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Piccolo Bellini, dal 30 ottobre al 4 novembre 2018
Guarda come nevica 1.Cuore di Cane
con Licia Lanera, Tommaso Qzerty Danisi
sound design Tommaso Qzerty Danisi
luci Vincent Longuemare
costumi Sara Cantarone
adattamento e regia Licia Lanera
In Cuore di cane Bulgakov racconta le vicende di Filipp Filippovic, un ricco scienziato che trapianta organi animali nei propri pazienti per donare loro l’eterna giovinezza. Un giorno decide di realizzare un’operazione diversa: impianta nel corpo di un cane randagio ipofisi e testicoli umani, intervento che genera avventure rocambolesche e fa venire a galla tragiche verità. Licia Lanera affronta Cuore di cane caratterizzandolo con una struttura musicale decisa, affidata al compositore di elettronica Tommaso Qzerty Danisi. Una molteplicità di suoni e di voci scaraventano lo spettatore nell’atmosfera moscovita e restituiscono forza pirotecnica alla scrittura. Gli effetti sonori riprendono la bufera, le lamiere che sbattono, le matite che scrivono su pagine di diari, le trivelle e le seghe che aprono scatole craniche, i tacchi di scarpe che corrono e voci, voci, voci…
*Giovedì 31 ottobre alle ore 17.00 Licia Lanera incontrerà il pubblico presso lo Spazio Laterzagorà del Teatro Bellini.
Il pubblico dell’incontro potrà assistere alla replica dello spettacolo del giorno 31 ottobre a un prezzo ridotto.
Info Spettacolo
Piccolo Bellini, dal 30 ottobre al 4 novembre
Orari: feriali ore 21:15, giovedì ore 19:00, domenica ore 18:30
Prezzi: 18€ intero, 15€ ridotto, 10€ Under29
GUARDA COME NEVICA 1. CUORE DI CANE
di Michail Bulgakov
con Licia Lanera e Qzerty
sound design Tommaso Qzerty Danisi
luci Vincent Longuemare
costumi Sara Cantarone
maschera Sarah Vecchietti
assistente alla regia Annalisa Calice
tecnici di palco Cristian Allegrini e Martin Palma
organizzazione Antonella Dipierro
adattamento e regia Licia Lanera
produzione Compagnia Licia Lanera / TPE – Teatro Piemonte Europa
con il sostegno del MiBACT e Regione Puglia e dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale, Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali
Cuore di Cane è una continua connessione tra esasperazione, eccesso, magico e surreale.
Tocca nel profondo il desiderio di rivoluzione, esprime l’urgenza di rivelare pensieri, idee culturali e sociali che non resistono più a nessuna gabbia.
Bulgakov nel corso della sua vita riuscì a pubblicare pochi scritti, per la maggior parte censurati e diffusi solo dopo la sua morte, tra cui Cuore di Cane. Bulgakov continuamente osteggiato, perseguitato, censurato, ha sofferto fino ad essere sopraffatto dal senso di sconfitta che ha riportato nei racconti e nei romanzi in cui è manifesta la condizione dell’intellettuale in costante conflitto con il proprio tempo.
In Cuore di Cane il professor Filipp Filippovič riceve nel suo ricco appartamento di Mosca tutti coloro che rifiutano la decadenza e la vecchiaia ed interviene sui loro corpi installando degli organi animali e donando loro la giovinezza, fino a quando un giorno sperimenta il processo contrario: impianta nel corpo di un cane randagio ipofisi e testicoli umani. Da questa operazione ne conseguono avventure rocambolesche e tragiche verità.
Cuore di Cane apre uno spaccato su una società malata e sconfitta che tanto assomiglia al nostro oggi; racconta i vizi, i difetti e le sclerosi della società attraverso il meccanismo dell’iperbole e del fantastico. Ma soprattutto è un testo politico, che analizza il sistema e ne smaschera le falle, ne esamina le contraddizioni, ne deride le abitudini.
Attraverso il grottesco, già presente nel testo originale, e che la Lanera spinge all’estremo nella riscrittura di questo monologo, viene evidenziata la miseria di una società che ha perso la coscienza politica. È dunque dell’oggi che si parla in questo spettacolo, di noi qui nel 2018, del qualunquismo, della deriva delle idee, dell’imbarbarimento o meglio dell’imbastardimento di una comunità.
