Di: Sergio Palumbo
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Tre giovanissimi cornisti, freschi diciottenni, accompagnati e capitanati dal primo corno, Luca Martignano, introducono l’entrata in scena della nutrita compagine di musicisti della Nuova Orchestra Scarlatti impegnati nel ventitreesimo concerto di Capodanno, evento tra i più attesi del primo dell’anno partenopeo. Sul palco del Teatro Mediterraneo salgono una cinquantina di elementi, tra cui alcuni giovanissimi, afferenti alle diverse realtà della vasta comunità delle Orchestre Scarlatti (tre orchestre suddivise per fasce di età, oltre ad un’orchestra amatoriale), mentre altri cinquantadue sono in Cina, reduci da una fortunata tournée di due mesi conclusasi con la Carmen di Bizet. A dirigere l’orchestra quest’anno c’è una vecchia conoscenza della Nuova Orchestra Scarlatti: Gianna Fratta, che il direttore artistico Gaetano Russo ricorda come enfant prodige del pianoforte quando la conobbe ai tempi del suo insegnamento a Foggia e che collabora con la compagine partenopea da circa un decennio, tra cui vanno senz’altro ricordati il concerto di Capodanno del 2015 e la strepitosa esecuzione della Rhapsody in Blue all’Auditorium della Rai del 2009.
Il programma della serata, che alterna suggestioni eterogenee, quasi contrapposte, saltellando tra Vienna, Napoli e Parigi, si apre con il valzer “Voci di primavera” di Johann Strauss figlio, per volare subito a Napoli con il Vivacissimo tratto dall’opera giocosa “Napoli di carnovale” di Nicola De Giosa. Due bellissime voci sono in scena con l’orchestra: il tenore Stefano Sorrentino, che subito conquista il pubblico con la sua voce dal bel timbro dagli acuti squillanti nell’intensa esecuzione di “’O paese d’o sole”, ed il soprano Naomi Rivieccio, già applaudita più volte con la Scarlatti e tra i protagonisti del concerto del Capodanno 2016, che raggiunge Sorrentino per la frenetica tarantella di Gioacchino Rossini (“La danza”). Notevole anche l’esecuzione, da parte della Rivieccio, di “Je veux vivre” da Romèo et Juliette di Charles Gounod, prima del celebre “Can can” di Offenbach e dopo l’ouverture da “Cavalleria leggera” di Franz von Suppé, in cui si è potuto apprezzare il lodevole lavoro degli ottoni e dei fiati, nonché l’intelligente direzione della Fratta, in grado di valorizzare sia i momenti più vivaci che quelli più lirici.
Ancora Vienna-Napoli-Parigi dopo l’intervallo, con un altro valzer di Johann Strauss figlio, il Kaiser-Walzer, mentre al ritorno a Napoli riecheggiano nella mente le parole “Son sei sorelle son tutte belle per far l’amor” durante il “Coro dei soldati” dalla Gatta Cenerentola di Roberto De Simone, nella versione strumentale per grande orchestra. Dopo l’emozionante “Core ‘ngrato” eseguita da Stefano Sorrentino, si torna a Parigi e ad Offenbach per due pagine tratte da “I racconti di Hoffmann”. Dopo la celebre Barcarola, resa ancor più magica dall’arpa, suonata con elegante maestria da Adriana Cioffi, è il momento della divertente Canzone di Olympia, con Naomi Rivieccio in versione bambola meccanica, portata a spalla sul palco e caricata all’occorrenza con un’apposita chiavetta: un’autentica ovazione per lei da parte di un pubblico entusiasta. Restando in tema di marionette, è il momento della Marcia dei soldatini di legno da Totò a colori, nell’elaborazione di Federico Odling, per poi tornare a Vienna con l’allegra e scintillante Polka schnell “Unter Donner und Blitz”, che chiude il programma. Ma, per fortuna, ci sono i bis e il pubblico li acclama a gran voce: il valzer “Tace il labbro” dalla Vedova Allegra di Franz Lehar, la trascinante Cicerenella (con il Maestro Gaetano Russo al clarinetto) e l’immancabile Marcia di Radetzky, con il tradizionale battimani del pubblico. Ma, come giustamente osservato dal Maestro Russo, la Marcia di Radetzky può concludere il concerto del Capodanno viennese, non quello napoletano: è “’O surdato ‘nnammurato” la conclusione perfetta del concerto napoletano, con il festoso coro del pubblico, ad auspicio di un felice e gioioso anno nuovo, attendendo con ansia il prossimo appuntamento con la Nuova Orchestra Scarlatti, previsto per il suo venticinquesimo compleanno, il 21 marzo 2018.
Link: il sito della Nuova Orchestra Scarlatti – www.nuovascarlatti.it
(Foto di Klaus Bunker)
Peppe e Toni Servillo con i Solis String Quartet in “La parola canta”, dal 9 al 22 gennaio 2018 al Teatro Diana di Napoli
“Il servo”, per la regia di Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe, dal 10 al 21 gennaio 2018 al Teatro Mercadante di Napoli