menuhin.

Marco Scolastra

Ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Perugia diplomandosi con il massimo

dei voti e la lode con Franco Fabiani. Ha studiato successivamente con Aldo Ciccolini e

Ennio Pastorino e ha frequentato corsi di perfezionamento con Lya De Barberiis, Paul Badura-

Skoda e – all’Accademia Chigiana – con Joaquin Achucarro e Katia Labeque.

Ha suonato per importanti istituzioni musicali: Teatro Valli di Reggio Emilia; Sagra Musicale

Umbra; Teatro Lirico di Cagliari; Accademia Filarmonica Romana, IUC, Teatro Eliseo, Oratorio

del Gonfalone, Auditorium Parco della Musica e Teatro dell’Opera di Roma; Teatro Regio di

Parma; Auditorium dell’Orchestra “G. Verdi” di Milano; Teatro Comunale di Bologna; Festival dei

Due Mondi di Spoleto; Ravello Festival; Teatro La Fenice di Venezia; “I concerti del Quirinale” in

diretta RAI Radio3; Teatro di San Carlo e Associazione “A. Scarlatti” di Napoli; Associazione “B.

Barattelli” di L’Aquila; Musei Vaticani; Teatro Massimo di Palermo; Serate Musicali di Milano;

“Museo Rossini” di Pesaro; Conservatorio “P. I. Čajkovskij” di Mosca; Tonhalle di Zurigo;

Konzerthaus di Berna; Istituto “F. Chopin” di Varsavia; Orchestre National du Capitole di Tolosa;

Festival van Vlaanderen in Belgio; Parlamento Europeo a Bruxelles; Musikverein di Vienna.

Come solista ha suonato sotto la guida di molti importanti direttori d’orchestra: Yuri Bashmet (I

Solisti di Mosca); Andrew Constantine (Nordwestdeutsche Philharmonie); Romano Gandolfi

(Orchestra Sinfonica “G. Verdi” di Milano); Howard Griffits (Orchestra da Camera di Zurigo);

Richard Hickox; Claudio Scimone (I Solisti Veneti); Lior Shambadal (Berliner Symphoniker);

Luigi Piovano (Roma Tre Orchestra); Giedrė Šlekytė (Wiener Concert-Verein).

Per molti anni ha suonato in duo con il pianista Sebastiano Brusco. Ha collaborato con grandi

artisti quali Vadim Brodski, Renato Bruson, Max Rene Cosotti, Roberto Fabbriciani, Cinzia Forte,

Fejes Quartet, Corrado Giuffredi, Sumi Jo, Raina Kabaivanska, Daniela Mazzucato, Quartetto

d’Archi del Teatro di San Carlo, Quartetto Kodaly, Desiree Rancatore, Charlie Siem.

Intensa la collaborazione con il drammaturgo Sandro Cappelletto.

Ha diviso e divide la scena con attori come Sonia Bergamasco, Arnoldo Foa, Elio Pandolfi, Ugo Pagliai, Lucia Poli, Jerzy Radziwilowicz, Pamela Villoresi. Da sempre appassionato della musica del Novecento e dei nostri giorni, ha eseguito molti lavori in prima esecuzione assoluta o in prima italiana, alcuni dei quali a lui dedicati. Ha registrato per Phoenix Classics, Stradivarius, Brilliant Classics, Decca, Urania Records, Rai5.

Leslie Howard – Ludovico Troncanetti

Il duo è nato nel 2016, debuttando al Teatro dei Rinnovati di Siena nel novembre dello stesso anno. Leslie Howard è pianista australiano di grande esperienza, compositore e musicologo di fama internazionale, noto specialmente per aver registrato – caso forse unico – l’integrale pianistica di Franz Liszt in quasi cento cd per l’etichetta Hyperion. Molto più giovane, Ludovico Troncanetti è un pianista italiano già presente sulla scena internazionale, ex protégè di Howard stesso: grazie al collega e maestro, Troncanetti ha scoperto (e fatto scoprire al pubblico) la musica raffinata di Anton Rubinstein, registrando e pubblicando un primo set con quattro Sonate per Plianoforte – per l’etichetta Movimento Classical – e ponendosi a portabandiera nel mondo per la sua riscoperta. Il duo si è esibito in molte prestigiose sale da concerto e festival (Accademia Chigiana a Siena, NCPA di Mumbai, CCB a Lisbona, House of Music di Mosca, Camerata Musicale Sulmonese, Amici della Musica di Trapani, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Filarmonica di Messina …) offrendo un’ampia varietà di programmi sia a quattro mani sia a due pianoforti, spesso includendo anche pezzi di raro ascolto. Tra le altre cose, Howard e Troncanetti hanno eseguito in prima italiana la Fantasia op. 73 di Anton Rubinstein nel 2018; nel 2019, hanno eseguito in prima mondiale, a Mumbai, un interessante set di variazioni per due pianoforti ricavato da un manoscritto di Liszt, fino a quel momento mai pubblicato: le Grandes Variations de concert sur un thème des Puritains, S654.

Ettore Pagano

Nato a Roma nel 2003, ha iniziato lo studio del violoncello a nove anni.

Allievo dell’Accademia Chigiana sotto la guida di Antonio Meneses e David Geringas, ha frequentato la Pavia Cello Academy con Enrico Dindo e l’Accademia “Stauffer” di Cremona. Ha terminato il corso di Laurea triennale al Conservatorio di S. Cecilia a Roma laureandosi con il massimo dei voti, lode e menzione.

Dal 2013 ad oggi gli è stato assegnato il Primo premio assoluto in oltre quaranta concorsi nazionali e internazionali.

In particolare, nel 2017 ha ottenuto dalla New York International Artist Association una borsa di studio e un concerto premio alla prestigiosa Carnegie Hall; nel 2019 ha vinto il Primo premio al Concorso “Giovani musicisti” promosso dalla Filarmonica della Scala; nel corso del 2020 ha conseguito il Primo premio al Concorso “Brahms” di Portschach; è stato il più giovane dei finalisti del Concorso “Janigro” di Zagabria; ha vinto il “Kull Cello Competition” di Graz.

