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Maxim Vengerov
accompagnato al pianoforte da Roustem Saïtkoulov
con un repertorio estremamente raffinato
ritorna per la stagione concertistica The Golden Stage
al Teatro di San Carlo
data unica, giovedì 28 aprile, ore 20.30
Teatro di San Carlo
Giovedì 28 aprile 2016, ore 20.30 (turni S/P)
Giovedì 28 aprile 2016 ore 20.30 al Teatro di San Carlo, uno dei concerti più attesi della stagione sinfonica 20XV/20XVI The Golden Stage, il ritorno al Massimo napoletano di Maxim Vengerov, tra i violinisti più acclamati dalla scena internazionale.
Con il suo prezioso ex Kreutzer Stradivari (del 1727) e accompagnato al pianoforte da Roustem Saïtkoulov, Maxim Vengerov eseguirà un programma che include la Sonata per violino e pianoforte, “Grand Duo” in la maggiore, op. post.162, D 574 di Franz Schubert (1797 – 1828), seguita dalla Sonata n.7 in do minore, per violino e pianoforte, op.30 n.2 di Ludwig van Beethoven(1770 – 1827), dalla Sonata per violino e pianoforte di Maurice Ravel (1875 – 1937).
Nella seconda parte del concerto, Vengerov eseguirà Ètude n. 6 per violino solo, introduzione, tema e variazioni sopra il canto popolare irlandese The Last Rose of Summer di Heinrich Wilhelm Ernst(1814 – 1865) e infine di Niccolò Paganini (1782 – 1840) Cantabile, per violino e pianoforte in re maggiore, op. 17 e I Palpiti op. 13 (arrangiamento di Fritz Kreisler per violino e pianoforte da un tema di Rossini).
Assente dal palcoscenico napoletano dal 2004, Maxim Vengerov, nato a Novosibirsk, in Siberia, da padre oboista e madre direttore di un coro di voci bianche, inizia a studiare violino a quattro anni. Sin dai sedici è richiestissimo dalle principali sale da concerto di tutto il mondo, suona con tutti i grandi e incide dischi con Abbado, Barenboim, Rostropovich, solo per citarne alcuni. Esponente di spicco della scuola violinistica russa, considerato il più grande violinista vivente, è dotato di un’incredibile tecnica e di una significativa personalità interpretativa, che gli hanno permesso di conseguire un Grammy Award nel 2004 e un Gramophone Artst of The Year nel 2002. Nelle ultime stagioni Maxim Vengerov si è esibito sia come solista sia come direttore d’orchestra con i Berliner Philharmoniker, London Symphony Orchestra, la BBC Symphony Orchestra, Mariinsky Theatre Orchestra e Chicago Symphony Orchestra.
Roustem Saïtkoulov, nato in Russia, ha cominciato a suonare pianoforte a quattro anni ed è entrato nelle Junior Classes del Kazan Conservatory all’età di sei anni. Ha proseguito i suoi studi al Conservatorio Čajkovskij di Mosca, per poi perfezionarsi alla Munich Music High School. È vincitore di numerose competizioni internazionali tra cui il Grand Prix of the Montecarlo Piano – Masters, consegnatogli dal Principe Ranieri III di Monaco e il Busoni a Bolzano.
Roustem Saïtkoulov si esibisce regolarmente con orchestre di prestigio tra cui la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, la Monte Carlo Philarmonic Orchestra, la Prague Symphony Orchestra, la Sinfonia Varsavia, l’Orchestra della Rai di Torino, la Tonhalle Orchestra Zurich, la St- Petersburg Philarmonic Orchestra e la Beijing Symphony Orchestra.
Nella prima parte del concerto Vengerov e Saïtkoulov spazieranno dalle atmosfere del romanticismo shubertiano della Sonata per violino e pianoforte in la maggiore nota come Gran Duo, e composta nell’agosto del 1817, quando l’autore aveva solo 20 anni, in un percorso à rebours che porta alla Sonata per violino e pianoforte n. 7 in do minore, op. 30 n.2 che Ludwig van Beethoven compose nel 1802 – in cui si sente ancora l’influenza mozartiana, ma comunque ricca di spunti personali – fino ad arrivare alle sonorità novecentesche, intrise di elementi jazz e blues della Sonata n. 2 in sol maggiore per violino e pianoforte di Maurice Ravel, scritta tra il 1923 e 1927.
La seconda parte del concerto si aprirà con Ètude n. 6 per violino solo, introduzione, tema e variazioni sopra il canto popolare irlandese The Last Rose of Summer di Heinrich Wilhelm Ernst (1814 – 1865), brano noto per la difficoltà d’esecuzione.
La melodia tradizionale, chiamata Aislean an Oigfear o The Young Man’s Dream, trascritta da Edward Bunting nel 1792 al, fu poi oggetto del poema composto da Thomas Moore nel 1805, pubblicato nel dicembre del 1813, all’interno della raccolta A Section of Irish Melodies.
Infine, un tributo al genio di Niccolò Paganini di cui sono previste le esecuzioni del Cantabile, per violino e pianoforte in re maggiore, op. 17 e I Palpiti op. 13 (arrangiamento di Fritz Kreisler per violino e pianoforte) che confermano la concezione compositiva di Paganini come serie di accordi, trilli e salti di registro di difficile impostazione ed esecuzione.
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