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JEFFREY TATE TORNA AL SAN CARLO ASSIEME AL PIANISTA GIUSEPPE ALBANESE
IN PROGRAMMA UN OMAGGIO A BENJAMIN BRITTEN
Sabato 31 gennaio ore 20.30 (domenica 1 febbraio in replica alle ore 18) il Teatro di San Carlo celebra Benjamin Britten, compositore e talento musicale britannico nato nel 1913 a Lowestoft e scomparso nel 1976 ad Aldenburgh. Attivo anche come pianista e direttore d’orchestra, Britten è considerato oggi la figura di maggior rilievo nell’ambito della musica inglese del Novecento.
Nel concerto di sabato a lui dedicato, l’Orchestra del Massimo sarà guidata da uno dei maggiori esperti britteriani, Jeffrey Tate, già direttore musicale del San Carlo dal 2005 al 2010 (e precedentemente anche principale direttore ospite dello stesso teatro). Tate torna al San Carlo dopo cinque anni di assenza (l’ultima volta aveva diretto La clemenza di Tito, nel gennaio del 2010). Con le maestranze sancarliane il direttore d’orchestra inglese aveva anche conquistato nel 2002 il Premio Abbiati per “miglior spettacolo dell’anno” conKönigskinder di Humperdick.
Oltre all’Orchestra del San Carlo, Tate dirigerà un pianista d’eccezione, Giuseppe Albanese, classe 1979, vincitore nel 2003 del prestigioso “Vendome Prize” (presidente di giuria proprio Sir Jeffrey Tate). Al San Carlo Albanese ha già avuto modo di raccogliere successi e consensi nell’ottobre del 2011 con l’esecuzione del Concerto in do maggiore di Nino Rota (direttore Pinchas Steinberg).
Ad aprire il concerto, la Simple Simphony op. 4, per orchestra d’archi, composta da Britten all’ età di quattordici anni durante il suo ultimo anno al Royal College of Music e dedicata a Audrey Alston, sua insegnante di viola. Una sinfonia sostanzialmete classica, caratterizzata da fresca inventiva e sorprendente spontaneità espressiva. Dei suoi quattro movimenti il primo e il quarto concepiti in forma-sonata fanno da cornice a uno scherzo (Playful pizzicato) e a un lento (Sentimental Saraband).
A seguire la Rapsodia su tema di Paganini in La minore per pianoforte e orchestra op.43 di Sergej Rachmaninov, composta nel 1934 e in cui il compositore russo infonde immediatezza, tensione interiore e slancio ritmico – espressivo. La Rapsodia è concepita idealmente come un concerto per piano e orchestra in tre parti dove la prima e la terza risultano percorse da una incisiva carica ritmica, mentre la centrale è avvolta in forti accenti melodici.
Terzo brano in scaletta è il Cantus in Memory of Benjamin Britten del contemporaneo Arvo Pärt . Composto nel 1977, è inteso come una preghiera funebre in ricordo del grande compositore che Pärt avrebbe voluto poter conoscere personalmente. Malgrado la brevità della sua durata (pari a circa sei minuti) si tratta di un lavoro particolarmente significativo per la sua profonda carica mistica e disarmante essenzialità espressiva. La partitura è anche entrata nelle colonne sonore di alcuni importanti film, Pärt infatti è molto amato dal mondo del cinema. Tra i registi che hanno utilizzato le sue partiture ricordiamo infatti Nanni Moretti perHabemus Papam, Gus Van Sant per Gerry, Michael Moore per Farenheit 9/11, Paul Thomas Anderson per Il petroliere.
Infine verranno eseguiti “Quattro preludi marini” e “Passacaglia” da Peter Grimes opera che consacra Britten fra i grandi musicisti del ventesimo secolo.
Peter Grimes è la storia un marinaio solitario che viene condotto dalla cittadinanza del paese di Suffolk verso una drammatico autoannientamento dopo la morte misteriosa di due apprendisti pescatori.
Gli “Interludi Marini” hanno, all’interno dell’opera, una funzione di collegamento nei vari cambi di scena e trasmettono un senso d’atmosfera marinaresca unito ad una profonda introspezione nell’inquietudine psicologica delle varie figure che compongono il dramma.
La conclusiva “Passacaglia” invece accompagna l’ascesa di Peter Grimes con il suo nuovo apprendista verso la capanna posta in cima alla scogliera. Il brano si dipana in una crescente intensità e la musica trasmette in modo drammatico l’incombente triste presagio. Il ragazzo precipita dagli scogli e con i crescenti sospetti che si addensano su di lui, Peter decide di partire per lasciarsi morire in mare con la sua barca.
TEATRO DI SAN CARLO
Sabato 5 ottobre ore 20.30 /domenica 6 ottobre ore 18
Commemorazione di Benjamin Britten a 100 anni dalla nascita
Orchestra del Teatro di San Carlo
direttore: Jeffrey Tate
pianoforte: Giuseppe Albanese
Benjamin Britten, Simple Symphony, op.4
Sergej Rachmaninov, Rapsodia su tema di Paganini per pianoforte e orchestra op.43
Arvo Pärt, Cantus in Memoriam Benjamin Britten
Benjamin Britten, “Quattro interludi marini” e “Passacaglia” da Peter Grimes
Biglietti: da 12 a 60 euro
Per informazioni: 081. 79.72.331 – 412, biglietteria@teatrosancarlo.it
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