Di: Sergio Palumbo
Tempo di lettura stimato: 2 minuti
Enrico Caruso disse che allestire il Trovatore è semplice: bastano “solo” le quattro migliori voci del mondo. Ecco quindi che per l’esecuzione in forma di concerto de “Il trovatore” in programma nell’ambito della seconda edizione della rassegna “Regione Lirica” il San Carlo cala il poker d’assi: Anna Netrebko, Anita Rachvelishvili, Yusif Eyvazov e Luca Salsi. E scusate se è poco.
Dopo la prima in Piazza del Plebiscito, gli spettatori della replica del 17 luglio, complici le avverse previsioni meteorologiche (peraltro poi rivelatesi errate, ma tanto meglio), hanno avuto la grande fortuna di poter ascoltare queste quattro strepitose voci senza amplificazione e con l’acustica ideale del Teatro San Carlo: una straordinaria fortuna, viste le doti vocali da fuoriclasse dei quattro protagonisti, che all’interno del Massimo napoletano è stato possibile apprezzare decisamente meglio.
Anna Netrebko incanta il pubblico con le sublimi doti vocali che l’hanno meritatamente resa il soprano numero uno al mondo. La sua Leonora è sensuale e romantica ma anche forte, cesellata da una voce fuori dall’ordinario, dal timbro irresistibile, l’incredibilmente variopinta tavolozza dei colori e degli accenti, quasi dei doni divini, cui la Netrebko aggiunge esperienza e tecnica solidissima. La sua “D’amor sull’ali rosee” lascia senza fiato e riscuote l’ovazione di un pubblico in visibilio.
Stratosferica la prova vocale di Anita Rachvelishvili nel ruolo di Azucena, che restituisce con notevole sensibilità tutte le sfumature di un personaggio molto complesso, che oscilla tra sanguinaria brutalità e toccante amore materno, con una voce sonora dall’impressionante espressività. Applauditissime la sua “Stride la vampa” e la successiva “Condotta ella era in ceppi”, con un pubblico letteralmente in delirio.
Yusif Eyvazov è un Manrico eroico e spavaldo, che non si risparmia nella celebre cabaletta “Di quella pira”, con do di petto perfettamente centrati e quello di “All’armi” ben tenuto a lungo. Il pubblico chiede a gran voce – e ottiene – il bis.
Luca Salsi è un Conte di Luna più vendicativo che romantico, dalla voce possente e dal nobile fraseggio. Di grande impatto la sua “Il balen del suo sorriso”.
Molto convincente anche la prova di Andrea Mastroni, ineccepibile nel ruolo di Ferrando, cui conferisce un bel timbro e la giusta agilità vocale.
Bene anche il resto del cast, completato da Vittoriana De Amicis (Ines), Gabriele Mangione (Ruiz), Giuseppe Scarico (Un vecchio zingaro) e Giuseppe Valentino (Un messo).
Una meravigliosa serata per i fortunati spettatori, che, oltre allo stellare cast vocale, hanno trovato un’Orchestra del Teatro San Carlo in stato di grazia, diretta con grande attenzione agli equilibri e alle dinamiche da Marco Armiliato, abile ad esaltare le sfumature della partitura verdiana. Molto bene anche il Coro del Teatro San Carlo, preparato da Josè Luis Basso, che trae indubbio beneficio anche dalla riduzione degli spazi rispetto allo sterminato palco di Piazza del Plebiscito.
Ultimo appuntamento per Regione Lirica 2021 con il Gala Belcanto, il 24 luglio 2021.
Link: il sito del Teatro San Carlo di Napoli – www.teatrosancarlo.it
Isabelle Huppert in scena al Teatro Grande di Pompei in “La Ceriaie (Il giardino dei ciliegi)” di Anton Čechov, dal 23 al 25 luglio 2021
Prosegue la rassegna estiva “Storie al verde” del Teatro Tram di Napoli con “Indomite (Ind’o mit’)”, il 17 ed il 18 luglio 2021