Il più recente riconoscimento internazionale, che arricchisce il suo già cospicuo palmares di vittorie, è il Primo premio al prestigioso “Khachaturian Cello Competition”, svoltosi nel giugno 2022 a Yerevan.

È stato già invitato a suonare in recital per importanti ribalte internazionali a Parigi, in Germania (Berlino, Amburgo, Halle, Kiel), Austria, Stati Uniti d’America; e, come solista, con la Croatian Radiotelevision Symphony Orchestra, la Graz Philharmonic, la lituana Klaipeda Chamber Orchestra, la Young Musicians European Orchestra, l’Armenian State Symphony Orchestra.

Nella stagione in corso, Pagano è stato invitato da importanti società concertistiche italiane e istituzioni orchestrali, con impegni a Torino,Milano, Genova, Verona, Venezia, Trieste, Bologna, Ancona, Roma, Napoli, Palermo,Cagliari.

Fred Hersch

È uno straordinario pianista, una forza creativa pervasivamente influente che ha plasmato il corso della musica per oltre trent’anni come improvvisatore, compositore, educatore, direttore di band, collaboratore e artista discografico. Ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di quattro anni (sotto la tutela di Jeanne Kirstein) e ha iniziato a comporre musica dall’età di otto. Ha vinto concorsi pianistici nazionali a partire dall’età di dieci anni. Hersch si interessò per la prima volta al jazz mentre frequentava il Grinnell College in Iowa. Abbandonò la scuola e iniziò a suonare jazz a Cincinnati. Ha continuato i suoi studi al New England Conservatory sotto Jaki Byard, attirando l’attenzione della stampa – “una bella vetrina per Fred Hersch” – in un recital universitario. Dopo la laurea, divenne un insegnante di pianoforte jazz al college.

Membro selezionato del pantheon pianistico del jazz, Fred Hersch è una forza creativa influente che ha plasmato il corso della musica per oltre tre decenni come improvvisatore, compositore, educatore, bandleader, collaboratore e artista discografico. È stato proclamato “il pianista più sorprendentemente innovativo del jazz nell’ultimo decennio” da Vanity Fair, “un’elegante forza di invenzione musicale” dal Los Angeles Times e “una leggenda vivente” dal New Yorker.

Da più di venti anni Hersch mette la propria immagine e la propria musica al servizio della battaglia contro l’AIDS. Ha prodotto e suonato in quattro registrazioni di beneficenza e in numerosi concerti per enti di beneficenza come Classical Action: Performing Arts Against AIDS e Broadway Cares/Equity Fights AIDS. A oggi, il suo impegno ha permesso di raccogliere più di 300.000 dollari. È stato relatore e interprete di conferenze mediche internazionali negli Stati Uniti e in Europa. Nel 2020 ha raccolto 50.000 dollari per la Jazz Foundation of America con un EP dal vivo a tiratura limitata in duo con la vocalist Esperanza Spalding e con “Eight x 88”, un evento in streaming dalla Steinway Hall con otto dei più grandi pianisti jazz di New York in forma di assolo e duo.

Quindici volte candidato ai Grammy, Hersch ha regolarmente ottenuto i premi più prestigiosi del jazz, tra cui recenti riconoscimenti come Doris Duke Artist 2016, Pianista jazz dell’anno 2016 e 2018 dalla Jazz Journalists Association e il Prix Honorem de Jazz 2017 da L’Acádemie Charles Cros per la totalità della sua carriera. Recentemente si è piazzato #2 Jazz Musician of the Year nel 2021 DownBeat Critics Poll ed è stato nominato #3 Jazz Pianist. È stato anche premiato come artista jazz internazionale dell’anno 2021 da Jazz Magazine (Francia). Il suo recentissimo cd in duo con Enrico Rava, con etichetta ECM, è stato eletto miglior disco jazz dell’anno ‘22. Debutta a Napoli in piano solo.

Francesco Libetta

Per il New York Times, Libetta è «…poet-aristocrat of the keyboard with the profile and carriage of a Renaissance prince» (M. Gurewitsch). Paolo Isotta lo ha definito «profondo musicista e un pianista di cultura» per «una libertà e insieme autorità pianistica che lo fanno senza confronti al mondo» (Corriere della Sera) e «il più grande pianista vivente» (in Altri canti di Marte, Marsilio 2015). Ha realizzato integrali pianistiche di Beethoven (le trentacinque Sonate), Händel e Chopin, Godowsky (i 53 Studî sugli Studî di Chopin), Paisiello, Liszt (Études d’éxecution transcendantes, Années de pèlérinage). Le sue registrazioni hanno ricevuto dalla critica il Diapason d’Or, Choc de Le Monde de la Musique, Raccomandé par Classique, Amadeus d’oro, 5Stelle di MUSICA.

Ha collaborato con direttori d’orchestra (A. Pappano, Marc Albrecht, Cristian Mandeal), violinisti (Haendel, Pritchin); violoncellisti (Sollima), danzatori (da Carla Fracci al gruppo di Corerofonie, da lui stesso fondato); cantanti (Anna Caterina Antonacci, Ernesto Palacio, Mariella Devia), attori (Boni, Mirabella, Laurito, Marchini, Preziosi, Gutiérrez Caba) e numerosi colleghi pianisti.

Ha studiato Composizione con Marinuzzi a Roma e Castérède a Parigi. Ha scritto musica per il teatro e per il cinema, acusmatica, cameristica, orchestrale. «Libetta compositore è poeta doctus» (Isotta, sul Corriere della Sera). L’opera L’Assedio di Otranto, messa in scena in Puglia e a Roma, è stata pubblicata in cd.
Avviato alla direzione d’orchestra da Alberto Maria Giuri e Gianluigi Zampieri, ha diretto repertorio sinfonico, operistico (Don Giovanni) e da balletto (Lo Schiaccianoci, La bella addormentata, Carmen). Tra i registi dei suoi video, pubblicati in dvd, citiamo Bruno Monsaingeon e Franco Battiato.
Regista del film corto Sortilège. Con Giorgio Manni gestisce una collezione di pianoforti, dall’epoca di Clementi ed Erard fino a strumenti dipinti da artisti contemporanei.
Ha fatto parte della giuria di concorsi internazionali (“Busoni” di Bolzano, Livorno, Premio “Venezia”, “Horowitz” di Kiev, “Porrino” di Cagliari, BNDES di Rio de Janeiro…). Docente per la Miami Piano Festival Academy (NSU di Fort Lauderdale, Florida). Dirige i corsi di perfezionamento di Pianoforte organizzati dalla Fondazione “Paolo Grassi” di Martina Franca. Direttore artistico dell’Accademia su strumenti antichi tenuta a Briosco dalla Fondazione statunitense Patrons of Exceptional Artist.

