Di: Sergio Palumbo
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Milletrecento e non sentirli: la Bandabardò taglia il traguardo del concerto numero 1300 alla Casa della Musica di Napoli, dopo tre anni di assenza dalla scena partenopea, con il solito entusiasmo e la voglia di divertirsi e divertire. Il brano scelto per l’apertura del concerto ne sembra il manifesto programmatico: Sempre allegri, tratto dall’album Tre passi avanti, la cui title track è scelta come secondo brano. Dopo Come i Beatles, dall’ultimo album Scaccianuvole, è la volta di un grande classico della Banda: Vento in faccia. L’atmosfera si fa sognante e incantata con Ewa che balla sul fuoco, per poi tornare allegra e spensierata per raccontare la storia dell’arresto e della liberazione di Rosa Luxembourg, per tutti Rosina (“le parole servon tanto ma il cuore fa di più”).
Nell’ultimo album della Banda, forse più che in passato, si trovano diversi spunti di riflessione sull’attualità nostrana, talvolta sfociando in una critica feroce, dove il consueto sarcasmo lascia il passo all’indignazione. Spicchi di mele secche è dedicato “ai nostri amati governanti” (ma Erriquez ci tiene a precisare: non quelli attuali, ma a quelli che c’erano fino a circa un mese fa): è un brano di condanna ruvido e spietato (“bucce di frutta marcia che il diavolo vi sputi di voi resterà solo l’odore dei rifiuti”) cantato da chi si “odia di amare così” tanto l’Italia (Un paese cortigiano).
Ad intervallare i brani tratti dall’ultimo album ci sono, tra gli altri, quelli che sono dei veri e propri inni della Banda (Mojito F.C., Manifesto) e la cover di Una giornata uggiosa di Lucio Battisti.
Dopo il grande business del sole di cartone ideato dall’uomo del miracolo (Lo sciopero del sole) e dopo aver compatito la Povera Consuelo è il momento dei coriandoli e di cantare tutti insieme “Attenziò, concentraziò, ritmo e vitalità” (Se mi rilasso… collasso). Ma non finisce qui. Erriquez chiede al pubblico il “permesso” di eseguire altri due brani (Sans papiers e Muro del canto) ma non può fare a meno di eseguirne un terzo: il pubblico acclama a gran voce Ubriaco canta amore e la Banda non lo delude, concludendo poi con la sigla di chiusura (Je t’aime, moi non plus) e tra gli applausi un concerto ricco dell’allegria e delle emozioni che la Bandabardò riesce a regalare in modo impareggiabile al proprio pubblico.
Ringraziamo la On The Road Agency per averci concesso la possibilità di essere presenti a questo evento.
Gente, la notte della Vigilia, al Teatro Agorà di Roma dal 19 al 23 dicembre 2011
Nuova Orchestra Scarlatti: Rhapsody, con il pianista Enrico Fagnoni, il 26 novembre 2011