Tempo di lettura stimato: 21 minuti

Il Teatro La giostra di Napoli presenta

La Stagione teatrale 2018/2019

Lo spazio nel cuore dei Quartieri Spagnoli, oggi “Teatro di territorio” dal

respiro multidisciplinare, apre il sipario sulla sua seconda stagione di attività

E’ affidata all’evento speciale Le giornate di Napoli – FTIS, l’inaugurazione della seconda stagione di attività al Teatro La giostra di Napoli, luogo di creazione e di ospitalità, d’idee e di confronto costante, apertura creativa attenta ai nuovi linguaggi, al fermento culturale del territorio e alla pluralità di espressioni.

L’obiettivo della prima stagione è stato quello di restituire alla città un luogo dismesso, dimenticato, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, e trasformarlo in un “teatro di territorio” vivo e accogliente, in cui il “rumore” esterno si attenui lievemente, per dar vita ad un luogo di immaginazione e creatività, per chiunque voglia varcarne la soglia.

Il Teatro La giostra è divenuto, così, grazie all’impegno dell’omonima Associazione da cui nasce, spazio multidisciplinare, impegnato in produzioni indipendenti, ospitalità e condivisioni nazionali e internazionali, progetti di formazione teatrale rivolti a professionisti e non, alle scuole, e una particolare attenzione ai giovani dei Quartieri Spagnoli e alle comunità di immigrati.

“Considerando che il Teatro La giostra – sottolineano le direttrici Maria e Valeria Tavassi – è una realtà giovane, per il luogo in cui opera oggi, e la criticità del momento storico e politico della cultura, ci possiamo ritenere soddisfatte del lavoro svolto fino ad oggi. Abbiamo, con enorme impegno, recuperato un luogo non luogo, trasformato in un teatro, peraltro unico a pianta centrale in città, abbiamo proposto e continueremo a proporre spettacoli che rispecchiano la linea artistica di questo spazio”.

La stagione teatrale 2018/2019 del Teatro La giostra/Speranzella81 vedrà alternarsi, in scena, opere di artisti scelte fra le molteplici proposte, tra i quali Cristina Pezzoli, Marcello Cotugno, Davide Dolores, Gianpiero Borgia, Massimiliano Rossi, Biagio Abenante, Massimo Finelli, Maria Angela Robustelli, Lucio Allocca, Giuseppe Sollazzo, Angela Di Maso, Guglielmo Lipari, Luisa Corcione, Crown Theater, Patrizia Spinosi, Fiorenza Calogero, Maurizio Murano, unitamente al debutto della nuova produzione a firma di Maria e Valeria Tavassi.

Diciotto appuntamenti in programma che, fra teatro, musica ed eventi speciali, dal prossimo ottobre fino a maggio 2019 continueranno a tracciare i contorni della linea artistica della sala in via Speranzella, le cui scelte sono sempre orientate sulla varietà di linguaggi e contenuti, articolate in maniera omogenea all’intero programma artistico, di cui la stagione sarà espressione.

A inaugurare le attività della stagione 2018/2019, mercoledì 17 ottobre, sarà Le giornate di Napoli, Festival di Teatro Sociale degli Istituti Superiori a cura del Teatro La giostra, che, fino al giorno 19, proporrà tre giorni di teatro per scuole selezionate sulla base dell’impegno profuso nell’ ambito della formazione teatrale, intesa anche come strumento di inclusione e di approfondimento multidisciplinare del percorso didattico.

Padrino d’eccezione sarà Luca Attanasio, giornalista e scrittore, che darà il via all’evento, il giorno 17 alle ore 18.00, con un incontro/reading, aperto al pubblico e agli studenti, dal titolo “I bambini Ulisse. Il fenomeno dei migranti minori non accompagnati tra cronaca e letteratura, realtà e teatro”, e la presentazione della seconda edizione del suo libro Il Bagaglio. Storie e numeri del fenomeno dei migranti non accompagnati, con un contributo di Roberto Saviano.

Sempre a ottobre, da venerdì 26, Itinerarte/Extudio presentano Canticòpera tratto dall’opera Annibale Ruccello, con Patrizia Eger, Michelangelo Esposito, Daniele Sannino, Chiara Cucca, Sabrina Gallo, Matteo De Luca, Eleonora Migliaccio, Sissy Brandi, Valentina Vittoria, Federica Morra, per la regia di Massimo Finelli.

La programmazione di novembre inizierà, venerdì 9, con 6 maggio 1938 liberamente ispirato a Una giornata particolare, con Marco Abate e Anna Rapoli, adattamento e regia Guglielmo Lipari.

Da venerdì 23 novembre, l’Associazione Progetto Teatro presenta La vita accanto di Mariapia Veladiano con Monica Menchi, per la regia di Cristina Pezzoli.

A chiudere la programmazione di novembre, da venerdì 30, La Pirandelliana presenta Leni, il trionfo della bellezza di Irene Alison, interpretato da Valentina Acca e diretto da Marcello Cotugno.

Biagio Abenante porterà in scena, da venerdì 14 dicembre in prima assoluta, Mozart e Salieri da Aleksandr Sergeevič Puškin, nella traduzione del maestro Roberto De Simone.

La programmazione del nuovo anno avrà inizio, venerdì 11 gennaio, con lo spettacolo Omu Cani scritto, diretto e interpretato da Davide Dolores e presentato da Dedalo Furioso.

Da mercoledì 23 gennaio prenderà il via AdEst – La trilogia della guerra, un progetto ideato e diretto da Massimiliano Rossi e presentato da TaRatatà.

