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Perché ascoltare, cosa ascoltare: Schubert, Sinfonia n.5
COME ACQUA FRESCA E TRASPARENTE
W.A.MOZART
Andante in do maggiore K 315 per flauto e orchestra
F.DEVIENNE
Concerto per flauto e orchestra n.7 in mi minore
F.SCHUBERT
Sinfonia n.5 in si bemolle maggiore
Giuseppe Nova, flauto
Luca Bagagli, direttore
Orchestra Corallium
Perché ascoltare, cosa ascoltare: Schubert, Sinfonia n.5
Questo concerto è rivolto a tutte le persone che vogliono sperimentare una nuova esperienza di ascolto, non occorre essere esperti di musica classica ma semplicemente curiosi.
Lo scopo è quello di tracciare delle linee guida per una maggiore comprensione emotiva della musica e allenare il proprio animo a muoversi con maggiore disinvoltura in un mondo musicale straordinariamente affascinante. Il tutto avverrà attraverso un confronto direttore/ascoltatore, esempi suonati e ripetuti “in tempo reale” dall’orchestra ed analisi degli elementi caratterizzanti delle componenti musicali del brano proposto (Schubert, Sinfonia n.5).
Capire perché si sente l’esigenza di ascoltare «deve prevedere un’apertura mentale ed un’attività di ricerca da parte dell’ascoltatore che risulta talvolta estremamente difficile da raggiungere senza alcuna opportuna indicazione su come orientarsi». (Claudio Carracci)
La datazione di questo breve Andante in Do Maggiore K315 per flauto e orchestra è probabilmente del 1788. Composto da Mozart durante un soggiorno a Mannheim, si tratta quasi sicuramente di un Andante concepito per uno dei concerti per flauto, lasciato alla fine come composizione a sé. L’atmosfera appare distesa, dolce e intima, il canto del solista si leva teneramente su un accompagnamento orchestrale senza asperità né dissonanze particolari, fino ad un commiato pacato e gradevole.
Di stampo mozartiano è anche il concerto n.7 per flauto e orchestra di Francois Devienne, compositore, flautista, fagottista e insegnante di flauto al Conservatorio di Parigi all’epoca di Mozart. Oltre che grande didatta, fu compositore creativo, elegante e raffinato ( tale da essere ribattezzato “il Mozart francese”): dei suoi 12 concerti, proponiamo il n.7, forse il più riuscito, nel quale si fondono con particolare compiutezza sapienza compositiva e genio inventivo: uno specchio dei toni eleganti e manieristici della Parigi dell’epoca.
Qualche anno più tardi, nel 1816, il diciottenne Franz Schubert dà alla luce la Sinfonia n.5, con la quale si affranca definitivamente dalla propria fase compositiva “adolescenziale”. Rinuncia volontariamente al modello del grande sinfonismo romantico ( che aveva ad esempio contraddistinto la Quarta Sinfonia di stampo beethoveniano) e si proietta in un mondo di freschezza, felice equilibrio e garbo, certamente di matrice mozartiana e haydniana.
Schubert infatti rinuncia a tamburi, trombe e clarinetti, elementi quindi eroici e militari, componendo un gioiello perfetto dove si sposano affettuosa dolcezza delle melodie e atmosfera di gentile intimità.
Info concerto
La CLASSICA domenica
Domenica 18 marzo 2018 – ore 11.30
Teatro Bellini di Napoli
Come acqua fresca e trasparente
Andante in Do Magg. K 315 per flauto e orchestra
A. Mozart
(1756 – 1791)
Concerto n° 7 in Mi min. per flauto e orchestra
- Allegro
- Adagio
- Rondò
François Devienne
(1759 – 1803)
Sinfonia n° 5 in Sib Magg. D 485
- Allegro
- Andante con moto
- Allegro molto, minuetto, trio
- Allegro vivace
- Schubert
(1797 – 1828)
Giuseppe Nova, flauto
Luca Bagagli, direttore
Orchestra Corallium
Note
La datazione di questo breve Andante in Do Maggiore K315 per flauto e orchestra è probabilmente del 1788. Composto da Mozart durante un soggiorno a Mannheim, si tratta quasi sicuramente di un Andante concepito per uno dei concerti per flauto, lasciato alla fine come composizione a sé. L’atmosfera appare distesa, dolce e intima, il canto del solista si leva teneramente su un accompagnamento orchestrale senza asperità né dissonanze particolari, fino ad un commiato pacato e gradevole.
