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TEATRO DIANA
Da mercoledì 13 novembre ore 21.00
“Ditegli sempre di sì”
di Eduardo De Filippo
con
Carolina Rosi, Gianfelice Imparato,
Edoardo Sorgente, Massimo De Matteo
Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto,
Paola Fulciniti
Viola Forestiero, Vincenzo D’Amato, Gianni Cannavacciuolo, Boris De Paola
regia di
Roberto Andò
Debutta a Napoli mercoledì 13 novembre , Ditegli sempre di sì di Eduardo De Filippo con la regia di Roberto
Andò prodotto da Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De
Filippo oggi diretta da Carolina Rosi, in coproduzione con la Fondazione
Teatro della Toscana.
Ditegli sempre di sì è uno dei primi testi di Eduardo De Filippo (una prima stesura è del 1925) ed è il primo in assoluto in cui il grande drammaturgo affronta il tema della follia. Un’opera vivace e molto divertente, tra le più fortunate del repertorio eduardiano, il cui protagonista, Michele Murri, è un pazzo metodico con la mania della perfezione.
Erroneamente congedato come “guarito” dal manicomio che lo ha ospitato, Michele (Gianfelice Imparato) torna a casa dalla sorella Teresa (Carolina Rosi) e inizia, lucidamente, furiosamente, a sperimentare, e stravolgere, gli effetti della cosiddetta normalità.
“Il luogo dove siamo convocati – sottolinea il regista Roberto Andò – è il tipico interno piccolo-borghese di Eduardo, il salottino, e subito diviene lo specchio scheggiato della follia del protagonista, l’antro in cui la sua mente può elaborare, manipolare, e distorcere, i ragionamenti e i sofismi di chi gli viene a tiro, scardinandone la fragilità e la vanità”.
Una commedia che, pur conservando le sue note farsesche, suggerisce serie riflessioni sul labile confine tra salute e malattia mentale e che, dopo le edizioni portate in scena da Eduardo (a partire dal 1932, con i fratelli Titina e Peppino) e da Luca De Filippo nel 1997 (limitandoci alla famiglia), è affidata adesso alla sensibilità ed al rigore del regista Roberto Andò.
“Un grande protagonista della scena nazionale – aggiunge Carolina Rosi – abituato a muoversi tra cinema e teatro, qui alla sua prima esperienza con la scrittura di Eduardo. Con Roberto Andò proseguiamo il progetto, avviato da Elledieffe nel 2016 di diffusione e valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana iniziato con Marco Tullio Giordana e proseguito con la coproduzione di spettacoli diretti da Carlo Cecchi e Mario Martone”.
Grandi interpreti di più generazioni si uniscono a Gianfelice Imparato e Carolina Rosi, completando un cast che accoglie Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo, Edoardo Sorgente, Paola Fulciniti, Gianni Cannavacciuolo, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Viola Forestiero, Vincenzo D’Amato, Boris De Paola. Le scene e le luci sono di Gianni Carluccio, i costumi di Francesca Livia Sartori.
Lo spettacolo sarà in tournée nazionale in molte città italiane, tra cui Firenze, Roma, Modena, Parma, Milano, fino alle ultime recite di stagione previste il 23 e 24 aprile in Svizzera, al Teatro di Locarno.