Il lavoro su Cuore di Cane è caratterizzato da una struttura musicale decisa, affidata al compositore di musica elettronica Tommaso Qzerty Danisi. Una molteplicità di suoni e di voci per far catapultare lo spettatore nell’atmosfera moscovita e per restituire una forza pirotecnica alla scrittura. Gli effetti sonori riprendono la bufera, le lamiere che sbattono, matite che scrivono su pagine di diari, trivelle e seghe che aprono scatole craniche, tacchi di scarpe che corrono e voci, voci, voci.
Tutte le voci sono affidate a Licia Lanera che continua il suo percorso impervio, negli abissi delle sue corde vocali; sperimentandone ogni possibilità, diventando prima cane, poi uomo, poi donna…
Ne verrà fuori una specie di racconto per attrice anziana, su cui si accanisce una bufera di neve.
Cuore di Cane è il primo episodio della trilogia Guarda come nevica, che include tre testi e tre spettacoli sulla neve, tre autori russi e tre generi letterari. Il progetto prevede un lavoro di tre anni che comprende, oltre il testo di Bulgakov, Il gabbiano di Anton Čechov e Le poesie di Vladimir Majakovskij.
NOTE DI REGIA
Ho sempre utilizzato il teatro come una sonda che entra nell’umano per svelarne le paure più grandi e gli istinti più feroci, in questo la letteratura russa è mia alleata.
Ad un certo punto mi si è ghiacciato il cuore e ho iniziato a ricercare qualcosa che lo sciogliesse.
È stato necessario analizzare il corpo umano, sviscerare ogni sua parte interna e esterna. E poi cadere negli abissi del battito cardiaco, affondare nelle viscere degli umani, avvertire il respiro di un cane, nel caso in cui si tratta di un uomo-cane. Piedi per terra, lacrime in faccia, gengive scoperte, unghie e denti, mani desiderose di afferrare, uteri vuoti e uteri pieni, cuori, intestini e polmoni, pelle e peli. Tutto questo umano, così tremendamente umano, è nudo.
Ho iniziato a lavorare sul tema della Russia e della rivoluzione in occasione della partecipazione a “Tutto esaurito!” di Rai Radio 3 dove ho scelto Bulgakov, autore del mio cuore.
Cuore di Cane è un libricino che mi ha lasciato l’amaro in bocca, che mi ha lasciato la visione di una società malata e sconfitta, in fondo profondamente attuale.
Raccontare i vizi, i difetti e le sclerosi della società attraverso l’iperbole e il fantastico, è la cosa che amo di più. Del resto il mio teatro ha sempre avuto questa cifra stilistica, Mangiami l’anima e poi sputala e Furie de sanghe, ma soprattutto Lo splendore dei supplizi in cui ho rappresentato la disperazione e le brutture umane attraverso l’esasperazione irreale.
In Cuore di Cane è presente l’ossessione per la bellezza e la giovinezza, tema a me molto caro che ho ampiamente affrontato in The Black’s Tales Tour. Il mio interesse sta nell’analizzare le conseguenze di questo fenomeno che riproduce una società narcisista e sola, sempre giovane, così giovane da legare la nostra coscienza a una chat di Facebook o a un paio di scarpe; allontanandoci sempre più dalla possibilità di assumere responsabilità reali.
Ma soprattutto, lavorare su questo testo per me vuol dire ritornare a quella questione politica associata al grottesco che ha caratterizzato una lunga parte del mio percorso artistico.
Essendo nato in radio, il lavoro su Cuore di Cane è caratterizzato da una struttura musicale decisa, affidata al compositore di musica elettronica Tommaso Qzerty Danisi con cui ho realizzato il precedente The Black’s Tales Tour.
Insieme ci siamo incentrati su una molteplicità di suoni e di voci per far catapultare lo spettatore nell’atmosfera moscovita e per restituire una forza pirotecnica alla scrittura. Gli effetti sonori
riprendono la bufera, le lamiere che sbattono, matite che scrivono su pagine di diari, trivelle e seghe che aprono scatole craniche, tacchi di scarpe che corrono e voci, voci, voci.