Andrea Rebaudengo

È nato a Pesaro nel 1972. Ha studiato Pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich, Andrzej Jasinsky e Composizione con Danilo Lorenzini.

Ha vinto il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998, il terzo premio

al Concorso “Robert Schumann” di Zwickau nel 2000 e al Premio Venezia 1993.

Ha suonato per le più importanti istituzioni concertistiche italiane, tra cui il Teatro alla Scala di

Milano, l’Unione Musicale di Torino, il Festival di Ravello, il Bologna Festival, il Ravenna

Festival. Si è esibito in tutti i paesi europei, Stati Uniti, Canada, Colombia, Argentina, Russia,

Uzbekistan ed Emirati Arabi.

Ha suonato come solista con numerose orchestre e ensemble, tra cui l’Orchestra Sinfonica

Nazionale della Rai, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Sinfonica di

Zwickau, l’Orchestra Filarmonica di Torino, gli ottoni della Scala.

Il suo repertorio spazia da Bach ai giorni nostri, con una particolare predilezione per la musica

scritta negli ultimi cento anni, e viene invitato anche in progetti che lo coinvolgono come

improvvisatore. Èil pianista dell’ensemble Sentieri selvaggi, con il quale si è esibito all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, “Bang-on-a-can Marathon” di New York, Dom di Mosca, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival MITO, Biennale di Venezia, I Concerti del Quirinale presentando spesso prime esecuzioni di autori contemporanei e collaborando con compositori quali Louis Andriessen, Michael Nyman, David Lang, James MacMillan, Julia Wolfe, Mark-Anthony Turnage, Luca Francesconi e Ivan Fedele.

Suona in duo pianistico con Emanuele Arciuli, in duo con la violista Danusha Waskiewicz, con

l’oboista Fabien Thouand, con la cantante Cristina Zavalloni, con il percussionista Simone

Beneventi, ed è il pianista dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia.

È il pianista di “Solo Goldberg Improvisation”, spettacolo con Virgilio Sieni in cui esegue le

Variazioni Goldberg di Bach. Come solista ha inciso per Stradivarius (Stanze/Miroirs) e Bottega Discantica (All’aria aperta), con Sentieri Selvaggi per Deutsche Grammophon (Le Sette Stelle) e Cantaloupe Records (Child, ACDC, Zingiber), con Danusha Waskiewicz per Decca (Songs for viola and piano), con l’Altus Trio per Limen (Schumann-Donizetti), con Cristina Zavalloni per Egea (Tilim-bom), con Simone Beneventi per Stradivarius (Duals).

Insegna al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano e tiene un seminario al Conservatorio di

Lugano.

Matteo Giuliani

Ancora bambino, viene selezionato per suonare a Berlino con Lang Lang e Herbie Hancock. Come solista con orchestra debutta a dodici anni all’Auditorio Nacional di Madrid con i Concerti n. 5 e n. 3 per pianoforte e orchestra di Beethoven. A partire da quel momento inizia un’intensa attività concertistica. Di recente, ha eseguito in pubblico il Concerto n. 3 di Rachmaninov la Fantasia Corale di Beethoven e il Concerto n. 2 di Rachmaninov, gli ultimi due all’Auditorio Nacional di Madrid. Ha inoltre tenuto recital in prestigiose sale. Ricordiamo il concerto inaugurale del Ciclo de Jóvenes intérpretes 2021 della Fundación Scherzo (Auditorio Nacional, Madrid) e quello della Stagione Concertistica 2022 degli Amici della Musica di Foligno (Auditorium San Domenico). Nella stagione 2022/23 ha suonato alla Scharwenka Kulturforum di Bad Saarow (Germania) e al Bechstein Centrum di Berlino.

Notevole anche la sua attività di camerista in varie formazioni. In duo con il violinista Javier

Comesaña ha tenuto concerti alla Laeiszhalle di Amburgo, alla Beethovenhaus di Bonn, al

Teatro Vittoria di Torino e a los Reales Alcázares di Siviglia. Come pianista del Trio Mozart de

Deloitte ha suonato al Teatro Real e al Real Casino di Madrid.

Si è distinto in numerosi concorsi internazionali e attualmente segue un corso di Master con la Prof.ssa Birgitta Wollenweber presso la Musikhochschule “Hanns Eisler” di Berlino. Sotto la guida di Dmitri Bashkirov, ottiene il diploma di Bachelor of Music presso la prestigiosa Escuela Superior de Música Reina Sofía di Madrid. Ha seguito corsi di perfezionamento e masterclasses tenuti da pianisti affermati quali Lilya Zilberstein, Elisabeth Leonskaja, Joaquín Achúcarro, Orazio Maione, Joaquín Soriano, Boris Berman, Claudio Martínez-Mehner e Stefan Vladar.

È il vincitore dell’edizione 2022 del “Maggio del Pianoforte”, a Napoli

Anna Tifu.

Vincitrice nel 2007 del prestigioso concorso internazionale George Enescu di Bucharest, Anna Tifu è considerata una delle migliori interpreti della sua generazione.
All’età di 12 anni, debutta alla Scala di Milano con il Concerto n.1 di Max Bruch. Viene ammessa, all’età di 17 anni, al Curtis Institute di Philadelphia.
Si è esibita con alcune tra le più prestigiose Orchestre Nazionali ed Internazionali come l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra Nazionale della RAI di Torino, Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, Simòn Bòlivar Orchestra del Venezuela, George Enescu Philarmonic, per citarne alcune, e ha collaborato con direttori del calibro di Yuri Temirkanov, Gustavo Dudamel , Diego Matheuz, Ezio Bosso, David Afkham, Mikko Franck, Jonathon Heyward.

