Di: Alessandra Staiano e Sergio Palumbo

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Venghino siòri, venghino. Ché la casa chiusa del piacere teatrale è aperta al Teatro Bellini di Napoli fino a domenica 13 novembre 2011 e perdersela sarebbe pura follia! Lo sa bene chi ha partecipato alla (affollatissima) prima del 27 ottobre in quel di via Conte di Ruvo. Partecipato, si badi bene, non assistito. Perché Dignità Autonome di Prostituzione, ideato e curato da Luciano Melchionna, non è semplicemente uno spettacolo teatrale, ma un’esperienza da vivere. Chi arriva è accolto da un’avvenente bionda, lascivamente accomodata su una poltrona da regina, e vede intorno a sé uno stuolo di strani figuri che si aggirano con vestaglie e giacche da camera, nonché travestimenti che non sfigurerebbero in un video hard. Sono loro: gli attori e le attrici, prostitute dell’arte, che da lì a poco si offriranno agli spettatori, in cambio dei “dollarini” ricevuti dai “clienti” all’ingresso, per donare “pillole di piacere teatrale”. Ovviamente previa trattativa sul prezzo condotta con le maitresses, nel cui ruolo si calano gli allievi dell’Accademia del Teatro Bellini. In tempi in cui la dignità è merce assai rara, anche in quel campo della cultura che dovrebbe essere tutelato e valorizzato dall’articolo 9 della Costituzione, l’ultima possibilità è quella di vendere la propria arte al miglior offerente. Dignitosamente.

La platea non c’è più: le poltrone accatastate l’una sull’altra lasciano lo spazio libero. Tra luci rosse da bordello e musiche, i riflettori si accendono sul palco e sui palchi. In un dialogo continuo tra gli attori in scena e gli attori sui palchi si avvia l’esperienza. La direttrice del bordello Lia – uno strepitoso Daniele Russo su tacchi altrettanto stepitosi – civetta, ammicca e scherza con la sorella Frigida, il fratello Cerebro, la fidanzata ninfomane e l’amministratore del bordello, lo stesso regista Luciano Melchionna. Cori, canzoni ed inizia l’esperienza, con la presentazione di tutti gli attori e di tutte le attrici “in vendita”. Ognuno verrà scelto da un gruppetto di spettatori e ci si apparterà in qualche anfratto dell’edificio che ospita il teatro. Che diventa così tutto teatro. Camerini, uffici, magazzini… ogni spazio diventa luogo dove consumare le pillole di piacere. E’ teatro puro. Perché non serve il palcoscenico e il sipario: bastano le sedie, l’attore e il pubblico ed è magia. Monologhi intensissimi (come quello di Pompei del bravissimo Sandro Giordano), nostalgicamente malinconici (come quello della Russa della magnifica e raffinatissima Paola Sambo), spudoratamente sfacciati (come quello de La meglio di Niente della vitalissima Serenella Tarsitano). Ma, purtroppo, è impossibile assistere a tutte le pillole in una sola serata. In vendita ci sono circa una quarantina tra attori e attrici. E il tempo, nonostante la chiama per il gran finale sia fissato oltre la mezzanotte, non basta per assaggiarle tutte. Ognuno vivrà un’esperienza differente. A tutti resterà la voglia di farne ancora. Per fortuna, c’è tempo fino al 13 novembre e, perché no, si può tornare più volte o perfino diventare clienti fissi del bordello teatrale. Un evento imperdibile, che rivoluziona e stravolge qualunque forma teatrale, regalando ai partecipanti un’esperienza emozionante e meravigliosamente personale. Davvero un eccellente inizio di stagione per il Teatro Bellini di Napoli. Dignità Autonome di Prostituzione di Luciano Melchionna: geniale l’idea, strepitosa la resa!

Link: il sito del Teatro Bellini di Napoli – www.teatrobellini.it