Tre regie, tre viaggi, tre guerre: Nasza Klasa di Tadeusz Slobodzianek (23˃27 gennaio), Treni Strettamente Sorvegliati di Bohumil Harabal (30 gennaio˃3 febbraio), Giochi di famiglia di Biljana Sbrljanovic (6˃10 febbraio).

Da martedì 19 febbraio, per un’intera settimana, Teatro dei Borgia presenta Il Trasporto dei Miti con due originali e inediti allestimenti, che s’incroceranno lungo la programmazione: Medea per strada, con Elena Cotugno, ed Eracle, con Michele Maccagno, entrambi diretti da Ganpiero Borgia.

Angela Di Maso porterà in scena, da venerdì 1 marzo, Ecce Virgo con Gianni Lamagna, Francesca Rondinella, e, a seguire, Lucio Allocca, da venerdì 15, porterà in scena Due chiacchiere al parco da Confusioni di Alan Ayckbourn.

Da venerdì 22 marzo sarà in scena, per due weekend, lo spettacolo Una sera ho sognato Pina Bausch, con Michele Romeo, Fortuna Montariello, Antonio Tomberli, Attilio Marino, Cristina Sica, Giusi Palmisani, Giuseppe Nardini, Nando del Vecchio, Agata Spina, Antonino Scialdone, Brunello de Feo, Costantino Punzo, Giuditta Pollice, Mariella Avellone, drammaturgia e regia di Giuseppe Sollazzo.

Ad aprile, da venerdì 5, l’Associazione Estudio presenta Origami di Enrico Manzo, che si avvale della regia di Luisa Corcione.

Ancora nel mese di aprile, da giovedì 11, il Teatro La giostra presenta, in prima assoluta, Sangue amaro di Angela Matassa, nell’adattamento e la regia di Maria e Valeria Tavassi.

La programmazione teatrale si concluderà, venerdì 24 maggio, con Full ‘e fools di Paolo Romano, con Rossella Amato Gianluca d’Agostino Marcella Granito Paolo Romano e il piccolo Gabriele Carlo D’Aquino, per la regia di CrownTheater, presentato da Crown Theater & L.A.A.V. Officina Teatrale.

La proposta artistica del Teatro La giostra di Napoli estenderà, quest’anno, lo sguardo sulla musica, cui dedicherà, nel mese di dicembre, Musica in …Giostra, un focus di una settimana con tre appuntamenti consecutivi. Si parte mercoledì 5 dicembre con Una notte con le stelle e con te di e con Maurizio Murano. Venerdì 7 sarà la volta di Fiorenza Calogero in Fiorenza canta Viviani, per concludersi, sabato 8 con Patrizia Spinosi in La faccia immacolata.

Nell’ambito della prossima stagione inizierà la collaborazione con la giornalista e scrittrice Angela Matassa, curatrice di Giovedì in…Giostra (incontro con il libro), un ciclo di appuntamenti pomeridiani dedicati all’editoria. Un’occasione per riscoprire il piacere della lettura su carta, per riassaporare il contatto con la pagina stampata: sfogliare, cercare, ricordare frasi e pensieri, sentirne il gusto.

Il progetto è rivolto a editori e autori che vogliano proporre le loro opere in maniera insolita, attraverso una vivace intervista, la lettura delle pagine del volume eseguita da attori e attrici. La diffusione dell’evento renderà l’incontro accattivante, in un salotto insolito, il Teatro La giostra di Napoli, che accoglierà gli ospiti con un cocktail di benvenuto.

Anche il teatro scuola avrà ampio spazio durante la prossima stagione, ed è in fase organizzativa un ciclo di serate dal carattere ludico, ancora in fase, in cui ritrovarsi dinanzi ad un aperitivo, assistere a eventi performativi e ascoltare buona musica nella sala di via Speranzella, sempre più luogo di aggregazione e condivisione.

Teatro La giostra di Napoli, stagione attività 2018/2019

Inizio delle rappresentazioni teatrali ore 20.30 (dal lunedì al sabato), ore 19.00 (domenica)

Info e prenotazioni ai numeri 081405632, 3492187511, 3337187542

email lagiostrateatro@gmail.com web www.lagiostrateatro.it

Il programma:

17˃19 ottobre 2018

Teatro La giostra

presenta

LE GIORNATE DI NAPOLI – FTIS

Festival di teatro sociale degli Istituti Superiori

Tre giorni di teatro per tre scuole selezionate sulla base dell’impegno profuso nell’ ambito della formazione teatrale, intesa anche come strumento di inclusione e di approfondimento multidisciplinare del percorso didattico.

Il progetto, nell’ambito di Officina Speranzella, (progetto di formazione e post-formazione teatrale per allievi ed attori a titolo gratuito per i giovani dei Quartieri Spagnoli) ha come obiettivo l’incontro ed il confronto tra studenti, docenti, esperti della formazione teatrale e giornalisti, scrittori, sociologi, Istituzioni.

Il teatro La giostra ospiterà il Liceo Classico Adolfo Pansini, il Liceo Scientifico Galileo Galilei e l’ I.I.S. Giancarlo Siani, che presenteranno uno spettacolo, frutto di laboratori, Pon o progetti di alternanza scuola lavoro, ispirato a tematiche di carattere civile e sociale di particolare rilevanza ed attualità.

Padrino d’eccezione sarà Luca Attanasio, giornalista e scrittore, che darà il via all’evento, il giorno 17 alle ore 18.00, con un incontro/reeding, aperto al pubblico e a gli studenti, dal titolo I bambini Ulisse. Il fenomeno dei migranti minori non accompagnati tra cronaca e letteratura, realtà e teatro, e la presentazione della seconda edizione del suo libro Il Bagaglio. Storie e numeri del fenomeno dei migranti non accompagnati, con un contributo di Roberto Saviano. A seguire aperitivo e lo spettacolo Supplici/No luggage di Maria Angela Robustelli per il Liceo Pansini.