Tutte le voci sono affidate a me che continuo il mio percorso impervio, iniziato nel 2015 con Orgia, negli abissi delle mie corde vocali; sperimentandone ogni possibilità, diventando prima cane, poi uomo, poi donna…
Ne verrà fuori un racconto per donna anziana. Anziana perché questa volta il mio viso sarà coperto da una maschera, che porta chi mi guarda in un altro tempo e un altro spazio. Solo scardinando ogni rapporto con realismo, credo, si possa arrivare all’essenza del teatro, al nocciolo della questione.
In un’atmosfera di bufera di neve (con tanto di macchina spara neve a seguito), e poi in un salottino buono di inizio ‘900, io e Qzerty saremo ben vestiti e imprigionati dalle luci chiaroscure di Vincent Longuemare, con cui collaboro ormai da dieci anni, il quale ricreerà un’ambientazione che renderà ancora più corpose le parole.
Infine l’adattamento. La forma è quella della narrazione, ma ho riscritto dialoghi, inventato monologhi, per rendere dinamico il racconto, ma soprattutto per operare una scelta definita sul tema che mi sta più a cuore tra i tanti presenti in questo testo: quello della contraddizione all’interno del credo politico e soprattutto la fine della coscienza e dell’ideologia politica. La lingua è poliedrica e spesso ho scelto dei dialetti per alcuni personaggi, ancora una volta per renderli quanto più miseramente vivi e vicini a noi.
LICIA LANERA
DATE
17-21 ottobre 2018 – Teatri di Bari / Nuovo Teatro Abeliano – Bari
30 ottobre-4 novembre 2018 – Teatro Piccolo Bellini – Napoli
3-4 dicembre 2018 – Angelo Mai – Roma
8-13 gennaio 2019 – Teatro Tedacà / Fondazione TPE – Torino
Altre date in via di definizione
CURRICULUM
Licia Lanera (1982), regista e attrice, studia al CUT dell’Università di Bari e continua a formarsi con Carlo Formigoni, ricci/forte, Massimo Verdastro, Marco Sgrosso, E. Nekrosius e Luca Ronconi.
Nel 2006 fonda a Bari la compagnia Fibre Parallele assieme a Riccardo Spagnulo con il quale realizza spettacoli come regista e attrice. La compagnia vince numerosi premi tra cui il Premio Hystrio – Castel dei Mondi (2011) e il Premio Lo Straniero (2014).
Nel 2011 Lanera vince il Premio Landieri come miglior attrice italiana giovane.
Nel 2012 studia con Luca Ronconi alla Biennale Teatro Venezia e porta in scena uno studio tratto da Questa sera si recita a soggetto.
Nel 2014 recita nella Celestina di F. De Rojas, regia di Ronconi; è invitata dal MiBACT a partecipare a un masterclass europeo sulla regia teatrale nell’ambito del Festival di Avignone. Ad Ottobre dello stesso anno dirige Blue Bird Bukowski per il Teatro Abeliano di Bari.
Nel 2014 vince il Premio Eleonora Duse, il Premio Virginia Reiter e il Premio UBU come migliore attrice italiana under 35.
Con la produzione di Fibre Parallele, Lanera dirige e interpreta nel 2016 Orgia di Pier Paolo Pasolini e nel 2017 The Black’s Tales Tour, sua prima drammaturgia.
Nel 2018, per identificare le sue più recenti creazioni e produzioni artistiche, Fibre Parallele cambia nome in Compagnia Licia Lanera che inoltre, supportando diversi progetti teatrali, diventa un’impresa culturale.
A marzo 2018 Lanera è docente presso “La scuola per attori” del Teatro Stabile di Torino per cui cura la regia dello spettacolo conclusivo dei diplomati dell’accademia, che ha debuttato in occasione del Festival delle Colline Torinesi (giugno 2018).
CONTATTI
Compagnia Licia Lanera
via Adige 43
70125, Bari
P.I. 06478430728
“Qui è così!”, di e con Mauro Perugini, il 9 ed il 10 novembre 2018 presso il Centro Culturale Artemia di Roma
Andrea Cosentino torna al Teatro Civico 14 di Caserta con “Kotekino Riff”, il 27 ed il 28 ottobre 2018