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Teatro Bellini
Questi fantasmi!
di Eduardo De Filippo
con
Gianfelice Imparato, Carolina Rosi, Massimo De Matteo,
Paola Fulciniti, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto,
Viola Forestiero, Giovanni Allocca, Gianni Cannavacciuolo
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Francesca Livia Sartori
musiche Andrea Farri
regia Marco Tullio Giordana
produzione Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo
Questi fantasmi! è una delle commedie più importanti di Eduardo; scritta nel 1945, è stata tra le prime opere del drammaturgo partenopeo ad essere rappresentata all’estero (nel 1955 a Parigi, al Théâtre de la Ville – Sarah Bernhardt). La trama, in un perfetto equilibrio tra comico e tragico, racconta l’agrodolce vicenda di Pasquale Lojacono, un uomo qualunque che si ritrova alle prese con quello che crede (o preferisce credere) un fantasma che infesta la sua nuova casa. La verità è che non si tratta di un ectoplasma, ma bensì dell’umanissimo amante della moglie. Il tema, è uno di quelli centrali della drammaturgia eduardiana: la vita messa fra parentesi, sostituita da un’immagine, da un travestimento, da una maschera, imposta agli uomini dalle circostanze.
L’intramontabile testo è portato in scena da Elledieffe, la Compagnia di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi, in un ensemble che unisce diverse generazioni di attori: insieme a Gianfelice Imparato, a cui è stato affidato il ruolo di Pasquale Lojacono, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo, Giovanni Allocca, Paola Fulciniti e Gianni Cannavacciuolo, vedremo un nutrito gruppo di giovanissimi in un lavoro che continua, nel rigoroso segno di Luca, a rappresentare e proteggere l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana. «Ho deciso di affidare il testo – ha dichiarato Carolina Rosi – alla preziosa ed attenta regia di Marco Tullio Giordana, sicura che ne avrebbe esaltato i valori ed i contenuti, che avrebbe abbracciato la compagnia e diretto la messinscena con lo stesso amore con il quale cura ogni fotogramma».
Info spettacolo:
Teatro Bellini, dal 9 al 21 gennaio 2018
Orari: feriali ore 21:00 – mercoledì 10 gennaio e sabato 13 gennaio ore 17:30 – domenica ore 18:00
Prezzi: da euro 14,00 a euro 32,00 – Under29 euro 15,00
Durata: 1 h. e 40 min. escluso intervallo
Dal 9 al 21 gennaio 2018
Questi fantasmi!
di
Eduardo De Filippo
con (in ordine di apparizione)
Gianfelice Imparato, Carolina Rosi, Massimo De Matteo, Paola Fulciniti
Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto
Viola Forestiero, Giovanni Allocca, Gianni Cannavacciuolo
regia
Marco Tullio Giordana
scene e luci Gianni Carluccio
costumi Francesca Livia Sartori
musiche Andrea Farri
produzione Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo
Elledieffe, La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi, mette in scena il capolavoro eduardiano Questi fantasmi!, con la regia di Marco Tullio Giordana.
Una produzione importante per la compagnia, sintesi di un lavoro che avvia percorsi artistici condivisi e che continua, nel rigoroso segno di Luca, a rappresentare e proteggere l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana.
“Ho deciso di affidare il testo – ha dichiarato Carolina Rosi – alla preziosa ed attenta regia di Marco Tullio Giordana perché sicura che ne avrebbe esaltato i valori ed i contenuti, che avrebbe abbracciato la compagnia e diretto la messinscena con lo stesso amore con il quale cura ogni fotogramma”.
Questi fantasmi!, una delle commedie più importanti di Eduardo, tra le prime ad essere rappresentata all’estero (nel 1955 a Parigi, al Théâtre de la Ville – Sarah Bernhardt), ha raccolto unanimi consensi in tutte le sue diverse edizioni: un successo assoluto ascrivibile allo straordinario meccanismo di un testo che, nel perfetto equilibrio tra comico e tragico, propone uno dei temi centrali della drammaturgia eduardiana: quello della vita messa fra parentesi, sostituita da un’immagine, da un travestimento, da una maschera imposta agli uomini dalle circostanze.
