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Martedì 10 ottobre 2017, Teatro Nuovo di Napoli
Ferdinando di Annibale Ruccello
La regista Nadia Baldi inaugura la stagione teatrale del palcoscenico partenopeo, portando in scena la sua visione scenica del capolavoro del drammaturgo stabiese
Il Teatro Nuovo di Napoli affida l’inaugurazione della stagione teatrale 2017/2018 a Nadia Baldi, che porterà in scena, da martedì 10 ottobre 2017 alle ore 21.00 (in replica fino a domenica 15) la sua visione scenica di Ferdinando di Annibale Ruccello, l’opera, forse, più famosa del drammaturgo stabiese.
Presentato da Teatro Segreto, l’allestimento vede nel ruolo di Donna Clotilde, nobildonna legata visceralmente al Regno delle due Sicilie al centro della vicenda, l’attrice Gea Martire, affiancata dalla cugina serva infida, Gesualda, interpretata da Chiara Baffi. Fulvio Cauteruccio veste i panni del parroco Don Catellino, e il giovane Francesco Roccasecca quelli del personaggio eponimo dell’opera.
Donna Clotilde, baronessa borbonica, si è rifugiata in una villa della zona vesuviana, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia. È con lei una cugina povera, Gesualda, che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera. I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don Catellino, un prete coinvolto in intrallazzi politici.
Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva Ferdinando, un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza “morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità, e a spingere un intreccio apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado.
“Ferdinando – si legge in una nota della regista – contiene notevoli elementi espressivi per una realizzazione teatrale delle emozioni umane, specchiandosi nella tagliente forza di una storia che, attraverso il teatro, ruoti intorno al disvelamento di una serie di segreti. Ferdinando si concentra su quello che è forse il più insondabile mistero: la mente umana. Le follie e gli incroci amorosi contenuti nella trama emergono come elementi contemporanei e modernissimi, che, da sempre, regolano la potenza dei sogni e degli affetti presenti nella storia dell’umanità”.
A valorizzare l’allestimento sono i costumi a cura di Carlo Poggioli, la scenografia di Luigi Ferrigno, la consulenza musicale di Marco Betta, il progetto luci di Nadia Baldi, le foto in videoproiezione di Davide Scognamiglio.
Durante la tournée dello spettacolo, che debutterà al Piccolo Eliseo di Roma dopo le repliche a Napoli, arriverà nelle sale cinematografiche, giovedì 19 ottobre, il film Veleni, diretto da Nadia Baldi.
Ferdinando di Annibale Ruccello
Napoli, Teatro Nuovo – da martedì 10 a domenica 15 ottobre 2017
Inizio spettacoli ore 21.00 (mercoledì, giovedì e sabato), ore 18.30 (venerdì e domenica)
Info e prenotazioni al numero 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it
Da martedì 10 a domenica 15 ottobre 2017
Napoli, Teatro Nuovo
Teatro Segreto srl
presenta
Ferdinando
di Annibale Ruccello
con
Gea Martire, Donna Clotilde
Chiara Baffi, Gesualda
Fulvio Cauteruccio, Don Catellino
Francesco Roccasecca, Ferdinando
costumi Carlo Poggioli, scenografia Luigi Ferrigno
consulenza musicale Marco Betta, progetto luci Nadia Baldi
aiuto regia Rossella Pugliese, organizzazione Sabrina Codato
foto in videoproiezione Davide Scognamiglio
regia Nadia Baldi
durata della rappresentazione 135’, con intervallo
Nadia Baldi firma la regia di Ferdinando, il testo forse più famoso di Annibale Ruccello, andato in scena per la prima volta il 28 febbraio 1986. L’opera ha vinto due premi IDI: uno nel 1985 come testo teatrale, il secondo nel 1986 come miglior messinscena.
Lo spettacolo sarà, poi, in scena a Roma al Piccolo Eliseo dal 18 ottobre al 5 novembre.
Donna Clotilde (Gea Martire), baronessa borbonica, si è rifugiata in una villa della zona vesuviana, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia. È con lei una cugina povera, Gesualda (Chiara Baffi), che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera. I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don Catellino (Fulvio Cauteruccio), un prete coinvolto in intrallazzi politici. Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva Ferdinando (Francesco Roccasecca), un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza “morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità e a spingere un intreccio apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado.
“Ferdinando contiene notevoli elementi espressivi per una realizzazione teatrale delle emozioni umane specchiandosi nella tagliente forza di una storia che attraverso il teatro ruoti intorno al disvelamento di una serie di segreti. Ferdinando si concentra su quello che è forse il più insondabile mistero: la mente umana.
Nasce così in me l’esigenza di indagare il possibile e impossibile mondo creativo che le donne sanno attuare quando i freni inibitori e culturali non hanno più il loro potere censurante.
Tutti i personaggi in una prima fase si presenteranno nel loro quotidiano per poi disvelare geniali strategie e stupefacenti mondi interiori.
Lo spettacolo si incentrerà su un’indagine minuziosa, sul cogliere le sottigliezze dei gesti, degli sguardi, dei corpi in agguato.
Racconterà la singolare dinamica attraverso la quale gli oggetti divengono padroni dei luoghi, mentre le fantasie interiori dei personaggi diventano padroni della loro esistenza fino a spingerla verso una dimensione surreale, comica, drammatica e imprevedibile: esiste sempre una connessione tra noi e i luoghi, tra noi e gli oggetti, tra noi e la memoria.
Le follie e gli incroci amorosi contenuti nella trama emergeranno come elementi contemporanei e modernissimi che da sempre regolano la potenza dei sogni e degli affetti presenti nella storia dell’umanità.
Ferdinando mette in luce le connessioni esistenziali fra dramma e malinconia, comicità e solitudine, sottolineando tali contrasti attraverso un uso di una messinscena che mira a svelare gli opposti sentimentali disseminati in tutte le esistenze.”
Nadia Baldi
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