Luca Attanasio collabora con Vatican Insider, Limes, Atlante (Treccani), Jesus, ed è esperto di fenomeni migratori, geopolitica, Paesi dell’area MENA e Africa Subsahariana.

È stato inviato dall’Iraq, l’Etiopia, la Tunisia, il Libano. Docente in Master in Peace-Building Management di II livello (Pontificia Università Teologica San Bonaventura).

Ha pubblicato Guerra e pace in Irlanda del Nord, (Edizioni Associate, Giugno 2001), Irlanda del Nord, le parole per conoscere (Editori Riuniti, Aprile 2005), Se questa è una donna (Robin Edizioni, 2014), Il Bagaglio. Migranti minori non accompagnati: il fenomeno in Italia, i numeri, le storie (Albeggi Edizioni, gennaio 2016), Libera Resistenza (Mincione Edizioni, marzo 2017), oltre ad alcuni racconti con Giulio Perrone Editore.

Mercoledì 17 ottobre 2018

Liceo Classico Adolfo Pansini

presenta

SUPPLICI/NO LUGGAGE

Ispirato a Il bagaglio di Luca Attanasio, I fantasmi di Portopalo di Giovanni Bellu

e Le Supplici di Eschilo

drammaturgia e regia Maria Angela Robustelli

con

Vincenzo Amoroso, Eleonora Albano, Giulia Arnone, Aliu Balde, Federica Baiano,

Roberta Busiello, Ornella Borrelli, Giulia Cavallo, Fulvia Cavallo, Luigi Corbi,

Isabel Cottino, Francesco De vivo, Riccardo Dicè, Rosalba De Rosa, Giorgia Evangelista, Carlo Fiorentino, Moussa Sangare, Alessandro Minutolo, Cecilia Minichiello,

Giulia Pellegrino, Lorenza Pisani, Ruben Ricciardi, Matteo Ramaglietti,

Maria Sarnataro, Nina Sole, Viviana Tranfici, Giulia Varvella

Mamadou, Bamba, Mohamed Najem (il bambino-reporter che col suo cellulare documenta le stragi in Siria), Raghad, Nujeen Mustafa (prima rifugiata siriana sulla sedia a rotelle), Marielle e Tereza, la piccola Gouta, sono alcuni dei nostri protagonisti, le cui storie sono ispirate da fatti realmente accaduti e da video shock che hanno fatto il giro della rete.

La nostra storia ci conduce proprio su quelle coste di cui parla l’inchiesta del giornalista Giovanni Maria Bellu, sul naufragio fantasma avvenuto a Portopalo nel ’96, in cui trecento giovani di origine tamil morirono in una carretta del mare.

Giovedì 18 ottobre 2018

Liceo Scientifico Galileo Galilei

presenta

MARI NIRU

liberamente ispirato al romanzo di Margaret Mazzantini

drammaturgia e regia Daniela De Giorgio con la collaborazione di Lab Teatro Galilei arrangiamenti Massimo Castellano

con

Alessia Autiero, Rachele De Vivo, Daniele De Martino, Marco Fabaro, Vincenzo Mangiapia, Francesca Forgione, Antonio Totaro, Marco Falco, Sabrina Troiano, Roberta Croce, Salvatore Mele, Stefano D’Ago, Arianna Boiano, Ruben Colonna, Lucrezia Coppola,

Valeria Ragosta, Gabriella Murolo, Francesco Mangieri, Concetta Dello Russo,

Roberta Ferrara, Francesca Pia Gallo, Chiara Forlini, Dario Merciai,

Francesca Bonetti, Nadia Boccacciari, Francesca Brandi

Lo spettacolo, liberamente tratto dal romanzo di Margaret Mazzantini, ci racconta una storia che vorrebbe unire due rive: quella del Nord, cui appartiene Vito, giovane adolescente in crisi che anela a fuggir via da Trapani, e quella del Sud libico, da cui scappano il piccolo Farid e sua madre Jamila, dopo aver perso ogni cosa: affetti, casa, patria. In mezzo alle due rive, un mare.

Un Mediterraneo nero come la notte che ogni giorno sovrasta come un orco i profughi disperati che tentano una meta da raggiungere. Ad ogni costo. Anche della vita. Farid non aveva mai visto il mare prima di allora…

Venerdì 19 ottobre 2018

I.I.S. Giancarlo Siani

presenta

PEPPINO E GLI ALTRI

storie di chi soffre lotta vive

Ispirato a Peppino Impastato e ad altre storie di violenza

drammaturgia Gianfranco Spirito, Laura Di Simone, Rosanna Di Tella

regia Gianfranco Spirito

con

Gianmarco Albano, Alessandro Coppola, Emanuele De Sica, Fabiana Di Guida, Lara Leongito, Antonella Manzella, Vincenzo Riccio, Roberto Romano, Teresa Palamara,

Anna Passaro, MariaIlenia Pastore, Rita Ruggiero, Rossana Ruggiero, Sabina Ruggiero, Fiorina Sarnelli, Fabiola Severino, Martina Striano, Pasquale Varriale, Emmanuel Verde

Un omaggio a tutti quegli eroi invisibili che lottano o provano a lottare quotidianamente contro chi agisce con violenza e arroganza e quindi si ritrovano a vivere, loro malgrado, una vita per nulla facile, paragonabile ad un lungo peregrinare nel deserto in continua ricerca di un oasi dove potersi riposare e godere del bello che la vita ti offre.

