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Dal 10 al 14 novembre al Ridotto del Mercadante

va in scena lo spettacolo Occidente

testo di Dario Postiglione con la regia di Giuseppe Maria Martino

Progetto vincitore del

Premio Leo de Berardinis Under 35 edizione 2021

Continua la programmazione del Ridotto del Mercadante che dopo L’ultimo nastro di Krapp di Tonino Taiuti propone tra novembre e dicembre prossimi i tre spettacoli vincitori della prima edizione del Premio Leo de Berardinis Under 35, il progetto promosso nel 2021 dal Teatro di Napoli a sostegno delle giovani compagnie e artisti della Campania.

Si parte mercoledì 10 novembre, con repliche fino a domenica 14, con il debutto dello spettacolo Occidente presentato da Collettivo BEstand su produzione del Teatro di Napoli–Teatro Nazionale in collaborazione con Casa del contemporaneo.

Su testo di Dario Postigione e la regia di Giuseppe Maria Martino lo spettacolo è interpretato da Giampiero De Concilio, Francesca Fedeli, Darioush Forooghi, Rebecca Furfaro. Le scene sono di Sara Palmieri, i costumi di Deborah Linguiti, le proiezioni di Pietro Di Francesco, il sound design di Giulio Nocera, il light design di Sebastiano Cautiero.

Una singolare riflessione sulle nevrosi dell’uomo contemporaneo e le sue inquietudini verso un futuro insondabile, pericoloso e inesorabilmente vicino.

«Futuro prossimo. Il cielo è coperto di cenere, il sole come noi lo conosciamo è solo un ricordo. La vita procede come sempre, si produce e si consuma a ritmi serrati, in un mondo grigio, febbrile, iperconnesso – desideri e bisogni sono gestiti da algoritmi perfettamente integrati nella vita quotidiana.

Vittorio a vent’anni è stato un poeta riconosciuto, a quaranta è uno sceneggiatore di spot e serie tv che s’imbottisce di antidepressivi. Per lui la luce del sole è il segno di una perdita senza rimedio. Simone è un giovane musicista che suona in streaming le frequenze sismiche e compone in freestyle – nato dopo il cataclisma che ha offuscato il cielo, lui la luce del sole non l’ha mai vista. Nel loft in cui vivono, la voce dell’interfaccia Dira alterna notifiche, promozioni, versi di un poeta persiano dell’XI secolo, mentre analizza e monitora i suoi inquilini. Dal mondo di fuori provengono echi di agitazioni sociali e di una crescente tensione geopolitica, mentre dalla Germania una donna invia videomessaggi enigmatici percorsi da visioni apocalittiche, a cui nessuno risponde. Cosa cerca Simone tra le righe di antichi testi del misticismo islamico? Perché Vittorio è irrequieto all’offerta di ripubblicare le sue raccolte? A chi parla Sara, perché non riesce mai ad arrivare al punto? Una verità sta per affiorare o esplodere, sullo sfondo di un’Europa che si fa sempre più nera.
La fine del nostro mondo è un lento dissanguamento, le parole diventano lettera morta e la luce è un ricordo che stinge. Tra speranze terminali e barlumi di violenza, l’umanità del vecchio Occidente abita a suo modo un’ipermodernità snervata, in cui le azioni sono atti mancati e la verità una nota a margine dell’artificio». Durata: 1h e 30’

Info www.teatrodinapoli.it

Prenotazioni tel. 081.5513396 | biglietteria@teatrodinapoli.it

Calendario: 10 N. ore 21.00|11 N. ore 21.00|12 N. ore 17.00|13 N. ore 17.00|14 N. ore 21.00