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MG Eventi presenta
Balletto di Mosca “La Classique”
DIPARTIMENTO DELLA CULTURA DELLA CITTÀ DI MOSCA – MOSKONCERT
Direttore Artistico Elik Melikov
Lo Schiaccianoci
Balletto in 2 atti
Musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij
Libretto di Marius Petipa
Coreografie di Lev Ivanov- Marius Petipa
Costumi di Elik Melikov
Scenografie di Evgeny Gurenko
Maître de Ballet Ekaterina Karpova, Evgenia Novikova, Andrey Shalin
Direttore Artistico Elik Melikov
Ruoli principali e interpreti:
Clara: Nadejda Ivanova,
Ekaterina Shalyapina
Principe: Alexandr Tarasov
Mr.Stahlbaum: Gerasimov Maksim
Sua moglie: Susanna Avetisova
Fritz, fratello di Clara: Georgy Migunov
Drosselmayer: Andrey Shalin
Bambola Schiaccianoci: Galina Akhmetova
Re dei Topi: Dmitry Smirnov
“Metafora psicoanalitica del passaggio, tra luci e incubi, dall’infanzia all’adolescenza, pulsioni sessuali comprese. Di questo Čajkovskij era ben consapevole. Lo si percepisce nella sua musica. Ci fa sognare sotto l’albero di Natale mentre fuori (a volte) nevica. Un sogno della durata di poche ore, senza però farci dimenticare le asperità della vita. Forse proprio per questo mix tra fiaba, sogno e realtà, Schiaccianoci diventa mito senza tempo.” Gianluca Bauzano, SETTE Corriere della Sera, 7 dicembre 2012
“Lo Schiaccianoci” è uno dei capolavori del balletto dell’Ottocento.
Balletto dall’atmosfera natalizia per eccellenza, “Lo Schiaccianoci” è l’ultima opera di Marius Petipa, il coreografo dei Teatri Imperiali Russi a fine ‘800. Nello scrivere il libretto, Petipa si lasciò ispirare dal racconto di E.T.A. Hoffmann, precursore del Romanticismo, “Nußknacker und Mausekönig” (“Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” -1816), nella versione meno cruenta rivista da Alexandre Dumas “Histoire d’un casse-noisette” (“Storia di uno schiaccianoci” -1844) adattata per i bambini.
Composta da Čajkovskij tra il 1891 e il 1892, la partitura sonora de “Lo Schiaccianoci” è stata lo sfondo della coreografia di Lev Ivanov, successore di Petipa, presentata per la prima volta nel dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo.
Nel 1934 ci fu il debutto europeo de “Lo Schiaccianoci” al Sandler’s Wells di Londra e al Teatro alla Scala di Milano la prima rappresentazione risale al 1938. Una delle versioni più caratteristiche fu di George Balanchine che nel 1954, per il New York City Ballet, divise per la prima volta il balletto in due parti, realtà e sogno. Indimenticabile l’adattamento e interpretazione di Rudolf Nureyev nel ’69 al Teatro alla Scala, in cui il ballerino privilegiò una lettura psicoanalitica, interpretando il triplo ruolo di Drosselmeyer, dello schiaccianoci e del Principe.
Una novità introdotta da Čajkovskij nell’esecuzione originaria di quest’opera è la presenza della celesta, uno strumento scoperto dal compositore a Parigi, che venne utilizzato in alcuni passaggi dal risvolto fiabesco.
“Lo Schiaccianoci” è un balletto dalle atmosfere oniriche tipiche della favola, con celebri passaggi del balletto come la Danza Russa, emblema della tradizione russa nello spettacolo sia per i costumi utilizzati che per le sonorità scelte, il Valzer dei Fiori e la Danza dei Fiocchi di Neve. Armonica composizione coreutica data dai vivaci balli di bimbi, le deliziose caratterizzazioni delle bambole meccaniche, la battaglia per giocattoli tra i topi e i soldati e il lieto fine, reso sublime dalla grazia e dal virtuosismo del grand pas de deux summa dell’arte e del talento dei solisti che vi si esibiscono.
