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CLASSICO CONTEMPORANEO
III edizione
dal 17 al 30 agosto 2016
Chiostro del Convento di San Domenico Maggiore, Napoli
direzione artistica
Gianmarco Cesario e Mirko Di Martino
organizzazione: Teatro dell’Osso
in collaborazione con Aries Teatro ed Eventi
La terza edizione di “Classico Contemporaneo” sarà ancora più ricca delle precedenti: 14 giorni di programmazione consecutiva, dal 17 al 30 agosto 2016, 13 spettacoli, 4 debutti assoluti, e ben 9 spettacoli presentati per la prima volta a Napoli. Il successo delle due precedenti edizioni ci ha spinti ad offrire al pubblico una rassegna di qualità sempre più alta, con spettacoli diversi per generi e stili, ma tutti accomunati, come sempre, dalla capacità di rielaborare testi classici con linguaggi contemporanei. Quest’anno, la rassegna si apre alle rappresentazioni non convenzionali: 3 spettacoli proporranno al pubblico allestimenti insoliti, al di fuori delle tavole del palcoscenico, trasformando gli ambienti del Chiostro di San Domenico Maggiore in strade del Seicento napoletano, in salotti delle case inglesi, in macchine del tempo che trasporteranno gli spettatori da un secolo all’altro. Non poteva mancare, nell’anno delle celebrazioni shakespeariane, un consistente omaggio al grande drammaturgo inglese, con tre spettacoli che lo celebreranno attualizzandolo al giorno d’oggi. Ci sarà spazio, ovviamente, anche per il teatro della tradizione napoletana, per il teatro musicale dei grandi interpreti, per la commedia antica e per il teatro civile e sperimentale. Abbiamo conservato inalterato il costo dei biglietti, con prezzi molto accessibili, con diverse formule di abbonamenti per tutte le tasche
Ci fa piacere, infine, ringraziare ancora una volta l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, nella persona dell’assessore Nino Daniele, per la fiducia confermataci per questo terzo anno, cosa che ci rende particolarmente orgogliosi.
biglietti: intero € 12, ridotto € 10
tel.: 329 1850120
email: info@classico-contemporaneo.it
www.classico-contemporaneo.it
facebook.com/classicocontemporaneo
mercoledì 17 agosto 2016 ore 21:30
DAI CORTILI ALLE CORTI
SPETTACOLO DI TEATRO ITINERANTE
tratto da: Lo Cunto de li Cunti di Gianbattista Basile
con: Niko Mucci, Gianluca Cangiano, Mario Autore, Federica Pirone, Francesca Niespolo, Marcella Vitiello, Fortuna Liguori, Carmela Ricci
regia: Niko Mucci e Domenico Basile
“Dai cortili alle corti “ nasce dall’idea di riproporre in chiave linguisticamente più accessibile le fiabe della prima giornata del Pentamerone di Basile: Lo cunto de li cunti , recentemente ispiratore dell’ultimo film di Garrone. L’occasione è stato il 450 della nascita dell’autore G.B. Basile, colui che riproponendo in chiave scritta e lingua barocca, il mondo della narrazione orale popolare, ha aperto la porta sul mondo del racconto magico e fiabesco, permettendo ai vari Grimm, Perrault , ed altri autori il saccheggio e la trasformazione di quel patrimonio napoletano in fenomeno culturale di rilevanza europea. La nostra elaborazione linguistica ha incontrato il favore del pubblico nei dieci giorni della manifestazione “Basile nei luoghi del Basile” organizzata in collaborazione col Comune di Giugliano in Campania nel dicembre 2015, abbiamo quindi pensato a due direttrici di spettacolo : 1) l’occupazione dei borghi storici e la creazione di un percorso narrativo , nel quale il pubblico passa da una location all’all’altra accompagnato da musicisti ed artisti di strada sorta di Pifferai di Hammelin in uni itinerario magico alla riscoperta di luoghi significativi dei paesi ospitanti 2) La riproposizione in spazi più ristretti del tema della chiusura verso l’esterno , a causa di pesti o guerre e la necessita sia di trascorrere il tempo in modo lieto , ma anche di imparare dalle storie una morale che sia in qualche modo rassicurante rispetto ai pericoli dell’esterno , perché permette di riconoscersi in una comunità, in una cultura comune. Per questo c’è un prologo che introduce le motivazioni, antiche come contemporanee: Ci riuniamo a cercare un rassicurante punto di unione e riflessione sulla nostra comune morale, mentre il mondo fuori è attraversato dalla violenza che morbi e scorrerie saracene fanno esplodere. Sarà il susseguirsi delle narrazioni e la presenza delle musiche e canzoni di Niko Mucci a creare un distacco una barriera momentanea, a protezione della nostra volontà di riflettere sulle basi della nostra cultura.
