Di: Sergio Palumbo

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“Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi”, recita il famoso proverbio. Eppure, dipende da come si scherza, con i santi. “Scherzare” con un capolavoro della cinematografia italiana come “Operazione San Gennaro” di Dino Risi (che a sua volta “scherzava”, con sublime maestria, con un vero Santo) è un po’ come scherzare coi santi, o come giocare col fuoco: è un’operazione che richiede molto coraggio e che, per evitare di far storcere il naso a chi quel film ha amato e visto e rivisto fino allo sfinimento, richiede notevole intelligenza artistica.

Massimo Ghini, che con Stefano Reali firma questo spettacolo di cui cura anche la regia e ne è protagonista, colpisce nel segno, dando vita ad uno spettacolo gustoso e gradevole, in cui si ritrovano molti elementi del film (i personaggi, la trama principale – nonostante alcune modifiche per rendere più agevole la rappresentazione teatrale – e diverse battute o anche interi dialoghi, ma anche la bella e realistica scena principale, ad opera di Roberto Crea, che ci porta nel panoramico terrazzo di Dudù), ma aggiungendo diversi elementi che ne fanno qualcosa di nuovo. E’ il caso, ad esempio, dei personaggi “minori”, che qui vengono maggiormente sviluppati e valorizzati, o delle canzoni sulle indimenticabili musiche di Armando Trovajoli, con i testi originali di Francesca Nicotra, andando così a fondere la commedia con elementi propri del musical.

La solida base della ben riuscita operazione di Ghini è il profondo rispetto per la sceneggiatura del film, alla cui stesura partecipò anche il protagonista Nino Manfredi ed al cui figlio Luca è stata affidata la supervisione del testo teatrale. Al grande Nino si ispira Ghini anche per la sua interpretazione di Dudù, non solo per la somiglianza fisica, ma anche per lo stile recitativo, senza però rinunciare a fare proprio il personaggio, dando luogo ad un’interpretazione fresca ed autentica, cui va solo perdonato il napoletano tutt’altro che perfetto.

Riuscire a mettere in scena senza sbavature uno spettacolo così ben articolato con meno di quattro settimane di prove è quasi un “miracolo di San Gennaro”, come dirà Ghini al termine della rappresentazione. Ma qui, più che di un miracolo divino, è il merito di una regia attenta e meticolosa, nonché dell’ottimo cast di attori capitanato da Massimo Ghini, che risulta convincente e ben affiatato nonostante un così breve periodo di prova.

Giampiero Mancini è irresistibile con la sua parlata italo-abruzzese-americana nel ruolo del nervosissimo Jack, mentre la sua conturbante socia Maggie è interpretata dalla grintosa Valentina Gullace. La scalcagnata banda locale messa su da Dudù per il colpo vede in scena Ernesto Lama (Sciascillo), Mirko Ciccariello (Agonia), Antonio Fiorello (Capitano) e Domenico Aria (il Barone), tutti all’altezza dei relativi ruoli. Ernesto Mahieux si destreggia con grande esperienza nel delicato ruolo di Don Vincenzo, che fu di Totò. Bravissima anche Nunzia Schiano, verace senza esagerazioni nel ruolo di Assunta, mentre Stefania De Francesco, che interpreta la gelosissima Concettina, dimostra, oltre alle buone doti attoriali, ottime doti canore. Completano con decoro il cast Carlo Di Maio (nel triplice ruolo del secondino, del Cardinale e dello sposo) e Iolanda Salvato (la sposa).

“Operazione San Gennaro. La leggenda.” sarà in scena al Teatro Diana di Napoli fino al 1° aprile 2018.

Link: il sito del Teatro Diana di Napoli – www.teatrodiana.it