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Al Ridotto del Mercadante dal 12 al 22 febbraio
in scena Ragazzo di Trastevere di Giuseppe Patroni Griffi
nell’adattamento e regia di Giuseppe Sollazzo
interpretato da Anna Ammirati, Davide Paciolla, Michele Costabile
nell’ambito del ciclo Storie naturali e strafottenti
dalle opere di Giuseppe Patroni Griffi nel decennale della scomparsa
Il racconto di un anti-eroe dei nostri tempi, troppo povero per permettersi una morale,
ma tanto spavaldo da battere i pugni sul tavolo del destino per chiedere la propria parte di felicità.
Quarto debutto alla rassegna Storie naturali e strafottenti promossa dallo Stabile in corso al Ridotto del Mercadante, dedicata alle opere dello scrittore Giuseppe Patroni Griffi scomparso nel 2005.
Dopo gli allestimenti di D’estate con la barca, Il mio cuore è nel Sud e La morte della bellezza, il nuovo romanzo dello scrittore trasposto in palcoscenico è Ragazzo di Trastevere, che su adattamento e regia di Giuseppe Sollazzo andrà in scena nella Sala al primo piano del Mercadante da giovedì 12 a domenica 22 febbraio. Nella doppia veste di narratori e di interpreti, in scena gli attori Anna Ammirati – di cui è imminente l’uscita del film girato a Napoli, Ma che bella sorpresa, con Claudio Bisio – nel ruolo di Dora e di Fernando Guardalupo, Davide Paciolla in quelli di Dan e di Fiocca, Michele Costabilenei panni di Otello, il personaggio protagonista del racconto. Le scene dello spettacolo sono di Luigi Ferrigno; i costumi di Zaira de Vincentiis; il disegno luci di Gigi Saccomandi; la produzione è del Teatro Stabile di Napoli.
Ragazzo di Trastevere, scritto nel 1955, in estrema sintesi, è la storia del giovane sottoproletario Otello,bello e senza remore, sposato, che sbarca il lunario prostituendosi con ricchi omosessuali, con i quali intrattiene delle vere e proprie relazioni.
Nelle note allo spettacolo Giuseppe Sollazzo scrive: «I personaggi di Peppino Patroni Griffi non sono fatti della stessa sostanza dei sogni. Otello – protagonista di Ragazzo di Trastevere – non vuole farsi piovere in testa. Nello stanzino in cui dorme non ha neanche lo spazio per girare intorno al letto, e la pioggia attraversa il tetto, nonostante la pece. Cosi, in cerca di aria e di luce, il giovane trasteverino si arruola volontario per l’Africa. E il suo apprendistato alla vita comincia nel peggiore dei modi: con la scoperta dell’orrore della guerra. E’ un girotondo di ultimi quello che ci presenta l’autore, una giostra di tipi impegnati ognuno nella propria personale battaglia contro solitudini e miserie. Le avventure di Otellosi dipanano in un mondo non ancora macdonaldizzato, dove i bisogni sono quelli primari, e l’altalena di brutalità e tenerezze, di desideri soddisfatti e di speranze deluse, Patroni Griffi le racconta con una prosa ricca e varia che – come ricorda Borges – si rivela come la forma più difficile della poesia». «Patroni Griffi – continua Sollazzo – fa con le parole quello che Picasso ha fatto con il volto umano, il quale, spostando gli occhi e i nasi e mettendoli dove non dovrebbero stare, ci costringe a guardarli meglio; così, nel ragazzo di Trastevere, le parole non sembrano imbalsamate dall’uso, sono le parole di sempre ma con l’abito della domenica. Una scrittura che ha la forza di un linguaggio che parla della vita, senza essere il linguaggio della vita. Un linguaggio alto, letterario, con il quale ci racconta le vicende di personaggi – come scriveva Moravia – “dalla vita semplice fino al mistero”. Otello è un anti-eroe dei nostri tempi, troppo povero per permettersi una morale, ma tanto spavaldo da battere i pugni sul tavolo del destino per chiedere la propria parte di felicità. In fondo è un uomo come tanti, verrebbe da dire come tutti: con la paura della morte e bisognoso di amore».
La durata dello spettacolo è di 1h e 15’
Orario recite: 12, 15, 17, 18, 20 e 21 feb. ore 21.00 | 13, 19 e 22 feb. ore 18.00 | 14 feb. ore 17.00
Informazioni: tel. 081.5524214 | www. teatrostabilenapoli.it
Biglietteria: tel. 081.5513396 | e-mail: info@ teatrostabilenapoli.it
Flo in concerto a Porto Petraio, Napoli, sabato 14 febbraio 2015
Recensione dello spettacolo “Sogni e bisogni”, di e con Vincenzo Salemme, al Teatro Diana di Napoli