giovedì 18 agosto 2016 ore 21:30
MATRIMONI
SCHERZI DA… CECHOV
da Atti unici di Anton Cechov
con: Marcello Raimondi, Maria Rosaria De Liquori, Rosario Giglio, Loretta Palo
regia: Gigi Savoia
L’orso e Una domanda di matrimonio, due “scherzi” come lo stesso Čechov ebbe a definirli, con la consapevolezza che a teatro, come nella vita, l’umanità resta profondamente stupida. I personaggi de L’orso e Una domanda di matrimonio sono pieni di sorprendente vitalità. Fremono come bambini, prigionieri di ambizioni futili. Sono logorati dal bisogno dei quattrini e dalla brama del possesso ma non dimenticano le piccole, inevitabili, rivelazioni dell’amore, gli svenimenti e le capricciose pulsioni dell’eros. La loro natura, talvolta irriverente e irascibile, è pronta a esplodere e a ripiombare, d’improvviso, nelle leggera e soffocante nebbia mattutina tipica della provincia campestre che l’ha generata.
Anton Čechov è un classico; e i classici appartengono sempre a un tempo che deve ancora venire. Rispetto al suo tempo, al tempo che egli volle rappresentare, quello che oggi non è cambiato è il senso di vivere senza orizzonti, di appartenere a un mondo incancrenito e decrepito. Nel frattempo, la vita scorre comica e ingloriosa, come in un leggera commedia delle vanità, una buffa commedia dell’incertezza. Mentre noi ci illudiamo.
La scelta di rappresentare questi due atti unici in napoletano, nasce dal fatto che crediamo il nostro dialetto/lingua capace di meglio disegnare e di rendere più semplici e comici i personaggi rappresentati
Gigi Savoia
venerdì 19 agosto 2016 ore 21:30
SHAKESPEARE’S TEA
DIALOGHI, POESIE, MUSICHE DAL VIVO E TÈ
da Wiliam Shakespeare
con: Roberto Ingenito, Ciro Giordano Zangaro, Francesca Borriero.
violinista: Viviana Ulisse
regia: Fabio Pisano
Un tea con Shakespeare, sì! Uno spettacolo, un viaggio, attraverso la penna del mitico Bardo! Si arriva sino a Londra, siamo alle cinque in punto di un pomeriggio qualsiasi, l’ora del tea! L’ora dei biscotti! L’ora ideale, per un pastiche, un ensamble di opere scelte, del più grande drammaturgo della storia!
Gli oltre 450 anni di William Shakespeare si riducono a zero, di fronte i suoi immortali e trasversali capolavori.
Questo pastiche, è pensato per gratificare il pubblico con la poesia, i monologhi più famosi, i dialoghi più significativi e divertenti, del percorso artistico-letterario di questo immenso autore teatrale, misurate con interpretazioni talvolta singolari, stravaganti, che ne risaltino ancor di più l’universalità.
Ripercorreremo le sue tragedie, le sue commedie, e rileggeremo i suoi sonetti, dedicati al misterioso <<fair friend>> e alla nuova ispiratrice, definita <<dark lady>>.
Il tutto per un’ora di teatro e doveroso omaggio a Shakespeare, e ai suoi immensi capolavori.
In scena, a servire tea e parole, ci saranno Roberto Ingenito, Francesca Borriero e Ciro Giordano Zangaro, conditi con le incursioni in violino di Viviana Ulisse.
sabato 20 agosto 2016 ore 21:30
L’ISISTRATA
tratto da Lisistrata di Aristofane
a cura di Noemi Giulia Fabiano
con: Cinzia Annunziata, Noemi Giulia Fabiano, Roberta Di Sarno , Svetlana Giacchetti,
Rosaria Visone, Antonio Gargiulo, Flavio Visone
regia: Antonio Gargiulo
- 2022. L’occidente dichiara guerra all’ISIS. Se la propaganda islamica è riuscita a reclutare foreign fighters europei con tecniche di comunicazione importate dalle migliori università del vecchio continente, dall’altro lato l’occidente non si è fatto cogliere impreparato rispolverando il proprio spirito bellico e richiamando al fronte i propri cittadini con una propaganda 3.0, che si dimostra altrettanto persuasiva.
