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The Face of Naples – Racconti Pandemici nasce dalla richiesta che il Teatro Bellini ha fatto a Roxy in The Box, affermata artista contemporanea, di animare i cinque monitor che, come vetrine, si affacciano fuori dal teatro. Poliedrica e attiva nel sociale — lei stessa si definisce “un’artista social pop” — dalla poetica che spazia dai dipinti alla performance, da videoinstallazioni a campagne per grandi brands, ha risposto alla chiamata ideando The Face of Naples. Racconti pandemici, 49 interviste a persone di età ed estrazioni diverse. Roxy le ha riprese singolarmente su un vero e proprio set allestito sul grande palco all’interno del Teatro. I video dunque, diventano delle vere e proprie videoinstallazioni, curate nel minimo dettaglio, dalle luci, come pennellate, all’inquadratura. I racconti pandemici saranno trasmessi negli schermi H24 su strada senza audio. I passanti vedranno ma non ascolteranno: un’estetica dirompente il cui impatto visivo aumenta progressivamente al calare della luce diurna, che mostra un dolore muto, una metafora sull’ascolto delle nostre vite. Le interviste, per chi volesse ascoltarle, saranno pubblicate interamente sul sito del Teatro Bellini in un’apposita sezione dedicata al progetto. Roxy in accordo con la direttrice Candida Carrino, consegnerà in custodia i racconti pandemici all’Archivio di Stato di Napoli, che andranno a costituire il primo nucleo audiovisivo accolto dall’istituzione napoletana.
Per le singole interviste, complete di audio vai su: teatrobellini.it/thefaceofnaples
Quando Gabriele Russo mi ha chiesto un intervento per le vetrine video esterne del Teatro, ho ideato un lavoro in continuità con Maresistere, progetto per il quale ho “intervistato” i documenti dell’Archivio di Stato di Napoli e dell’Archivio del Banco di Napoli relativi a circa 500 migranti napoletani diretti negli Stati Uniti d’America. Con The Face of Naples ho sentito l’urgenza di intervistare delle persone come testimonial di una vita in corso: un collegamento, il mio, tra passato e futuro che solo il presente ci può garantire. Quello che è emerso da entrambe le ricerche è la libertà di una vita semplice fondata soprattutto sul lavoro e sulla relazione umana…
Roxy in the Box
Roxy in the Box è un artista dallo sguardo vivo e critico pronto ad indagare, colpire, schernire e smascherare tutto ciò che si trova outside the Box. L’arte visiva è il suo campo d’indagine, pittura, video, installazione, performance, fotografia, street art, silenziosa dai forti rumori ma che tocca in profondità. Il suo mezzo è la Pop Art intesa come arte popolare non sempre a colori, e la sua cifra è
l’attitudine alla riflessione sull’individuo, sui suoi turbamenti, la sua sofferenza e la sua solitudine. Il colore? Quando c’è serve “a vestire il suo nero” come dice lei stessa. Dal 1999 espone in musei e gallerie in Italia ed all’estero. Tra le maggiori esposizioni vi sono: Storie che fanno la Storia– Festival di Sky Arte in collaborazione con Sky Academy – Napoli, Maresistere Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Cinesonika 2 International Film and Video Festival of sound design Vancouver – Canada, La Sposa Madre al Museo Cappella Sansevero di Napoli, In & Out – Kunsthalle di Osnabruck, Germania, Arredo Palazzo Italia, a cura della Farnesina a Belgrado, Cow Parade in Piazza della Signoria a Firenze, Stay Liquid Effervescente Naturale – bottiglia Limited Edition – Ferrarelle. Nel 2008 a seguito di un premio vinto alla Seagate creative Fund il regista Massimo Andrei ha diretto il documentario Schiaffilife. Vita e Opere di Roxy in the box.
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