Divisa in tre atti, è stata scritta nel 1945 ed è la seconda, dopo Napoli Milionaria, a far parte della raccolta Cantata dei giorni dispari. Eduardo si ispirò probabilmente per la sua realizzazione a un episodio di cui fu protagonista suo padre, Eduardo Scarpetta. Racconta infatti quest’ultimo che la sua famiglia, in ristrettezze economiche, fu costretta a lasciare la propria abitazione da un giorno all’altro. Il padre riuscì a trovare in poco tempo una nuova sistemazione, all’apparenza eccezionale in rapporto all’affitto ridottissimo da pagare. Dopo alcuni giorni si chiarì il mistero: la casa era frequentata da un’impertinente “monaciello”…
Nel cast, che unisce diverse generazioni di attori, ci sono Gianfelice Imparato, nel ruolo di Pasquale Lojacono, affiancato da Carolina Rosi (Maria, sua moglie) e da Nicola Di Pinto (Raffaele, portiere), Massimo De Matteo (Alfredo Marigliano), Giovanni Allocca (Gastone Califano), Paola Fulciniti (Armida), Gianni Cannavacciuolo, fino ai giovanissimi Federica Altamura, Andrea Cioffi e Viola Forestiero. La scenografia e le luci sono di Gianni Carluccio, i costumi di Francesca Livia Sartori, le musiche di Andrea Farri.
“Eduardo è uno dei nostri grandi monumenti del ‘900 – sottolinea il regista Marco Tullio Giordana – conosciuto e rappresentato, insieme a Pirandello, nei teatri di tutto il mondo. Grandezza che non è sbiadita col tempo, non vale solo come testimone di un’epoca. Al contrario l’attualità di Questi fantasmi! è per me addirittura sconcertante. Emerge dal testo non solo la Napoli grandiosa e miserabile del dopoguerra, la vita grama, la presenza liberatrice/dominatrice degli Alleati, ma anche un sentimento che ritrovo intatto in questo tempo, un dolore che non ha mai abbandonato la città e insieme il suo controcanto gioioso, quello che Ungaretti chiamerebbe “l’allegria del naufragio”. Il tipo incarnato da Pasquale Lojacono – replicato nelle figure di Alfredo, di Gastone, del portiere Raffaele – con la sua inconcludenza, l’arte di arrangiarsi, la disinvoltura morale, l’opportunismo, i sogni ingenui e le meschinità, non è molto diverso dai connazionali d’oggi. La grandezza di Eduardo sta nel non ergersi a giudice, nel non sentirsi migliore di lui, di loro. Non condanna né assolve, semplicemente rappresenta quel mondo senza sconti e senza stizza. Il suo sguardo non teme la compassione, rifiuta la rigidità del moralista”.
Personaggi e interpreti:
Gianfelice Imparato – Pasquale Lojacono (anima in pena)
Carolina Rosi – Maria, sua moglie (anima perduta)
Massimo De Matteo – Alfredo Marigliano (anima irrequieta)
Paola Fulciniti – Armida, sua moglie (anima triste)
Federica Altamura – Silvia, loro figlia (anima innocente)
Andrea Cioffi – Arturo, loro figlio (anima innocente)
Nicola Di Pinto – Raffaele, portiere (anima nera)
Viola Forestiero – Carmela, sua sorella (anima dannata)
Giovanni Allocca – Gastone Califano (anima libera)
Gianni Cannavacciuolo – Saverio Califano, maestro di Musica (anima inutile)
Carmen Annibale – Maddalena, sua moglie (anima inutile)
Gianni Cannavacciuolo, Andrea Cioffi – Due facchini (anime condannate)
Il Professor Santanna – (anima utile, ma non appare mai)
Una nota di Carolina Rosi
L’improvvisa scomparsa di Luca è stata crudele e destabilizzante. Ho dovuto imparare a guardare la vita da un altro lato. Reagire al dolore di una perdita, una ferita profonda che non smetterà mai di sanguinare, ripensare il presente, innanzitutto, e immaginare un futuro possibile, e non solo per me. Tutto il mio mondo è saltato in un istante, negli affetti, a casa, nel lavoro. E’ umano, certo, e non esiste un addio che non sia struggente, ma perdere tutto così, all’improvviso, è qualcosa di indicibile. Ho cercato una direzione, imponendomi una lucidità necessaria. L’ho trovata nel ricordo vivo di Luca, nella sua tenace ostinazione, nel rispetto per la vita e per gli altri, nell’amore profondo verso la famiglia e verso i suoi compagni di palcoscenico. Un pensiero che mi conforta, che mi spinge ad affrontare con forza nuove sfide. A partire da quel prezioso scrigno di passione ed umanità che è la Elledieffe, la nostra compagnia, di cui ho assunto la responsabilità della direzione.
