Di: Sergio Palumbo
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Prima protagonista di romanzi, poi fumetto ed in futuro fiction televisiva, il Commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni approda anche a teatro con il primo episodio della saga, “Il senso del dolore”. Peraltro, non è la prima volta che il commissario cilentano viene portato a teatro (da ricordare, senz’altro, i mirabili allestimenti curati da Il Pozzo e il Pendolo di “Il giorno dei morti” e di “Vipera”), ma è interessante che in questo caso si parta proprio dal suo esordio letterario, quello nel quale i lettori hanno iniziato ad amare il personaggio di questo poliziotto con un dono, che è anche la sua dannazione, ossia di percepire le ultime parole e le ultime sensazioni delle vittime di morte violenta (quello che lui chiama “il Fatto”).
L’adattamento di Claudio Di Palma, che firma anche la regia ed interpreta il ruolo del protagonista, tiene viva la matrice letteraria del testo, ben tenendo presente, però, che i tempi del romanzo sono ben diversi da quelli teatrali ed allora, perché tutto funzioni, Di Palma nevrotizza in modo piuttosto spinto tutti i personaggi, a partire dal protagonista, puntando su una regia vorticosa, a tratti claustrofobica, in un serrato alternarsi di febbrili monologhi e dialoghi frenetici, tenendo lo spettatore in una lunga apnea che ben contribuisce a rendere la suspense del romanzo. Il pubblico assiste affascinato al processo investigativo di Ricciardi, anche e soprattutto nella sua interiorità tormentata: “Tutto nella mia testa”, ripete ossessivo il commissario cilentano interpretato magistralmente da Di Palma, mentre gli altri personaggi entrano in scena repentinamente, così come altrettanto velocemente ne escono oppure vengono inghiottiti dal buio o da un velo, pronti ad essere “riattivati” quando il flusso della narrazione lo richiede.
Se è maiuscola la prova d’attore di Claudio Di Palma, il resto del cast non è da meno. Chiara Baffi, nel ruolo di Maddalena Esposito, conferma di essere una delle attrici più promettenti della scena napoletana, mentre Alfonso Postiglione affresca egregiamente il melomane Don Pierino. Antonello Cossia (Lasio, Vicequestore Garzo, Maestro Pelosi), Renato De Simone (Stefano Bassi, Impresario Marelli, Michele Nespoli) ed Antonio Marfella (Raffaele Maione, Dottor Modo) si districano molto bene tra i vari personaggi loro affidati. Lucia Rocco è una Livia Lucani algida ed affascinante. Un particolare plauso va a Francesca De Nicolais, che nella seppur breve parte nel ruolo del travestito Bambinella è perfettamente credibile ed incisiva.
Le scene cupe di Luigi Ferrigno, ben valorizzate dal disegno luci di Gigi Saccomandi, richiamano con efficacia le atmosfere del giallo di De Giovanni, con una pietra tufacea al centro della scena ad evocare una Napoli sempre sullo sfondo, più sentita che vissuta. Di grande impatto le musiche di Paolo Colletta e le installazioni video di Alessandro Papa. Perfettamente curati i costumi di Marta Crisolini Malatesta.
“Il senso del dolore” sarà in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli fino al 6 gennaio 2019.
Link: il sito del Teatro Stabile Napoli – www.teatrostabilenapoli.it
E che recensione è ? Uno spettacolo orrido, ben poco apprezzato: dormono critici e pubblico, dorme la ragione stessa della rappresentazione. le scene sono ingombranti e fuori luogo; la recitazione, qui definita “nevrotizzata” è sempre sulle righe e non rende giustizia all’acume del personaggio. Infine, per un lavoro che ha disposizione un teatro e nel teatro si svolge, non sfruttare l’occasione “en plein air” è un delitto. come lo spettacolo. Tutto. Un saluto, M