La versione del Balletto di Mosca “La Classique”, dal nome stesso della compagnia, predilige una ricostruzione fedele al balletto originale, emblema della tradizione ballettistica russa. Con lo scopo di restituire lo splendore delle coreografie originarie di Ivanov e la veste tradizionale de “Lo Schiaccianoci” i solisti del Balletto di Mosca “La Classique”, giovani talenti dalla migliori accademie di Mosca e San Pietroburgo, ricalcano esattamente i passi e i virtuosismi del coreografo. I costumi di Elik Melikov e le scenografie di Evgeny Gurenko, completamente rinnovati rispetto agli allestimenti degli anni passati, sono ricchi di dettagli e di particolari che donano una veste raffinata ed elegante all’allestimento.
TRAMA
I Atto
E’ la Vigilia di Natale. Nel grande salone di casa Stahlbaum, i genitori di Clara e Fritz organizzano una festa per i bambini e i loro parenti, attorno allo splendido albero di Natale decorato e ricco di regali. Arriva Drosselmeyer, il padrino dei due bambini, conosciuto in città come geniale inventore di giocattoli meccanici, che porta doni per tutti, come le grandi bambole meccaniche: Colombina, Arlecchino e il Saraceno, immobili fino a quando non li carica con una chiave e cominciano a ballare per la gioia di tutti gli invitati. I bambini sono estremamente delusi quando questi giocattoli vengono messi via, ma Drosselmeyer ha una sorpresa per Clara, uno schiaccianoci con la forma di un soldatino. Il fratello Fritz per dispetto rompe le ganasce dello schiaccianoci, ma Drosselmeyer lo aggiusta. Dopo altre danze e molto divertimento, la festa volge al termine, i bambini e gli invitati tornano a casa.
Finita la festa tutto è tranquillo in casa Stahlbaum, ma Clara non riesce a dormire e cerca il suo schiaccianoci. L’orologio batte la mezzanotte. Improvvisamente, l’albero comincia a crescere e, dagli angoli più bui della stanza, appaiono dei topi che assumono un aspetto molto minaccioso. I soldatini escono dalle loro scatole – granatieri, ussari e artiglieri – e inizia una feroce battaglia. Lo Schiaccianoci, ignorando le sue ferite, salta coraggiosamente nella mischia e affronta il Re dei topi. Clara, temendo che il suo amato schiaccianoci stia per essere ucciso, getta con tutte le sue forze la sua pantofola contro il Re dei topi, consentendo allo Schiaccianoci di sconfiggere gli avversari. Il vincitore – ora trasformato in un bel Principe – si inginocchia davanti a Clara e la conduce tra i rami del magico albero di Natale, nella foresta invernale, in rotta verso il Regno delle Favole.
II Atto
Un viaggio fantastico e fiabesco nel Regno delle Favole e dei Dolci, in cui numerosi ballerini, con i costumi tradizionali di varie nazioni, si esibiscono in una piacevole serie di danze che compongono il Divertissement più famoso delle musiche di Čajkovskij.
Momenti di svago e di sorpresa nell’avventura di Clara con il Principe Schiaccianoci.
La Danza Spagnola con nacchere e chitarre corrisponde, idealmente, al momento in cui viene servita la cioccolata; viene servito il caffè e allora nella sala compaiono altri ballerini, avvolti nei caratteristici caffetani, ballando la Danza Araba; al momento del tè la vivace e allegra Danza Cinese allietata da campanelli; la Danza Russa con i cosacchi in stivali di cuoio e pellicce che ballano in cerchio.
Questa festa di colori e sapori culmina nel conosciutissimo Valzer dei fiori in cui numerosi fiori coloratissimi e profumati accolgono con le loro danze Clara e il Principe Schiaccianoci che, tenendosi per mano, si lanciano nella mischia danzando a loro volta nel Valzer dei fiori. Mentre ballano, tutti i convitati si allargano in cerchio, lasciandoli soli al centro in un indimenticabile Pas de Deux. E dopo un ultimo valzer in compagnia il sogno finisce. ..
Clara si risveglia dal suo splendido sogno e si ritrova sotto l’albero di Natale con il suo amato schiaccianoci.
“Jucatùre” di Pau Mirò ed Enrico Ianniello, dal 20 dicembre 2013 al Teatro Nuovo di Napoli
Dal 19 al 22 dicembre 2013 “Racconti di giugno” di e con Pippo Delbono al Piccolo Bellini di Napoli