Al centro tra i contendenti si staglia Lisistrata, donna, determinata e riflessiva, che riuscirà a unire le donne di entrambi gli schieramenti per mettere fine alla guerra e instaurare (perché no?) il dominio delle donne. Come? Inibendo agli uomini il duplice accesso: alla rete e al sesso.
L’intenzione è quella di non tradire Arfistofane pur concedendosi la libertà di inventare, rinnovare i contesti classici adattandoli al presente. Il linguaggio artistico che si delinea è differente, ma i contenuti del commediografo restano trasversali tra le epoche, immutabili e attuali.
domenica 21 agosto 2016 ore 21:30
LEI, KURT WEILL
LA DONNA NELLE MUSICHE DI WEILL
con: Patrizia Spinosi
regia: Mariano Bauduin
Protagonista del panorama musicale della prima metà del Novecento, Kurt Weill si distingue per la sua capacità di assorbire le diverse correnti tematiche e stilistiche del tempo, senza consegnarsi a nessuna di esse, ma elaborando una cifra propria, inconfondibile, che ci permette di considerarlo quale indiscusso Maestro dell’Espressionismo. I personaggi femminili cantanti da Weill hanno insito un desiderio rivoluzionario: usare la lotta per ribaltare il divario sociale e le differenze di classe. Seppure seducenti le donne weilliane cantano con il coltello nascosto in una mano e la pistola dentro la giarrettiera.
lunedì 22 agosto 2016 ore 21:30
IL DISTRATTO
liberamente ispirato a Aspettando Godot di Samuel Beckett
con Antonio Grimaldi, Alessandro Gioia,
Gabriella Orilia, Cristina Milito Pagliara.
regia Antonio Grimaldi
Aspettando Godot è il testo più conosciuto e rappresentato del teatro dell’assurdo. La storia è semplice: due uomini attendono l’arrivo di Godot. Durante questa attesa, i personaggi esprimono l’angoscia esistenziale del chi siamo, dove andiamo, cosa ci facciamo qui. Naturalmente, non riceveranno alcuna risposta e Godot non arriverà mai.
L’idea di affrontare questo testo oggi, nella sua interezza, resta ardua; poichè rappresentarlo non porterebbe alcun nuovo stimolo allo spettatore, né all’artista che lo propone.
Per questo motivo ho deciso di utilizzare il testo come pretesto e sviscerare l’universo di non detto di cui è pregno. La messa in scena, infatti pur riproponendo la struttura narrativa ei personaggi principali, non segue l’andamento del copione ma gioca col tempo e con lo spazio, rendendo i personaggi metafore del mondo contemporaneo. Vladimiro ed Estragone escono dal grigio mondo beckettiano, vengono catapultati in un mondo colorato e sfavillante che li distrae continuamente dalle domande di fondo. Due idioti moderni, che all’emergere del dubbio spostano lo sguardo verso l’immagine dorata di un mondo illusorio.
Antonio Grimaldi
martedì 23 agosto 2016 ore 21:30
LE VOCI DI… EDUARDO
Isirato a Le voci di dentro di Eduardo De Filippo
con: Giovanni Gazzanni, Salvatore Mincione Guarino,
Elio Musacchio, Gaia Rossi, Asia Franceschelli, Mattia Rodi, Augusto Di Primio
regia: Salvatore Mincione Guarino
Le voci di dentro. Una commedia umana, in cui ciascuno di noi può identificarsi e riconoscersi, una rappresentazione delle coscienze che brulicano sotterranee nel buio delle nostre vite.
Nell’apparente tranquillità quotidiana serpeggiano sospetti e dubbi il cui unico testimone è rappresentato da Alberto Saporito, spettatore del degrado umano e della diffidenza che non risparmiano neppure il nucleo familiare.
“Io mi vergogno di appartenere al genere umano” è l’espressione che sintetizza il percorso dell’uomo, tra sogno e realtà il cui confine è talmente labile da impedirne il discernimento.
