Di: Sergio Palumbo

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La terza edizione del San Carlo Opera Festival vede, come primi due titoli in cartellone, due opere amatissime dal pubblico partenopeo e tra quelle più rappresentate al Massimo napoletano: Aida di Giuseppe Verdi e Madama Butterfly di Giacomo Puccini.

La rappresentazione di Aida del 30 luglio 2016 avviene all’indomani della nomina di Juraj Valcuha come direttore musicale del Lirico partenopeo, con la direzione onoraria di Zubin Mehta: un binomio di grandissima rilevanza, cui si affianca la nomina di Giuseppe Picone come direttore del corpo di ballo.

L’allestimento di questa Aida è lo stesso andato in scena alla fine del 2013, con la regia di Franco Dragone qui ripresa da Michele Sorrentino Mangini e le scene di Benito Leonori. Un allestimento minimalista, forse troppo, con una scenografia molto scarna, con lunghissime corde a delimitare la scena, colonne inclinate sospese, un enorme disco sospeso a rappresentare il sole o la luna e videoproiezioni sullo sfondo. Più che ad una volontà di rendere atemporale l’opera epurando orpelli poiché “l’abbondanza scenica è stata spesso una sorta di intralcio al godimento della musica” (come si legge dalle note di regia) si ha subito l’idea di un allestimento dal budget molto ridotto, che si affida soprattutto alle videoproiezioni ed alle belle coreografie di Lienz Chang, ottimamente eseguite dal corpo di ballo del Teatro San Carlo, per impreziosire le scene e dare dinamicità all’azione. Purtroppo, però, non basta. Se è vero che un sapiente utilizzo delle videoproiezioni può fare tantissimo (ed un esempio mirabile in tal senso è stata la Norma dello scorso febbraio per la regia di Lorenzo Amato) quelle di questa Aida sono poco omogenee con la scena e talvolta sono fuori luogo se non addirittura fastidiose per la vista (come nel secondo e nel quarto atto), fornendo un buon contributo solo nell’ultima scena, che risulta davvero suggestiva. I costumi di Giusi Giustino, di cui si può senz’altro apprezzare la cura, a volte sono ingombranti ed alcuni lunghi strascichi risultano di impaccio e rischiano più volte di provocare rovinose cadute. Alcuni, poi, sono di gusto non del tutto condivisibile, tra tutti quello del Messaggero (il pur bravo Antonello Ceron), che per come è conciato sembra aver sbagliato serata, somigliando più che altro allo zio Bonzo della Madama Butterfly. La regia è spesso troppo statica e ne è l’emblema la marcia trionfale, che ha ben poco sia della marcia che, tanto meno, del trionfale.

Sotto la direzione esperta di Pinchas Steinberg l’orchestra del Teatro San Carlo è impeccabile, mentre colpisce la straordinaria prova del coro diretto da Marco Faelli, che raggiunge il suo momento migliore nella scena della consacrazione “Immenso Fthà”, con un particolare plauso per Nunzia De Falco nel ruolo della Sacerdotessa.

Nel ruolo del titolo Amarilli Nizza (in cui si alterna con Kristin Lewis) mostra grande esperienza ed una buona presenza scenica, unite ad una voce intensa e ben equilibrata, ma con qualche imperfezione su alcuni acuti (ad esempio sul “Fuggiam” del duetto con Radames nel terzo atto “Sotto il mio ciel, più libero”). Ottima la prova vocale del tenore Stefano La Colla, che si alterna con Antonello Palombi nel ruolo di Radames, con un timbro pregevole ed un fraseggio elegante, ma è spesso costretto ad un’eccessiva staticità dai costumi ingombranti, risultando troppo macchinoso in alcune scene, tra tutte quella in cui disarma Amonasro. Nino Surguladze sfodera un grande temperamento ed un’ottima espressività nel ruolo di Amneris (in cui si alterna con Eufemia Tufano), mostrando un bel colore vocale ma difettando talvolta di volume e con diverse imperfezioni di pronuncia. Nel ruolo di Amonasro, in cui si alterna con Stephen Gaertner, Giovanni Meoni, già applaudito nel ruolo di Giorgio Germont nella Traviata dello scorso novembre, si fa apprezzare per la voce sicura, espressiva e ben timbrata. Bene anche Dario Russo, nel ruolo del Re ed il Ramfis di Marco Spotti.

Aida sarà in scena al Teatro San Carlo di Napoli fino al 2 agosto 2016.

Link: il sito del Teatro San Carlo di Napoli – www.teatrosancarlo.it