In questo terribile anno la Compagnia è restata unita, nella tournèe di Non ti pago, l’ultimo titolo portato in scena da Luca, ma anche nell’intenso lavoro di progettazione e costruzione, di ciò che adesso ci apprestiamo a presentare. Iniziamo con Questi fantasmi! di Eduardo, nella preziosa ed attenta regia di Marco Tullio Giordana, al quale ho affidato questo testo perché sicura che ne avrebbe esaltato i valori ed i contenuti, che avrebbe abbracciato la compagnia e diretto la messinscena con lo stesso amore con il quale cura ogni fotogramma. Continueremo l’attento e rigoroso lavoro sul repertorio eduardiano, così da non disperdere il patrimonio culturale rappresentato da una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana, anche avviando, nell’immediato futuro, collaborazioni e con altri registi ed attori, “maestri della scena”, con cui sentiamo di poter avere una completa condivisione di intenti.
Allo stesso tempo dedicheremo spazio ed impegno produttivo a tanti altri progetti, trasformando in lavoro una passione e una curiosità condivisa con Luca verso la drammaturgia contemporanea, in modo particolare verso quella napoletana, espressa da più generazioni di autori e scrittori.
Non è semplice, ma niente è semplice.
Carolina Rosi
Note di Marco Tullio Giordana
La prematura scomparsa di Luca De Filippo è stata per tutti quelli che lo amavano uno shock. A me reso ancor più insopportabile dal fatto che la nostra amicizia era appena nata, ancora verde, e non aveva potuto maturare ancora i suoi frutti. Per questo quando Carolina Rosi, la sua battagliera compagna in teatro come nella vita, mi ha chiesto di continuare i progetti che stavamo accarezzando, ho aderito con entusiasmo. Per me, più che raccogliere un’eredità, si tratta di continuare il lavoro che Luca ha svolto sul repertorio di Eduardo, un lavoro che definirei di precisione filologica e contemporaneamente di continuo aggiornamento. Questo non ha significato per Luca l’asserzione di un unico paradigma né lo sbarramento di altre strade (tant’è vero che le commedie di Eduardo sono sempre state a disposizione anche di altre compagnie), ma per lui, che l’aveva “nel sangue”, il mondo di Eduardo non poteva che rispettare le intenzioni dell’Autore, intenzioni di cui era stato addirittura testimone. Non potrò ovviamente fare la stessa cosa, ma per quel che mi sarà possibile intendo rimanere fedele al suo esempio. D’altronde Il manoscritto originale di Questi fantasmi!, datato 1945, dà indicazioni dettagliatissime. Assieme a Gianni Carluccio – che oltre alle scene cura le luci dello spettacolo – abbiamo inteso riprodurre l’ambiente e gli arredi descritti in modo così puntiglioso.
Tuttavia non si tratta di una scena realistica (anche se non mancano i panni stesi e l’evocazione del palazzo “dello Spagnuolo”). Quinte, pareti, mobili, pavimento, è come fossero stati dilavati dal tempo, coperti da una polvere impalpabile. Uno spazio che tende al monocromatismo, che vuole evocare le immagini come se emergessero dalla memoria, labili e imprecisate come i fantasmi del titolo. In teatro, molto più che nel cinema, ci si può liberare dagli obblighi realistici addirittura nei materiali. Arredi e fondali possono esser costruiti con qualunque cosa o dipinti in modo da renderli simili a illusioni. E’ un vantaggio di cui cerco di approfittare il più possibile ogni volta che affronto un testo teatrale, anche nella scelta dei costumi, qui disegnati da Francesca Sartori, altra mia fedele collaboratrice, con evidente richiamo agli anni ‘40, ma completamente re-interpretati e quasi stilizzati – soprattutto nella scelta dei tessuti.
Eduardo è uno dei nostri grandi monumenti del ‘900, conosciuto e rappresentato, insieme a Pirandello, nei teatri di tutto il mondo. Grandezza che non è sbiadita col tempo, non vale solo come testimone di un’epoca. Al contrario l’attualità di un testo come Questi fantasmi! è per me addirittura sconcertante. Emerge dal testo non solo la Napoli grandiosa e miserabile del dopoguerra, la vita grama, la presenza liberatrice/dominatrice degli Alleati, ma anche un sentimento che ritrovo intatto in questo tempo, un dolore che non ha mai abbandonato la città e insieme il suo controcanto gioioso, quello che Ungaretti chiamerebbe l’allegria del naufragio. Il tipo incarnato da Pasquale Lojacono – replicato nelle figure di Alfredo, di Gastone, del portiere Raffaele – con la sua inconcludenza, l’arte di arrangiarsi, la disinvoltura morale, l’opportunismo, i sogni ingenui e le meschinità, non è molto diverso dai connazionali d’oggi. La grandezza di Eduardo sta nel non ergersi a giudice, nel non sentirsi migliore di lui, di loro. Non condanna né assolve, semplicemente rappresenta quel mondo senza sconti e senza stizza. Il suo sguardo non teme la compassione, rifiuta la rigidità del moralista.
