Di: Sergio Palumbo
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Teatro Diana gremito per la prima della nuova commedia di Carlo Buccirosso, “Il pomo della discordia”, che vede come protagonisti lo stesso Buccirosso e Maria Nazionale.
Nel giorno del trentesimo compleanno del figlio del notaio Nicola Tramontano, Achille, la sorella Francesca organizza una festa a sorpresa, durante la quale spera che suo fratello riesca finalmente a confessare al padre la propria omosessualità. Per spingerlo a farlo, Francesca, con la complicità della madre Angela, invita Christian, fidanzato di Achille (che da tre anni finge invece di essere fidanzato con Francesca), l’amico Manuel, trasformista che si presenta alla festa travestito da donna e Sara, l’unica fidanzata donna di Achille prima della scoperta della propria omosessualità. Completano la lista degli invitati il vicino di casa Oscar, architetto che sembra avere un debole per Achille, e Marianna Formisano, psicologa ed amica di famiglia, . L’arduo compito di Achille è reso ancor più difficile dal carattere spigoloso del padre, burbero e dal sarcasmo tagliente, il quale, già a conoscenza del segreto del figlio, non fa nulla per nascondere la propria omofobia. Tra gli elementi di discordia c’è anche la volontà di Achille di volersi ridurre il pomo d’Adamo, ritenuto troppo vistoso…
Il testo della nuova commedia scritta da Carlo Buccirosso, che gioca con il mito greco della mela lanciata dalla dea Eris sul tavolo del banchetto di nozze tra Peleo e Teti, è gradevole e divertente e tratta con garbo e non senza una franca ironia il tema dell’omofobia, riuscendo a mettere in luce con leggerezza, ma anche facendo riflettere il pubblico, tutte le distorsioni di quella che è una mentalità ancora troppo largamente diffusa. Con un lavoro millimetrico anche sul piano della regia, curata dallo stesso Buccirosso con l’aiuto di Marina Parisi, la commedia risulta frizzante e dalla grande dinamicità, con dialoghi serrati e tempi comici ben calibrati, riuscendo a tenere alta l’attenzione del pubblico nonostante la durata di quasi tre ore (incluso l’intervallo). Anche nell’interpretazione del notaio Tramontano, Carlo Buccirosso è impeccabile e con la sua proverbiale ed irresistibile ironia riesce a rendere benissimo le sfumature di un personaggio che, sulla carta odioso, rivelerà tutta la propria tenerezza paterna nello svolgersi della rappresentazione.
Di grande rilievo la prova attoriale di Maria Nazionale, che convince nel ruolo della mamma Angela, per la quale Buccirosso, nel copione, inserisce, saggiamente, due canzoni che toccano il pubblico nel profondo e sono tra i momenti più applauditi della rappresentazione, compreso il bel finale nel quale i due protagonisti duettano gli ultimi versi, sulla musica di Sal Da Vinci.
Con Carlo Buccirosso e Maria Nazionale, un cast affiatatissimo e di ottimo livello: Monica Assante di Tatisso, Giordano Bassetti, Claudiafederica Petrella, Elvira Zingone, Matteo Tugnoli, Mauro de Palma, Peppe Miale, Fiorella Zullo e Gino Monteleone.
Bellissime le scene firmate da Gilda Cerullo e Renato Lori, ben impreziosite dall’ottimo disegno luci di Francesco Adinolfi, che portano il pubblico nell’elegante salotto di casa Tramontano, curato fin nei minimi dettagli, così come i costumi di Zaira de Vincentiis.
“Il pomo della discordia”, scritto e diretto da Carlo Buccirosso, sarà in scena al Teatro Diana di Napoli fino al 9 aprile 2017.
Link: il sito del Teatro Diana di Napoli – www.teatrodiana.it
Non sono d’accordo con la recensione. Nulla da dire sulla bravura del cast su tutti Maria Nazionale.
Ma la commedia è lenta e lunga a tratti noiosa e nel secondo atto perde quella verve di ironia e di comicità che è presente nella prima parte.
Spettacolo che non consiglierei di andare a vedere.
non sono d’accordo,lo spettacolo ha ottimi ritmi ed è interpretato molto bene.Trovo ingeneroso il commento precedente.
Spettacolo che consiglierei di andare a vedere,sopratutto a quelli che credono di avere la verità in tasca,a quelli che non conoscono la tolleranza e la flessibilità.A quelli che non sanno che non esistono i diversi ma semplicemente storie diverse.Sono una docente che questa mattina insieme ad altri colleghi ha accompagnato i propri allievi alla rappresentazione teatrale proposto coraggiosamente per le scuole.Il tema è delicato e grazie all’ironia del protagonista è stato trattato con grande maestria dal punto di vista sia sociale che introspettivo.E’ passato il dolore di un padre cresciuto con altri valori,a tratti davvero commovente, e che ha dovuto fare i conti con un presente che metteva in discussione tutto il suo mondo .E’passato l’amore per il figlio ,per la famiglia che ha salvato a tutti i costi anche attraverso l’umiliazione.E se qualcuno pensa che tutto questo è poco,non ha colto il vero messaggio che lo spettacolo attraverso le intense emozioni ha insegnato.Forse qualcuno abituato a vedere in Buccirosso solo il comico non si aspettava da lui questa prosa di grande spessore ,invece io penso che è stato bravissimo proprio per questo.A lui e ai suoi bravi attori i miei ringraziamenti per la bella lezione di vita.
Mi aspettavo molto da questa commedia.sinceramente è stata un po noiosa.lenta e gli attori bhe potevano cercare di meglio parlano a mitraglietta e so come spiegare ma si vedono che recitano.le risate?x me poche.battute scontate.il tema è importante ma trattato con ironia che non lascia una vera traccia morale.per no non mi è piaciuta.si poreva fare meglio.
A teatro dovrebbe essere indispensabile che chi interpreta un musicista sappia suonare altrimenti è fiction…il teatro è reale. Inoltre il tema è profondo e proprio per questo non dovrebbe essere trattato per luoghi comuni…che però rappresentano la forza umoristica dello spettacolo. Buccirosso è un attore fantastico… ma la commedia mi sembra non adeguata al talento degli interpreti.