Di: Sergio Palumbo
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Nel 2001 usciva nelle sale cinematografiche “L’uomo in più”, esordio registico di Paolo Sorrentino, che raccontava le storie intrecciate di un ex calciatore e di un cantante napoletano, Tony Pisapia, quest’ultimo interpretato da Toni Servillo. Al personaggio di Tony Pisapia si ispirò, qualche anno dopo, lo stesso Sorrentino, per un altro suo esordio, stavolta letterario e precisamente per il protagonista ed io narrante del suo libro “Hanno tutti ragione”: Tony Pagoda, cantante e cocainomane.
Proprio mentre Toni Servillo è sul palco del Teatro Bellini, impegnato nelle repliche di “Elvira”, Iaia Forte, qualche rampa di scale più su, porta sul palco del Piccolo Bellini il “suo” Tony Pagoda in quello che si può definire un “sequel” del precedente spettacolo teatrale (che, come il libro di Sorrentino, si intitolava “Hanno tutti ragione”).
Dopo il grande successo del concerto alla Radio City Hall di New York, raccontato nel precedente spettacolo, ora Tony Pagoda è tornato in Italia e si esibisce con la sua band ad Ascoli Piceno, in un concerto di Capodanno per salutare il primo giorno del 1980. Dopo l’esibizione, applaudita dagli ascolani anche se la voce “va a cazzi suoi”, Pagoda andrà a cena con Antonella, prorompente cantante delle Re Singers, con cui sfodera le sue armi di seduzione. Non è bello, Tony Pagoda, ma sa sedurre e lo insegna al pubblico nelle sue “lezioni di seduzione”, per ritrovarsi poi a piangere disperato nel corridoio dell’albergo, travolto dalla solitudine e dalla malinconia e tornare a Napoli da “quell’involtino d’angoscia che è diventata mia moglie”, fino alla decisione di partire per il Sud America.
Immaginare una donna nel ruolo di un personaggio così apparentemente “macho” come Tony Pagoda, col suo piglio spavaldo, sprezzante e smargiasso, è alquanto difficile. Eppure Iaia Forte entra in scena con parrucca rosso mogano dall’effetto pomatato, giacca tempestata da paillettes, grandi occhiali scuri e pantaloni attillati e tutto cambia: la sua straordinaria interpretazione, dietro la quale traspare uno studio nei minimi dettagli delle movenze, dei gesti, della postura, dei toni e delle inflessioni vocali, fa quasi subito dimenticare la differenza di genere. Ciò anche grazie alla grande sensibilità della Forte nel leggere la natura più profonda del personaggio di Tony Pagoda, andando a coglierne gli aspetti più intimi, riflessivi e nostalgici, rintracciandone un’anima quasi femminile. Molto buone anche le scelte registiche della Forte, che, rispetto al precedente spettacolo, stavolta fa più ricorso al dialogo, grazie alla presenza in scena della brava Francesca Montanino, nel triplice ruolo di Antonella, della moglie di Tony e, nel finale, della sensuale sudamericana che accoglie Pagoda nel nuovo capitolo della sua vita con tanto di corona di fiori. Perfetti i ritmi, che, come ci insegna Tony Pagoda nella sua lezione di seduzione, sono l’elemento fondamentale per sedurre una donna. E, si direbbe, anche il pubblico.
“Tony Pagoda – Ritorno in Italia” sarà in scena al Piccolo Bellini di Napoli fino al 12 febbraio 2017.
Link: il sito del Teatro Bellini di Napoli – www.teatrobellini.it
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