Da qui nasce Peppino e gli altri… ovvero Peppino Impastato giovane siciliano di provincia, che si oppone al potere del boss locale soprattutto grazie ad alcune sue trasmissione su Radio Aut, il quale oltre al danno di essere trucidato, subì la beffa di essere ammazzato lo stesso giorno di Aldo Moro, per cui “chi se ne frega del piccolo siciliano di provincia”….e gli altri: Filumena, Valentina, Giancarlo, Kolia, Catino, Pino. Storie di chi soffre, lotta, ma vive!

26˃28 ottobre 2018

Itinerarte/Extudio

presentano

CANTICÒPERA

tratto dall’opera Annibale Ruccello

con

Patrizia Eger, Michelangelo Esposito, Daniele Sannino,

Chiara Cucca, Sabrina Gallo, Matteo De Luca,

Eleonora Migliaccio, Sissy Brandi, Valentina Vittoria, Federica Morra

disegni Grazia Iannino

regia Massimo Finelli

E’ una storia d’amore incastrata tra le ganasce della solitudine e di un mal posto senso di quanto è MIO. Uccidere l’oggetto del proprio desiderio significa confondere “mio” con “io”. Chi se ne va porta con sé una parte di me. Per qualcuno è inaccettabile.

Liberamente tratto da un monologo di Annibale Ruccello, Canticopera spoglia la protagonista del perbenismo piccolo-borghese, affondandola in un pantano di ricordi, fantasie, ossessioni.

Tutto è già accaduto: il “qui e ora” è un ricovero psichiatrico agito da una folla minuta che tenta relazioni difficili, comunemente fallimentari. Sono azioni a vuoto, tentativi di riempire buchi di identità e tempo. A cose fatte, restano quelli, per chiunque.

La voce è uno scavo nell’inudibile, stratificata di rumori e soffi organici. I suoni e le immagini sono la mappa di una geografia mentale. I corpi occupano lo spazio, figure miseramente umane.

9˃11 novembre 2018

6 MAGGIO 1938

liberamente ispirato a Una giornata particolare

di Maurizio Costanzo, Ruggero Maccari, Ettore Scola

con

Marco Abate, Anna Rapoli

scenografia Valeria Emanuele

adattamento e regia Guglielmo Lipari

Roma, 6 maggio 1938. È giorno della storica visita nella capitale dell’Italia Fascista del grande alleato tedesco, il fuhrer Adolf Hitler, venuto in visita da Mussolini e accolto da decine di migliaia di uomini, donne e bambini pronti a far sentire tutto il proprio calore al capo di stato tedesco.

In un caseggiato popolare, Luciana, moglie disfatta da sei maternità e da un marito che la trascura, pur essendo fascista convinta e grande ammiratrice del duce, è costretta a rimanere in casa per occuparsi delle faccende domestiche.

Quando la sua pappagalletta esce dalla gabbia e si adagia sulla finestra della casa di fronte, Luciana è costretta a bussare alla porta del solitario proprietario che, diversamente da tutti gli altri nel palazzo, non è accorso a salutare l’avvento di Hitler.

Antonio è un affascinante annunciatore radiofonico verso cui Luciana prova da subito un’attrazione fortissima. I due si inseguiranno per tutto il tempo cercando di consolare le loro pene. Quando Luciana però scoprirà le vere tendenze politiche dell’uomo, non riuscirà a placare il suo desiderio verso una persona così “insolitamente” gentile, fino a scoprire che il vero segreto che egli cela.

23˃25 novembre 2018

Associazione Progetto Teatro

presenta

LA VITA ACCANTO

di Mariapia Veladiano,

adattamento teatrale Maura Del Serra

con Monica Menchi

maschera scene e costumi Rosanna Monti

aiuto regia Luca Orsini

regia Cristina Pezzoli

In un’epoca in cui l’apparire ha seppellito l’essere, in cui “photoshoppare” visi e corpi è la regola che si impone per correggere e falsificare ogni minima imperfezione del corpo umano, mettere in scena la bruttezza come metafora, conservarne il mistero, non banalizzare rendendo realisticamente “mostruosa” la protagonista, è un compito non piccolo.

Tutto quello che accade nel romanzo di Maria Pia Veladiano e nell’efficace riduzione teatrale di Maura Del Serra, ruota intorno a questa condizione. La letteratura e la poesia possono far vedere solo dicendo, il teatro deve far vedere anche agli occhi.

L’invenzione della bruttezza sarà dunque il nostro punto di partenza, il cambio dello sguardo del Pubblico, alla fine del racconto, ci auguriamo sia il punto di arrivo.

30 novembre˃2 dicembre 2018

La Pirandelliana

presenta

LENI, IL TRIONFO DELLA BELLEZZA

di Irene Alison

con Valentina Acca

regia Marcello Cotugno

Ci sono personaggi il cui cammino è stretto in un tempo che conduce a un’involontaria (?) ambiguità difficilmente giustificabile agli occhi della Storia. È il caso di Leni Riefenstahl, musa, ballerina, attrice, regista, fotografa, innovatrice del linguaggio cinematografico, pioniera di nuove tecniche di ripresa, ispirazione e maestra per generazioni di cineasti.

Un secolo di vita, pericolosamente vissuto attraverso le stagioni più buie e sanguinarie del Novecento – vicino, troppo vicino al fuoco del regime nazista per non bruciarsi e per non compromettersi – e poi ostinatamente (sopra)vissuto nonostante le accuse, le domande inevase e i sensi di colpa, sempre, e fieramente, resistendo alla noia e all’oblio.