Tra gli impegni più prestigiosi ricordiamo i concerti al George Enescu Festival di Bucharest, con l’Orchestra RAI di Torino e Juraj Valcuha, il concerto con Gustavo Dudamel e la Simòn Bòlivar Orchestra del Venezuela; l’inaugurazione della Stagione 2017 a Genova, Teatro Carlo Felice, dove ha suonato il famoso Guarneri del Gesù, detto “il Cannone”, appartenuto a Niccolò Paganini; l’inaugurazione a Venezia, Teatro La Fenice, con Diego Matheuz; il concerto d’apertura della Stagione Fondazione Società dei Concerti di Milano, dove è regolarmente invitata; il concerto allo Stradivari Festival di Cremona, dove si è esibita insieme a Carla Fracci; concerti all’Auditorium Parco della Musica di Roma, con Yuri Temirkanov e l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia; l’inaugurazione di Stagione a Parigi, con l’Orchestra Filarmonica di Radio France, diretta da Mikko Franck.
Recente è il suo debutto per la casa discografica Warner Classics, in duo con il pianista Giuseppe Andaloro. Anna Tifu è stata testimonial della campagna pubblicitaria 2011 di Alitalia, assieme a Riccardo Muti, Giuseppe Tornatore ed Eleonora Abbagnato. Suona il violino Antonio Stradivari “Marèchal Berthier” 1716 ex Napoleone e il violino Carlo Bergonzi “Mischa Piastro” 1739 della Fondazione Canale di Milano.

Giuseppe Andaloro

Vincitore del primo premio e di tutti i premi speciali presso alcuni dei più prestigiosi

concorsi internazionali per pianoforte (London World, Sendai International, Hong Kong

International, Porto International, Internazionale “Ferruccio Busoni” di Bolzano), nel 2005 è

stato premiato per “Meriti Artistici” anche dal Ministero Italiano per i Beni e le Attività

Culturali.

Considerato uno degli interpreti più apprezzati della sua generazione, svolge sin da

giovanissimo un’appassionata e intensa attività concertistica ospite di importanti festival

(Salzburger Festspiele, Ruhr Klavier, Spoleto Due Mondi, Bucarest Enescu, Ravello, Hong

Kong Chopin Festival, Beirut Al Bustan Festival, Duszniki-Zdròj, Chopin Festival, Festival

Arturo Benedetti Michelangeli di Brescia e Bergamo) e presso le più prestigiose sale del

mondo (Teatro La Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Sala Santa Cecilia del

Parco della Musica di Roma, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Petruzzelli di Bari,

Mozarteum Großes Saal di Salisburgo, Salle Gaveau e Salle Cortot di Parigi, Royal

Festival Hall e Queen Elisabeth Hall di Londra, Konzerthaus di Berlino, Sumida Triphony

Hall e Pablo Casals Hall di Tokyo, Esplanade Auditorium di Singapore, Concert Hall di

Hong Kong).

Si e’ inoltre esibito come solista con la London Philharmonic Orchestra, NHK Symphony

Orchestra di Tokyo, Singapore Symphony Orchestra, Hong Kong Philharmonic Orchestra,

Philharmonische Camerata Berlin, London Mozart Players, Orchestra dell’Accademia

Nazionale Santa Cecilia di Roma, Orchestra Giuseppe Verdi di Milano, Orchestra del

Teatro San Carlo di Napoli, Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, collaborando con

direttori del calibro di Vladimir Ashkenazy, Gianandrea Noseda, Andrew Parrott, e con

artisti quali Sarah Chang, Giovanni Sollima, Sergej Krylov, John Malkovich.

Tiene masterclasses in Italia e all’estero (Tokyo Showa University, Fresno California State

University, International Keyboard Academy of Thailand, Kuala Lumpur Chopin Society) ed

è stato a sua volta membro di giuria in importanti concorsi internazionali (Casagrande di

Terni, Rabat Grand Prix de Piano), oltre che ospite solista presso varie emittenti Radio-TV:

NHK-BS2 Tokyo, BBC Radio3 Londra, Radio France Musique, Amadeus 103.7 Buenos

Aires, Classic FM Radio Allegro Johannesburg, RTSI Lugano, Radiodifusao Portoguesa,

Rai Radio3 Italia, German Radio SWR2, Radio Vaticana, WRR Dallas Radio Classica,

Hong Kong Radio 4, Singapore Symphony 92.4 FM, Fresno Valley Public Radio.

Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche (Warner, Sony, Naxos, Fontec,

Alpha&Omega, etc.); il suo album “Cruel Beauty” del 2013 è una “World Première” di

musiche italiane del tardo Rinascimento e del primo Barocco, per la prima volta registrate

con un pianoforte moderno.

