Tempo di lettura stimato: 3 minuti
Giovedì 6 dicembre 2018, Teatro Elicantropo di Napoli
Pinuccio – Storia di un carusu di Aldo Rapè
Una pièce che commemora numerosi minori in una fase della storia
mineraria siciliana, ancora attuale in molti paesi del sud del mondo
Torna ancora una volta sul palcoscenico del Teatro Elicantropo di Napoli l’attore e regista siciliano Aldo Rapè, che porterà in scena, giovedì 6 dicembre 2018 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 9) il suo nuovo spettacolo Pinuccio – Storia di un carusu racconto di un’imperdibile amore, accompagnato da musiche originali dal vivo.
Presentato da Prima Quinta Teatro, l’allestimento vede impegnati Rapè, narratore in scena di una storia commovente, e il musicista nisseno Zafarà avvolti dalle atmosfere intime e rarefatte di un monologo struggente e intenso, per un nuovo momento di memoria e riscoperta del territorio siciliano.
La storia è quella di uno dei tanti, troppi, bambini che in passato hanno lavorato nelle miniere di mezza Sicilia, in particolare quella di Gessolungo, distante tre chilometri dalla città di Caltanissetta, capitale mondiale dello zolfo. Nel 1881 e nel 1958 due immani tragedie colpirono, infatti, la miniera di Gessolungo, dove morirono numerosi minatori tra cui molti bambini, chiamati “carusi”.
Ma come si viveva, realmente, in miniera a quei tempi? È il quesito da cui parte Rapè per riportare alla luce una realtà poco conosciuta. Nelle sue intenzioni c’è l’intento di fare riscoprire al pubblico il mondo delle miniere.
“Un racconto didattico, ricco d’immagini e suoni – sottolinea il regista – che svelerà le tecniche di estrazione e trasporto dello zolfo, le condizioni di vita dei minatori, l’impiego dei carusi, ma, anche la miniera come risorsa economica per molte botteghe e i rari momenti di svago dei lavoratori come le passeggiate in piazza o le bevute in osteria”.
Il racconto è anche la storia del riscatto e, forse, la condanna della più grande isola del Mediterraneo, in cui tre sono i chilometri percorsi ogni giorno da Peppino per smettere di essere un bambino. A dieci anni il piccolo ha, infatti, solo tre chilometri per diventare grande e non essere “cchiu un picciriddu” e diventare invece “un carursu”, uno dei tanti “carusi” di miniera.
Pinuccio è un racconto sull’infanzia e su una storia d’amore tra un bimbo e il proprio padre, il mondo delle miniere attraverso lo sguardo e gli occhi di un uomo rimasto bambino. Ma è anche il modo per commemorare i numerosi minori, morti troppo piccoli in un periodo della storia mineraria siciliana, purtroppo ancora attuale in molti paesi del sud del mondo.
Lo spettacolo, insignito come Miglior Monologo al Premio Internazionale Tragos per il Teatro e la Drammaturgia al Piccolo Teatro di Milano nel Febbraio 2017, è stato anche selezionato per il Festival Internazionale di Avignon 2019, dove lo stesso attore reciterà in francese.
Pinuccio – Storia di un carusu di Aldo Rapè
Napoli, Teatro Elicantropo – da giovedì 6 a domenica 9 dicembre 2018
Inizio spettacoli ore 21.00 (venerdì e sabato), ore 18.00 (domenica)
Info e prenotazioni al 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio)
Da giovedì 6 a domenica 9 dicembre 2018
Napoli, Teatro Elicantropo
Prima Quinta Teatro
presenta
Pinuccio
Storia di un carusu
di e con Aldo Rapè
musiche originali dal vivo Zafarà
Miglior Monologo
Premio Internazionale per il Teatro e la Drammaturgia TRAGOS
Piccolo Teatro di Milano / Febbraio 2017
Selezione in residenza Festival Avignon 2019
Durata della rappresentazione 60’ circa, senza intervallo
“Quando cominci a scendere ti viene di chiudere gli occhi,
come quando giochi a nascondino.
Ma quando giochi poi li riapri e c’è la luce.
In miniera no.
Li puoi aprire e chiudere mille volte ma c’è sempre più buio.
E poi lo sai, sai benissimo che non è un gioco.
Sai che è finito il momento di giocare.
A otto anni è finito il momento di giocare.
Perchè adesso sei diventato grande.
Sei diventato un caruso. Un caruso di miniera”
(da Pinuccio di Aldo Rapè)
Pinuccio è la storia di uno dei tanti, forse troppi, bambini che hanno lavorato nelle miniere di mezza Sicilia, capitale mondiale dello zolfo. E’ la storia del riscatto di un’isola, la Sicilia, e forse della sua condanna.
Tre chilometri ci sono per la miniera di Gessolungo, a Caltanissetta. Peppino ha solo tre chilometri per non essere più un bambino.
A dieci anni, Peppino ha solo tre chilometri per diventare grande, per non essere cchiu un picciriddu ma diventare un Carusu. Uno dei tanti Carusi di Miniera.
Gabriele Lavia protagonista dello spettacolo “John Gabriel Borkman”, di Henrik Ibsen, dal 5 al 16 dicembre al Teatro Mercadante di Napoli
“Poker”, di Patrick Marber, con Francesco Montanari, dal 7 al 9 dicembre 2018 al Teatro Sannazaro di Napoli