Di: Sergio Palumbo
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Il concerto di Sergio Cammariere, Gino Paoli e Danilo Rea è un evento unico, una vera e propria esclusiva dell’Arena Flegrea di Napoli, tornata finalmente ad ospitare la grande musica nazionale ed internazionale. Se il sodalizio tra Gino Paoli e Danilo Rea va avanti ormai da tre anni, mai i due avevano condiviso il palco con Sergio Cammariere, che di se stesso cantava: “Cantautore piccolino confrontato a Paoli Gino”.
Apre il concerto il folk garbato con venature blues di Gnut, nome d’arte di Claudio Domestico, sul palco con Marco Caligiuri alla batteria, Valerio Mola al contrabbasso e Gianluca Capurro alla chitarra elettrica e cori. Visibilmente emozionato, Gnut si rivela come uno degli artisti più interessanti della scena partenopea, con brani dagli arrangiamenti ricercati e testi di grande impatto, come Solo una carezza, che racconta la toccante storia della bisnonna del cantante o l’intensa L’ammore ‘o vero, tratto dal disco di Daniele Sepe Capitan Capitone e i Fratelli della Costa, che vede la partecipazione di tanti artisti napoletani, tra cui, appunto, Gnut.
Dopo l’opening act di Gnut, sale sul palco il solo Danilo Rea, che incanta il pubblico con un medley per solo pianoforte di brani celebri, tra cui Quanno chiove di Pino Daniele, Here comes the sun dei Beatles, Pescatore e Bocca di rosa di Fabrizio De André. Gino Paoli raggiunge quindi Rea, per regalare al pubblico alcune delle pagine più belle della sua oltre cinquantennale carriera artistica: canzoni indimenticabili come Che cosa c’è, Sapore di sale, La gatta, Una lunga storia d’amore, Ti lascio una canzone, Il cielo in una stanza, e brani di straordinaria poesia, come Albergo a ore, Fingere di te, Vivere ancora, Sassi. Tre generazioni di pubblico applaudono emozionate questo cantautore che ha scritto la storia della musica italiana e che ancora oggi, a ottantadue anni, incanta le platee con la sua voce inconfondibile e la sua musica semplice e raffinata al tempo stesso, impreziosita dalle evoluzioni pianistiche di Danilo Rea, che rendono il tutto ancor più magico.
Dopo l’intervallo, tocca a Sergio Cammariere ripercorrere i suoi successi, accompagnato da un quartetto di ottimi musicisti: Amedeo Ariano alla batteria, Luca Bulgarelli al contrabbasso, Bruno Marcozzi alle percussioni e Daniele Tittarelli al sax. Dopo Spiagge lontane, da Sul sentiero, sono tanti i brani tratti dal primo album Dalla pace del mare lontano: oltre alla title track, Cammariere esegue Sorella mia, Le porte del sogno, Per ricordarmi di te ed il primo singolo, Tempo perduto. Non mancano i successi sanremesi: Tutto quello che un uomo, vincitore del Premio della Critica nel 2003 (che Cammariere chiede al pubblico di cantare con lui ed il pubblico non lo delude, intonando il brano senza sbagliarne una parola) e L’amore non si spiega del 2008. Ma come potrebbe mancare Cantautore piccolino? Danilo Rea raggiunge Cammariere ed il suo gruppo ed il simpatico brano è intervallato da dialoghi al pianoforte tra i due, per poi presentare il gruppo e chiamare sul palco Gino Paoli per questa speciale e magica “3union”.
Il primo brano eseguito dai tre artisti riuniti sul palco è un omaggio a Napoli: Napul’è di Pino Daniele, cantata da Gino Paoli e Sergio Cammariere con il sottofondo musicale dei pianoforti di Rea e Cammariere è pura emozione. Un altro omaggio alla musica napoletana, con Passione e Reginella, sarà poi fatto da Gino Paoli, cittadino onorario di Napoli e grande appassionato di Libero Bovio. Tre brani di Luigi Tenco (Vedrai, Un giorno dopo l’altro e Io che amo solo te) sono intervallati da Il poeta di Bruno Lauzi, per poi concludere con Senza fine questo concerto unico ed indimenticabile.
Link: il sito dell’Arena Flegrea di Napoli – www.arenaflegrea.com
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