Mattia Zappa

Violoncellista svizzero italiano, si è fatto conoscere negli ultimi anni a livello internazionale come versatile camerista, docente e improvvisatore. Da più di venti anni è membro dell’Orchestra della Tonhalle di Zurigo e dal 2012 al 2017 è stato professore di Violoncello e Musica da Camera alla Scuola Universitaria di Musica della Svizzera Italiana, a Lugano. Nel 2007 è stato invitato a suonare come aggiunto nei Berliner Philharmoniker. Dopo il diploma conseguito nel 1992 al Conservatorio della Svizzera Italiana come allievo di Taisuke Yamashita, ha proseguito i sui studi musicali negli Stati Uniti alla Juilliard School di New York nella classe di Harvey Shapiro, e successivamente nella classe di Solista di Thomas Demenga alla Musikakademie di Basilea, grazie a diverse borse di studio. Nel 2004 ha inoltre ottenuto il diploma “Master” in Musica da Camera all‘Accademia “Incontri col Maestro“ di Imola sotto la guida di Piernarciso Masi nel repertorio di Duo con Pianoforte. Mattia Zappa ha dato il suo debutto nel 2001, in Duo con il pianista napoletano Massimiliano Mainolfi, alla Carnegie Hall di New York e due anni più tardi alla Kammermusiksaal della Philharmonie di Berlino, iniziando così un‘intensa attività concertistica con il suo Duo attraverso quasi tutti i paesi Europei, in Sud Africa e Nord America. Diverse registrazioni discografiche con questa ed altre formazioni sono apparse per le etichette DECCA Italy, Guild e Claves. È stato membro fondatore del “lucerne string trio” insieme alla violinista bulgara Ina Dimitrova e il violista Christoph Schiller, ed è membro del quintetto di voloncelli „swisscellists“. Altri importanti partner cameristici sono il pianista piemontese Massimo Giuseppe Bianchi, il pianista napoletano Orazio Maione, i chitarristi Admir Doçi e Claudio Farinone e la sorella violinista Daria Zappa. Parallelamente sta esplorando in modo molto personale nuove sonorità del suo violoncello in un contesto jazz, collaborando con il pianista bulgaro Ivo Kova col quale ha pubblicato un CD per Universal. Ormai da diversi anni Mattia Zappa interpreta il ciclo completo delle sei Suites di Bach per violoncello solo, programma che ha presentato in parte anche al Lucerne Festival e in tournée in diversi teatri in Germania con una coreografia originale di Joachim Schlömer e una troupe di sei ballerini di danza contemporanea. Recentemente anche al Teatro Nazionale di Tbilisi, in Georgia. Vive nella città vecchia di Zurigo e ha tre figli. Suona un violoncello fiorentino costruito nel 1758 da Giovanni Baptista Gabbrielli.

Orazio Maione

Nato a Napoli, si è affermato giovanissimo come vincitore di concorsi pianistici nazionali e internazionali. La sua formazione ha avuto nella madre, Annamaria Pennella, in Aldo Ciccolini e Nikita Magaloff i suoi punti di riferimento. Ha debuttato a vent’anni al Teatro San Carlo di Napoli e in seguito ha svolto attività concertistica per alcune tra le maggiori istituzioni musicali italiane e straniere, come solista, camerista e con importanti istituzioni sinfoniche. Nel 1986 ha vinto la terza edizione del prestigioso concorso pianistico internazionale di Pretoria (Sudafrica). Ha effettuato registrazioni per enti radiotelevisivi italiani e stranieri e per l’etichetta discografica IMP Classic, England. Ha inciso l’integrale dei 27 Studi di F. Chopin, recentemente ripubblicati dalla AulicusClassics, che sono stati anche oggetto di seminari tenuti in Conservatori italiani e stranieri; suoi video dedicati al metodo pianistico chopiniano, e all’applicazione di suoi principi attraverso l’esecuzione ed analisi di sue composizioni, sono presenti in internet nel canale DidatticaInWeb del Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso. Ha curato cicli di trasmissioni radiofoniche sul repertorio pianistico ed è autore di articoli, traduzioni e pubblicazioni per gli editori Curci ed EDT-DeSono: per quest’ultimo ha pubblicato il saggio “I Conservatori di musica durante il fascismo. La riforma del 1930: storia e documenti”. E’ stato docente ospite di istituti di formazione superiore di Spagna, Portogallo, Germania, Romania, Malta, Turchia, USA e Canada. Dal 2014 è Steinway Artist, una ristretta lista di pianisti patrocinata dalla prestigiosa fabbrica tedesca. Nel 2017 e nel 2020 sono stati pubblicati due cd per le etichette Naxos e AulicusClassics dedicati alle opere pianistiche di Franco Alfano, importante compositore partenopeo della prima metà del Novecento cui è legato anche da storia familiare. Attualmente è titolare di cattedra presso il Conservatorio di Napoli.

Edoardo De Angelis

Dall’inizio degli anni Settanta, epoca d’oro del Folkstudio e del cantautorato italiano, ha scritto per sé e per altri, prodotto diversi album di artisti nascenti che si sarebbero poi affermati (Francesco De Gregori) e altri nel pieno della maturità artistica (l’indimenticabile Sergio Endrigo), credendo fortemente nella diffusione dello scrivere e interpretare la canzone come strumento principe della narrazione. Di questo suo amore per la canzone come forma d’arte, De Angelis ha disseminato il suo più che quarantennale cammino, iniziato avvicinando i propri testi alle musiche di Lucio Dalla (Sulla rotta di Cristoforo Colombo), e regalando la storia de La casa di Hilde alla sensibilità di Francesco De Gregori, fino all’incisione di Lella, simile a una scena in bianco e nero di pasoliniana memoria. Ha vinto con Lella il Cantagiro 1971 (sez. Giovani), ed è stato finalista del Festivalbar 1984 con Mia madre parla a raffica, e del Disco per l’Estate 1992, con Lettera per te. Parlano della sua instancabile attività le numerose collaborazioni: l’esperienza con la Schola Cantorum; le canzoni scritte per Capitolo 6, Riccardo Cocciante, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Mina, Amedeo Minghi, Ricchi e Poveri, Marisa Sannia, Schola Cantorum, Tosca,Vianella, Edoardo Vianello; le iniziative legate al mondo dei ragazzi e delle scuole (Parola di Cantautore, NET Neverending Tour); le rubriche giornalistiche, radiofoniche e televisive curate, e i suoi libri Scrivere canzoni e Te la ricordi Lella? Quarant’anni di storie e canzoni; le etichette discografiche per cui ha inciso: Valiant, Rca Italiana, Durium, Fonit Cetra, Ricordi, Virgin, BMG Ariola, il Manifesto cd, Rai Trade, Helikonia, Il Cantautore Necessario; le direzioni artistiche, da “Cantare in Italiano” a “D’autore”; l’incontro professionale con Fabrizio De André; più di venti album pubblicati, e gli artisti ospitati: Barbarossa, Battiato, Branduardi, Bungaro, Cafiso, Camilleri, Castelnuovo, Cuticchio Dalla, Francesco Di Giacomo, Endrigo, Lucilla Galeazzi, Marcorè, Minghi, Paolini, Ron, Sparagna, Tosca, Turci, Venditti. Tra le innumerevoli esibizioni vanno ricordate alcune apparizioni teatrali: “La Buona Novella”, al Teatro Biondo di Palermo, con Giorgio Albertazzi e il Gruppo Polifonico Del Balzo; il tour di “Altre Emozioni – Omaggio a Sergio Endrigo” con Orchestra Sinfonica e Coro del Friuli Venezia Giulia diretti da Valter Sivilotti, accanto a Tosca; “Summertime – Ninnananne dalla Sicilia e dal Mondo” del Teatro Massimo di Palermo, con la Sinfonica residente diretta da Valter Sivilotti, accanto ad Antonella Ruggiero, e le numerose repliche di “Due amici dopo cena” con Neri Marcorè. È stato direttore dei progetti speciali di Folkest- International Folk Festival. Il suo album del 2014 Non ammazzate Anna, dedicato all’universo femminile, è un atto di accusa a tutte le forme di violenza, fisica e non, quotidianamente subite dalle donne. Ha pubblicato nel 2016, con Michele Ascolese, il primo capitolo delll’album Il Cantautore Necessario, con la produzione artistica di Francesco De Gregori. Le Università di Bari, Chieti, Parma, Macerata hanno avviato rapporti di collaborazione in merito al suo Corso di canzone italiana d’autore. Nel 2018 ha tenuto presso il MAXXI di Roma cinque incontri sul rapporto tra canzone d’autore e mondo dell’arte e ha pubblicato l’album di inediti nuoveCanzoni, presentato al TG1, TG2 e TG3 della Rai. Ha pubblicato il libro di appunti di memoria La Gara di Sogni (Arcana, Castelvecchi, 2019). Più volte presente al “Premio Tenco” e a “Musicultura”, tra i vari riconoscimenti ama ricordare “L’Arte e il suo mestiere” (Catania, 2009), “Una vita per la musica” (Folkest, 2012), Premio Mediterraneo (Gioia Tauro, 2017), Premio Franco Enriquez (Sirolo, 2018), Premio Civilia (Lecce, 2019). Dal 2020 è direttore artistico del Festival Frattempi. Il secondo volume del progetto Il Cantautore Necessario esce nel 2022

