Di: Redazione
Tempo di lettura stimato: 2 minuti
GRANVARIETA’
Al Teatro Bellini dal 27 Aprile 2011
Dopo una tournée di straordinario successo,
torna lo spettacolo più travolgente
e divertente della Stagione !!!
uno spettacolo di
Gabriele Russo
con
Gabriele Russo
Salvatore Misticone
Adriano Falivene
e con la partecipazione di
Valentina Stella
e
20 attori in scena
ed orchestra dal vivo
Scene: Francesco Esposito
Costumi: Concetta Nappi
Disegno Luci: Salvatore Palladino
Arrangiamenti Musicali: Giuseppe e Luigi Fiscale
Direzione Musicale: Gabriella De Carlo
Coreografie: Eugenio Dura
Quando si parla di “Varietà” si fa riferimento ad un preciso periodo storico ed ai suoi attori-scrittori che ne furono gli interpreti più significativi, su tutti citerei Maldacea, Petrolini, Totò, o lo stesso Viviani. Nel caso di “Granvarietà” invece, ho scelto di non porre limiti temporali di repertorio o di genere, di non seguire un percorso filologico ma di attingere a tutto ciò che è “spettacolo”.
Il testo, dunque, è nato da una un’ ampia ricerca tra filmati di repertorio, vecchi copioni, e, chiaramente, dal patrimonio personale degli attori che avrebbero dovuto poi interpretarlo; il risultato ne è l’esatta conseguenza. “Granvarietà” è un enorme baraccone, un circo sgangherato, dove un pezzo di Viviani può sovrapporsi ad una canzone di Paolo Conte, dove una canzone di Brecht può scivolare in uno sketch di Nino Taranto, o anche un pezzo popolare come “Camon Paisà” può sovrapporsi al famosissimo “Tic “di Giorgio Gaber.
La linea che tiene insieme generi e ritmi così diversi è sottile ma ben visibile: un presentatore-clown sconquassato e multiforme accompagnato dal suo sarto personale ed effeminato cuciono la tessitura di questo enorme circo, e lo fanno citando il teatro dell’assurdo o la comicità demenziale dei giorni nostri.
Il risultato è uno spettacolo brillante, divertente, gioioso, dal ritmo mozzafiato, i cui protagonisti sono solo e soltanto gli attori-cantanti con il loro talento, qualità imprescindibile in un genere come il Varietà che è fatto di pura comunicazione con il pubblico; e la musica, rigorosamente dal vivo.
Canzoni, sketches esilaranti, macchiette, quadri d’insieme di grande impatto emotivo, nulla è sottratto allo spettatore che per due ore potrà dimenticare la rozzezza del linguaggio televisivo contemporaneo e ricordare cosa eravamo capaci di fare un tempo non molto lontano, a teatro come in televisione.
Gabriele Russo
Link: www.teatrobellini.it
Massimo Maraviglia porta in scena “Studio perimetrale intorno all’incertezza” al Teatro Elicantropo di Napoli
Paolo Rossi in “Il mistero Buffo di Dario Fo – PS: nell’umile versione pop” al Teatro Bellini di Napoli