Di questa lunga e straordinaria parabola di vita, Leni, Il Trionfo della Bellezza racconta i giorni d’oro delle riprese di Olympia, il suo capolavoro: un resoconto delle Olimpiadi di Berlino del 1936, dove lo sport, lontano dalla trivialità della cronaca, viene raccontato col piglio epico di una narratrice di corpi, gesti, sguardi e desideri agonistici, celebrando, allo stesso – ambiguo – tempo, l’ideale di una bellezza che incarna e materializza l’estetica del Reich, e l’utopia di una competizione che unisce uomini e donne al di là di ogni appartenenza etnica o religiosa, sullo sfondo di un cielo, quello di Berlino, suggestivamente fotografato dal basso grazie a delle speciali “trincee” costruite ad hoc nell’Olympiastadion.

14˃16 dicembre 2018

MOZART E SALIERI

da Aleksandr Sergeevič Puškin

nella traduzione di Roberto De Simone

musiche di Antonio Salieri e Wolfgang Amadeus Mozart

regia Biagio Abenante

Dopo la sua misteriosa fine, Mozart fu oggetto di leggende che parimenti erano già sorte per altri artisti prematuramente morti. Agli inizi dell’Ottocento, quando già la fama del musicista salisburghese s’era rapidamente diffusa e consolidata, a Vienna, con tendenziosi fini di rivendicazione nazionalistica, fu sparsa la leggenda secondo la quale Antonio Salieri, per invidia, avrebbe avvelenato il geniale musicista.

Premettendo che il Salieri era stato celebrato maestro di cappella dell’imperatore e godeva ancora di ampio prestigio, con ciò si incolpava un musicista italiano di invidia verso il compositore tedesco, contrapponendosi le due scuole musicali, di cui la seconda, personificata da Salieri, risultava nettamente inferiore e meschinamente competitiva.

Ignoriamo se Puškin avesse prestato fede alla delittuosa fandonia accreditata in Austria e a lui giunta a San Pietroburgo, ma attratto sicuramente dal fascino di Amadeus e dall’impari confronto con il suo pur consapevole estimatore ma presunto assassino, ne tracciò un’azione drammaturgica di profonda analisi psicologica, tratteggiando i due protagonisti con credibile verità teatrale e struggente drammaticità tra creativa innocenza geniale e sapienza sterile.

Orbene, evitando i rischi e le trappole di un realismo rappresentativo, l’opzione per un teatro di figura ha orientato Flavia D’Alessio a costruire pupazzi burattini per il testo di Puškin trasferito in metafisica recita in cui, comunque, si ergono a colossi gli echi musicali del ”Don Giovanni” e del ”Requiem” mozartiano.

11˃13 gennaio 2019

Dedalo Furioso

presenta

OMU CANI

scritto, diretto e interpretato da Davide Dolores

musiche originali Riccardo Russo, sonorizzazioni Salvino Martinciglio

consulenza storica e drammaturgica Pippo Dolores

disegno luci Davide Dolores, Clara Stocchero

All’inizio del 1940 compare a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, un misterioso clochard che nessuno conosce. Vive randagio per la città, ed è per questo motivo che gli abitanti prendono a chiamarlo “omucani”, uomo cane.

Questo personaggio, tuttavia, non è un mendicante qualunque perché ha modi e atteggiamenti di una dignità che lo distingue dagli altri che come lui hanno deciso di allontanarsi dalla società. Inoltre, a quanto pare, parla un italiano perfetto ed è molto abile in matematica. Pochi anni prima, nel 1938, il grande fisico nucleare catanese Ettore Majorana era scomparso misteriosamente sul traghetto che da Palermo lo stava riportando a Napoli.

A Mazara del Vallo iniziano così a circolare voci sempre più insistenti sulla vera identità dell’omucani. Pur partendo da questa e da altre incredibili coincidenze, non vuole indagare una vicenda storica che è stata già chiarita ufficialmente dagli inquirenti. L’obiettivo è piuttosto quello di far conoscere la figura dell’omucani nella sua capacità di osservare il mondo da un punto di vista diverso, alternativo (esattamente come Ettore Majorana), vivendo da cane ma senza perdere mai la sua umanità. Anzi, forse vivendo da cane proprio per riscoprirla, l’umanità, ancor di più in tempi come questi in cui i “diversi”, gli “sconosciuti” provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente vengono a bussare alle porte dell’Europa.

23 gennaio˃10 febbraio 2019

TaRatatà presenta

AdEst – LA TRILOGIA DELLA GUERRA

ideato e diretto da Massimiliano Rossi

23˃27 gennaio

Nasza Klasa di Tadeusz Slobodzianek

30 gennaio˃3 febbraio

Treni Strettamente Sorvegliati di Bohumil Harabal

6˃10 febbraio

Giochi di famiglia di Biljana Sbrljanovic

Dal mio primo spettacolo ad oggi sono trascorsi dieci anni circa. Tre regie, tre viaggi, tre guerre: Giochi di famiglia, Nasza Klasa (La nostra classe), T.s.s. (Treni strettamente sorvegliati). Quest’anno, con “AdEst – La trilogia della guerra”, ho voluto semplicemente dare un nome ed una geografia al mio desiderio di compendiare, nel suo senso etimo, questo percorso che, voltandomi ora indietro a rivederlo, mi appare come un unicum artistico. La guerra è lo sfondo psicologico e materico dei testi; i fanciulli e i cattivi maestri, i personaggi; l’Est è l’immaginario letterario che scenicamente è stato esplorato. La connessione tematica e stilistica, tra queste tre esperienze, è saldata ad una connessione emotiva con tutte le donne e gli uomini con cui ho condiviso questi lavori, i quali hanno preso forma sempre e solo grazie all’abnegazione, e al sacrificio, che comporta fare teatro nelle condizioni in cui si è costretti, nell’attuale sistema di potere. La volontà di presentare i tre lavori in maniera succedanea, è un modo per rendere visibile questa linea di pensiero e di lavoro. Avere uno sguardo sulla drammaturgia contemporanea, quella dell’est appunto, che a me pare erediti i caratteri della “latinità” e che invece la nostra cultura sta perdendo.

