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Da martedì 9 a domenica 14 novembre al Teatro Mercadante

in scena l’acclamato allestimento firmato da Filippo Dini di

CASA DI BAMBOLA di Henrik Ibsen.

Un grande classico della drammaturgia di fine Ottocento

scritto dall’autore durante un soggiorno ad Amalfi

rivisitato in chiave moderna da uno dei registi italiani

più apprezzati della sua generazione.

È CASA DI BAMBOLA di Henrik Ibsen con la regia di Filippo Dini il nuovo spettacolo in scena al Teatro Mercadante da martedì 9 a domenica 14 novembre, che approda sul palcoscenico del teatro di Piazza Municipio forte del successo di pubblico e di critica registrati al debutto dello scorso 4 ottobre al Teatro Carignano di Torino.

Dini – da quest’anno regista residente al TST fino al 2024 – si misura con l’iconico capolavoro ibseniano firmando una rilettura inedita dello scontro di genere in casa Helmer che ribalta le regie tradizionali.

Spogliando la pièce dalle stratificazioni femministe attribuite nel secolo scorso al personaggio di Nora, l’artista genovese mette a fuoco il nucleo vivo della vicenda, cogliendo nelle ipocrisie di un’esistenza coniugale solo apparentemente rispettabile quel dualismo cruciale fra uomo e donna, ancora oggi attualissimo e in gran parte tutto da risolvere. Protagonista, al fianco di Filippo Dini impegnato anche come interprete principale nel ruolo del marito Torvald Helmer, è la Nora di Deniz Özdoğan, talentuosa attrice di origini turche naturalizzata italiana, vincitrice di numerosi premi (fra cui il Golden Graal 2013 e l’Adelaide Ristori 2018) e nota per aver collaborato più volte con Valerio Binasco e la sua Popular Shakespeare Kompany. Completano il cast Orietta Notari (Anne Marie, bambinaia e cameriera presso gli Helmer), Andrea Di Casa (il procuratore legale Nils Krogstad), Eva Cambiale (la signora Linde) e Fulvio Pepe (il dottor Rank). Coprodotto dal Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale e dal Teatro Stabile di Bolzano, con il sostegno della Fondazione CRT, Casa di bambola si avvale delle scene di Laura Benzi, delle luci di Pasquale Mari, dei costumi di Sandra Cardini e delle musiche di Arturo Annecchino. Collaborazione coreografica Ambra Senatore. Aiuto regia Carlo Orlando.

«Il mistero che avvolge la donna, da sempre, nella letteratura, come nella pittura e in definitiva in tutte le arti, è perennemente legato al giudizio dell’uomo su di lei – dichiara Filippo Dini nelle sue note di regia –. La definizione del suo mistero non la si può scindere da colui che lo ha inventato e quindi dichiarato e demonizzato, ovvero l’uomo. La Nora di Ibsen nasconde un segreto, che se scoperto e interpretato dalla logica maschile, rappresenterebbe una colpa».

«Esattamente come le necessità inoppugnabili di Antigone – continua il regista – si scontravano con le leggi altrettanto inoppugnabili di Creonte, così i coniugi Helmer smarriscono il loro amore (o presunto tale), difronte al reciproco mistero, incapaci di trovare una soluzione all’enigma millenario che si cela tra i due sessi…»

«Non credo nell’interpretazione, molto frequente in passato, di una Nora che si libera da un marito pedante e ottuso, ma credo piuttosto in una interpretazione più contemporanea di un legame che si dissolve a causa di una reciproca diffidenza, nata dall’incomprensione mai risolta tra uomo e donna. La cronaca ci ha abituato alle efferatezze e alle violenze generate da questa incomprensione; i “mostri” di tali episodi sono sempre accolti e talvolta molto amati dalle proprie vittime. Fino a quando continueremo a chiamarli mostri e fino a quando continueremo a parlare di masochismo riferendoci alle vittime, temo continueremo a leggere terribili notizie della brutalità maschile sulla donna. Ibsen, con straordinario anticipo sulla storia, ci metteva in guardia in merito a ciò che sarebbe potuto scaturire da quella mancanza di reciproca comprensione: quel vuoto fra i due sessi, quella differenza di coscienze ha generato l’epoca contemporanea e ha detonato una guerra fredda disperata, caotica e spesso fatta di ottusità, rancori, passività, prepotenza e fragilità che non sappiamo più definire. Oggi sappiamo che le regole di ieri erano sbagliate, siamo chiamati a fare chiarezza, a riconoscere le nostre personali specifiche miserie».

Scritto nel 1879 durante un soggiorno ad Amalfi, Casa di bambola suscitò grande indignazione al suo debutto al Teatro Reale di Copenaghen. La figura di Nora, incompresa sposa-bambina disposta a lasciare marito e figli per conquistare la propria indipendenza, non riscosse molta comprensione presso il pubblico borghese dell’epoca, per il quale i vincoli del matrimonio erano sacri. Lo stesso Ibsen prese le distanze da quanti la applaudirono come un’antesignana dell’emancipazione femminile.

CASA DI BAMBOLA

di Henrik Ibsen

con

FILIPPO DINI / L’AVVOCATO TORVALD HELMER

DENIZ ÖZDOĞAN / NORA, SUA MOGLIE

ORIETTA NOTARI / ANNE MARIE, BAMBINAIA E DOMESTICA

ANDREA DI CASA / IL PROCURATORE NILS KROGSTAD

EVA CAMBIALE / LA SIGNORA LINDE

FULVIO PEPE / IL DOTTOR RANK

REGIA FILIPPO DINI

SCENE LAURA BENZI

COSTUMI SANDRA CARDINI

LUCI PASQUALE MARI

COLLABORAZIONE COREOGRAFICA AMBRA SENATORE

MUSICHE ARTURO ANNECCHINO

VOCE SOLISTA MARTINA SCIOCCHINO

Al Teatro Mercadante dal 9 al 14 novembre

www.teatrodinapoli.it

Durata: I tempo 1h e 40’ / II tempo 1h