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SORELLE

testo, messinscena e spazio scenico
Pascal Rambert

con
Sara Bertelà e Anna Della Rosa

traduzione italiana
Chiara Elefante

una produzione TPE – Teatro Piemonte Europa – FOG Triennale Milano Performing Arts

durata
90 min senza intervallo

Doppio debutto per lo spettacolo Sorelle primo adattamento italiano di Souers, testo del pluripremiato drammaturgo Pascal Rambert che ne ha curato anche la regia con Sara Bertelà e Anna Della Rosa.

Il primo appuntamento è fissato per il 23 e 24 febbraio al teatro Ghirelli di Salerno e poi dal 25 al 27 febbraio al teatro Sannazaro di Napoli.

Dopo i successi di Clôture de l’amour, Répétition (Prova) e Architecture (con cui ha inaugurato il Festival di Avignon nel 2019), Il regista e autore francese dirige due attrici molto amate dal pubblico e recentemente applaudite in diverse produzioni TPE: Sara Bertelà (Molière/Il Misantropo, Una specie di Alaska, Niente di me) e Anna Della Rosa (Molière/Il Misantropo, Accabadora, Cleopatràs). Lo fa con un grande racconto che pone al centro la resa dei conti tra due sorelle, che lui stesso descrive come: «uno smisurato conflittotra due donne che tutto separa e tutto riunisce. Una lotta all’ultimo sangue. Parola contro parola. Corpo contro corpo. Per dirsi – attraverso tutta questa violenza – solamente una cosa: l’amore che provano l’una per l’altra». Sorelle parte da un conflitto famigliare per assumere in maniera raffinata e sottile una visione geopolitica perturbante per noi occidentali e poeticamente inedita.

Aggiunge Rambert «Non esiste una trama, mi piace immaginare lo spettacolo in termini di energia. Non mi interessa raccontare una storia di conflitto ma focalizzarmi su come le interpreti incarnano il testo. Sull’energia reale e organica che scaturisce dalla relazione che i loro due corpi instaurano nello spazio. Quando dico che si tratta di uno scontro tra due sorelle, dico tutto e allo stesso tempo niente. La forza del conflitto risiede, infatti, su due elementi: il potere dello scambio verbale e l’eco che questo genera nello spazio e nel tempo. È qualcosa che si rinnova ogni sera e che richiede un notevole sforzo fisico».

Sulla genesi della versione italiana aggiunge: «A volte le cose vanno così. Ho scritto e diretto le versioni di Soeurs a Parigi e Madrid contemporaneamente con Audrey Bonnet e Barbara Lennie con cui, qualche anno prima, avevo lavorato rispettivamente per la versione francese e spagnola di Clôture de l’Amour, andata in scena Italia proprio con Anna Della Rosa. Un giorno, Anna, mi chiama e mi dice che sarebbe felice di fare la versione italiana di Soeurs, e che Sara Bertelà si sarebbe unita a noi. Le dico di sì perché ho voglia di fare questa esperienza».

E così il regista ha rimodellato la pièce sul corpo e la personalità di Anna Della Rosa e Sara Bertelà in questo che è il primo adattamento italiano del suo testo

Addetta stampa Casa del contemporaneo Francesca Salemme francescasalemme@gmail.com

Addetta stampa Teatro Sannazaro Roberta D’Agostino dagostino.roberta@gmail.com 3384546447

Estratti dalla rassegna stampa

Della Rosa e Bertelà superano la prova con un’energia ribollente, vulcanica e senza smarrirsi mai, senza perdere il filo in quel fiume di parole. C’è molta forza in loro, e una oggettiva intensità in quella sorellanza che, alla fine, è insieme una interrogazione e una mancanza di amore.

Anna Bandettini, La Repubblica

Il testo, in un solco tipicamente francese, rivela un’alta qualità verbale senza mai diventare letterario. È scritto per essere recitato, e le due lo fanno con un’energia fisica spinta all’estremo, unendo la furia a una vaga stilizzazione, producendo delle accelerazioni vocali dai ritmi quasi insostenibili.

Renato Palazzi, Il Sole 24 Ore

La loro storia, che pure emerge, non è il motivo principale di Pascal, il quale, facendo iniziare le due splendide interpreti Sara Bertelà e Anna Della Rosa su toni esasperati e poi non rallentando mai la tensione, mostra come ci si possa lasciar accecare da rancori inconfessati, fino a stravolgere i fondamentali rapporti umani.

Masolino D’Amico, La Stampa

Le strepitose Anna Della Rosa e Sara Bertelà, fenomenali nel dare corpo e pasta, dolore e sofferenza alle parole di Rambert, non tolgono mai il piede dall’acceleratore. Un Far West senza vincitori che lascerà due corpi a terra, svuotati, prosciugati senza più linfa.

Tommaso Chimenti, Recensito