Michele Ascolese

È uno dei chitarristi più conosciuti nel circuito musicale italiano per tecnica, sentimento e importanti collaborazioni. Ho studiato la chitarra da autodidatta e già a vent’ anni era un professionista della musica. Ha suonato nei primi anni con Enrico Rava, Mandrake, Lilian Terry, Nini Rosso, la big band di Tommaso Vittorini. Nel 1985 ha accompagnato la tournée “Insieme” di Ornella Vanoni e Gino Paoli. Oggi è considerato uno dei più completi e apprezzati session man del panorama musicale italiano da parte dei numerosi artisti che si sono “appoggiati” alle sue chitarre: Sergio Caputo, Roberto Vecchioni, Francesco De Gregori, PFM,Teresa De Sio, Angelo Branduardi, Fabio Concato, Eduardo De Crescenzo, Renato Zero, Eros Ramazzotti, Sergio Cammariere,Tullio De Piscopo, Edoardo De Angelis, Bungaro e molti altri.

Il suo nome, inevitabilmente, viene associato a quello di Fabrizio De Andre’, a seguito di un’ intensa e duratura collaborazione.

Sua, ad esempio, la celeberrima chitarra in “Don Raffaè”. Innumerevoli le partecipazioni ad album altrui e a suoi progetti personali. Nel 2016 è stato protagonista, insieme a Edoardo De Angelis, de Il cantautore necessario, album dedicato alla grande canzone d’autore storica, con la produzione artistica di Francesco De Gregori. Recentemente è stato protagonista, con la Premiata Forneria Marconi, di un lunghissimo tour italiano ed europeo dedicato a Faber.

Charles Ferris è nato a Toronto. Trombettista ed etnomusicologo, è arrivato in Italia dalla Università di California a Berkeley come borsista Fulbright con una ricerca sulle tradizioni e i canti della Campania in contesti moderni. Come trombettista ha attraversato quasi ogni genere di musica con centinaia di musicisti in Italia. Lo stile di Ferris si fonda sullo studio delle diverse tradizioni musicali del mondo, soprattutto sulla sperimentazione nei generi della diaspora africana e delle tradizioni del bascino mediterraneo. Nel 2006 inizia a esplorare la musica classica e popolare tunisina a fianco a Marzouk Mejri con cui ha fondato i Fanfara Station in 2015. In 2022 Fanfara Station ha presentato il loro secondo LP Boussadia a Tunis con vari ospiti tunisini.

Marzouk Mejri è nato a Tebourba in Tunisia e da ventidue anni vive in Italia, a Napoli. Cantante polistrumentista (darbuka, bendir, tar, ney, zokra) ha collaborato con numerosi musicisti napoletani come Daniele Sepe, Jamese Senese, Peppe Barra, La Nuova Compagnia di Canto Popolare, 99 Posse, Eduardo De Crescenzo, Peppino Di Capri, Enzo Avitabile. Nel 2008 fonda il “Marzouk-Ensemble” con il 2 quale esordisce da solista con l’album “Genina”. Nel 2017 la RAI produce un docu-film sulla sua arte musicale dal titolo “Vita di Marzouk”.

Salvatore Morra ènato a Napoli. Chitarrista ed etnomusicologo, ha inciso per l’Adoro Records “L’Alba”, per la Draft Records “Luys Milan”, e Liburiarecords. Laureato in discipline arabo islamiche con dottorato di ricerca (2018) presso l’Università di Londra, Royal Holloway, esplora la musica del mondo arabo islamico e le sue intersezioni mondi sonori contemporanei. Ha studiato l’oud in Tunisia con Kamel Gharbi e Selmi Mongi.

Erica Piccotti

“Young Artist of the Year” 2020 agli International Classical Music Awards (ICMA), Erica Piccotti svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Nata a Roma nel 1999, e diplomatasi a soli 14 anni con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, ha ottenuto l’onorificenza di Alfiere della Repubblica Italiana da parte del Presidente della Repubblica “per gli eccezionali risultati in campo musicale in giovane età”.