Rispetto alla commedia originale, in cui si dà ampio spazio agli eventi quotidiani che precedono lo sviluppo della vicenda, ho voluto, al contrario, aprire lo spettacolo con l’inizio del secondo atto. Gli attori vestono i panni dei diversi personaggi e lo fanno a vista, spogliando i manichini e vestendo di volta in volta i panni di questo o quel personaggio. Il ricorso a figure inanimate serve a sottolineare l’impossibilità dell’uomo a comunicare. Gli uomini diventano manichini in questo “gioco delle parti” dove non c’è più un confine definito tra il sogno e la realtà.
La scelta registica è legata alla volontà di dare rilevanza scenica al personaggio di Zi’ Nicola, denuncia e incarnazione dell’incomunicabilità umana, simbolo del disagio relazionale e dell’incapacità di intendersi di pirandelliana memoria. L’uomo si muove su un altro livello rispetto agli altri personaggi (la sua collocazione fisica sulla scena sottolinea il suo distacco dalla realtà). Come spettatore privilegiato, osserva dall’alto le vicende umane e, a differenza della versione eduardiana, si rende visibile al pubblico, lume per la vita di Alberto e personaggio dal destino crudele: quello di “veder giusto”.
Il non detto di Zì Nicola diventa parola attraverso i versi de “La mia preghiera” di Eduardo: “quanti t’hanno pregato con fervore: – Dio mio fammi morire! – Io non ti chiedo questo grande onore, ma…fammi incretinire!”
mercoledì 24 agosto 2016 ore 21:30
SEMENZELLA
ispirato ad Euripide
con: Tina Femiano,
Carmen Femiano,
Monica Cipriano, Francesca Fedeli
Musiche di Pan, Nando Misuraca e Gaemaria Palumbo
testo e regia: Sandro Dionisio
La nuova piece del regista Sandro Dioniso, è ispirata a fatti di cronaca realmente accaduti e datati 2010, quando nella città di Terzigno, la popolazione fu protagonista di una vera e propria rivolta contro la decisione governativa di aprire nel loro territorio” la cava più grande d’Europa, a dispetto del disastro ambientale già imposto al territorio con l ‘apertura di cava Sari.
Semenzella è una “Mamma Vulcanica”, una donna semplice divisa tra famiglia e barricate improvvisate ma è anche la voce antica di una comunità che rivela solo nel finale la propria natura mitologica.
Salita per caso su un olivo della propria bellissima terra devastata, Semenzella si trova a bruciare la bandiera italiana senza vera convinzione, ma lo choc di quell’atto diventa il pretesto per raccontarsi e mettersi in gioco.
Un testo per voce e coro, dove la voce arcaica della città si perde nelle strofe delle canzoni popolari trovando in esse una eco se non una risposta.
L’ omaggio appassionato di Erri De Luca alla gente di Terzigno introduce una canzone alla Sirena Partenope che trova sempre nuove spoglie per incarnarsi nel ventre vivo della città, affidata alla sensibile interpretazione di Tina Femiano e alla voce di Carmen Femiano, Monica Cipriano e Francesca Fedeli accompagnate dalle musiche di Pan, Nando Misuraca e Gaemaria Palumbo.
giovedì 25 agosto 2016 ore 21:30
I MENECMI
adattamento in chiave moderna, con canzoni, di Fabio Pisano dall’omonima commedia di
Tito Maccio Plauto
con: Enzo Varone, Gennaro Morrone, Antonio Vitale, Pina Giarmanà, Tina Gesumaria, Elena Fattorusso
Regia: Enzo Varone
Due gemelli, che il caso ha separato da bambini, si trovano a vivere ignari l’uno dell’altro nella stessa città. Lo scambio di persona, che la perfetta somiglianza rende inevitabile, dà avvio alla vicenda comica. Da questo espediente scaturisce una serie infinita di equivoci, ambiguità, incomprensioni, fraintendimenti ed errori che sfociano in situazioni esilaranti capaci di far divertire il pubblico dall’inizio alla fine. Un servo, un parassita, una moglie gelosa, una tenera amante si trovano coinvolti in una serie di situazioni paradossali che scardinano l’ordito delle convenzioni quotidiane, portando i due protagonisti sull’orlo della follia, fino a che l’atteso riconoscimento non risolve l’intrigo. Commedia fresca e divertente, che ispirò celebri autori quali Shakespeare e Goldoni.
venerdì 26 agosto 2016 ore 21:30
L’ARMONIA RITROVATA
CONCERTO D’AUTORE
orchestrazioni: Roberto De Simone
con: Raffaello Converso
(voce, chitarre, mandolino e mandola)
chitarra: Franco Ponzo
fisarmonica: Enzo Grimaldi
L’Armonia Ritrovata è un cammino nella musica d’Autore che restituisce scritture perdute, villanelle, arie, temi di Mozart, Tosti e poemi di Pasolini fino ad arrivare a componimenti inediti di Roberto De Simone.
