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Cripta della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino

Piazza S. Alessio 23 – Roma

Teatro di Natale

IX Edizione

16, 17, 18 dicembre 2015 – ore 19

C’era una stalla

da Guido Gozzano

ideazione e regia di Marcello Amici

con

Marcello Amici, Marco Vincenzetti, Cristina Cubeddu,

Mario De Amicis, Alessandra Ferro, Sara Berni

Santina Amici (pianoforte)

il Teatro è nato in chiesa, io vorrei ricondurvelo (Eleonora Duse)

La bottega della maschere e Persona Laboratorio mettono in scena nella Cripta della Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino C’era una stalla, ideazione e regia di Marcello Amici. La Notte Santa di Guido Gozzano è una delle poesie più conosciute: pochi quelli di una certa età che sono sfuggiti all’obbligo d’impararla a memoria; oggi sono pochi i ragazzi che la conoscono, perché il desiderio di modernità ha cancellato molte di quelle composizioni custodite nel libro sussidiario andato in pensione. La regia ha costruito un racconto, non solo con i contenuti della poesia di Gozzano, ma anche con i versi di tanti poeti che nella notte della Vigilia si sono spesso aggirati tra le colline di cartone del presepe. Il componimento attraversa le Sacre Scritture e le pagine più intense della Musica e del Teatro. È un viaggio pensato per restaurare la fantasia, i sogni, i ricordi di quelle sere della Vigilia in cui ci si fermava a guardare la pecorina di gesso sulla collina di cartone che chiedeva umilmente permesso ai Magi in adorazione. Tra gli attori c’è un pianoforte: è la musica dal vivo. La Stalla è un mistero che scompone le aspirazioni dell’uomo, le sue assenze, le sue fatiche, le sue ricerche, le sue incursioni nei territori malfidi della scienza, le sue interpretazioni del sociale, il suo attingere miele e manna financo dal veleno. È una ouverture costruita con la parola, una messinscena forte di speranza e di misericordia per quell’umanità che crede e trova nel ricordo la forza per andare oltre l’ostacolo.

Magnificat. Fuori è sera. Inizia così, dal cielo in su, la recita per la grande notte di Betlemme. Il racconto accompagna la giovane Maria fino al pianto sull’agnello suo tremebondo. Tra i pupazzi del presepe c’è anche quello di Giuda.

È bello, almeno nei giorni vicini alla neve, riascoltare il fanciullino e pensare al teatro come ad un luogo dove si può contemplare la vita da una distanza giusta, da un posto protetto, tutto nostro, dove è ancora possibile una riflessione senza angosce, mentre la neve fiocca, fiocca, fiocca e una zana dondola pian piano

INGRESSO LIBERO E GRATUITO

[posti limitati]

Info/prenotazioni: 06.6620982 – info@labottegadellemaschere.it – www.labottegadellemaschere.it