Di stampo mozartiano è anche il concerto n.7 per flauto e orchestra di Francois Devienne, compositore, flautista, fagottista e insegnante di flauto al Conservatorio di Parigi all’epoca di Mozart. Oltre che grande didatta, fu compositore creativo, elegante e raffinato (tale da essere ribattezzato “il Mozart francese”): dei suoi 12 concerti, proponiamo il n.7, forse il più riuscito, nel quale si fondono con particolare compiutezza sapienza compositiva e genio inventivo: uno specchio dei toni eleganti e manieristici della Parigi dell’epoca.
Qualche anno più tardi, nel 1816, il diciottenne Franz Schubert dà alla luce la Sinfonia n.5, con la quale si affranca definitivamente dalla propria fase compositiva “adolescenziale”. Rinuncia volontariamente al modello del grande sinfonismo romantico (che aveva ad esempio contraddistinto la Quarta Sinfonia di stampo beethoveniano) e si proietta in un mondo di freschezza, felice equilibrio e garbo, certamente di matrice mozartiana e haydniana.
Schubert infatti rinuncia a tamburi, trombe e clarinetti, elementi quindi eroici e militari, componendo un gioiello perfetto dove si sposano affettuosa dolcezza delle melodie e atmosfera di gentile intimità.
Giuseppe Nova
Uno dei più rappresentativi flautisti italiani della sua generazione, dopo Diplomi in Italia e Francia (Conservatorio Superiore di Lione) alla celebre Scuola di Maxence Larrieu, ha esordito nel 1982 come solista con l’Orchestra Sinfonica della RAI. Di qui l’inizio di una brillante carriera che lo ha portato a tenere concerti e master Class in Europa, Stati Uniti, Giappone, Cina, esibendosi in celebri sale e festival come Suntory Hall di Tokyo, Parco della Musica di Roma, Conservatorio di Pechino, Castello Esterhàzy, Università di Kyoto, Umbria Jazz, Accademia di Imola, Teatro Rudolfinum di Praga International Music Camp Seoul, Teatro Filarmonico di Verona. Solista con i Virtuosi di Praga, Camerata Bohemica, Filarmonica di Torino, Chesapeake Orchestra, Orchestre de Cannes Côte d’Azur, Thailand Philharmonic, Orchestra dell’Arena di Verona, ha partecipato a Festival Internazionali dedicati al Flauto ed è stato nelle giurie dei Concorsi Internazionali di Flauto in Francia e in Giappone. Già docente di Conservatorio, all’Accademia di Pescara, alla Scuola di Saluzzo, alla Fondazione Arts Academy di Roma ed Assistente al Conservatorio di Ginevra, insegna alla Fondazione Musicale di Aosta ed è Visiting Artist del St. Mary’s College of Maryland, USA. Diverse le registrazioni radio-televisive e su CD (alcune disponibili su iTunes) tra gli altri con Maxence Larrieu, Bruno Canino, Arnoldo Foà, Wolfgang Schulz, dal 2005 incide per Camerata Tokyo. Giuseppe Nova suona con un flauto d’oro Powell 19.5 carati, espressamente costruito per lui.
www.giuseppenova.com
Luca Bagagli
Violinista e direttore d’orchestra, inizia lo studio della direzione con il Maestro George Pehlivanian a Madrid presso l’Accademia Katarina Gurska, dove consegue il Master Postgraduate in direzione d’orchestra. Vince rispettivamente secondo e terzo premio nei concorsi internazionali di direzione a Budapest e Londra che lo portano ad esibirsi con la Duna Symphony Orchestra ed i LondonClassicSoloist. Partecipa alle masterclass del suo Maestro (di cui è assistente in varie produzioni) a Valencia e Le Touquet, in entrambe le quali riceve la menzione speciale dell’orchestra. E’ invitato a dirigere le Orchestre del Conservatorio di Getafe, Lille.
Dirige l’Histoire du Soldat di Stravinsky per il festival Mann/Muse al Museo ed è il direttore del concorso internazionale per tromba “Girolamo Fantini” – sede Roma. Dirige l’orchestra Roma Sinfonietta a Montecarlo (violino solista Charlie Siem) in un concerto per il Principe di Monaco. E’ inserito nelle programmazioni sinfoniche per la stagione 2017/2018 nei teatri e auditorium di Sant Cugat (Barcellona), Ankara, Londra, Cluj, Alba, Roma Tor Vergata Auditorium Ennio Morricone, Roma Teatro Palladium (Orchestra RomaTre).
“Piano City Napoli 2018”: Napoli celebra il pianoforte, dal 23 al 25 marzo 2018
Il Quartetto d’Archi del Teatro di San Carlo assieme a Ermanno Calzolari in concerto il 16 marzo 2018 al Teatro San Carlo di Napoli