19˃24 febbraio 2019

Teatro dei Borgia presenta

IL TRASPORTO DEI MITI:

Medea per strada

drammaturgia Elena Cotugno, Fabrizio Sinisi

con Elena Cotugno

allestimento Filippo Sarcinelli, luci Pasquale Doronzo

ideazione e regia Gianpiero Borgia

Eracle

di Fabrizio Sinisi, da Euripide

con Michele Maccagno

regia Ganpiero Borgia

Il Teatro dei Borgia nel 2017 con Medea per strada ha aperto un nuovo orizzonte di ricerca sul mito e sul tragico nella contemporaneità, lavorando – come da sempre nello stile della compagnia – in un serrato confronto tra la lezione dei classici e l’analisi scrupolosa della realtà attuale. All’interno della polis greca, la fruizione della tragedia era un rituale esperienziale e collettivo di elaborazione di un coscienza condivisa.

Dall’esperienza di Medea per strada discende il progetto Il trasporto dei miti, che va a incardinarsi in un orizzonte di ricerca che si svolge secondo un preciso itinerario creativo: costruire un’analogia tra un personaggio archetipico della mitologia classica ed un suo corrispettivo rintracciabile nella contemporaneità metropolitana, mediatica (Medea-Immigrazione, Eracle-Follia, Filottete-Infermità, Alcesti-Eutanasia).

Medea per strada non è semplicemente uno spettacolo, è un’esperienza che ci ha attraversato. Abbiamo provato a leggere e a raccontare, oltre la superficie, la storia di alcune migliaia di esseri umani partiti dai loro paesi con un sogno che all’arrivo qui in Italia si è rivelato un incubo.

Nel grande mare del tema delle migrazioni, abbiamo messo a fuoco il fenomeno che riguarda quelle donne, sconosciute eppure in qualche modo famigliari, quasi elementi di un arredo urbano cui siamo assuefatti, che “lavorano” sulle nostre strade. Donne partite alla ricerca di una vita migliore che si sono ritrovate schiave nel racket della prostituzione.

L’ambientazione scelta è la strada, non una ma tutte le strade della prostituzione, ogni città ne ha una. Poi inizia l’esperienza che proponiamo al pubblico, sul nostro furgoncino, lungo quelle stesse strade. Sono solo sette spettatori ogni volta, a stretto contatto tra loro, come vuole il codice della strada, e a stretto contatto con l’attrice, come vuole il teatro. Si tratta di un vecchio ferro del ’94 allestito da Filippo Sarcinelli, che rievoca un teatrino, oppure un postribolo viaggiante.

Ideale seguito di Medea per strada, Eracle è monologo tragico ed esilarante one man show, riscrittura del mito e discesa agli inferi dell’underground. Ma soprattutto Eracle è un surreale trattato sul nostro tempo: l’esplosione scatenata e profetica di quella “violenza dell’uomo comune” che sembra ormai imminente sull’Europa.

In questa situazione, un individuo piccolo e invisibile, un uomo del sottosuolo, un solitario impiegato scaturito dall’anonimato della folla e del web, decide di oltrepassare il limite del virtuale e passare ai fatti.

Ci chiama nel suo antro, ci confessa la sua follia e ci costringe a condividere il suo gioco. La sua presenza davanti agli spettatori è infatti il nono gradino di una paradossale sfida che da Internet è arrivata fino a noi: l’Eracle che abbiamo davanti ci racconta le sue fatiche.

In una radicale rivisitazione del mito eracleo e delle sue proverbiali prove per la riammissione nell’Olimpo – trasformate appunto in uno dei moderni rituali di challenge online, come la blue whale – Eracle compie il suo percorso di abbattimento del Diverso. Otto gradini di una grottesca e violenta espiazione sociale, che culminerà con un atto tanto incredibile quanto spettacolare: un clamoroso attentato in diretta streaming.

1˃3 marzo 2019

Antego Produzione

presenta

ECCE VIRGO

Storia di una monaca di clausura

drammaturgia e regia Angela Di Maso

Testo vincitore del Concorso Nazionale di Drammaturgia “Fabrizio Romano”

con

Gianni Lamagna, Francesca Rondinella

musica Angela Di Maso, Arvo Pärt, elementi scenici Armando Aloisi

costumi Francesca Loreto, disegno luci Cinzia Annunziata

trucco Silvia Manco, Gennaro Patrone, assistente alla regia Annachiara Pierleoni

Ecce Virgo narra di una monaca di clausura che ha una grave colpa da confessare e sente il bisogno di essere assolta. Assoluzione che per lei non significa remissione o liberazione dal peccato commesso, come da precetto cristiano, ma comprensione, condivisione dello stesso, accettazione.

Sa che un prete qualsiasi non l’assolverebbe mai per la gravità delle sue azioni, che vanno ben oltre l’impudicizia, ma l’allontanerebbe immediatamente dall’Ordine di appartenenza: da fuori dal mondo, per chi vive protetto dalle mura conventuali, ritornerebbe così fuori nel mondo.

Paradossalmente, la libertà è proprio la condizione che più spaventa la donna, e l’unico modo per potere ottenere la remissione dei suoi peccati è l’essere ascoltata da chi è come lei. Se non lei stessa. Se non lui stesso.

