Di: Sergio Palumbo

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Torna, dopo i successi del 2012 e del 2014, la Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni nell’allestimento di Pippo Delbono con le scene firmate da Sergio Tramonti.

Con la prova generale aperta al pubblico, il San Carlo rinnova il proprio impegno per il sociale, devolvendo parte del ricavato a favore della Parrocchia San Nicola di Bari di Chiaiano.

Rispetto alle precedenti edizioni, commuove l’assenza del compianto Bobò, scomparso lo scorso febbraio, sostituito (tranne che nella scena del brindisi) da un bambino, quasi a volerne rievocare il bonario candore.

Nell’allestimento firmato da Delbono è il rosso del fuoco, del sangue, della passione e della gelosia a simboleggiare una Sicilia di cui, nelle suggestive scene, non c’è nient’altro, ma che si ritrova molto nei bei costumi di Giusi Giustino. Il sapiente disegno luci di Alessandro Carletti si rivela essenziale per valorizzare le scene e per focalizzare l’attenzione sui solisti e sulle masse, i cui movimenti sono ben gestiti da Delbono, che firma una regia essenziale e rispettosa del libretto e, soprattutto, della musica, al netto della sua ingombrante presenza, che, per quanto cifra stilistica, continua a risultare poco attinente al contesto.

Un’orchestra in stato di grazia, quella del San Carlo, che con il “suo” direttore, Juraj Valčuha, ha ormai un’intesa perfetta. Con gesto morbido ma rigoroso, Valčuha ottiene dall’orchestra un suono avvolgente e precisissimo nelle dinamiche, esaltando con maestria i momenti di maggiore lirismo dell’opera, raggiungendo il suo momento migliore nel delicatissimo intermezzo. Carbura un po’ lentamente il Coro, preparato da Gea Garatti, con qualche imprecisione nella prima scena d’insieme (“Gli aranci olezzano”), ma riprendendosi egregiamente già dalla sortita di compar Alfio, raggiungendo la perfezione nella preghiera “Inneggiamo, il Signor non è morto”.

Veronica Simeoni è una Santuzza intensa e dalla voce impeccabile, dal bel colore ed omogenea in ogni registro. Roberto Aronica conferisce al suo Turiddu tecnica solida, buono squillo e timbro caldo, che compensano una leggera staticità scenica. George Gagnidze convince nel ruolo di compar Alfio, sia per la presenza scenica che per la voce stentorea, a patto di perdonargli un paio di attacchi non perfettamente a tempo. Ottima la prova, sia sul fronte attoriale che su quello vocale, di Elena Zilio, che nel ruolo di Mamma Lucia può contare sulla sua straordinaria esperienza. Leyla Martinucci è una Lola civettuola quanto basta, dal sicuro fascino, perfetta per pertinenza teatrale e corretta per linea di canto.

“Cavalleria Rusticana”, di Pietro Mascagni, per la regia di Pippo Delbono, sarà in scena al Teatro San Carlo di Napoli fino al 14 luglio 2019, alternandosi con l’altro titolo del San Carlo Opera Festival 2019: il balletto Pulcinella, su musiche di Igor Stravinsky.

Link: il sito del Teatro San Carlo di Napoli – www.teatrosancarlo.it