Tempo di lettura stimato: 2 minuti
Stagione teatrale 2011/2012
Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
presenta
DONATELLA FINOCCHIARO, DANIELE RUSSO
in
La Ciociara
di Annibale Ruccello
tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia
con
MARCELLO ROMOLO, RINO DI MARTINO
e
LORENZO ACQUAVIVA
MARCO MARIO DE NOTARIS
MARTINA GALLETTA
DANIELE MARINO
con la partecipazione di
DALIA FREDIANI
costumi Alberto Spiazzi
musiche Massimiliano Pace
scene e regia
ROBERTA TORRE
Dal capolavoro letterario e dal film di Vittorio De Sica che valse l’Oscar a Sofia Loren, Annibale Ruccello nel 1985 trasse la riduzione teatrale de “La Ciociara”, ricevendo il consenso entusiasta di Alberto Moravia.
La sensibilità e la provata capacità di Roberta Torre, regista affermata di cinema, la restituisce oggi al teatro con tutta la sua forza dirompente e l’intensa profondità.
Donatella Finocchiaro, che tante volte ha dato vita nel cinema ed in teatro a personaggi di potente carica emotiva, è Cesira, la Ciociara, mentre Daniele Russo è Michele, l’uomo del quale è innamorata, l’idealista partigiano che morirà per salvare altre vite umane.
I costumi sono di Alberto Spiazzi.
LA CIOCIARA: GUERRA DI FANTASMI
Note di regia di Roberta Torre
È passata la guerra e anche la violenza che le ha trafitte: una madre e una figlia oggi stanno litigando per l’acquisto di un’automobile. Così ha inizio la nostra storia.
Come se nulla fosse successo, nella Ciociara di Ruccello a farla da padrone sono i Fantasmi. Fantasmi della brama di avere, possedere oggetti di consumo semplici come può essere un televisore o una macchina nuova.
Qui Cesira non è più quella madre sconvolta sul ciglio della strada polverosa a chiedere pietà per la sua povera figlia violata, Rosetta non è quella che non sarà mai più come prima dopo le mani estranee sul suo corpo di bambina: il fantasma di quella violenza si è tramutato in quotidiana banalità come se nulla fosse, l’ha cambiata per sempre in modo subdolo e silenzioso.
È questa la vera violenza che nella scrittura di Ruccello ci proietta in un universo dell’orrore dove tutto viene dimenticato in cambio di una normalità apparente e inquietante.
È straordinariamente attuale questa Ciociara, ci parla dei nostri giorni e di mutamenti apparentemente impercettibili ma definitivi. Ci parla anche della nostra Italia e dell’oggi, come in ogni testo straordinario è anche stato profetico Annibale Ruccello.
E dunque se di fantasmi si tratta ho immaginato una messa in scena che possa materializzare i ricordi e il passato, che li traduca in immagini proiettate, che li chiuda in una scatola magica che molto ricorda una vera e propria proiezione da cinema.
Ed ecco quindi che il cinema e il teatro interagiscono strettamente in questa Ciociara, oggi e ieri si mescolano continuamente lasciando ai protagonisti della scena una doppia anima che li rende corpi capaci di interagire con i fantasmi.
Pochi oggetti sulla scena e un mondo di proiezioni interiori e non solo: un viaggio dove ieri e oggi prendono forma e ci trascinano avanti e indietro nel tempo.
Recensione dello spettacolo La Ciociara di Annibale Ruccello per la regia di Roberta Torre al Teatro Bellini di Napoli
La “Lucia di Lammermoor” di Donizetti dal 10 febbraio 2012 al Teatro San Carlo di Napoli