A metà tra gli incubi prodotti dalla coscienza e l’amara realtà in cui i due consacrati sopravvivono da morti, comincia il racconto di una parte della storia della chiesa che mai è rimasto confinato alla sola fantasia.

E’ perversa fantasia, racconto ordinario, ma proprio in questa ordinarietà risiede un male che, dalla notte dei tempi, è ancora di grande attualità, denuncia, scandalosa vergogna. Le torbide confessioni dei due consacrati sono però anche pretesto per indagare altro e oltre: le conseguenze del non amore.

15˃17 marzo 2019

DUE CHIACCHIERE AL PARCO

da Confusioni di Alan Ayckbourn

con la direzione e la partecipazione di Lucio Allocca

Nel testo di Ayckbourn, diviso in cinque parti Figura materna – Al bar – Fra un boccone e l’altro – La festa – Chiacchiere al parco, l’autore inglese mette in scena, tra realismo e paradosso, varia umanità colta in riti quotidiani che si aggrovigliano con esiti imprevisti e tragicomici.

Noi abbiamo scelto di rappresentare le “figure ordinarie” che si avvicendano e si incrociano sulle panchine di un parco con le loro “confessioni”, fatte al primo venuto che si siede accanto, che rivelano solitudine e desiderio di comunicabilità non soddisfatta nel loro stretto ambito familiare, di amicizie e di lavoro.

Il racconto si svolge in un solo atto, dalla mattina sino al tramonto, e solo a sera inoltrata la panchina accoglierà un tipico ed abituale ospite notturno, che chiuderà lo spettacolo.

22˃31 marzo 2019

Associazione Jules Renard

presenta

UNA SERA HO SOGNATO PINA BAUSCH

drammaturgia e regia Giuseppe Sollazzo

con

Michele Romeo, Fortuna Montariello, Antonio Tomberli, Attilio Marino,

Cristina Sica, Giusi Palmisani, Giuseppe Nardini, Nando del Vecchio,

Agata Spina, Antonino Scialdone, Brunello de Feo, Costantino Punzo

Giuditta Pollice, Mariella Avellone

costumi Stefania Corsetti, elementi scenici Massimo Nota

montaggio video Giuseppe De Vita, disegno Luci Stefano De Matteo

fondale Peroni – Milano

5˃7 aprile 2019

Associazione Estudio

presenta

ORIGAMI

di Enrico Manzo

cast in via di definizione

scene e costumi Estudio Art Project

assistente alla regia Federica de Filippo

regia Luisa Corcione

Cosa succede quando si viene lasciati dopo una struggente storia d’amore? Se questa storia d’amore dovesse essere segreta e tra due uomini insospettabili? Cosa accade nella mente di chi viene lasciato senza neppure la possibilità di replicare? Una cosa è certa, la persona abbandonata è a pezzi, “ha l’io in frantumi” e cerca di recuperare se stesso, trovare nuove abitudini, riordinare i ricordi, dividere quelli buoni da quelli cattivi e provare a non farsi ancora del male. Adotta la soluzione del silenzio, non può dirlo a nessuno, mantenere il segreto; ma nella sua mente:

Quattro uomini feriti si incontrano in una stanza di carta. Si conoscono benissimo, non vanno d’accordo su niente, ma sono intimamente uniti da questa storia d’amore appena finita: la storia del misterioso signor C. che li ha abbandonati per un motivo ignoto. Queste quattro persone altro non sono che i diversi punti di vista di un unico personaggio (assente in scena) che cerca un punto in comune in tutti i suoi diversi pareri sulla questione.

Un viaggio introspettivo tra i dubbi, le domande e le ferite che restano dopo qualsiasi tipo di ‘lutto’. Influenzato dai lavori di Sarah Kane, Edward Bond e la “new angry generation” del teatro inglese, questa opera rappresenta la deframmentazione dell’io in due atti, dove si analizza la confusione che porta l’attesa, quando la nostra felicità dipende da un’altra persona.

11˃14 aprile 2019

Teatro La giostra presenta

SANGUE AMARO

di Angela Matassa

adattamento e regia Maria e Valeria Tavassi

cast in via di definizione

Spesso la realtà supera la fantasia. La storia narrata in Sangue amaro è uno di questi casi. Una sorta di romanzo-verità che ha dell’incredibile e che tocca temi diversi: dalla malasanità alla discriminazione; dalla mania di protagonismo alla malagiustizia, all’omofobia.

E’ il doloroso calvario di un primario ospedaliero, perseguitato, condannato e poi assolto con formula piena, perché accusato (anonimamente!) di aver trasfuso il sangue di un gay, dando per scontato che fosse “infetto”.

Una vicenda personale che diventa collettiva grazie all’attualità dei temi trattati e che ha modificato leggi e iniziative a livello politico.

Lo spettacolo vuole puntare sull’atteggiamento fortemente discriminatorio e omofobico che tuttora persiste nella nostra evoluta società, destinato soprattutto ai giovani, ancora poco informati o confusi sul tema dell’Aids e dell’identità di genere.

Il teatro riesce a parlare di argomenti scottanti e attuali, attraverso il linguaggio scenico, toccando le emozioni di ciascuno, lasciando immaginare e aiutando a riflettere sulla contemporaneità. E’ il suo compito da millenni.

