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KHORA.teatro e TSA Teatro Stabile d’Abruzzo

presentano

Alessandro Preziosi

in

Cyrano de Bergerac

di Edmond Rostand

traduzione e adattamento Tommaso Mattei

regia

Alessandro Preziosi

Scene Andrea Taddei

Costumi Alessandro Lai

Luci Valerio Tiberi

Musiche Andrea Farri

collaborazione artistica e movimenti scenici

Nikolaj Karpov

La celebre commedia teatrale in cinque atti, pubblicata nel 1897 dal poeta drammatico francese Edmond Rostand (1868-1918) e ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più estrosi scrittori del seicento francese, precursore della letteratura fantascientifica, ebbe già dalla prima rappresentazione un eccezionale trionfo di pubblico e critica che salutò questo dramma romantico come una vera e propria summa delle potenzialità espressive nella sfera dei sentimenti e delle passioni umane.

L’opera di Rostand è stata tradotta, adattata e interpretata innumerevoli volte: Cyrano è uno dei personaggi più conosciuti e amati del teatro. La sua geniale temerarietà, la drammaticità della sua fiera esistenza, vissuta pericolosamente all’insegna del non piegarsi mai alla mediocrità e alle convenienze, costi quel che costi, ne fanno un autentico eroe romantico e al contempo un personaggio straordinariamente moderno.

La vicenda in breve racconta di Cyrano de Bergerac, cadetto di Guascogna, ammirato e temuto per la sua infallibile spada e per i suoi motti spiritosi e taglienti, che essendo afflitto da un naso mostruoso, non ha il coraggio di manifestare alla cugina Rossana il suo amore per lei.

Costei, ignara dei sentimenti del cugino, lo prega di prendere sotto la sua protezione il giovane Cristiano de Neuvillette del quale è innamorata.

Poiché questi non riesce a esprimere in belle frasi il suo sentimento, Cyrano gliele suggerisce e fa in modo che Cristiano possa sposare Rossana a dispetto del Conte De Guiche innamorato della donna. Questi, adirato, trasferisce subito Cristiano e Cyrano al fronte per combattere: da qui, de Bergerac, a nome di Cristiano, scrive numerose lettere d’appassionata poesia per Rossana mantenendo sempre per sé questo segreto anche quando il giovane muore combattendo.

Solo al termine della propria vita, trascorsi molti anni, Cyrano, seppur involontariamente, confesserà all’amata il suo sentimento, ma quando lei ricambierà sarà ormai troppo tardi.

L’evento

Cyrano è una commedia tenera e romantica, tutta puntata sul ritmo, che rifugge il monumentale e il fastoso, ma soprattutto coinvolgente come solo il personaggio del celebre poeta e spadaccino sa essere, capace com’è, di gridare e di piangere con eguale convinzione.

Khora.teatro con la scelta del Cyrano prosegue nel solco del fortunato allestimento dello spettacolo “Amleto”, nel quale all’alto gradimento del pubblico ha fatto riscontro l’interesse della maggiore critica nazionale, nel portare in scena un grande classico del teatro rivolta ad un vasto pubblico popolare, pur strizzando come sempre l’occhio nel confezionamento editoriale ai giovani.

Nell’allestimento di Khora.teato che, da quest’anno, coproduce con il Teatro Stabile d’Abruzzo o lo scontroso spadaccino, dal mostruoso naso, innamorato della bella Rossana è interpretato da Alessandro Preziosi, reduce dai successi televisivi e premi cinematografici, che raccoglie la sfida tutta teatrale di mettere in scena lo scrittore e poeta dall’irresistibile e vitale creatività, che ama mettere in ridicolo i suoi nemici con la straordinaria abilità della spada, leggendaria almeno quanto la lingua, tutta giocata tra trovate comiche e i giochi di parole, pur raggiungendo tra le vette più alte della poesia ottocentesca.

Il ritorno dei classici e la rinnovata attenzione al teatro di parola anche tra le giovani generazioni favorisce oltre all’ampliamento del naturale target teatrale una ampia e variegata circuitazione.

La produzione, oltre che dallo stesso Alessandro Preziosi, è curata da Aldo Allegrini e Tommaso Mattei.

Note di regia

“Non si combatte solo per vincere.

No… è più bello battersi quando la vittoria è incerta!…”

Cyrano di Bergerac, Atto V – Scena VI

Attraverso queste battute Rostand suggella la forza eroica e l’affascinante dignità di un personaggio che affronta la morte a testa alta, da guascone, sollevato nello spirito dall’aver finalmente trovato il coraggio di dichiarare il suo amore alla donna amata.

Da questo connubio di dignità e incapacità di amare ho cercato di prendere le mosse credendo sin dal principio che il Cyrano de Bergerac sia una commedia sulla “inadeguatezza” e sulla epicità sentimentale delle grandi personalità rispetto al comune sentire dell’amore, dell’amicizia e in genere rispetto alla coerenza con la quale compiere, in un labirinto di scelte, la più giusta per sé e per i propri valori.

Finalmente un personaggio che può agire liberamente per perseguire il suo sogno di essere amato attraverso qualunque mezzo, qualunque sotterfugio: ora facendo perno sulla candida bellezza di Cristiano suggerendo le parole da soffiare al cuore della raffinata Rossana, ora rafforzando il suo amore proprio sulla certezza di non essere contraccambiato, sulla paura di essere respinto come amante, come amico innamorato.

In questo solo apparente gioco d’amore, ho fornito a Cyrano una messa in scena che permettesse di muovere come un burattinaio i personaggi e le loro dinamiche fino a darci l’illusione di una storia scritta all’impronta solo per noi pubblico; così nell’adattamento del testo e nella rispettiva traduzione, ho cercato di far coesistere la prosa e la poesia relegando i versi alessandrini ad un gioco lezioso e risolutivo di certe questioni e cercando invece di dare respiro alla travolgente dimensione poetica del testo che va dritta allo spirito e all’anima di una donna per il cui amore si è disposti anche a morire.

Alessandro Preziosi