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Dal 20 al 24 gennaio 2016 al Piccolo Bellini di Napoli

Some Girl(s)

di
Neil LaBute

con
Gabriele Russo

Laura Graziosi
Bianca Nappi

Roberta Spagnuolo

Martina Galletta
regia
Marcello Cotugno

produzione
Fondazione Teatro di Napoli

traduzione e adattamento

Gianluca Ficca e Marcello Cotugno
Some girl(s) è una pièce del 2005 il cui protagonista Guy – nome, scelto non casualmente da Neil LaBute, che in italiano si potrebbe tradurre semplicemente come “ragazzo” – decide, prima di sposarsi, di mettere a posto, come ci dice lo stesso autore, «il casino che ha combinato nella sua vita sentimentale lungo la strada verso la propria maturità». La sua idea è di incontrare, durante un viaggio che lo porterà in 4 stanze d’albergo di altrettante città statunitensi, le ex più importanti della sua vita (dalla fidanzatina del Liceo al suo ultimo grande amore) per chiarire gli inevitabili “non detti” che accompagnano i fallimenti delle relazioni sentimentali, e poter affrontare il matrimonio dopo essersi riguadagnato, grazie a dei confronti “sinceri”, una sorta di “verginità sentimentale”…

Info spettacolo

Teatro Bellini
Some Girl(s)
Dal 20 al 24 gennaio

Prezzi:
intero 15 € – Ridotto (under 29, over 65, titolari card Politeatro, titolari di abbonamento del Teatro Bellini, cral, convenzioni) 10 € – Ridotto titolari card Politeatro under 30 6 €

Orari: mercoledì, giovedì, venerdì, sabato h. 21:15 – Domenica h. 18:30

Durata: 1h e 30 min.senza intervallo

Note di regia

Quello che emerge di Guy è il tragicomico ritratto, in bilico tra Rohmer e Voltaire, di un uomo-bambino: un adultescente che barcolla tra paura di impegnarsi, senso di colpa e una spietata ambizione che lo spinge, un po’ per cinismo un po’ per incoscienza, a consumare e manipolare le donne della sua vita. Simpaticamente sconfitto su tutti i fronti, alla fine sarà capace di rialzarsi, nonostante i lividi, senza pensarci troppo su. E con la stessa leggerezza (o superficialità) di sempre, ricomincerà a macinare la propria vita tra un danno e un altro. Quattro donne si alterneranno in scena con il protagonista, e una quinta sarà interprete di un insolito contenuto extra. La messinscena, infatti, si contamina con una multimedialità che supera i confini teatrali: grazie a un link gli spettatori avranno la possibilità di assistere a un quinto episodio della storia che, visibile solo online, li condurrà ancora più in profondità in quest’indagine sulle complessità delle relazioni uomo-donna.

Guy è un uomo bambino o è anche lui un naufrago alla deriva nella liquidità dell’amore? Sam è una ragazza abbandonata o una provinciale inghiottita dalle sue stesse aspettative piccolo borghesi? Tyler ha fatto dell’indipendenza un motivo d’orgoglio e della seduzione un’arma, oppure è una donna fragile che teme di abbandonarsi alla speranza? Lindsay è affamata di vendetta o è semplicemente scissa tra noia e perversioni intellettuali? E chi è in realtà Bobbi? Una donna emancipata dalla trappola delle relazioni o è anche lei in cerca della sua parte di rivalsa? E infine Reggie (la quinta donna presente nell’extra online) non è altro che una ragazzina curiosa o è la nemesi che finalmente si abbatte sull’uomo? La regia tende a esaltare, nella sua direzione minimale, queste ambiguità facendo perno sulle capacità interpretative degli attori. D’altra parte Some Girl(s) è dedicato a Eric Rohmer, uno dei padri della Nouvelle Vague. E come nel cinema di Rohmer, la recitazione ha il registro di un naturalismo quasi documentario.

Luci e scenografia contrastano con il realismo che suggerirebbe la scena (una stanza d’albergo sempre più o meno uguale) e sconfinano nel terreno di un teatro simbolista à la Maeterlinck. Le musiche accompagnano, senza mai sottolinearne gli eventi, questa commedia brillante ma allo stesso tempo amara. Tutto confluisce nell’idea di un teatro indie-pop: un teatro che, con la stessa capacità di intercettare tensioni e passioni che ha la più illuminata musica contemporanea, ingaggi lo spettatore in un processo di identificazione non rassicurante, in una riflessione sulla liquidità delle esistenze e dei legami, in una condivisione profonda delle emozioni. Un rito di catarsi collettiva che, senza esaurirsi nel tempo della messa in scena, lascia delle domande aperte che accompagnano il pubblico fuori dalla sala.

Marcello Cotugno

Personaggi e interpreti:

Guy Gabriele Russo

Sam Laura Graziosi

Tyler Bianca Nappi

Lindsay Roberta Spagnuolo

Bobbi Martina Galletta

scene Luigi Ferrigno

costumi Annapaola Brancia D’Apricena

luci e colonna sonora Marcello Cotugno

regia Marcello Cotugno

aiuto regia Beatrice Tomassetti assistente alla regia Marianna Botrugno assistente scenografo Fabio Santucci direttore di scena Antonio Verde macchinista Generoso Ciociola elettricista Maurizio di Maio realizzazione scene Alovisi attrezzeria realizzazione costumi Anna Marino foto di scena Michela Palermo Riprese video NFI Napoli Festival Industry grafica Kidea

Durata 1h 30 min.

Nell’edizione americana del testo di Some Girl(s) di Neil LaBute inserisce un quinto episodio dal titolo Reggie, mai rappresentato sulle scene statunitensi. L’abbiamo prodotto e realizzato come “contenuto speciale” e messo online.

Il link per vedere il video viene comunicato al pubblico che assiste allo spettacolo. L’indirizzo è: www.bit.ly/Part4reggie

REGGIE

di Neil LaBute

con Rachele Minelli, Gabriele Russo

regia Marcello Cotugno

riprese e fotografia Enzo Pascolo montaggio e post produzione Paolo Barone

location Hotel Royal Continental di Napoli, stanza 148 piano Museo Giò Ponti

produzione Fondazione Teatro di Napoli

Le canzoni della colonna sonora sono:

Some girls / The Rolling Stones

Little bit of rain/ Karen Dalton

Be my baby / Dm Stith

Human fly / The Cramps

Too much heaven / Bee Gees

Utopia Soundtrack / Cristobal Tapia de Veer

Because this must be / Nils Fraham

Microphones in the trees / A Silver Mount Zion

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