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“Napoli, l’arte contemporanea e il San Carlo”
Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee- Museo MADRE
Protagonista della dodicesima puntata del podcast “Voci di MeMUS”
Disponibile da sabato 24 aprile
Protagonista della dodicesima puntata di “Voci di MeMUS” – la prima serie di podcast prodotta dal Teatro di San Carlo, che affida alle voci della comunità il racconto del patrimonio- è Angela Tecce, specialista di arte contemporanea già dirigente del MiBACT, docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, e membro del Comitato scientifico della Collezione Farnesina del Ministero degli Esteri, nominata dal 2021 Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Museo MADRE di Napoli.
L’episodio sarà disponibile da domani sabato 23 aprile a partire dalle ore 10.00 sulle piattaforme Spotify, Spreaker e Apple Podcast.
“Per me che ho sempre lavorato nei musei e per l’arte contemporanea a Napoli, è un grande onore dirigere la prima istituzione della nostra città esclusivamente deputata all’arte contemporanea, così come è interessante rintracciare la relazione del Teatro di San Carlo con le arti del nostro tempo”. Con queste parole Angela Tecce comincia il suo viaggio alla scoperta del rapporto del San Carlo, simbolo culturale napoletano e meridionale, con le arti della contemporaneità, molto più forte e fruttuoso di quel che si pensi. Per la studiosa è anche un’occasione per un viaggio autobiografico attraverso i lunghi anni della scoperta dell’arte contemporanea a Napoli, dall’ingresso di Burri e Warhol a Capodimonte alle mostre a Villa Pignatelli, Castel sant’Elmo e poi il racconto delle aperture del Teatro San Carlo dagli anni Cinquanta ad artisti come Prampolini, Manzù e poi Rauschenberg e, in maniera più sistematica dopo il 2000, con il coinvolgimento negli allestimenti operistici di Paladino, Pomodoro, Adami, Kiefer, Kentridge.
“Voci di MeMUS” (https://www.spreaker.com/show/voci-di-memus-conversazioni-in-rete ) è un ciclo di podcast che racconta il dietro le quinte del Lirico napoletano, l’evoluzione del costume e della società che da sempre ruota intorno al Teatro e agli artisti che hanno popolato le sue stagioni.
Un’apertura virtuale, un racconto “interattivo” fatto da collezionisti privati e personaggi che hanno vissuto il Teatro dall’interno, ma anche da rappresentanti di altri musei e di istituzioni.
“Voci di MeMUS”, progetto di narrazione partecipativa a cura di Giovanna Tinaro e Dinko Fabris, è sostenuto dalla Regione Campania UOD 01 “Promozione e Valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche”.
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