Il repertorio d’Autore, la villanella La Morte di Mariteto di Costanzo Festa del 1537, Deh vieni alla finestra (canzonetta dal Don Giovanni di Mozart) Fenesta vascia, Il soldato di Napoleone poema di P.P. Pasolini musicato da Sergio Endrigo e due brani inediti di Roberto De Simone, La ballata di Maria Cristina, storia vera di una suora spergiura durante il periodo delle Quattro Giornate di Napoli e Gli angeli dell’inferno ovvero la storia tragica di Guglielmo e Joao su musica sudamericana, nonché Lauda per Padre Pio da Pietrelcina, sulla musica di Bella Ciao, di cui De Simone ha scoperto le radici Yddish. Riascolteremo anche Lili Marleen , Dove sta Zazà?, Canto del Filangieri e Je so’ pazzo dal CD L’Armonia Sperduta.
L’Armonia Ritrovata debutterà ufficialmente il 26 agosto nel Chiostro di San Domenico Maggiore nell’ambito della rassegna Classico Contemporaneo.
sabato 27- domenica 28 agosto 2016 ore 21:30
TIME MACHINE SHAKESPEARE
SPETTACOLO ITINERANTE
ISPIRATO AI PERSONAGGI DI SHAKESPEARE
testi di Maurizio Capuano, Mirko Di Martino, Luisa Guarro, Cristian Izzo, Viola Pereira, Fabio Pisano, Francesco Rivieccio, Diego Sommaripa
con Orazio Cerino, Luigi Credendino, Ivana D’Alisa, Pino L’Abbate, Roberta Misticone, Titti Nuzzolese, Marco Palumbo, Peppe Romano
ideazione e regia Mirko Di Martino
Che cosa succederebbe se alcuni dei più famosi personaggi di William Shakespeare prendessero vita al giorno d’oggi? Il nostro spettacolo parte proprio da questa semplice e fantasiosa ipotesi. Per svilupparla, si sono messi all’opera otto giovani drammaturghi che, ciascuno a suo modo e nel suo stile, hanno riscritto un personaggio shakesperiano. Sono nati così otto monologhi brillanti, originali, sorprendenti, tra i quali gli spettatori potranno viaggiare liberamente, nel tempo e nello spazio. Il pubblico potrà scegliere i quattro monologhi che più lo interessano: ci saranno Amleto, Desdemona, Frate Lorenzo, Bottom, Shylock, Caterina, Mercuzio e Lady Macbeth.
lunedì 29 agosto 2016 ore 21:30
JONOJ
da Le Sedie di Eugene Ionesco
con Ivan Improta e Adelaide Oliano
adattamento e regia
Victoria DeCampora
Roberto Ingenito, Adelaide Oliano
Il nostro allestimento potrebbe essere definito una passeggiata acrobatica sulle sedie.
Due vecchi aspettano il loro pubblico invisibile, hanno un messaggio che salverà l’umanità. I due vecchi sono però anche due attori, e di pubblico ce n’è in effetti uno reale, presente. Di qui l’ambiguità, la confusione, l’accavallamento, citano Ionesco più che metterlo realmente in scena. La loro realtà coincide con quella dei personaggi che interpretano, le musiche sembrano quasi una citazione ulteriore dei testi. I due giocheranno con Le Sedie fino a che le sorti non coincideranno totalmente nella morte, cioè nella fine dello spettacolo.
Il riadattamento è stato curato durante l’allestimento attraverso una scrittura scenica, attraverso le improvvisazioni degli attori, attraverso l’ascolto delle musiche. Musiche che sono diventate parte della drammaturgia, che hanno valorizzato e non sostituito il testo.
