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A San Pietro a Majella il “salotto” di Enrico Caruso
Il 26 novembre alle ore 20 gli allievi delle classi di canto interpretano le più belle pagine del repertorio cameristico del grande tenore Enrico Caruso. La Sala Scarlatti del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella ospiterà un articolato concerto incentrato sul repertorio da salotto e da concerto del famoso cantante napoletano.
Molti brani da lui scelti segneranno il repertorio tenorile del secolo breve e del nuovo millennio rivelando ancora una volta la centralità esemplare dell’artista nel delineare il nuovo corso della vocalità in età contemporanea. È una riflessione sulle diramazioni popular di Caruso, abbracciando tanto il ruolo che ha avuto nell’immaginario della canzone italiana quanto il suo contributo alla costruzione di un repertorio di canzoni e arie “indimenticabili”.
Si tratta di un viaggio nella storia culturale della fonografia avviato dal prestigioso “emigrante” che va dalla Mattinata di Leoncavallo all’Ideale di Tosti, dalla Musica proibita di Gastaldon a Granada di Alvarez ticcando “ariette” antiche come «Tre giorni son che Nina» di Paisiello e le pagine patriottiche quali Mia sposa sarà la mia bandiera di Rotoli e l’Inno a Garibaldi di Mercantini.
Un’imperdibile serata nata in seno al progetto Caruso 100, ideato e curato da Paologiovanni Maione, con una sobria mise en éspace tesa a suggerire le atmosfere del tempo grazie alla perizia con la quale i docenti di canto – Chiara Artiano, Valeria Baiano, Emma Innacoli, Pasquale Tizzani – hanno seguito la folta schiera dei giovani cantanti coinvolti.
Le voci di Giovanni Battaglino, Marika Capone, Carlo Celotti, Davide Chiodo, Virginia Cirillo, Nicoletta D’Agosto, Antimo Dell’Omo, Luigi Di Martino, Emilia Illiano, Milly Enza Maccaro, Youkie Moriama, Armando Napoletano, Antonino Spataro, Martina Villacidro e Sabrina Vitolo daranno vita a questa insolita kermesse e saranno accompagnati al pianoforte da Angelo Gazzaneo e Maurizio Iaccarino con la partecipazione del violinista Giuseppe Guida, del trombettista Andrea Gironacci e del percussionista Carmine Marino.
I brani corali si avvalgono della direzione di Antonio Berardo; la pagina garibaldina e La campana di San Giusto di Costa insieme a Over there di Cohan sono riscritte per più voci alfine di amplificare il portato delle pagine.
Le celebrazioni autunnali per l’anniversario di Caruso continuano così a indagare i tanti “volti” del tenore cercando di delinearne repertori e soprattutto il ruolo avuto nella storia della vocalità.
L’accesso al concerto, a ingresso gratuito, è possibile solo con green pass e previa prenotazione all’indirizzo eventi@sanpietroamajella.cloud
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