Personaggi e interpreti (in ordine di locandina)
Teresa Lo Giudice Carolina Rosi
Michele Murri, fratello di Teresa Gianfelice Imparato
Luigi Strada, inquilino di Teresa Edoardo Sorgente
Don Giovanni Altamura, padrone di casa di Teresa Massimo De Matteo
Evelina, figlia di don Giovanni Federica Altamura
Ettore de Stefani, amico di Luigi Andrea Cioffi
Vincenzo Gallucci, amico di famiglia Nicola Di Pinto
Saveria Gallucci, moglie di Vincenzo Paola Fulciniti
Olga, fidanzata di Ettore Viola Forestiero
Croce, medico Vincenzo D’Amato
Attilio Gallucci, fratello di Vincenzo Gianni Cannavacciuolo
Checchina, cameriera Paola Fulciniti
Nicola, cameriere Boris De Paola
Un fioraio Vincenzo D’Amato
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Francesca Livia Sartori
aiuto regia Luca Bargagna
aiuto scene Sebastiana Di Gesu
aiuto costumi Pina Sorrentino
foto di scena Lia Pasqualino
ufficio stampa Renato Rizzardi
produzione
Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo,
Fondazione Teatro della Toscana
Durata: 1 h e 50 minuti – in due atti compreso intervallo
Ditegli sempre di sì
Note di regia
E’ con grande emozione che mi accosto alla regia di un testo di Eduardo, raddoppiata dall’onore di dirigere la compagnia intestata a un grande amico e straordinario interprete: Luca De Filippo.
Ditegli sempre di sì è una commedia in bilico tra la pochade e un vago pirandellismo, un congegno bizzarro in cui Eduardo si applica a variare il tema della normalità e della follia, consegnando al personaggio di Michele Murri, il protagonista, i tratti araldici della sua magistrale leggerezza.
L’intreccio è di una semplicità disarmante e si direbbe che l’autore si sia programmaticamente nascosto dietro la sua evanescenza per dissimulare l’inquietudine, e la profondità, che vi stava insinuando. Come se ne avesse pudore, o paura.
Ecco la storia: un pazzo, erroneamente congedato come guarito dal manicomio che lo ha ospitato, torna a casa dalla sorella Teresa e inizia, lucidamente, furiosamente, a sperimentare, e stravolgere, gli effetti della cosiddetta normalità.
Il luogo dove siamo convocati è il tipico interno piccolo-borghese di Eduardo, il salottino, e subito diviene lo specchio scheggiato della follia del protagonista, l’antro in cui la sua mente può elaborare, manipolare, e distorcere, i ragionamenti e i sofismi di chi gli viene a tiro, scardinandone la fragilità e la vanità.
Sarebbe facile dire che Michele Murri ci è vicino, e affermare che il suo continuo attentare alla logica, il suo modo di vigilare sullo sguardo degli altri, il suo deviare continuo dal senso delle parole e delle intenzioni, assumendone la letteralità, è un filtro che, prima o poi, ognuno di noi ha temuto o desiderato. Come sarebbe anche facile dire che Michele, come ogni pazzo che si rispetti, è un forsennato contestatore della vita e del suo senso.
La prima versione della commedia risale al 1925 e dunque è la prima volta che in un lavoro di Eduardo compare la follia. Nonostante il grande successo tributatole negli anni della compagnia Scarpetta e poi nelle stagioni del Teatro Umoristico, come altre commedie dei “giorni pari”, Ditegli sempre di sì a un certo punto venne messa da parte. Probabilmente, per attenuare, dopo la separazione artistica dei due fratelli De Filippo, il ricordo dell’interpretazione di Peppino nei panni di Luigi Strada, il personaggio dell’attore, lo studente pazzo di teatro. Come il Bernhard di Minetti, anche Eduardo crede infatti che il rapporto tra l’attore e la pazzia sia consustanziale all’arte drammatica. E’ da notare come, pur facendo molto ridere, a partire da certi anni, Ditegli sempre di sì sia stata sempre definita una “commedia dolorosa”.
Frutto di successive elaborazioni, e per un certo tempo, nel suo derivare dalla farsa scarpettiana, lasciata aperta all’improvvisazione, Eduardo provvide a darne una versione definitiva e italianizzata in occasione della sua regia televisiva del 1962, in cui, a mio parere, rivestendo ancora una volta i panni del protagonista, si produsse in una delle sue più grandi interpretazioni.
