Di: Sergio Palumbo
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Inizio di stagione scoppiettante al Teatro Bellini di Napoli, con l’Orchestra di Piazza Vittorio che rielabora, a modo suo e con la regia di Andrea Renzi, il Don Giovanni di Mozart, come già aveva fatto con il Flauto Magico e la Carmen.
Mario Tronco, Leandro Piccioni e Pino Pecorelli rileggono l’opera mozartiana condensandola in un’ora e venti, rielaborando le arie ed i recitativi più importanti al fine della coerenza e della comprensibilità della trama, spaziando tra generi musicali e lingue diverse. Jazz, rock, reggae, pop, musica brasiliana, qualche sprazzo di psichedelia, tutto si amalgama meravigliosamente per raccontare in una chiave completamente nuova l’affascinante personaggio di Don Giovanni, che qui è interpretato da una donna: la bravissima Petra Magoni, che fu già merolesca Regina della Notte con l’Orchestra di Piazza Vittorio nel Flauto Magico (i cui celebri vocalizzi riecheggiano duettando con il soprano albanese Hersi Matmujka, Donna Elvira, sulla coda dell’aria “Ah! Chi mi dice mai quel barbaro dov’e?”, riletta in chiave rock). Un Don Giovanni androgino, con la voce duttile, potente, grintosa e dalla incredibile estensione della Magoni (che qui dimostra anche una notevole pertinenza teatrale), che racconta in prima persona le sue abitudini e preferenze di conquista (la seconda parte dell’aria “Madamina, il catalogo è questo”), affascina e corteggia Zerlina (duettando con la cantante reggae Mama Marjas sia in “Là ci darem la mano” che, aiutandola a fare pace con Masetto, in “Batti, batti o bel Masetto”), canta accorato la canzonetta “Deh vieni alla finestra” che tanto sembra una serenata napoletana, travolge in “Fin ch’han dal vino” ed invita a cena il convitato di pietra, che qui più che una statua è una videoproiezione dal volto-Frankenstein.
Il trombettista cubano Omar Lopez Valle è un irresistibile Leporello, la cui introduzione “Notte e giorno faticar” ammicca a Ragtime di Scott Joplin, mentre l’illustrazione del catalogo di conquiste (“Madamina, il catalogo è questo”) è rivista in chiave Doo-Wop. Simpatica la licenza poetica che vede Leporello (e non Masetto) consolato da Zerlina dopo essere stato picchiato da Don Giovanni (“Vedrai carino”). Nel ruolo di Donna Anna la vocalist dei 99 Posse Simona Boo duetta con maestria con il chitarrista brasiliano Evandro Dos Reis (Don Ottavio), la cui voce raffinata conquista il pubblico da subito (“Fuggi, crudele, fuggi”). Masetto è ben interpretato dal tunisino Houcine Ataa.
Il gran finale è un inno all’amore (“I feel love” di Donna Summer) con una Petra Magoni scatenata, prima del gradito bis (“Tutto tutto già si sa”).
Ottimo il lavoro dell’orchestra (Leandro Piccioni al pianoforte, Pino Pecorelli al contrabbasso, Davide Savarese alla batteria, Emanuele Bultrini alle chitarre, Andrea Pesce alle tastiere), efficaci le scene di Barbara Bessi ed il disegno luci di Davide Davino, ben curati i costumi di Ortensia de Francesco ed un plauso particolare va alle proiezioni ed alle illustrazioni di Daniele Spanò.
Il Don Giovanni secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio sarà in scena al Teatro Bellini di Napoli fino al 30 ottobre 2018.
Link: il sito del Teatro Bellini di Napoli – www.teatrobellini.it
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