24˃26 maggio 2019

Crown Theater & L.A.A.V. Officina Teatrale

presentano

FULL ‘E FOOLS

di Paolo Romano

con

Rossella Amato Gianluca d’Agostino Marcella Granito Paolo Romano

e il piccolo Gabriele Carlo D’Aquino

scene e costumi Paolo Romano, disegno luci Gianluca d’Agostino, Peppe Santi

regia CrownTheater

Lo spettacolo vuole essere un’ode agli emarginati, un omaggio alla follia, con riferimenti non troppo dichiarati, ma nemmeno troppo celati ai grandi personaggi della tradizione shakespeariana. Un viaggio che indaga l’animo umano e le sue fragilità attraverso le confessioni del “full” di protagonisti. In un fazzoletto di terra, sotto un ponte stradale, tra rifiuti e letti di cartone, una Regina Clochard, una Regina Vagabonda, un Re Homeless, un Re Barbone ed infine un Piccolo Re Folle si ritrovano in un’accoppiata vincente: il Full dei Fools.

Cinque emarginati, che nelle loro peculiarità e nei loro differenti percorsi di vita, incarnano ciascuno quella tragedia che riverbera nei personaggi che animano l’universo del Bardo, senza mai, però, palesarlo nel corso della messa in scena. Tutti i pensieri che tormentano l’animo umano prendono ora forma, suono, vita, dando voce come in una possessione, a reminiscenze dello spirito di Lady Macbeth, di Lavinia, di Re Lear e di Riccardo III, per una confessione catartico-drammatica.

Una partita a carte, paventata ma mai giocata, diviene l’effetto scatenante di questa purificazione liberatoria, il pretesto per attivare nei personaggi dinamiche di psicologia introspettiva in una terapia di gruppo, dove i quattro reietti confessano un vissuto carico di grandi tragedie, un flusso di coscienza che emerge in modo improvviso ed eruttivo.

MUSICA IN..GIOSTRA

programma

5 dicembre 2018

N.M.T. srl

presenta

UNA NOTTE CON LE STELLE E CON TE

di e con Maurizio Murano

arrangiamenti e chitarra Michele Bonè

fisarmonica Andrea Bonetti

“Una Notte con le Stelle e con Te” mi da la possibilità di evocare gli autori e i musicisti che ho più amato nei miei primi venti anni di carriera.

Uno spettacolo dove la contaminazione di generi e di stili fa da struttura portante e dove il filo conduttore è unicamente il grande e travolgente amore che ho per il Teatro e per la musica.

Shakespeare, Di Giacomo, Valentine, Gaber, Leoncavallo, De Simone, De Gregori, Viviani, Waits, Patroni Griffi, sono solo alcune delle stelle che illumineranno il cielo di questa notte.

7 dicembre 2018

Associazione Antares

presenta

FIORENZA CANTA VIVIANI

Fiorenza Calogero, voce e tamburi a cornice
Marcello Vitale, chitarra battente e direzione musicale
Carmine Terracciano, chitarra napoletana

“Tutte le verità sono di sangue”, ogni spettacolo di Fiorenza parte da questo assunto di Nietzsche. FiorenzaCantaViviani in particolare, nasce con l’intento di riportare all’attualità quelli che sono i temi principali dell’opera del grande commediografo stabiese: la prostituzione, la malavita, gli emarginati, la disoccupazione; fenomeni sociali tutt’oggi in essere. Il linguaggio musicale è tipico del popolo rappresentato nelle opere di Viviani: la tarantella nelle sue molteplici forme e la tammurriata.

Il sound, inasprito da tammorre e chitarra battente, rievoca il gioioso clamore dei vicoli, la compianta lontananza di un marinaio, la folle disperazione degli zingari, l’orgoglio malinconico di Bambenella. Attraverso i brani più rappresentativi e tramite i contenuti multimediali che caratterizzano lo spettacolo, Fiorenza conduce lo spettatore in quello straordinario universo che è Napoli, con i suoi tesori e il suo degrado, svelandone la sua poetica e talvolta cruda verità.

8 dicembre 2018

N.M.T. srl

presenta

LA FACCIA IMMACOLATA

Storie di donne magiche e viaggiatori coraggiosicon Patrizia Spinosi e Gennaro Monti, Sonia De Rosa

messa in scena Genaro Montidirezione musicale e chitarre Michele Bonèchitarre e effetti Davide De Rosa e Gennaro Monti

E’ un viaggio affascinante nel cuore del sud, il sud dei viaggiatori, della gente di mare e delle leggende. Storie di eroi sconosciuti e favole lasciate a riva. Un concerto/racconto con due anime: quella delicata e magica di Patrizia Spinosi, artista affascinante e dalla personalità artistica unica, e quella ritmica e nervosa di Gennaro Monti.

Un viaggio accompagnato da un percorso musicale affascinante, che parte da Napoli per ritornarci solo dopo aver raccolto…..ed accolto!

GIOVEDÌ IN…GIOSTRA

incontro con il libro

a cura di Angela Matassa

Giovedì in..Giostra è un ciclo di appuntamenti pomeridiani dedicati all’editoria. Un’occasione per riscoprire il piacere della lettura su carta. Per riassaporare il contatto con la pagina stampata; sfogliare, cercare, ricordare frasi e pensieri; sentirne il gusto. Nell’epoca di Internet, che ci ha allontanati dal vecchio stile, è piacevole, e forse necessario, ritrovare l’intima compagnia di un bel testo.

Il progetto è destinato agli editori e agli autori che vogliano proporre le loro opere in maniera un po’ insolita, colloquiando e discutendo in maniera rilassata dei loro lavori.

Una vivace intervista, la lettura delle pagine del volume eseguita da attori e attrici, l’ampia diffusione dell’evento, renderà l’incontro accattivante, in un salotto insolito, il Teatro La giostra di Napoli, che accoglierà gli ospiti con un cocktail di benvenuto.