Nel 2017 vince il 2º premio all’”International Johannes Brahms Competition” di Pörtschach, in Austria.Tra gli altri riconoscimenti, il “Landgraf von Hessen-Preis” dalla Kronberg Academy e il Premio “Maura Giorgetti” della Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano.

Tra gli impegni più recenti, il Primo Concerto di Haydn con l’Orchestra Filarmonica di Benevento, sotto la direzione di Antonio Pappano, il Concerto di Schumann con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Daniel Oren, il debutto alla Konzerthaus di Berlino, allo Schloss Elmau con Mischa Maisky, Frans Helmerson e Daishin Kashimoto, alla IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, all’Helsinki CelloFest.

Si è esibita per il Verbier Festival Academy, Supercello Festival a Pechino, Al Bustan Festival di Beirut, La Musica Festival a Sarasota, Festival de Cordas e Piano a Belo Horizonte, Paganini Festival a Genova, Janigro Festival a Porec, e in numerose stagioni concertistiche quali Musikàmera al Teatro la Fenice di Venezia, Associazione Scarlatti di Napoli, Unione Musicale di Torino, Micat in Vertice a Siena (dove ha suonato il violoncello Stradivari del 1682). Come solista, ha suonato, tra le altre con l’Orchestra Regionale della Toscana, La Verdi di Milano, La Toscanini di Parma, l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova.

Attualmente, Erica si perfeziona con Frans Helmerson presso la Kronberg Academy. Ha iniziato gli studi con Francesco Storino per poi proseguirli con Antonio Meneses presso l’Hochschuleder Kunste di Berna, l’Accademia “Stauffer” di Cremona e l’Accademia Chigiana di Siena.

Suona un violoncello P.G. Rogeri (Brescia, 1715 ca.), affidatole generosamente da Tarisio Trust.

“Maggio del Pianoforte 2023”: i concorrenti

Dario Callà nasce a Vibo Valentia il 14 settembre del 2001 e inizia gli studi musicali all’età di sette anni presso l’accademia d’arte Musikè, sotto la guida di Domenico Pizzi. All’età di 10 anni entra al conservatorio “Torrefranca” di Vibo Valentia con Aurelio Pollice; nel luglio 2020, conclude il corso di laurea triennale in pianoforte con 110 e lode. Nell’ottobre 2022 consegue il biennio specialistico al conservatorio Santa Cecilia con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore.

Ha seguito corsi di perfezionamento e masterclass con Enrico Pace, Leonardo Pierdomenico, Alexander Gadjiev, Alessandro Deljavan, Antonio Ballista, Alessio Bax, Massimo Spada e Ian Bostridge. Frequenta inoltre i corsi avanzati di pianoforte con Mario Montore e Musica da camera presso Avos Project – scuola internazionale di musica.

Ha ottenuto premi in vari concorsi nazionali ed internazionali. Si esibisce in diverse occasioni come solista e per diverse associazioni: collabora ormai da anni con l’Associazione A.M.A. Calabria partecipando alle stagioni musicali annuali, si è esibito per “Armonie della Magna Graecia” in occasione dell’evento “Piano time” a Tropea, per il conservatorio Santa Cecilia di Roma, per l’associazione culturale la “Ghironda” in occasione del festival “Piano Lab” a Martina Franca e per il “Club della musica” di Porto Sant’Elpidio. Per Avos Project si esibisce come camerista in occasione del Brahms Fest 2022 e della serata dedicata a Ian Bostridge.

Inoltre, si è esibito come solista con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Vibo Valentia nel concerto K. 488 di Mozart e con l’Orchestra sinfonica “Galilei” della scuola di musica di Fiesole nel Primo Concerto di Beethoven.

Nel 2021 pubblica il saggio “Viaggio nella musica di Stravinskij” all’interno della rivista “Quaderni di Analisi”, curata da Domenico Giannetta.

Edoardo Riganti Fulginei è nato ad Assisi il 27 ottobre 2004. Nel 2016 diviene allievo di Michele Rossetti. Due ani dopo entra alla Academia “Incontri con il Maestro”, di Imola, dove studia con

Enrico Pace e Riccardo Risaliti. Studia anche con Natalia Trull presso l’Accademia del Ridotto.

È iscritto al triennio presso il conservatorio “Morlacchi” di Perugia nella classe di Mariangela Vacatello. Ha partecipato a masterclass con Boris Petrusanskij, Ingrid Fliter, Vincenzo Maltempo, Massimiliano Ferrati, Jerome Rose, Nazzareno Carusi.

Vincitore di oltre trenta concorsi pianistici nazionali ed internazionali, tra i quali: Concorso “Andrea Baldi”, Osimo Piano Hours, Premio Caffa Righetti – Citta’ Di Cortemilia, “Citta’ Di Spoleto”, “Giovani Talenti” Steinway&Sons, “La Palma D’Oro” San Benedetto del Tronto, Albenga 2020, Premio in Crescendo 2021, Premio delle Arti 2022 e molti altri.

Ha partecipato alla Festival Dei 2 Mondi di Spoleto, Le Festival Opus Artis Paris. Ha suonato a Milano al Teatro San Babila, a Forte dei Marmi e a Massa con l’Orchestra Scarlatti, presso l’Ambasciata d’Austria a Roma per Roma Tre Orchestra Young Artists, al Teatro Verdi di Firenze per l’Associazione Agimus; a Fabriano per la “ Gioventù musicale d’Italia “, al Teatro di Ascoli Piceno per la rassegna “ Domeniche Musicali” curata da Ada Gentile, a Solomeo presso il Teatro Cucinelli. Ha tenuto diversi concerti negli Stati Uniti, anche alla Carnegie Hall di New York, ottenendo il premio del pubblico.

Nel 2019 ha ricevuto il Premio “Thomas Schippers” dal Menotti Art Festival. Nel 2025 rappresenterà la città di Spoleto, candidata a capitale della Cultura, suonando con l’Orchestra di Santa Cecilia il Terzo Concerto di Rachmaninov.