Il tema della pazzia ha sempre offerto spunti comici o farseschi, ma di solito è giocato a rovescio, con un sano che si finge pazzo. Invece, in Ditegli sempre di sì il protagonista è realmente pazzo, da cui il dolore, e il senso di minaccia che pervadono l’opera.
Tra porte che si aprono e si chiudono, equivoci, fraintendimenti, menzogne, illusioni, bovarismi, lo spettatore si ritrova in un clima sospeso tra la surrealtà di Achille
Campanile e un Pirandello finalmente privato della sua filosofia, irresistibilmente proiettato nel pastiche.
Via via che si avvicina al finale, il fantasma delle apparenze assume in Ditegli sempre di sì un andamento beffardo, sino a sfiorare, nel brio del suo ambiguo e iperbolico disincanto, una forma spiazzante, la stessa che, anni dopo, il genio di Thomas Bernhard riassumerà in una scarna, e micidiale, domanda:
“E’ una commedia? E’ una tragedia?”
Roberto Andò
Ditegli sempre di sì
Una nota di Carolina Rosi
Sono particolarmente legata a questa commedia di Eduardo, per tanti motivi. A partire dal testo che, nella fresca maschera della sua cadenza farsesca, suggerisce serie riflessioni sul confine estremamente precario che erigiamo tra i concetti di equilibrio e di malattia mentale.
Trovo inoltre irresistibile, per il tempo in cui fu scritta, la sottile ironia che Eduardo dissemina tra le righe, audace critica indirizzata ad un regime al quale era obbligo “dire sempre di si”.
Ad emozionarmi, e più di ogni altra cosa, sono però i sentimenti che questo titolo eduardiano riesce ad evocare, legati alla meravigliosa esperienza di vita vissuta con Luca.
Nella sua carriera ha sempre lavorato con Eduardo, fino al 1982, quando per le recite proprio di “Ditegli sempre di sì” per il Teatro Goldoni di Venezia, il Maestro gli affida il ruolo da protagonista, il suo ruolo. Era la prima volta, dopo tanti anni, che Luca avrebbe recitato Eduardo senza averlo accanto. E poi nel 1998 Luca stesso (ero io la sua aiuto regista) ne curò la messa in scena sempre con Gianfelice Imparato nel ruolo di Michele Murri.
E’ chiaro che per la nostra compagnia questo di oggi è un debutto importante. Ho deciso di affidarlo alla sensibilità ed al rigore del regista Roberto Andò, un grande protagonista della scena nazionale abituato a muoversi tra cinema e teatro, qui alla sua prima esperienza con la scrittura di Eduardo. Con lui proseguiamo il progetto, avviato da Elledieffe nel 2016, di diffusione e valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana iniziato con Marco Tullio Giordana e proseguito con la coproduzione di spettacoli diretti da Carlo Cecchi e Mario Martone.
Carolina Rosi
DITEGLI SEMPRE DI SI
Mercoledì | 13 | NOVEMBRE | Turno A | Ore 21.00 |
Giovedì | 14 | NOVEMBRE | Turno GS1 | Ore 21.00 |
Venerdì | 15 | NOVEMBRE | Turno V1 | Ore 21.00 |
Sabato | 16 | NOVEMBRE | Turno C1/ S1 | Ore 17.30/21.00 |
Domenica | 17 | NOVEMBRE | Turno D1 | Ore 18.00 |
Martedì | 19 | NOVEMBRE | Turno M | Ore 21.00 |
Mercoledì | 20 | NOVEMBRE | Turno POM/ data chiusa | Ore 17.45/21.00 |
Giovedì | 21 | NOVEMBRE | Turno GS2 | Ore 21.00 |
Venerdì | 22 | NOVEMBRE | Turno V2 | Ore 21.00 |
Sabato | 23 | NOVEMBRE | Turno C2/S2 | Ore 17.30/21.00 |
Domenica | 24 | NOVEMBRE | Turno D2 | Ore 18.00 |
Info e prenotazioni 0815567527
Vendita diretta on line www.teatrodiana.it
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