Sembra anzi identificarsi in Pasquale, riconoscersi perlomeno nelle sue qualità di visionario sognatore che non si arrende mai, nemmeno quando gli altri vedono in lui solo un fallito.
Altrimenti perché Maria starebbe con lui, perché non l’ha già lasciato? Per tornaconto, per vigliaccheria? E se avesse invece visto in lui qualcosa di commovente? Se ne avesse colto la voglia di vivere, di cacciare la testa fuori dall’acqua? La sua disperata vitalità?
Marco Tullio Giordana
Dalla rassegna stampa:
Virtuosa ed emblematica impresa, il sodalizio nato associando la compagnia che era di Luca De Filippo, guidata ora da Carolina Rosi, a una regia come quella di Marco Tullio Giordana scommettendo su Questi fantasmi! di Eduardo… Lo spettacolo fonde in modo esemplare le eccellenze della pura tradizione e una chiave lucida di messinscena attenta a nuove armonie… Esperimento dunque riuscito, sano, avvincente. Con il senso di ieri e il senso dei nostri giorni.
Rodolfo di Giammarco, La Repubblica
… Marco Tullio Giordana illustra tutto questo con lucidità e inventiva esemplari… Non meno decisivo si rivela, poi, il lavoro svolto sui personaggi: risultano tutti, dal primo all’ultimo, esattamente definiti, sì da acquistare ciascuno un peso specifico determinato e funzionale. Vedi quella Maria che viene tratteggiata come assai più decisa… aggiungo che, del resto, Carolina Rosi dona a questa Maria gesti e accenti inscritti in una stilizzazione e in una misura da antologia, facendone un’ideale antesignana delle donne di oggi, finalmente coscienti del loro ruolo nel mondo e padrone del proprio destino. E al suo fianco, spicca un Gianfelice Imparato che, con non minore bravura, disegna di Pasquale Lojacono un ritratto scavato, insieme, nell’ambiguità, nello smarrimento e nell’amarezza. Davvero una “ditta” di tutto rispetto. Ma sono più che bravi anche gli altri: primo fra tutti uno strepitoso Nicola Di Pinto che, nei panni dell’ ”anima nera” Raffaele, fornisce quella che forse è la migliore prova della sua carriera.
Enrico Fiore, Controscena
… forse ciò non avrei capito se non avessi visto un allestimento di eccezionale livello, avutosi alla fiorentina “Pergola” in “prima”… Giordana è milanese ma è dotato di tanta arte, intelligenza, curiosità, cultura e amore verso Napoli che dà una sorta di De Filippo al quadrato, tanto è fedele allo spirito del testo e alla Napoli oggetto della rappresentazione. Io della prosa mi sono seccato quasi come del teatro musicale perché quasi mai riesco nei classici a trovare i giusti tempi, la giusta pronuncia della parola e la sua penetrazione prima fonica, poi psicologica. Ho avuto questo: in una rappresentazione senza amplificazione. Con bravissimi attori fra i quali spicca il geniale Gianfelice Imparato.
Paolo Isotta, Il Fatto Quotidiano
Uno spettacolo vivo questo di Giordana, proprio perché fedele al testo e ai nostri tempi, perché gioca teatralmente in modo non realistico con suoni e luci che sono proiezioni dello stato d’animo di Pasquale e poi per la qualità degli attori che hanno una bella, alta misura sempre umana, mai macchiettistica.
Paolo Petroni, Ansa
Una compagnia affiatata come una vera famiglia, quella che abbiamo visto l’altra sera in scena, guidata con coraggio da Carolina Rosi… Un meccanismo di equilibrio perfetto tra il tragico e il comico, tra la realtà e la finzione… Gianfelice Imparato, nel dare volto e voce a Pasquale Lojacono, si conferma uno dei migliori attori in circolazione, ricevendo l’eredità non semplice dell’amico Luca De Filippo e dando una personalissima profondità umana al personaggio capace, nel finale, di commuovere… Si staglia su tante miserie la figura di Maria, cui dà fermezza Carolina Rosi, in una lettura fortemente al femminile della commedia voluta da Giordana, fra realismo e amarezza. È Maria la chiave di volta dello spettacolo, che scompiglierà le carte della tradizione.
Angela Calvini, Avvenire
“Le funambole” di Rosario Sparno, con Antonella Romano e Rosario Sparno, dal 9 al 14 gennaio 2018 al Piccolo Bellini di Napoli
Il 6 gennaio 2018 “Canti e Cunti di Mastu Basile” con Tiziana Tirrito e Anita Pavone presso la Chiesa di Sant’Agnello Maggiore, Napoli