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Il 28 novembre 1600 inizia la fuga di Caravaggio
NarteA porta in scena la storia dell’artista delle Sette Opere di Misericordia
“MERISI – LE VERITÀ DAL BUIO”
Spettacolo itinerante
a cura dell’Associazione Culturale NarteA
Testi e Regia di Febo Quercia
Con Raffaele Ausiello, Mario Di Fonzo, Andrea Fiorillo, Valeria Frallicciardi, Antonio Perna
Con la partecipazione di Matteo Borriello
Costumi Antonietta Rendina
Durante il soggiorno presso palazzo Madama, dimora del cardinal Del Monte, il 28 novembre del 1600 Michelangelo Merisi fu coinvolto in una pesante diatriba che lo portò ad un usare il bastone contro Girolamo Stampa da Montepulciano, che a quel tempo anch’esso era ospite dell’alto prelato: ne conseguì una denuncia per aggressione con stato di fermo presso le carceri di Tor di Nona. Il fatto più grave però si svolse a Campo Marzio, sei anni dopo: a causa di una discussione causata da un fallo nel gioco della pallacorda, il pittore venne ferito e, a sua volta, ferì mortalmente il rivale, Ranuccio Tomassoni da Terni. Anche questa volta c’era di mezzo una donna, Fillide Melandroni, le cui grazie erano contese da entrambi. Probabilmente dietro l’assassinio di Ranuccio c’erano anche questioni economiche, forse qualche debito di gioco non pagato dal pittore o addirittura politiche: la famiglia Tomassoni infatti era notoriamente filo-spagnola, mentre Merisi era un protetto dell’ambasciatore di Francia. Il verdetto del processo per il delitto di Campo Marzio fu severissimo: Caravaggio venne condannato alla decapitazione, che poteva esser eseguita da chiunque lo avesse riconosciuto per la strada. In seguito alla condanna, nei dipinti dell’artista lombardo cominciarono ossessivamente a comparire personaggi giustiziati con la testa mozzata, dove il suo macabro autoritratto prendeva spesso il posto del condannato. La permanenza in città non era più possibile: Caravaggio inizia la fuga verso Napoli.
Si alza il sipario: l’Associazione Culturale NarteA e l’Istituzione del Pio Monte della Misericordia presentano “Merisi – Le verità dal buio”, uno spettacolo storico itinerante in scena sabato 28 novembre 2015 (ore 18:30 e ore 20:00) negli ambienti del Pio Monte della Misericordia, in particolare le sale della Quadreria e la Chiesa barocca progettata dal regio architetto Francesco Antonio Picchiatti. Qui, si potrà ammirare il capolavoro “Sette Opere di Misericordia” del Caravaggio ed altre opere di pittura e scultura tra le più alte testimonianze del naturalismo napoletano. In questi luoghi si rivivranno le atmosfere seicentesche dell’epoca in cui Merisi arrivò a Napoli e fu realmente ricevuto negli spazi dell’antichissima istituzione benefica partenopea. Testi e regia di Febo Quercia, con Raffaele Ausiello, Mario Di Fonzo, Andrea Fiorillo, Valeria Frallicciardi e Antonio Perna, con la partecipazione di Matteo Borriello. Costumi di Antonietta Rendina.
Attraverso questa rievocazione storica, ambientata nel periodo napoletano dell’artista, al Pio Monte della Misericordia prende vita un’esibizione teatrale che non vuole essere un elogio del “genio”, ma una rappresentazione dell’uomo de Le Sette Opere di Misericordia e del suo tormento, che ne ha rivelato sui dipinti la grandezza artistica. Il lavoro teatrale sviscera non solo l’ingegnosità del pittore rivoluzionario, ma indaga la natura psicologica dell’uomo scomparso a Porto Ercole il 18 luglio del 1610. L’intento di rappresentare l’uomo e l’artista qual è stato il Caravaggio può essere senz’altro un azzardo. Un pittore che la storia ha consegnato come immorale, assassino e folle ma anche geniale, profetico e rivoluzionario. Una città di Napoli che all’epoca, oltre ad essere la più popolosa e vitale d’Europa con 270.000 abitanti (contro gli appena 100.000 di Roma), era il fulcro di uno dei più importanti vice regni “europei”, ossia il vice regno spagnolo di Juan Alfonso Pimentel de Herrera. Un tempo scombussolato dall’eco della Controriforma, quando si poteva essere imprigionati, torturati e condannati a morte per semplici reati di opinione. Bastava avere idee diverse da quelle delle gerarchie ecclesiastiche per andare incontro ad accuse, processi e morte. Casi emblematici furono le note vicende di Giordano Bruno e di Galileo Galilei. Diversa sorte toccò a Caravaggio che, grazie alla sua temerarietà e al suo talento, ottenne successo. Una fama immensa che contribuì a procurargli anche molti nemici. Audace e innovativo nel decidere di ritrarre nelle vesti della Madonna una delle prostitute più note di Roma. Eppure le sue scelte artistiche furono dettate solo dal gusto della provocazione o suggerite invece da un intento sottile? Mettere in luce i suoi limiti, la sua originalità creativa, la sua volontà di mediare tra l’arte e la realtà, il suo possibile disturbo bipolare, ribaltando un cliché che vuole Caravaggio soltanto artista folle, perseguitato e tenebroso, è certamente tra i propositi di “Merisi – Le verità dal buio”.
“Non esiste nulla senza il suo opposto, non si nota nulla senza conoscere il suo contrario! Ma voi tutti volete vedere solo il nero, e tutte le sue gradazioni, cercando di vedere in esso qualcosa che io stesso non ho mai concepito…il nero, il nero, il nero… È facile vedere il nero quando rappresenta la maggioranza della tela… il difficile è leggere cosa la variazione di luce vuole dire… com’è facile dire che una prostituta non può essere il volto della Madonna o un popolano il volto di un angelo… il difficile è guardare aldilà del segno!” [Febo Quercia, “Merisi – Le verità dal buio”]
Per partecipare allo spettacolo, è necessario prenotare ai numeri 339.7020849 – 334.6227785. L’appuntamento è fissato presso la biglietteria del Pio Monte della Misericordia e il biglietto ha un costo di €15,00 a persona, riduzione €10,00 dagli 11 ai 15 anni, omaggio per i bambini fino ai 10 anni.
Foto di scena a cura di Luigi Coppola
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