In una lettura più attenta dell’originale “Le Sedie” di Jonesco abbiamo colto un aspetto che in un primo momento ci era sfuggito: l’eleganza. L’atmosfera di Parigi negli anni cinquanta, intrisa di cultura, di vivacità, di memoria; di Parigi che risorge dolorosamente, ma anche con ironia e compostezza dalle macerie della guerra. I recenti e drammatici attentati terroristici, accaduti nel pieno del nostro lavoro e quando avevamo già imboccato questa strada, hanno rafforzato l’idea di un omaggio alla cultura europea decadente e nostalgica.
Abbiamo evitato per quanto possibile l’indulgenza al grottesco, privilegiando sempre l’ironia, la leggerezza, il gioco sul teatro.
Victoria DeCampora
martedì 30 agosto 2016 ore 21:30
NON TUTTI I LADRI VENGONO PERCUOCERE
di Danilo Rovani
liberamente tratto da
Non tutti i ladri vengono per nuocere di Dario Fo
con: Cosimo Alberti, Stefano Ariota, Massimiliano Cataliotti, Daniela Cenciotti, Donatella de Felice, Danilo Rovani
al pianoforte: Maestro Luigi Montesanto
aiuto regia Roberta Guida
make up art Vincenzo Cucchiara trucco Virginia Pezzella
scenografia Dario D’Isanto grafica e video Alessandro Derviso
regia Danilo Rovani
Napoli, anni ’60. L’assessore Frazosi porta nel proprio appartamento la sua amante, mentre sua moglie è nella casa di campagna. Credendo di essere soli i fedifraghi danno inizio a quella che dovrà essere una serata piccante. I due però ignorano che un maldestro ladro poco prima si è intrufolato nell’appartamento…
Fu sul principio degli anni duemila che conobbi questo atto unico di Dario Fo, ne fui interprete al teatro Brancaccio di Roma, con la regia di Riccardo Cavallo; capii subito il potenziale insito in quel testo. A quindi anni, circa, di distanza ho deciso di metterlo in scena, questa volta non solo come attore, ma anche come regista. Avvalendomi di un cast di attori-cantanti, ho ambientato la vicenda sì in un interno borghese, come da testo originale, ma fingendo che questo interno fosse lo studio televisivo in cui venivano registrati i programmi come Studio Uno o Il Musichiere. Un rimando a quell’epoca, quelli che sono stati gli anni ’60, non solo attraverso l’originale ambientazione del testo, ma una vera e propria forma di tributo alla televisione di quel tempo e agli interpreti geniali che l’hanno resa indimenticabile, una sorta di amarcord per gli spettatori di ogni età; perché, se per i più anziani sarà un piacevole tuffo nel passato, per i giovani sarà un modo divertente e scanzonato di conoscere un passato importante della nostra storia artistica e non. Seguendo la scia di quelli che erano gli show e un filone della cinematografia dell’epoca, ho preparato una messinscena che strizza l’occhio anche ai famosi film musicali che proprio in quegli anni riscuotevano enorme successo ai botteghini e che col tempo hanno assunto il nome i “Musicarelli”. La vivacità del testo, supportato da una regia attenta alla parola, al gesto e al movimento scenico, rende questa commedia degli equivoci una sorta di Commedia dell’arte dei giorni nostri. Tenendo fede non tanto nel testo quanto nell’ideologia al maestro Fo, ho privilegiato una regia volta al totale lavoro sull’attore, sfruttando la parte mimica e vocale in tutte le sue forme, corporea e scenica, creando così personaggi surreali, sopra le righe, caricaturali. Ne è massimo esempio l’uomo che assume il ruolo di donna e moglie del ladro; anche questo un riferimento alla grande commedia italiana che ha visto perfino attori del calibro di Tognazzi, Gassman, Manfredi e Panelli, passando per il principe Antonio de Curtis, calarsi nei panni di una donna per esaltare la forma comica. Un ritorno alle origini e alla tradizione nel nome della più classica commedia italiana in chiave anche musicale come siamo stati abituati dalle grandi produzioni del Teatro Sistina. Oggi che sempre più la società corre e si definisce smart, uno spettacolo che omaggia un’epoca e i suoi artisti che l’hanno resa immensa.
Una serata di gala per Jonas Kaufmann, il 12 settembre 2016 al Teatro San Carlo di Napoli
Rufus Wainwright in concerto all’Arena Flegrea di Napoli, giovedì 28 luglio 2016. Special guest Emma Marrone