Cecilia Badini ha Intrapreso lo studio del pianoforte in giovane età. Si è diplomata presso il Conservatorio “Marenzio”di Brescia sotto la guida di Pinuccia Giarmanà, conseguendo il massimo dei voti e la lode. Dopo il Diploma ha conseguito il Master of Arts in Piano Performance presso il Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano, nella classe di Anna Kravtchenko.
Attiva in Italia e Svizzera, si dedica a repertorio solistico e cameristico. Ha partecipato al Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, nel 2016 suonando in occasione del “Progetto Clementi”, e nel 2018 per i Concerti dei giovani talenti del Conservatorio di Brescia.
Ha preso parte a diverse edizioni del Festival di Musica da Camera di Lugano (2020-2022) in formazioni dal Trio al Quintetto, ed ha suonato come solista in occasione del Concerto “Impressioni Sonore” all’interno del Jeunesse Festival di Lugano. Ha collaborato come pianista all’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff presso il Teatro Grande di Brescia, e all’esecuzione integrale dei Quartetti vocali con Pianoforte di Brahms.
Ha ottenuto primi premi e primi premi assoluti in vari Concorsi nazionali e internazionali, tra cui “Città di Alessandria”,“Bach” di Sestri Levante, “Terzomusica” di Acquiterme, “Talenti in Canavese” di Rivarolo Canavese, “Pietro Montani” di Lodi, Concorso Internazionale “Città di Stradella”.
Cecilia ha partecipato all’Imola Summer Piano Academy 2017 e 2018, e frequentato i corsi di Cappello, Risaliti, PaceFliter, Lucchesini, Gamba, Veneziano.
Si perfeziona sotto la guida di Sergio Marengoni, presso l’Accademia “Romanini” di Brescia, e presso il Conservatorio della Svizzera italiana, nel Master of Advanced studies in Music Performance and Interpretation nella classe di Nora Doallo. Cecilia è sostenuta nel suo percorso artistico di studi dalle Fondazioni svizzere “Geert und Lore Blanken” (Sursee) e “Melinda Esterhazy de Galantha” Stiftung di Zurigo.

Maya Purdue è nata a Tokyo. Dopo essersi esibita in recital solistici in molti luoghi famosi del Giappone, tra cui la Suny Hall, la Tiara Koto Hall, la Tokyo Bunka Kaikan, la Ishibashi Memorial Hall e la Suginami Koukaido Hall, si è stabilita in Austria, per studiare presso la prestigiosa Università Mozarteum di Salisburgo sotto la guida di Cordelia Höfer-Teutsch.

In Austria, Maya ha suonato al “Wiener Musikverein”, famoso per essere una delle sale da concerto più importanti d’Europa, sede dei leggendari Wiener Philharmoniker. Inoltre, si è esibita alla Mozarthaus di Vienna e alla Wiener Saal. Nel 2022 ha vinto il concorso interno del Mozarteum e ha partecipato al Concorso Bechstein Bruckner di Linz. L’estate scorsa, Maya ha vinto il premio “Carl Filtsch” al Concorso Internazionale di Sibiu, e ha poi partecipato al Concorso Internazionale “Schimmel” di Braunschweig. In settembre, è stata invitata dall’Accademia “Wilhelm Kempff” a partecipare alla Masterclass della Scuola Pianistica Napoletana con William Young.

Maya ha iniziato a suonare il pianoforte sotto la guida di sua madre. Ha proseguito gli studi con Masahito Shimizu. Nel 2016 ha iniziato il Bachelor of Music Performance presso la Ueno Gakuen University of Music di Tokyo, studiando sotto la guida di molti insegnanti di livello mondiale, tra cui Yukio Yokoyama e Katsumi Ueda, Nell’ottobre del 2018 le è stato concesso di entrare all’Università delle Arti dello Spettacolo di Graz. Tiene regolarmente concerti a Salisburgo, Graz, Monaco, Vienna, Valencia, Vigo, Creta e in altre città europee. Nel 2020 è stata selezionata come accompagnatrice per un progetto operistico tenutosi al Wiener Musikverein, seguito da molti altri concerti di grande successo a Vienna. Da marzo 2021, come membro di Live Music Now Salzburg, è riconosciuta ancora di più a Salisburgo come giovane artista. Maya è anche conduttrice di un programma radiofonico che ogni settimana trasmette nuovi episodi del suo “Viaggio musica

Sara Amoresano viene avviata allo studio del pianoforte da Giovanna Gullo. Si è diplomata nel 2017 al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli sotto la guida di Davide Costagliola. Nel 2019, ha conseguito, presso lo stesso Conservatorio, il diploma accademico di Secondo Livello con voto 110/110 con lode e menzione speciale. Attualmente perfeziona la sua formazione con Francesco Mariani.

Ha partecipato a diverse competizioni pianistiche nazionali qualificandosi ai primi posti.

Si è esibita come solista e in duo con il violino in sedi prestigiose in Italia e all’estero, come Palazzo Zevallos-Stigliano di Napoli, l’Università “Federico II”, il Centro di Musica Antica “La Pietà dei Turchini”, la Sala del Toro Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, la Sala Eutherpe di Leòn in Spagna, il Centro Shigeru-Kawai di Madrid, la Kammermusiksaal del Beethoven-Haus di Bonn.

Ha partecipato a masterclass e workshop tenuti dai maestri Yves Henry, Christiane Karajeva, Vincenzo Balzani, Giuseppe Devastato, Ciro Longobardi, Andreas Staier.

Nel 2014 le è stato conferito il titolo di Giovane Pianista Eccellente dalla Fondazione La Sapienza di Roma. Nel 2019 è stata stagista presso il Museo e Archivio storico del Teatro San Carlo di Napoli. Nel dicembre 2021, è risultata tra i sei pianisti vincitori di una borsa di studio bandita dalla Fondazione Cini di Venezia, grazie alla quale ha frequentato le lezioni del pianista Andreas Staier.

Nel 2022 è stata selezionata (unica italiana) tra i sette partecipanti alla masterclass internazionale tenuta dallo stesso Staier presso il Beethoven-Haus di Bonn.

Parallelamente, nel 2022 ha conseguito la laurea in Lettere Classiche con una tesi in Estetica presso l’Università “Federico II” di Napoli.