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Quando il corpo dell’amore non risponde ai cliché
Al Ridotto del Mercadante dal 29 novembre in scena Fat Pig
la pièce di Neil LaBute per la prima volta a teatro in Italia
nella traduzione di Marcello Cotugno e Gianluca Ficca
con la regia di Alfonso Postiglione, in scena fino al 9 dicembre
Prosegue ancora con un testo di Neil LaBute la programmazione al Ridotto del Mercadante. Dopo Autobahn andato in scena lo scorso 8 novembre, la sala al primo piano del Mercadante accoglie dal 29 novembre al 9 dicembre la prima assoluta italiana di Fat Pig, titolo tra i più rappresentati dell’autore americano scritto nel 2004.
Tradotto da Marcello Cotugno per la regia di Alfonso Postiglione Fat Pig è interpretato da Daria D’Antonio, Anna Bocchino, Emanuele D’Errico, Dario Rea.
Le scene sono di Laura Simonet, i costumi di Giuseppe Avallone, il disegno luci di Angelo Grieco, le musiche di Paolo Coletta. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli–Teatro Nazionale.
Dedicata al grande drammaturgo, sceneggiatore e regista americano David Mamet, la pièce racconta la storia tra Tom, giovane impiegato in un ufficio amministrativo di una grande città sul mare, e la giovane e spumeggiante bibliotecaria Helen. I due si attraggono vicendevolmente. Ci sarebbero tutti gli elementi per una bella storia sentimentale, ma Helen è una donna in evidente sovrappeso, e la sua particolarità, sebbene vissuta con serenità da lei stessa, si scontra con i rigidi e presuntuosi modelli formali dell’universo sociale al quale appartiene il ragazzo. Tom si sente giudicato, nelle sue scelte estetiche e sentimentali, dai commenti sommari degli amici e colleghi, cadendo in un tormento che lo metterà di fronte ad una scelta, tanto sofferta quanto implacabile.
Fat Pig fa parte dei titoli che l’autore ha dedicato al rapporto con la bellezza, in particolare alla ossessione del mondo contemporaneo per ciò che appare esteticamente gradevole. Dunque accomodante, riconoscibile e non pericoloso, non provocatorio, perché in fondo non genera scomode domande.
«Ciò che organizza LaBute – scrive nelle sue note il regista – con il suo testo, è una possibile provocazione per il pubblico. Tom è il classico personaggio che ha, tra le sue funzioni drammaturgiche, quella di essere come uno spettatore gettato sulla scena. Attraverso di lui, il pubblico ha la possibilità di porsi le stesse domande del personaggio: “Cosa farei io al suo posto?”».
Fat Pig – in italiano La grassona – è inserito nel volume a cura di Marcello Cotugno: Neil LaBute, Plays I, Trilogia della bellezza, pubblicato da Editoria&Spettacolo, che contiene anche La forma delle cose e Buoni motivi per essere attraenti, presentato nei giorni scorsi al Ridotto del Mercadante.
INFO: www. teatrostabilenapoli.it
“Matricola 0541”, “Non esistono più le mezze stagioni” e “Album”, per la rassegna “Monday Dance 2018 – I lunedì della Danza”, il 26 novembre 2018 al Teatro Nuovo di Napoli
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